Nabu, mitologia egizia: dio scriba e i bufali creatori
Nabu, in siriaco Navu o Navo, divinità della religione Assira e Babilonese, che ha influenzato anche la mitologia egizia. Dio della saggezza, patrono degli scriba. Fu lui l’inventore della scrittura.
Scrisse il destino degli uomini!
In diverse zone d’Egitto fu associato ad un altro dio scriba tale: Ninurta. In realtà potrebbe sempre la stessa divinità, ma vista in diversi modi in base alle tradizioni e credenze delle popolazioni vaste in tutto l’Efitto.
Nabu era figlio del primo ministro e scriba di Marduk e Sarpanitum. Marito di Tashmetum: la signora che ascolta, chiamata ad ascoltare e esaudire le preghiere dei fedeli. Veniva adorato nella città di Borsippa dove aveva sede il suo colossale tempio: Ezida. Tempio costruito a forma Ziqqurat, cioè grandi costruzioni in piattaforme a più piani con torri che formano i tronchi di una piramide. Al suo ingresso vi era la statua del Dio Nabù tempio che condivideva con la moglie, Borsippa.
Questa era la città gemella di Babilonia, considerata come una dei centri più importanti per l’evoluzione culturale dell’intero Egitto.
PROCESSIONE DI NABU

Durante la festività del capodanno della mitologia egizia, chiamata Akitu, la statua di Nabù veniva trasportata in Babilonia in una lunga processione. Le celebrazioni di rito erano quelle di processione, danzi e preghiere durante tutto il tragitto. Un sacerdote leggeva i testi che parlavano del Dio di fronte al Faraone. Un poema in cui viene citato solamente come figlio di Marduk. Rituale uguale alle attuali processioni cattoliche in cui si comprende che tali rituali dono d’importazione pagana.
Le rovine del suo tempio vennero erroneamente identificate come la torre di Babele. Il suo culto si manifesta con le prime dinastie del III millennio. Venerato insieme a suo padre Marduk.
Origini di Nabu
Originariamente Nabu era un dio semitico occidentale della città di Ebla un importante centro commerciale di pietre preziose e metalli. Il cambiamento della società e della potenza economica cambiò alcune divinità. Lui fu assorbito dal culto di Marduk, suo padre.
Tuttavia, sempre in base alla storia, è possibile che Marduk e Nabu fossero la stessa divinità, solo che vennero prima unite in un unico Dio primitivo e poi divise con l’evoluzione della nuova cultura.
Al museo Iracheno che si trova a Bagdad si trovano tantissimi reperti archeologici e preziose reliquie della civiltà Mesopotamica, tra cui una gigantesca statua del dio Nabu datata VIII secolo a.C. La statua è alta più di 6 metri con 4 metri di larghezza. Anticamente si trovava all’ingresso del suo tempio a Borsippa ora si trova all’ingresso del museo iracheno.
Secondo la cultura dell’epoca più una statua era grande e più era il potere del Dio che era raffigurato senza contare che questo voleva dire che la popolazione venerava e temeva questa divinità.
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Nabu e la mitologia greca
Il suo nome Nabu significa: profeta o profetizzare. Il Dio viene identificato con il pianeta Mercurio. Mentre suo padre Marduk con il pianeta Giove.
A Nabu furono attribuite due mogli. La prima era la più anziana Tashmetum la cui relazione gli diede saggezza e noi di Il bosco delle streghe notiamo che c’è una similitudine con la prima moglie di Giove, Temi, da cui acquistò saggezza e astuzia.
Mentre la seconda moglie fu Nanaja, dea della fertilità (come Era). Inoltre sembra che Nabu, per avere una maggiore fama e potere, spodestò suo padre Marduk diventando l’unico Dio della scrittura. Anche in questo caso notiamo che c’è una somiglianza con Zeus che dovette spodestare suo padre Crono per avere il potere assoluto.
I suoi oggetti sacri sono: una tavoletta di argilla con uno stilo appuntito e un cuneo posto su una tavoletta. Simboleggia la scrittura e il potere di questa divinazione.
Nabu viene rappresentato in piedi e con le mani giunte e con un copricapo conico con due corna ripiegate sulla fronte. Ha capelli e barba molto lunghi con ciocche ben allineate. Indossa una lunga veste su cui vi sono delle scritte.
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Divinazione di Nabu
Nabù acquista notorietà e rilievo proprio con l’evoluzione dello sviluppo culturale. Tanto da essere considerato un pari di suo padre Marduk. All’epoca, Marduk, fu un grande condottiero che conquistò e unificò le città della Mesopotamia formando un unico e grande impero. L’impero Babilonese da cui nacque poi la leggenda della torre di Babele: qui vi erano diversi popoli che si divisero a causa di lingue diverse.
Marduk divenne uno delle divinità primitive della scrittura poiché fu il primo a scrivere e a diffondere le leggi per una corretta giustizia. Scrisse la storia e elevò un unico dio creatore, Anu insieme a suo figlio. Secondo la leggenda il Dio fu tanto commosso da tale devozione che decise di elevare Marduk e suo figlio a divinità della scrittura.
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Itherther e Thamuatz: i bufali della creazione – miti egiziani
Itherter e Thamuatz sono due bufali! Divinità creatrici del popolo Kabile (cabile) che vive in Algeria, uno stato dell’Africa del nord appartenente al Maghreb. I Kabili sono popolo di origine e lingua berbera.

Nella mitologia egizia c’è una vasta quantità di divinità che cambiano in base alla posizione geologica, per questo è normale trovare entità che siano primordiali.
Purtroppo molte di queste divinità e la stessa mitologia egizia si è tramandata oralmente e questo ci ha mette di fronte ad un problema di identificazione di databile delle divinità. Le principali sono più famose proprio perché esistono testimonianze scritte. Però pensiamo che la scrittura è stata creata migliaia di anni dopo la nascita dell’uomo.
La leggenda di Itherter e Thamuatz è rimasta, per molto tempo, una storia mitologica orale, ma oggi possiamo trovare diverse informazioni scritte.
DIVINITA’ ANIMALE
La storia di Itherter e Thamuatz veniva e viene ancora oggi raccontata nei villaggi dagli anziani ai più giovani. Dunque alcuni elementi possono variare.
La loro origine si colloca addirittura all’epoca della preistoria. Un Dio solitamente è visto come un essere umano soprannaturale. In alcune religioni, come in quella degli egizi, alcune divinità sono per metà uomo e metà animale. Per le popolazioni africane invece essi sono interamente animale, ma che con la loro divinità e soprannaturalità creano tutte le cose, influenzati dalla natura selvaggia che li circonda.
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Bufali divini creatori
Itherther creatore degli animali dell’africa e Thamuatz sua moglie creò la mandria di bufali. Durante una carestia, per non morire di freddo e di fame, essi si avvicinarono agli uomini per essere aiutati. Si lasciarono addomesticare e i bufali per riconoscenza ricambiarono il loro aiuto con il lavoro. Aiutavano gli uomini.
Achimi insegnò all’uomo come cacciare e a mangiare la carne. Thamuatz insegnò agli uomini che il bufalo era un animale forte che aiutava nella coltivazione e fertilizzava il terreno. I raccolti divennero abbondanti e gli uomini non soffrirono più la fame.
In questo racconto si nota il forte contatto con la natura e con gli spazi liberi, ma anche il rispetto che si deve avere per tutte le forme di vita.
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Racconto di Itherther e Thamuatz
Secondo la mitologia Itherther era un bufalo che esisteva all’inizio dei tempi e viveva solo con Thamuatz, animale femmina della sua stessa razza. I due vivevano in un luogo dominato nell’oscurità, sotto terra, chiamato Tlam.
Stanchi di tutto quel buio vollero conoscere come era vivere in superfice. Così uscirono da un buco fuori dalla terra. La luce del Sole era abbagliante. L’aria tiepida e gradevole. Intorno a loro molti alberi verdeggianti e pozze di acqua fresche. Decisero di restare per sempre in superfice.
La coppia ebbe un figlio: Achimi. Achimi era intrepido, selvaggio e felice della sua libertà. Ben presto volle allontanarsi dalla sua famiglia. Dopo un breve viaggio ritornò e si accoppiò con sua madre. Quando il padre Itherther lo scoprì i due lottarono duramente finché Achimi sconfisse il padre che umiliato fuggì via.
Nel frattempo Achimi creò una mandria di bufali. Itherther viaggiò per il mondo e ogni volta che piangeva per il suo triste destino, dalle sue lacrime nasceva una nuova specie di animali. Alla fine, dopo aver pianto tante lacrime, Itherther divenne il Dio creatore di tutti gli animali dell’Africa, tranne i felini i quali furono i discendenti di un cannibale.

Simbolismo del bufalo
Il bufalo è un animale che simboleggia:
- calma
- preghiera
- prosperità
- salute
Questi sono i suoi aspetti benevoli. Tuttavia il simbolismo del bufalo è anche quello del suo lato nascoto, vale a dire:
- tenacia
- forza d’animo
- caparbietà
Chiunque voglia usare il simbolo del bufalo per i rituali deve avere bene in mente che per avere un simbolo dritto, quindi trarre tutti gli effetti benevoli, è necessario rivolgerlo verso sud. Mentre per avere i suoi lati oscuri lo si deve rivolgere verso Sud.
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Articolo scritto e pubblicato da Il bosco delle streghe!