6 Assurdità sul diavolo nel Medioevo… che divennero verità
Tra patti segreti, riti proibiti e strane metamorfosi, il Diavolo regnava ovunque… anche nei luoghi più sacri.
La figura del Diavolo, nel tardo medioevo, non era solo un’entità astratta, spirituale o religiosa era qualcosa di fisico, di vero, reale, tangibile e rappresentava una parte fondamentale della perdizione dell’anima. Questa creatura, quest’essere era il peccato in tutte le sue forme.
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Una donna portava i capelli sciolti, era il diavolo che gli aveva sussurrato alle orecchie la vanità. Un uomo guardava, per un attimo, una donna, era il diavolo che lo aveva convinto con la lussuria. Non c’erano solo questi peccatucci veniali, di poco conto, che nel medioevo venivano viste come gravi comportamenti, c’era anche dell’altro. La superstizione e le credenze popolari assunsero forme tali che la gente vedeva il male in tutto, perfino in una scopa capovolta.
Il Diavolo era visto come un agente del male, un tentatore e l’avversario di Dio. La sua figura, l’aspetto, le sue caratteristiche e i comportamenti erano fonte di incredibili storie, leggende e convinzioni assurde.
La paura, la superstizione e la religiosità del periodo contribuirono a dare forma a una serie di curiosità bizzarre e paradossali, che oggi affascinano, ma fanno anche sorridere.
Vi presento 7 incredibili assurdità e curiosità sul Diavolo nel Medioevo, esplorando come la figura del malefico si sia intrecciata con la cultura, le tradizioni e le paure della gente comune, dando vita a racconti di un fascino antico e realtà che allora era considerata come “unica verità”.
1. Il Diavolo delle Donne: le Streghe e i Patti Ses…suali
Nel Medioevo, il Diavolo non era solo un essere spirituale; percepito come il tentatore carnale per eccellenza che aveva un forte interesse per le donne. Proprio alcune donne, creature sole e emarginate o ritenute “diverse”: come le vedove, zitelle, donne anziane o bellissime fanciulle, anche molto giovani, bambine, che però erano senza un padre o senza una figura maschile in casa, che le poteva proteggere, o ancora donne che erano levatrici e praticavano la medicina popolare, venivano accusate di avere rapporti sessuali con il Diavolo. Ciò si legava al concetto di “patti infernali”, secondo cui Satana offriva potere, bellezza, ricchezza o magia in cambio di un legame sess…uale.
Apro parentesi tale patto era eseguito anche con alcuni uomini che, per svolgere il patto sess… uale, venivano accusati di sodo.. mia. Ad essere colpiti erano principalmente: teologici, filosofi, fanciulli con un aspetto più delicato o coloro che avevano dei modi gentili. E qui apro piccola parentisina, proprio a causa di tale timore, cioè essere considerati adoratori del diavolo e di praticare quindi la sodo.. mia, si è ampliato il comportamento aggressivo e spesso prepotente degli uomini, in un patriarcato che ha preso dimensioni tali da avere il potere di decidere sulla vita e sulla morte sulle donne. Chiuso parentisina, ma continuo dicendo che gli uomini accusati del legame sess…uale con il diavolo, anche se poi venivano scagionati da tale accusa, rischiano di essere emarginati dalla popolazione come creature pentite e redente, ma che avevano ormai l’essenza “femminile”, quindi l’essenza del peccato in loro. Chiudo parentesi.
Le 3 forme del diavolo
In molte storie medievali che poi sono diventati dei dogmi, delle storie vere, anzi quasi verificate da parte della popolazione e della chiesa, il Diavolo aveva un aspetto singolare. Rappresentato in 3 forme differenti:
- L’aspetto vero, demoniaco, era quello di una creatura maschile, con genitali sempre in evidenza. Ricoperto di squame maleodoranti, dalla testa di un caprone, con delle corna, zampe caprini e al posto dei piedi aveva degli zoccoli. Gli occhi erano infuocati, spaventosi e la sua lingua era biforcuta. A completare l’aspetto inquietante c’era infine la sua corda lunga e biforcuta.
- Essendo un mutaforma poteva appunto cambiare il suo aspetto è per sedurre, questa creatura si presentava come un uomo o una creatura di straordinaria bellezza, poteva divenire un giovane fanciullo o uomo, con sguardo magnetico, sorriso ammaliante e con un corpo possente. Capace di sedurre facilmente le donne.
- Il suo terzo aspetto si modifico nel tardo medioevo, dopo l’anno 1000 per divenire quello più comune intorno al rinascimento. In questo periodo il diavolo assunse nuova forza, nel senso che la chiesa lo aveva talmente “pubblicizzato”, diciamo così, che perfino i suoi poteri erano divenuti paragonabili a quelli di Dio, ma nel male e nella perdizione. Fu in quest’epoca che il diavolo nella sua forma, era rappresentato con: testa caprina, completo di corna, con forcone in mano e coda biforcuta. Aveva il corpo di un uomo, con seni da donna, soprattutto aveva entrambi i ses..si, cioè aveva genitali da uomo e da donna.
Perché c’erano queste 3 tipologie di aspetto? Perché il diavolo poteva sedurre chiunque e per farlo cambiava il suo aspetto. Solo le streghe lo amavano nella sua forma reale e tale credenza indicava la dissolutezza dell’anima delle streghe stesse.
Streghe e arti oscure
Una delle superstizioni più comuni dell’epoca era che le streghe, per avere i loro poteri e la conoscenza delle arti oscure, fossero donne che avevano stipulato un “patto di sangue” con il Diavolo, in seguito alla sua manifestazione fisica dove avevano consumato atti ses…suali per “consacrare” l’anima al signore oscuro. In poche parole le streghe non erano le spose del maligno, ma le loro amanti.
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2. Il Diavolo come Capra: Il Legame con la Natura e il Paganesimo
Un’altra curiosità affascinante riguarda l’immagine del Diavolo come capra, ma anche tutte le altre caratteristiche caprine, cioè le corna, parte della testa, gambe caprine e gli zoccoli al posto dei piedi.
Questa rappresentazione deriva dalla tradizione pagana e in particolare dal dio Fauno, il dio dei boschi. Divinità dalla figura metà uomo e metà capra, il dio dei pastori e delle foreste. Il Fauno rappresentava la libertà, l’istinto e la sessualità, qualità che furono successivamente demonizzate dalla Chiesa cristiana medievale. Di conseguenza, Satana veniva raffigurato con la testa e i piedi di capra, simbolo di una connessione con il mondo naturale e animalesco, associato alla dissolutezza e all’impurità.
Il collegamento con la capra si consolidò nel Medioevo, creando una delle immagini più durevoli del Diavolo. Non solo le corna erano viste come simbolo di malvagità, ma anche i piedi di capra o gli zoccoli divennero un marchio distintivo delle rappresentazioni infernali. La sua figura diventò non solo spirituale, ma anche fisicamente bestiale, capace di evocare paura in chi lo guardava, inquietudine e paura.
3. Il Diavolo: Un Mostro in Evoluzione
Nel Medioevo, epoca in cui l’analfabetismo era ai picchi massimi, la popolazione era diretta dalla religione tramite le raffigurazioni, cioè: dipinti e sculture. Le sculture religiose erano quindi uno degli strumenti più potenti per educare la popolazione alla dottrina cristiana.
Fu per questo che il Diavolo era raffigurato come una creatura grottesca, inquietante e spaventosa, metà tra l’umano e il mostruoso, cioè l’elemento più imputo. Le immagini e le sculture di Satana erano straordinariamente strane e deformi.
Per poi far comprendere quale fosse la sua potenza e il potere da mutaforma si creò di tutto. Ad esempio, in alcune rappresentazioni, il Diavolo aveva la testa di serpente, un corpo umanoide e zoccoli di capra, simbolo di una deformazione totale dell’umanità. In altre, aveva la pelle di un colore innaturale, rosso o nero.
Piccola parentesi, inizialmente, cioè nel primo medioevo, intorno agli anni del 600/700 D.C, il diavolo non aveva le squame, ma bensì la pelle bruciata ed è per questo che “puzzava”. Il cattivo odore era dato appunto dalla carne bruciata e dalle piaghe infette. Il colore rosso era poi la caratteristica tipica della pelle “arsa”. Tale aspetto era dovuto perché il diavolo viveva nell’inferno dove le fiamme bruciano sempre ed è per questo che il suo intero corpo era bruciato. Nella traduzione religiosa, il fuoco indicava il peccato per eccellenza. Chiusa parentesi.
Infine, ci gli vennero “affibbiate” delle ali di pipistrello, artigli e un sorriso beffardo, a simboleggiare il trionfo della malvagità. La continua evoluzione dell’aspetto del Diavolo in queste epoche rappresentava l’accanimento della chiesa contro il paganesimo, religione antica. Quest’ultima doveva essere eliminata in modo da dominare interamente la popolazione. Tuttavia è anche una chiara manifestazione di come la religione pagana non sparisse mai del tutto e nel corso dei secoli, la chiesa ha dovuto continuamente: modificare o aumentare sia l’aspetto mostruoso e i poteri di questa creatura.
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4. Il Diavolo e le Maledizioni verso il clero
Una credenza tra le più assurde riguardava il concetto di “invasione del Diavolo” nei luoghi sacri, come le chiese o i monasteri.
Il Diavolo entrava nei luoghi di culto per inquinare l’aria con la sua malvagità. Ciò conduceva i preti, monaci, suore e tutti gli altri componenti dell’ordine religioso, ad essere più soggetti a perdizioni e peccati.
Vi siete mai chiesti come mai, tra le streghe, non ci sono mai stati soggetti appartenenti al clero? Ci sono infiniti casi di monaci e suore che commisero dei peccati gravissimi. Tra i più famosi ci sono:
- Monaca di Monza cioè Marianna De Leyva Y Marino, accusata di: omicidi, aborti, vita dissoluta e rapporti intimi con diversi uomini
- Suor Agnese del bambino Gesù, accusata di aver avuto più amanti e di aver avuto un bambino
- Benedetta Carlini accusata di: blasfemia, rapporti carnali con altre donne, omicidi tramite veleno
- Fra Dolcino da Novara accusato di: eresia, sovversione contro il papa, commise saccheggi e omicidi
- Girolamo Savonarola: accusato di eresia, scisma, falsa profezia
E poi c’è ne sono tanti altri. Tutte queste persone erano state corrotte dal Diavolo, ma mai accusati di stregoneria e di adorare il maligno, nonostante ci fossero diverse prove di aver partecipato a rituali specifici all’interno delle chiese, di aver usato filtri e pozioni (tant’è che proprio nei monasteri e conventi si creavano medicinali) e di aver avuto comportamenti sess… uali contro natura. Da un lato quindi essi erano soggetti corrotti, ma dall’altro, proprio perché soggetti appartenenti al clero, erano le vittime preferite del Diavolo. Costui li tentava continuamente e quindi, per loro, c’era maggiore indulgenza rispetto alla popolazione dove le streghe, persone comuni, erano assolutamente da condannare. In poche parole: due pesi e due misure in base a ciò che conveniva maggiormente.
Altre tentazioni del diavolo verso il clero
In alcune storie, si racconta che il Diavolo avrebbe messo sotto controllo il corpo di sacerdoti, preti, monaci, monache e suore, costringendoli a compiere atti blasfemi, rapporti intimi e mille altre cose, in chiesa, nei conventi e monasteri. Tali racconti poi seguivano un “iter” comune, cioè: alla popolazione si raccontava la storia vera e poi la redenzione.
La storia vera doveva essere raccontata nei minimi dettagli per mostrare quanto il diavolo fosse potente, la redenzione è il perdono, mostrava come il clero, essendo devoto alla cristianità, riuscisse poi a tornare sulla retta via. La retta via si riconquistava solo con: preghiere, messe ed esorcismi che non erano concessi alla popolazione.
Ma… apro parentesi graffa, per il clero non c’erano mai processi, accuse di stregoneria, torture oppure le indagini su atti pagani veri e propri. C’era più che altro una serie di interrogatori con domande e risposte in cui si chiedeva: il maligno ti ha corrotto? Sei stata spinta o spinto a compiere questi atti dal maligno? Ti sei pentita o pentito? Mentre il sospetto di stregoneria verso una persona del popolo, come una povera contadina, era immediatamente seguita da: accusa, arresto, torture, processo e condanna!
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La possessione di Benedetta Carlini
Un chiaro esempio di questi comportamenti è il caso di Benedetta Carlini, di cui è stato fatto anche un film negli ultimi anni, molto bello perché sono stati rispetti i temi principali, anche se poi hanno adattato la storia. Comunque Suor Benedetta, essendo lei una suora da diversi anni, figlia di un nobile, diventata badessa del convento, venne sottoposta a qualche domanda per confermare le voci sul suo comportamento blasfemo, sulle false profezie e poi sulla sua relazione intima con una donna, tale Bartolomea Crivelli.
Bartolomea Crivelli invece era una novizia. La novizia è una figura serva nei conventi. Lei inizia il suo percorso spirituale facendo un lavoro da serva, umile, all’interno del convento, per poi divenire, un giorno una suora o monaca prendendo i voti. Solo che fino a quel momento, cioè fino alla cerimonia dei voti, la novizia rimane una popolana. Per Bartolomea, accusata della relazione con suor Benedetta, ci furono torture di ogni genere, dove lei confesso tutto.
Alla fine però fu Bartolomea ad essere accusata di aver portato, all’interno del convento, il maligno, confondendo le idee e la morale delle monache, in modo particolare della badessa. Il risultato fu che Benedetta ebbe salva la vita e continuò a vivere nel convento. Bartolomea invece fu spedita in un convento di clausura e murata viva. Trascorse il resto della sua vita in una stanza senza finestre e porte. Il cibo le veniva “passato”, una volta al giorno, attraverso una minuscola fessura largo appena un “pugno”. In totale solitudine. Sopravvisse per circa 14 anni in quelle condizioni. Ebbe salva la vita perché era una novizia, ma accusata di avere il maligno in sé e il maligno, non potendolo eliminare con gli esorcismi, concessi solo agli appartenenti al clero, doveva essere rinchiuso. Risultato: murata viva fino alla sua morte.
Gli esorcismi verso il popolo vennero concessi solo intorno al 1850. Tuttavia, oggi come allora, essi debbono essere concessi dalla chiesa prima. Chiudo parentesi graffa.
5. Le Veneri Infernalizzate: Il Diavolo e la Tentazione, le Prosti..tute e la Lussuria
Nel Medioevo, innumerevoli donne accusate di stregoneria venivano anche accusate di essere peripatetiche. Non necessariamente in senso letterale, cioè non come lavoro per sopravvivere, ma in relazione alla “lussuria” e al peccato carnale. Cosa vuol dire? Una donna che aveva un’amante diveniva, agli occhi di tutti, una prosti…tuta.
Inoltre, era convinzione comune, che il Diavolo stesso prendesse forma nelle “Veneri infernali”, ossia donne che, per motivi vari, venivano accusate di sedurre e corrompere uomini e donne, spingendoli verso la perdizione.
Infine c’era poi la credenza che il diavolo potesse possedere uomini e donne per fargli compiere atti impuri senza che quest’ultimi si rendessero conto di quel che facevano.
Ciò era alimentato dalla visione cristiana della sessualità come peccato e dalla paura che il Diavolo manipolasse le persone attraverso il desiderio carnale. Non a caso, le “tentazioni” sess…uali erano viste come un’opera diretta di Satana, e le donne accusate di pratiche immorali erano descritte come demoniache o sotto l’influenza di Satana.
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6. Il Diavolo e l’Apparizione nei Processi di Stregoneria: L’Accusa di “Tener un Diavolo in Casa”
L’ultimo aspetto curioso legato al Diavolo nel Medioevo è l’accusa comune durante i processi per stregoneria di: “tenere un Diavolo in casa”.
Durante i processi per i sospetti casi di stregoneria si accusava la vittima di turno, di ospitare il demonio nel loro corpo o tramite i “famigli”, cioè animali domestici. Costo erano emissari del Diavolo e avevano il compito di servire e proteggere la strega oltre che, se necessario, di richiamare il signore oscuro. Questi spiriti maligni facevano compiere, aiutavano o ordinavano ai seguaci, quindi alle streghe o agli adoratori, di compiere atti malefici.
Si diffuse quindi la pratica di mantenere cani e gatti al di fuori della propria casa e, purtroppo, io ho trovato verbali in cui donne e uomini vennero accusati di stregoneria solo perché avevano in casa un gatto o un cane.
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Articolo scritto e pubblicato da: Il bosco delle streghe