Samhain l’odierno halloween: il sabba di fine e inizio dell’anno stregonesco
Arriva Samhain o meglio conosciuto come l’arrivo di Halloween! L’ultimo e il primo sabba dell’anno stregonesco, cosa fare: pratiche, rituali, significato e storie antiche.
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La festa di Samhain o il sabba di samhain si svolge in 3 notti: dal 30 ottobre alla notte del 1° novembre e coincidono con l’odierno halloween. Tradizionalmente vista come un momento liminale: il confine tra il mondo dei vivi e quello dei morti, tra ciò che è quotidiano e ciò che è ultraterreno, si assottiglia. In questo contesto, entrano in gioco vari tipi di “spiriti”: quelli degli antenati, quelli delle fate o esseri dell’altro mondo, e anche spiriti più inquietanti o caotici.
Spiriti degli antenati
In primo luogo, durante Samhain si ritiene che le anime dei defunti tornino a casa o comunque possano avvicinarsi al mondo dei vivi. Gli antichi Celti preparavano un posto a tavola, lasciavano cibo, accendevano fuochi: l’idea è che gli antenati vengano accolti con ospitalità. Le streghe accendo una candela per tutte le notti di samhain perché indicano la via a: entità, fantasmi, energie e qualsiasi cosa ci voglia richiamare. Infatti è proprio in questa notte che esistevano le: iniziazioni delle streghe.
Qualsiasi entità o gli spiriti che ci vengono a trovare, non sono necessariamente malevoli: il loro ritorno è un’occasione di memoria, di rispetto, di potere e veggenza, ma anche di rischio qualora non vengano riconosciuti o placati. Ecco come mai ci sono delle offerte da porre fuori la propria casa oppure sull’altare come: biscotti, miele, dolci, acqua, vino o altre bevande.
Gli esseri dellʼAltromondo: gli Aos Sí
Un altro gruppo, diciamo cosi, di entità sono gli esseri noti come Aos Sí (in gaelico), che noi traduciamo come “spiriti”, “fate”, o “esseri dell’altro mondo”. Durante Samhain, quando il velo tra i mondi è più “sottile”, queste entità possono attraversare facilmente la soglia dal loro mondo, quello invisibile o dei defunti, nel nostro, ma attenzione che è possibile anche il contrario.
C’è però una differenza importante! I morti conoscono la via per tornare nel loro mondo, i vivi no! Ecco come mai è necessario avere con sé, durante le notti, del sale o sassolini.
Secondo la leggenda si dice che gli Aos Sì richiedono offerte (cibo, bevande) per divenire benevoli e propiziarli, perché la loro presenza influenza la sopravvivenza della comunità nel periodo invernale.
Spiriti e creature mitiche nella notte di samhain
Tra gli spiriti specifici legati a Samhain c’è ne sono alcune che sono mitiche, come:
- Púca: una creatura mutaforma, spesso associata a travestimenti o apparizioni imprevedibili.
- Banshee: lo spirito che annuncia la morte per qualcuno di una famiglia, legata al mondo degli antenati e alla soglia della fine della vita. i
- Water Horse (a volte chiamata “Kelpie”): uno spirito d’acqua che può ingannare i vivi.
- Headless Coach: una carrozza senza testa, simbolo di presenze inquietanti che attraversano la notte di Samhain.
Queste creature mostrano che non tutti gli spiriti di Samhain sono “buoni” o benigni: alcuni rappresentano la parte più selvaggia e imprevedibile dell’Altromondo che si manifesta in questa notte. Ci sono poi entità che diventano più dispettose ed è il caso di non richiamarle perché si legano a noi per arrivare ai loro obiettivi.
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Perché questi spiriti compaiono in Samhain?
Samhain è il sabba più importante dell’anno e lo ritroviamo proprio come “segno di morte” con rinascita, nella ruota dell’anno. Lui segna il passaggio dall’estate all’inverno, dalla luce al buio, dalla crescita al declino.
In queste notti, che sono le “notti di mezzo” l’ordine ordinario vacilla: le leggi del mondo materiale si allentano e gli spiriti in tutte le loro forme trovano la possibilità di fare “il salto” nel nostro mondo e noi possiamo divenire, in qualche modo, magari anche inconsapevolmente, i loro poltergeist.
Per questo motivo la ritualità di Samhain include offrire cibo, accendere fuochi, indossare maschere o travestimenti per proteggersi da spiriti malevoli o per ingannarli. Alla fine proprio samhain ha dato luogo all’attuale Halloween che è una festa giocosa, ma ricordiamoci cosa festeggia o meglio qual è il concetto del festeggiamento di Halloween: la morte in tutte le sue forme! Scheletri, zombie, licantropi, mummie, fate e spiritelli, ma anche tanto altro. Non confondiamolo quindi con carnevale!
Come si “gestiscono” questi spiriti oggi
Anche nella pratica moderna di Samhain (in ambito neopagano) si prevede di onorare gli antenati, di fare offerte, di proteggersi dagli spiriti più caotici.
Per esempio:
- Lasciare un posto a tavola, un bicchiere d’acqua, magari una candela accesa per gli antenati.
- Indossare un costume per “confondere” gli spiriti che cercano di riconoscerci.
- Fare offerte di cibo o bevande agli Aos Sí o agli spiriti protettori del proprio territorio. Qui apro poi una parentesi: ogni territorio italiano ha dei prodotti caratteristici. Le castagne, noci oppure le felci o i funghi, ma anche altri prodotti come formaggi o insaccati sono buoni.
- Create uno spazio protetto (un cerchio magico, una soglia rituale) per evitare che spiriti malevoli entrino. Una pratica che consiglio è: gettare del sale fuori l’uscio di casa, usare la croce di imbolc (nota anche come croce di brigid) dietro la vostra porta. Poggiare una scopa di erba essiccata, capovolta, in un angolo della vostra casa. Usare il fantasmino di sabbia e sa acqua di mare.
Lo Spirito di Samhain
Ora vi racconto la storia antica dello spirito di Samhain, cosi come l’ho scoperta e tradotta da uno dei testi celtici medioevali.
La nebbia scende sulla valle come una coperta bagnata. Le luci del villaggio sono poche e tremolanti; ogni finestra resta chiusa, ogni porta sbarrata. È la notte di Samhain —preciso che si parla della notte del 31 ottobre a cavallo con il 1° novembre – la notte in cui il mondo dei vivi e quello dei morti respirano lo stesso fiato.
Aidan cammina da solo lungo la strada sterrata. Tiene una lanterna in mano, ma la fiamma danza in modo irrequieto, come se avvertisse qualcosa che lui non può vedere. Avverte brividi sul corpo che ora sono nel braccio, ora nella schiena, ora sulle gambe, è come se mani invisibili lo stessero scuotendo. È uscito solo per curiosità: voleva capire se le storie raccontate dagli anziani, su spiriti maligni e fate, erano vere. «Stanotte lo Spirito cammina tra noi», gli aveva detto la nonna, con voce bassa. «Non il fantasma di un uomo, ma l’essenza stessa di Samhain. Viene a cercare chi non rispetta la soglia tra i mondi.» Aidan aveva riso. Ma adesso, nella nebbia, quel riso gli pesa nello stomaco.
Il vento porta un suono sottile, come un canto. Non ha parole, ma vibra di malinconia. Si ferma. Il suono cresce, e la nebbia davanti a lui si apre.
Lì, tra i cespugli spogli, appare una figura: alta, velata di ombra. Non cammina — scivola. La lanterna di Aidan trema, e la luce pare risucchiata nel buio. «Chi sei?» chiede lui, cercando di rendere ferma la voce. La figura non risponde. Il canto continua, più vicino, più profondo, come se provenisse da sotto terra. Poi la voce parla, bassa, come vento tra le foglie secche:
«Io sono la Soglia. Io sono Samhain. Perché disturbi il mio passaggio?»
Aidan fa un passo indietro. «Volevo solo vedere… se eri reale.»
La figura si avvicina. Dove tocca, la brina si scioglie. Attorno a lei, l’aria odora di fumo e di terra bagnata.
«Reale?» ripete. «Io sono ciò che tiene in equilibrio la vita e la morte. Quando mi neghi, il confine si indebolisce.»
Aidan abbassa lo sguardo. Ai suoi piedi, le ombre si muovono come dita. Tra esse scorge volti — volti di antenati, forse, o solo illusioni. Uno sorride, un altro piange.
«Non volevo mancare di rispetto.»
Lo Spirito tace. Poi, con voce più lieve: «Allora ascolta e ricorda. Ogni Samhain, quando i fuochi si spengono, gli spiriti cercano casa. Non chiudere la porta con paura, ma con memoria. Accendi la luce, lascia un posto a tavola. Non deridere ciò che non comprendi.» La figura si dissolve lentamente, come fumo al vento. Aidan resta solo. La lanterna si spegne da sé, ma l’oscurità ora non gli fa più paura. Capisce che la notte non è vuota: è viva, e merita rispetto. Tornando al villaggio, sente il primo rintocco della mezzanotte. Nelle case, le candele si accendono una a una. Forse anche gli altri hanno sentito il richiamo del Samhain. Aidan si ferma davanti alla sua porta, accende una candela e la posa sul davanzale. Fuori, nel silenzio, un soffio di vento risponde. Non è minaccioso — è un saluto.
E quella notte, lo Spirito di Samhain passa oltre, in pace.
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La Cena Silenziosa: il banchetto dei morti
Durante Samhain è usanza eseguire la cena silenziosa, cioè il: banchetto dei morti. Si può fare in famiglia oppure da soli e ne esistono ben 2 tipologie.
Le regole comuni sono:
- Silenzio a tavola
- Candele bianche
- Melograni o uva o zucca a tavola
La famiglia che decide di fare la cena silenziosa deve creare un’atmosfera di raccoglimento e riverenza. Parlare o ridere durante il rito, cioè la cena, è irrispettoso, perché ogni rumore disturba la fragile comunicazione con il mondo spirituale. I Druidi credevano che in questo momento gli antenati comunicassero tramite sogni, segni naturali o improvvisi lampi di intuizione, rivelando protezione, ammonimenti o saggezza per il futuro. Per esempio se durante il pasto vi cade la forchetta di mano, ecco che quello è un segno che indica che, nei prossimi mesi, avrete poco cibo, cioè poco lavoro. C’è del vino e lo versate sulla tovaglia oppure gocciola dalla bottiglia, altro segno che indica una prossima malattia o piccolo incidente. Tutto, durante la cena silenziosa, ha un significato.
Cena silenziosa esoterica e i falò
C’è poi la seconda tipologia di cena silenziosa ha caratteristiche più esoteriche ed occulte. A tavola si poggia un posto vuoto, cioè un piatto, un bicchiere e una sedia. C’è uno specchio di fronte alla sedia vuota. Una ciotola di acqua benedetta, del sale grosso e al centro della tavola una pentola con acqua e olio. Ci deve poi essere una candela bianca.
Si recita: benvenuto a chiunque segga nel posto ospite!
Ora, mettiamo caso vi viene a trovare qualcuno improvvisamente, allora quel posto era per questa persona e, per rispetto agli spiriti che hanno “organizzato” tale incontro dividete il vostro pasto e siate cordiali. Ciò che capiterà con questa persona, deve essere interpretato. Se non ricevete ospiti inattesi, allora durante la cena osservate la pentola con l’olio. In caso si forma un grande cerchio di olio al centro o 3 cerchi grandi, prendere il sale e l’acqua benedetta. Ciò indica che avete il malocchio. In caso l’olio forma piccole bolle che poi scoppiano, accendete una candela rosa o rossa perché qualcuno sta parlando della vostra vita amorosa e la danneggia.
Faccio poi una precisazione per quanto riguarda l’accensione della candela. In passato c’erano i falò accesi all’esterno della casa che avevano un duplice scopo: illuminare la notte e guidare gli spiriti verso la dimora dei vivi. La luce del fuoco non solo proteggeva dagli spiriti ostili, ma indicava anche la via a chi era atteso e onorato. Dato che non tutti possono accendere falò, essi vennero sostituiti dalle candele. Già dal medioevo le candele venivano posizionate su finestre e altari, creando un percorso luminoso che collegava il mondo terreno a quello invisibile.
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Morte nella ruota dell’anno: la fase oscura
Samhain, che si celebra tra il 30 ottobre e il 1° novembre, rappresenta nella Ruota dell’Anno la fase oscura. Si tratta del passaggio dall’estate all’inverno, dalla luce al buio, dalla vita alla morte simbolica. Nella tradizione pagana, questa notte è un portale tra il mondo dei vivi e quello dei morti, momento in cui il confine tra i due regni si assottiglia, permettendo la comunicazione con gli spiriti e gli antenati. Il significato occulto di Samhain non si limita alla memoria dei defunti: è anche un’occasione per riflettere sul ciclo della vita, sulla caducità e sulla trasformazione. Nella Ruota dell’Anno, la morte non è fine, la ma fase oscura o il passaggio necessario, preludio alla rinascita dell’energia solare con Yule. Samhain invita a riconoscere l’oscurità come parte integrante del ciclo naturale, abbracciando l’invisibile con rispetto e consapevolezza.
I gesti esoterici di questa notte riflettono questo significato. Accendere un fuoco rituale o una candela nera simbolizza la luce che guida gli spiriti. Accendere la candela bianca invece permette di richiamare i propri defunti. Lasciare offerte di cibo e bevande sugli altari rende omaggio agli antenati e agli esseri dell’Altromondo. Esotericamente parlando i praticanti tracciano cerchi protettivi o recitano incantesimi di protezione per bilanciare il confine tra i mondi, mentre altri usano la divinazione — carte, rune o specchi — per percepire messaggi dall’oltretomba.
Tra i simboli principali di Samhain troviamo:
- La zucca o Jack O’Lantern: luce nel buio, protezione dagli spiriti dispettosi.
- Il teschio o scheletro: rappresenta la morte come trasformazione, non come fine.
- La ruota o cerchio: simbolo del ciclo eterno di vita, morte e rinascita.
- La candela nera: guida e protezione per spiriti e praticanti.
- L’acqua o lo specchio: strumenti di divinazione e collegamento con l’Altromondo.
La notte di Samhain è un momento di raccoglimento, rispetto e introspezione, in cui l’esoterismo e i riti simbolici si uniscono per celebrare il passaggio naturale della vita. Offrire luce e cibo agli spiriti, praticare divinazione e tracciare cerchi rituali non sono solo gesti tradizionali: diventano strumenti per comprendere il proprio rapporto con la morte e il mistero.
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Il passaggio nel mondo spirituale
Samhain segna la soglia tra ciò che muore e ciò che rinasce. Nella natura, questo periodo coincide con il ritiro della luce, la caduta delle foglie e il silenzio dei campi: ogni elemento sembra sospeso, in attesa. La decadenza apparente non è distruzione, ma preparazione. La vita si ritira nel cuore della terra, i semi si nascondono, e il mondo esterno riflette un ordine nascosto, una pausa necessaria prima del rinnovamento. Questa fase dell’anno celtico diventa metafora del ciclo spirituale: morte e rinascita si intrecciano, e ciò che termina non sparisce, ma si trasforma. Samhain offre l’occasione di contemplare l’inevitabile passaggio: la fine dei raccolti e della stagione calda si riflette nell’interiorità dell’uomo, invitando a liberarsi di ciò che è inutile e a prepararsi per il futuro. La natura diventa così insegnante: osservare il rallentamento del mondo esterno aiuta a comprendere il valore del silenzio e dell’introspezione.
Il simbolismo stagionale si estende anche al regno spirituale. La sottile barriera tra il mondo dei vivi e quello dei defunti si assottiglia, rendendo Samhain un periodo propizio per percepire ciò che è invisibile. Gli spiriti non rappresentano solo il passato, ma la continuità della vita stessa: essi incarnano la saggezza del ciclo naturale, ricordando che ogni fine contiene in sé il seme di un nuovo inizio. Falò e offerte rituali erano strumenti per comunicare con questa dimensione, per onorare ciò che passa e riconoscere ciò che sta per nascere. In questo contesto, la morte non incute timore ma suggerisce profondità e consapevolezza.
Samhain ci ricorda che l’oscurità è necessaria per il rinnovamento, e che ogni trasformazione richiede un periodo di quiete e introspezione. La ciclicità stagionale diventa così specchio del percorso spirituale: osservando i ritmi della natura, si impara a rispettare i tempi della vita, accettando la caducità e abbracciando la promessa della rinascita.
Così, Samhain emerge come simbolo universale: il tempo in cui il mondo esterno e quello interiore si fondono, dove la morte apparente della natura riflette il riposo necessario dello spirito. È un invito a guardare oltre la superficie, a percepire la trasformazione silenziosa che porta inevitabilmente a nuovi inizi, e a riconoscere che ogni ciclo, per quanto oscuro, custodisce la luce che seguirà.
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Articolo scritto e pubblicato da: Il bosco delle streghe
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