Regola d’oro: Spiritualità che unisce Streghe, Filosofi e Dei
Un concetto, una legge antica nata realmente insieme all’uomo, base dell’occultismo, stregoneria e della società umana, conosci la regola d’oro? Cercherò di non essere noiosa e vi parlo, oggi, di un concetto a cui sono affezionata e di cui mi sono innamorata quando ho iniziato a leggere il vangelo delle streghe. Ci tengo che sia diffuso, conosciuto, specialmente tra streghe, studiosi di occultismo o semplici simpatizzanti dell’esoterismo.
Guarda il VIDEO per intero sul nostro canale youtube di “Il bosco delle streghe”, eccoti il link:
Iscriviti al nostro canale Youtube: IL BOSCO DELLE STREGHE!
Un principio che affonda le sue radici in un passato oscuro e indefinito, legato ai primordi dell’umanità. Un codice morale invisibile, presente nel DNA dell’uomo, che parla di rispetto, equilibrio e reciprocità. Scopri con noi come questa legge etica, custodita tra miti, filosofie e tradizioni pagane, continua a influenzare il nostro vivere, sfidando la modernità e le convinzioni religiose.
Sei pronto a esplorare questo segreto?
Regola d’oro: Dove nasce? Mitologia romana?
La parola regola non piace a nessuno! Tutti vogliamo essere liberi è le regole ci stanno strette, ma attenzione che in questo caso è una regola di libertà, di vita.
Cos’è la regola d’oro? Essa non nasce con la cultura romana o greca, nemmeno con quelle egiziana o mesopotamica che sono, ad oggi, le civiltà più antiche. Le sue radici sono talmente antiche che non sono databili.
Si tratta di un principio morale! I principi morali, quelli veri, che noi chiamiamo “valori di vita o di amore” sono stati modificati nel corso dei secoli. Possono variare anche in base alle culture, ma se ci soffermiamo un attimo a pensare, vediamo che ci sono valori uguali ovunque.
L’importanza della famiglia ad esempio, non è detto che la famiglia sia solo quella di sangue, possiamo anche sceglierci o creare una nostra famiglia, ed andiamo poi a: rispettare l’altro, aiutarlo, supportarlo, discuterci, ma arrivare a dei confronti che non sono mai una rottura.
Ebbene questi valori non appartengono alla società attuale e, considerando quello che è oggi la società io dico pure: meno male!
Questi valori nascono insieme alle prime comunità, anzi alle prime tribù umane. Gli storici hanno scoperto che tali principi nascono prima della civiltà romana, considerata più antica di quella greca, e non sono legati a miti o religione.
Nella Roma antica, la morale era basata sul concetto di mos maiorum: le usanze degli antenati ed includevano:
- Rispetto
- Giustizia
- Reciprocità
Già iniziamo a vedere le radici della regola d’oro. I filosofi stoici romani, come Seneca e Marco Aurelio, sono stati tra i primi a dare forma a questa regola che riassumiamo in: insegnare che bisogna vivere in armonia con gli altri, secondo natura e ragione, e trattare l’altro con equità, come si vorrebbe essere trattati.
Leggi anche: 7 Credenze assurde (ma documentate) sulle streghe #stregoneria
Mos Maiorum: usanze degli antenati
Soffermiamoci sulla legge del “mos Maiorum” usati nell’antica Roma, cioè sulle usanze degli antenati. Trovo il discorso realmente interessante poiché queste non erano delle leggi scritte, ma un codice di condotta che era tramandata oralmente finchè non venne inventata la scrittura.
Essa regolava la vita degli antenati e poi divenne alla base, cioè il fondamento della moralità romana e dell’identità civica. I cittadini romani rispettavano il Mos Maiorum come un dovere sacro e ciò permetteva il rispetto e la memoria degli antenati. Tra l’altro gli antichi romani erano connessi proprio alla memoria!
I fondamenti principali di questo codice erano:
1 Pietas: Devozione verso gli dèi, la patria, la famiglia e i genitori. Non solo religione, ma senso del dovere verso tutti i legami fondamentali.
2 Fides: Fedeltà, affidabilità e rispetto della parola data. Elemento questo che era alla base dei rapporti sociali e politici.
3 Gravitas: Serietà, dignità, compostezza nel comportamento, soprattutto nella vita pubblica.
4 Virtus: Coraggio, valore, forza d’animo (originariamente connesso al valore militare e virile).
5 Disciplina: Rispetto dell’autorità, della gerarchia e delle regole, specialmente in ambito militare e familiare.
6 Constantia: Costanza, fermezza, capacità di sopportare difficoltà senza cedere.
7 Industria: Operosità, laboriosità, dedizione al lavoro.
8 Auctoritas: L’autorità morale guadagnata con l’esperienza e il rispetto; era più importante del potere ufficiale (potestas).
9 Honestas: Onore, decoro, comportamento moralmente rispettabile.
Apro… indovinate cosa… la parentesi, una parentesi grande vi avviso e l’apro con una domanda: ma a voi non sembrano i 10 comandamenti della religione cristiana? Con altre parole, ma vediamo la radice comune, con una differenza! Il primo comandamento della fede cattolica è: non avrai altro dio fuori di me! Sappiate che questo comandamento è ebraico, cioè lo ritroviamo proprio nella fede ebraica. Esso veniva usato per “ordinare”, nel vero senso della parola, di non interessarsi e non convertirsi ad altre religioni. Il primo comandamento divenne il principale dogma rispettato dalla Santa inquisizione e dalla religione cristiana per eliminare la religione pagana nel 500 D.C.
In altri miei video spiego che fino all’anno 1000 D.c, coesistevano, in Italia 2 religioni: cristiana e pagani. Ma la fede cattolica, per eliminare del tutto la religione pagana usò diverse strategie. Mentre nell’antica Roma c’era una maggiore tolleranza delle religioni stranieri purché esse rispettassero: ordine pubblico, moralità romana e non mettessero in discussione il potere ufficiale dello Stato. Chiusa parentesi!
Leggi anche: Stregoneria: Colpo di ritorno e la legge del tre
Il cuore della regola d’oro
Nella mitologia romana, ricca di divinità, racconti, morali e culti, non include la regola d’oro come dogma, ma come concetto universale divino di reciprocità! In poche parole è una legge universale che essi sapevano appartenere a tutti gli uomini. Questa è una riflessione “elevata”, un qualcosa che non è esclusivo di una religione, ma che è una comprensione di tutti gli esseri umani. Non so se riesco a spiegarmi bene, quindi cerco di usare parole mie.
Le civiltà antiche, io parlo della romana poiché appartengo ad essa, esisteva la convinzione che c’erano diverse religioni, con diverse divinità ed era giusto che ognuno rispettasse ciò che sentiva o che voleva venerare. Però si era a conoscenza che esistono delle leggi universali, dei concetti che sono alla base della connessione “uomo-dio” che, per quanto si è diversi, non riusciamo poi a non rispettare.
Ad esempio: soccorrere una persona o un animale ferito! Non ci è stato insegnato, ma non riusciamo a non aiutarlo! Perché? Non c’è un perché è un istinto! Un altro esempio è l’amore: due persone di cultura diversa si innamorano e, nonostante le differenze, c’è un legame che non si può ignorare. Perché? Perché è un concetto che non si può corrompere da idee o pensieri.
Queste sono energie di connessione tra uomo e divino! Alla base poi della regola d’oro. Nell’antica Roma, come anche in Grecia, Egitto e in altre antiche civiltà, esisteva questa convinzione!
Ora, mentre alcuni filosofi, come stoici romani, come Seneca e Marco Aurelio, hanno dato voce a questa regola d’oro dicendo che: occorre vivere in armonia con gli altri, secondo natura e ragione, e trattare l’altro con equità, come si vorrebbe essere trattati.
Nella Roma arcaica, ritroviamo questa frase degli antenati: Do ut des, dare per ricevere, il cuore della regola d’oro. Essa insegnava, nell’antica Roma, che i rapporti tra dèi e uomini: era l’idea che il favore (o l’offesa) ricevuto debba essere ricambiata! Una regola etica universale che precede e supera i limiti di una singola religione o mitologia.
Regola d’oro e regola d’argento
Occorre fare una precisazione, la regola d’oro, nel corso dei secoli ha subito delle variazioni, e soprattutto è importante sapere che essa non è solo in pro, cioè positivo, ma anche in contro, cioè negativo.
Essa è un principio etico fondamentale che si esprime in diversi modi, come:
- Do ut des, dare per ricevere
- Tratta gli altri come vorresti essere trattato tu.
- Armonia reciproca per avere la giusta equità
Però essa si esprime anche in forma negativa e in questo caso è chiamata regola d’argento:
- Non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te. Apro piccola parentesi, questa è anche la frase presente nel vangelo delle streghe e rispettato nel credo wicca. Chiusa parentesi
Continuiamo con la regola d’argento:
- Non ferire gli altri, se non vuoi essere ferito
- Tu menti? Anche gli altri ti mentiranno
- Non giudicare se non vuoi essere giudicato
Un dogma che, anche se non insegnato: Tu lo conosci! Perché fa parte del nostro DNA. La regola d’oro che, con diverse parole, è una legge universale, antica, pagana che appartiene a tutte le religioni
Leggi anche: Vangelo delle Streghe: Le 7 Regole dell’Etica Occulta
Regola dell’esoterismo, occultismo, pagano e stregoneria?
In senso stretto questo è un principio etico e filosofico universale, condiviso dall’esoterismo e dall’occultismo, una dottrina magica o occulta e spirituale.
Un esempio è quello che troviamo sia nel vangelo delle streghe che nella religione wicca, che ora vi scrivo qui sotto:
“Se non fai del male a nessuno, fa’ ciò che vuoi”
Cosa ci dice questo insegnamento? Esso richiama il rispetto dell’altro come limite all’azione individuale e magica. Nei riti magici tradizionali o nella filosofia esoterica si ritrova l’idea che ogni azione abbia una conseguenza. Infatti, per sottolineare la pericolosità delle pratiche magiche, che cambiano il destino, ecco che nel vangelo delle streghe si ritrova poi la famosa: Legge del tre e il colpo di ritorno.
Nella stregoneria popolare dell’Europa medievale e rinascimentale, la morale non era codificata in termini di regola d’oro. Le cosiddette streghe erano spesso guaritrici, levatrici, erboriste e venivano accusate più per motivi sociali e politici che per dottrine morali. L’etica della reciprocità non era al centro delle loro pratiche. In questo periodo, cioè nel medioevo, era più in uso la Lex talionis, cioè la legge del taglione! Una modifica della regola d’oro dovuta anche al cambiamento morale e sociale della popolazione, dominata dal cristianesimo.
La Lex talionis, cioè la legge del taglione diceva: Occhio per occhio, dente per dente!
Cosa significa? Quello che fai io ti faccio. Se qualcuno feriva un altro, doveva subire la ferita equivalente. Un ladro rubava? Allora c’era la mutilazione della mano, cioè della mano che aveva rubato e quindi danneggiato qualcuno.
In ambito esoterico (come l’alchimia, l’occultismo o la teosofia), si trova invece il concetto di armonia tra gli esseri viventi e la natura, che può includere forme di empatia e responsabilità morale simili alla regola d’oro, ma espresse in termini simbolici o cosmici.
Karma e regola d’oro: differenze!
Siccome la regola d’oro non nasce in Europa, a Roma, ma la ritroviamo nell’antica mesopotamia, tra i nativi americani e via dicendo. Voglio concludere il discorso spiegando che esso viene chiamato anche “karma” almeno in Oriente. Un termine che noi Europei conosciamo poiché siamo affascinati dalla cultura orientale.
Il karma è un concetto fondamentale nelle religioni orientali come Induismo, Buddhismo, Jainismo e Sikhismo, ed è semplicemente una modifica della alla regola d’oro, ma con differenze importanti.
Il karma (dal sanscrito “azione”) indica la legge universale di causa ed effetto morale: ogni azione compiuta da un individuo, buona o cattiva, produce conseguenze future. Non è solo ciò che si fa agli altri, ma ogni pensiero, parola o gesto ha un “ritorno” karmico, che però si manifesta non in questa vita, ma nella prossima poiché in queste religioni c’è la credenza della reincarnazione.
In questo senso, il karma somiglia alla regola d’oro:
“Se fai del bene, riceverai bene. Se fai del male, il male ti ritornerà.”
Altra grande differenza è che la regola d’oro è un precetto etico attivo: ti dice cosa fare o non fare in questa vita. Ha quindi una forma immediata “tratta bene gli altri ora” per vivere in armonia!
Il karma è una legge naturale dell’universo è una conseguenza automatica delle proprie azioni che si manifesteranno nella prossima vita. karma riguarda anche il lungo periodo e spinge l’individuo alla consapevolezza e responsabilità totale per la propria esistenza.
Guarda il VIDEO per intero sul nostro canale youtube di “Il bosco delle streghe”, eccoti il link:
Iscriviti al nostro canale Youtube: IL BOSCO DELLE STREGHE!
Leggi anche: PRINCIPIO WICCA: ARMONIA DEL NON NUOCERE E PERCORSO SPIRITUALE
Articolo scritto e pubblicato da: Il bosco delle streghe