Maat: Dea della Giustizia e Ordine Cosmico, mitologia egizia
Maat, nella mitologia egiziana, era la dea dell’ordine cosmico, della giustizia e della verità. Personificazione dell’armonia e dell’equilibrio universale, responsabile dell’ordine naturale delle stagioni, delle costellazioni e delle azioni umane. La sua presenza era fondamentale per mantenere la moralità e l’armonia nel mondo. Maat era figlia del dio Ra, il dio del sole, e sposa di Thot, il dio della scrittura e della saggezza. Insieme, presiedevano al giudizio dei defunti nell’oltretomba egizio, il Duat.
Maat è spesso rappresentata come una donna con un abito lungo e aderente, che arriva fino alle caviglie. Sul capo porta una piuma di struzzo, simbolo dell’equilibrio cosmico. A volte è raffigurata seduta o in piedi con un lungo scettro del comando e la croce della vita eterna, detta “Ankh”. In alcune rappresentazioni, Maat ha le braccia aperte come ali coperte di piume o porta due piatti della bilancia sulle spalle, simboli della giustizia e della verità.
ORDINE NEL CAOS PRIMORDIALE
Maat nacque all’inizio dei tempi come emanazione del dio creatore Atum, con l’obiettivo di portare ordine nel caos primordiale. Prima della sua venuta, la terra era una grande massa d’acqua coperta dalle tenebre. Con l’arrivo di Maat, il dio creatore iniziò a formare gli altri dei e a creare il cielo e la terra, dando inizio all’ordine delle cose. Gli egizi credevano che senza Maat, il mondo sarebbe ricaduto nel caos e avrebbe avuto fine. La dea affidò ai faraoni il compito di mantenere l’ordine sulla terra.
Per gli antichi egizi, l’anima del defunto risiedeva nel cuore, che doveva subire un processo di giudizio nell’aldilà. Una volta giunto nella Sala delle Due Verità, il defunto doveva affrontare Maat e 42 giudici, ciascuno dei quali castigava un peccato specifico. Il defunto doveva elencare le 42 confessioni negative per stabilire i propri peccati e virtù. Il cuore del defunto veniva posto su un piatto della bilancia, mentre sull’altro piatto c’era la piuma di Maat. Se il cuore era più pesante della piuma, significava che il defunto era un peccatore e veniva divorato dalla dea Ammit, condannato all’oblio. Se il cuore era leggero come la piuma, il defunto poteva proseguire verso la vita eterna.
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Rituali di maat
I rituali dedicati a Maat erano incentrati sul seguire le sue leggi per vivere degnamente sulla terra e nell’aldilà. I riti, le preghiere e i sacrifici in suo onore erano praticati quotidianamente. Nei templi a lei dedicati, le statue e le raffigurazioni di Maat adornavano i sarcofagi e le camere sepolcrali. Le offerte di cibo, bevande e profumi erano comuni, così come il rispetto dei 42 comandamenti che regolavano la moralità e l’onestà. Senza questi comandamenti, il mondo sarebbe caduto nel caos, con la violenza, il furto e l’omicidio che sarebbero rimasti impuniti.
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Il gran sacerdote
Unis, un faraone della V dinastia, esistito intorno al 2500 a.C., si reputava il gran sacerdote di Maat. Le prime apparizioni della dea sono documentate nei “Testi delle Piramidi”, scritti sulle pareti delle camere sepolcrali, nei corridoi e sui sarcofagi. Unis avviò la tradizione che fu seguita dagli altri re d’Egitto per garantire la propria ascesa tra gli dei. I rituali magici di protezione e resurrezione erano centrali nel culto di Maat, e i faraoni si appellavano come “Signore di Maat”. I loro decreti dovevano rispettare la legge, l’ordine e la giustizia, poiché un faraone che non seguiva le leggi avrebbe potuto causare carestie, epidemie e sventure per il suo regno.
Divinità come Maat e Anubi rappresentano l’ordine, la giustizia e la verità, uniti al caos, morte e ingiustizia che sono valori fondamentali per la società egiziana. Attraverso le storie di queste divinità, possiamo comprendere meglio come gli antichi egizi cercassero di spiegare e dare un senso al mondo intorno a loro.
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Articolo scritto e pubblicato da e sul Il bosco delle streghe