Porte esoteriche: le 3 scelte della strega
Le porte esoteriche sono uno degli studi più importanti nell’esoterismo. Uno strumento attraverso cui colui che studia o pratica la stregoneria comprende quale tipo di magia possiede.
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Ci sono differenti livelli di conoscenza, potere e trasformazione che indicano sia un percorso spirituale che un vero e proprio studio esoterico. La nozione di “porta” non va interpretata letteralmente, perché ci sono grandi occultisti, streghe, testi medioevali e addirittura egizi che, nell’arco della loro vita, appunto studiando le antiche conoscenze, si sono ritrovate davvero di fronte a delle porte, ma nei loro sogni, in stati di trance oppure mentre eseguivano determinati rituali.
In generale si parla di un percorso iniziatico. Chi apre un grimorio che può essere di magia benevola o malefica, ma se ne sente attratto, allora ecco che gli viene rivelato quale sia la magia che lo attrae. A lui poi rimane la scelta di come usarla. Ogni porta apre a una dimensione di diverso potere. Nel momento in cui vi si palesa la porta oppure le 3 porte esoteriche dovete essere preparati nell’aprirle oppure nel lasciare chiuse.
Raven Grimassi, studioso contemporaneo di tradizioni magiche neopagane, ci dice che: le porte sono “strumenti simbolici che guidano il praticante lungo percorsi di trasformazione, collegando energia, volontà e coscienza”.
La porta: ora sai!
L’origine simbolica e spirituale delle porte esoteriche appartiene alla più antica forma di stregoneria, erboristeria magica e ritualità sciamanica. L’idea di passaggi o soglie è strettamente collegata al concetto di transizione, una vera e propria “presa di coscienza”. Non è un concetto nuovo, sono innumerevoli le testimonianze di coloro che hanno avuto di fronte 3 porte. Alcuni reperti preromani mostrano già questa pratica eseguita nei boschi dove ci sono disegni e incisioni etrusche che mostrano una persona, una donna, che ha una porta di fronte e due di lato in un bosco.
Un’altra testimonianza interessante l’ho ritrovata in un verbale medioevale dove, una donna accusata di stregoneria, parlò, in modo confidenziale, con una suora che l’assistette durante la sua agonia post torture. Costei gli rivelò di non aver mai aperto la porta nera. La donna discendeva da una famiglia di guaritrici, ma la sua conoscenza di era ampliata quando iniziò a errare per l’Italia.
Conobbe diverse streghe e ognuna gli insegnò la sua arte. Una notte, durante un sabba solitario, in uno stato di trance ebbe una visione. Si trovava da sola in una radura, non c’erano alberi ma solo erba bassa a perdita d’occhio. Nel cielo splendevano sia la luna che il sole. La luce e il buio erano fuse insieme. Alle sue spalle si erano palesate 3 porte. Una era di legno bianco. Piccola, ma grande abbastanza da poterci passare comodamente e su un lato c’era un ramo di edera. La seconda invece era di legno rosso, ma notò che alla base c’erano piccole chiazze di sangue, poche, ma c’erano. La terza era la più grande, il legno era nero e la base era bruciata, ma integra.
Purtroppo, in base allo scritto della suora, la donna, venne presa da febbre alta e le uniche cose che riuscì a dire: la porta nera, mi ha chiamato, mi ha chiamato. La dovevo aprire? Non so… non so…
In Inghilterra troviamo altri scritti che ci riportano nuovamente alle porte, in realtà troviamo questo richiamo anche in Germania, nella zona della gallia e in islanda. Dunque non mi pare un concetto che sia esclusivo di una cultura.
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Le 3 porte esoteriche
La cosa più importante, quando si palesano le porte, che possono essere di vario genere, come accennato in precedenza, è distinguere tra porte naturali e porte oscure. Le prime sono considerate accessi alla magia “positiva” o naturale le seconde alla magia manipolativa o negativa. Io sto parlando di porte esoteriche che sono: bianca, rossa e nera in modo da esprimere subito le magie che vi appartengono, ma le porte sono diverse.
Per esempio la porta bianca potrebbe essere di una luce molto chiara, quindi tendente al bianco oppure al giallo. C’è chi le ha viste verdi, ricoperte di muschio. Addirittura ritroviamo, in varie testimonianze, che le porte erano tutte uguali, differivano solo per dei dettagli come: delle foglie sul fronte oppure, dei ciuffi d’erba alla base. Lo stesso capitava per la porta rossa dove c’erano delle bacche rosse ad indicarla oppure una tipologia di legno. La porta nera quindi non fa differenza, quest’ultima potrebbe essere uguale alle altre, ma differisce per un dettaglio o una sensazione.
Ora vediamo cosa significano:
- La bianca è legata alla purificazione, alla saggezza e alla protezione, ai rituali e incantesimi di benevolenza, carità o compassione. Si usa l’energia delle erbe, ecco come mai è possibile che essa sia verde, filtri e pozioni per la salute.
- Porta rossa simboleggia passione, forza e volontà, legata al ses..so e ai piaceri, ai rituali e incantesimi di seduzione, fascino. Tale magia si esegue o in modo delicato o dolce oppure in modo aggressivo diventando quindi manipolazione. Tuttavia la magia rossa è una via di mezzo tra: buono e cattivo.
- La porta nera, invece, rappresenta l’accesso a energie più intense, oscure o trasgressive, sono la magia dell’ombra e alla trasformazione radicale. Si ha una connessione anche con i defunti, entità o spiriti. NON E’ e questo voglio assolutamente sottolinearlo, una magia demoniaca come si pensa e non sempre si usa per il male. Tale magia richiede la connessione con ciò che è invisibile, ma non vuol dire che si parli di qualcosa di male. Per esempio alcuni veggenti ricevono messaggi utili da persone non più in vita e non è qualcosa di malvagio. Tale magia richiede disciplina, esperienza, conoscenza e responsabilità, poiché l’energia con cui si lavora è potente e destabilizzante.
La decisione di come usare la magia dipende anzi è una responsabilità del praticante, quindi non si è streghe bianche quando poi si utilizza la magia bianca per vendicarsi. Non si è streghe nere se si usa la magia oscura per liberarsi, ad esempio, di un legamento d’amore. La strega diventa l’unica artefice delle sue azioni.
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Come scegliere la propria porta esoterica
Nella tradizione pagana-occulta, le porte esoteriche rappresentano un inizio, un percorso, un cambio o elevazione da uno stato all’altro e indicano un momento in cui il proprio potere aumenta
Scegliere quale porta aprire non è un atto casuale, ma una decisione profondamente legata all’affinità spirituale, alle inclinazioni personali e agli obiettivi del praticante. Ogni porta — bianca, rossa o nera — corrisponde a energie e approcci diversi alla magia e alla vita, e la scelta deve rispettare la propria natura interiore e le capacità di gestire le energie associate. Solo che ci viene data la possibilità anche di decidere di non aprire la porta.
Esistono persone che hanno doti innate, poteri o doni particolari, ma ciò non vuol dire che debbono usarli. Altri invece arrivano ad acquisire potere con uno studio profondo non solo di sé stessi, ma anche di materie esoteriche e occulte. C’è chi è un semplice simpatizzante, chi è scettico, chi crede e esegue solo pratiche o rituali che sono tradizionali nella nostra cultura. Nel momento in cui si apre una porta, che può essere anche quello di decidere di aprire o comprare un grimorio oppure accedere ad un sito che parla di magia, parte del vostro potere sarà attratto dalla porta stessa.
Per comprendere quale porta sia più adatta, esistono diversi indicatori. Tra questi vi sono l’attrazione naturale verso determinati tipi di energia, la capacità di mantenere concentrazione e disciplina in rituali complessi, sogni o visioni, risonanza, cioè ritorno degli incantesimi e rituali eseguiti. Ad esempio, chi sente un forte richiamo verso la protezione, la guarigione e l’altruismo può essere maggiormente affine alla porta bianca. Mentre chi prova una naturale spinta verso l’azione, la passione e la trasformazione personale si orienta verso la porta rossa. La porta nera è più complessa richiede introspezione, coraggio, autocritica o responsabilità delle proprie azioni, maturità spirituale e materiale.
Quest’ultima attrae i praticanti già esperti che desiderano confrontarsi con le proprie ombre interiori e con energie più intense. La magia non è un gioco: lavorare con una porta implica studio, pratica, controllo dei propri sentimenti, emozioni e sensi di giustizia. La disciplina è la chiave per lavorare con le energie sottili, garantendo che il potere sia impiegato in modo consapevole e sicuro”. Senza preparazione, il praticante rischia di creare squilibri energetici o di mal interpretare le esperienze spirituali o, cosa peggiore, avere un ritorno negativo dei propri incantesimi.
Ora andiamo in profondità e conosciamo, una per una, le porte esoteriche.
La Porta Bianca: luce, saggezza e protezione
La Porta Bianca e, torno a dire, per chi non ha prestato attenzione, può essere verde, rappresenta la via della luce, della purezza e della saggezza. Questa è, in generale, la porta che tutte le streghe, all’interno delle tradizioni esoteriche e della magia pagana-occulta, varcano.
Chiamata anche: la porta dell’iniziato.
Simbolicamente incarna l’accesso a energie benevoli e armoniche, rivolte alla protezione, alla guarigione, alla crescita spirituale e alla connessione con la natura con quelle energie che ci portano vitalità. Aprire la Porta Bianca significa avvicinarsi a un percorso di consapevolezza e armonizzazione, dove l’obiettivo principale non è il potere personale fine a sé stesso, ma la comprensione e l’equilibrio delle forze naturali e spirituali.
Non è raro che le persone attratte da questa magia amino molto la primavera e l’autunno, quando le giornate sono miti ed è possibile vedere la vita della natura, quando si sveglia e si addormenta. Si è attratti dal Sole in determinati momenti come l’alba e pomeriggio.
Le applicazioni pratiche della Porta Bianca sono infinite e orientate verso la magia benevola. Tra queste rientrano la guarigione, sia fisica sia spirituale, attraverso l’uso di erbe, rituali e meditazioni mirate; la protezione, mediante incantesimi, amuleti o cerchi magici; e la divinazione, con strumenti come cristalli, specchi, rune o tarocchi, utilizzati per ottenere chiarezza e orientamento sul percorso personale o comunitario.
Chi segue la Porta Bianca è un praticante orientato verso la cura dell’anima, ricerca equilibrio, armonia e sensibilità con le energie positive. Si è persone che non cercano la gloria o il dominio sugli altri, ma desiderano promuovere l’equilibrio interiore e l’armonia con il mondo circostante.
Porta bianca? Cosa usare
I simboli e gli strumenti associati alla Porta Bianca riflettono la sua natura luminosa e purificatrice. Tra questi vi sono cristalli, utilizzati per canalizzare energie positive; erbe purificatrici come salvia, lavanda o rosmarino; candele bianche; rituali di purificazione che includono invocazioni, meditazioni e gesti di protezione. L’uso consapevole di questi strumenti consente di stabilire un collegamento diretto con le energie della porta e di operare magie in armonia con il cosmo.
Questo è il percorso esoterico di chi desidera imparare a interagire con le energie magiche in modo responsabile e benevolo, non a caso è chiamata la porta dell’iniziato. Si inizia ad avere una consapevolezza dei propri poteri e potenzialità oltre ad una nuova armonia spirituale che costituisce una base solida per ogni praticante che desideri crescere nella magia.
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La Porta Rossa: passione, forza e trasformazione
La Porta Rossa, nella tradizione esoterica e nella magia pagana-occulta, è il percorso della passione, della forza, seduzione e della volontà. Collegata all’energia vitale, al ses…so, alla trasformazione attiva e alla capacità di influire sul mondo attraverso l’azione consapevole. Non è una magia manipolatoria, ma consapevole.
Chiamata anche la porta del cammino!
Aprire la Porta Rossa significa attingere a risorse interiori che non sapevamo nemmeno di avere. Trovare coraggio, determinazione e creatività, si potenzia sé stessi e la propria realtà.
Le applicazioni pratiche della Porta Rossa si focalizzano sulla magia che agisce sul piano materiale e sulle emozioni. Tra queste troviamo la magia amorosa, volta a stimolare relazioni, attrazione e armonia affettiva; la prosperità, con rituali per favorire abbondanza e successo; il coraggio e la forza personale, mediante pratiche che aumentano la resistenza e la determinazione; e l’incremento dell’energia vitale, utile per affrontare sfide o per sostenere progetti importanti. Oltre ad aumentare fascino, seduzione e ses…sualità.
Chi segue la Porta Rossa è generalmente un praticante motivato, ambizioso o che ha deciso di trasformarsi, come un baco che diventa farfalla. Si tratta di individui pronti o attratti dalla sfida, dall’iniziativa e dalla possibilità di trasformare la propria vita e quella degli altri.
Attenzione che la porta rossa, in magia, è la porta del consapevole perché praticare la mia rossa vuol dire iniziare ad usare anche incantesimi o rituali di manipolazione. Per questo essa richiede disciplina e consapevolezza, poiché l’energia intensa che si canalizza può essere potente, ma destabilizzante se non gestita correttamente.
Porta rossa? Cosa usare
I simboli e strumenti associati alla Porta Rossa riflettono la sua natura e quindi troviamo il fuoco, elemento di passione e trasformazione; candele rosse, utilizzate per concentrare e canalizzare energia vitale; oli e incensi energizzanti, che stimolano intenzione e potere; e rituali di potenziamento, spesso accompagnati da canti, gesti simbolici e visualizzazioni orientate all’azione. L’uso consapevole di questi strumenti permette di allineare corpo, mente e energia magica con le forze attive della Porta Rossa.
La porta rossa è la continuazione, cioè il cammino dell’iniziato che ha aperto la porta bianca in precedenza. Questa è una porta che, per molti, risulta difficile. Il motivo è che si prende consapevolezza che i propri incantesimi possono essere manipolativi, cioè possono avere degli esiti negativi e quindi far male agli altri.
Il cammino di una strega o di uno studioso dell’occulto è passione, ma la passione ha sempre un risvolto che si deve accettare con responsabilità.
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La Porta Nera: energie oscure e magia dell’ombra
La Porta Nera è la porta o via più complessa all’interno delle tradizioni esoteriche e della magia pagana-occulta.
Chiamata: la porta del saggio!
Simbolicamente incarna il lavoro con l’ombra e con le energie che sono invisibili, ma potenti. Permette la trasformazione radicale dell’individuo. Inutile negare un’evidenza semplice, vale a dire che: la Porta Nera richiede coraggio! Essa mette il praticante in contatto diretto con energie potenti, ma che sono: destabilizzanti, manipolatorie, malvagie, oscure e controllanti.
C’è un “Ma” grande come la città di Roma. Le energie dell’ombra non sono malvage esse si possono controllare come ad esempio quando abbiamo visioni o cerchiamo un contatto diretto con tali entità, vogliamo conoscere la loro storia oppure se le usiamo per liberarci di qualcosa di malefico che ci è stato fatto.
Purtroppo la magia nera viene principalmente ricordata come il male, ma dipende sempre dalla volontà del praticante.
Porta nera? Cosa si usa
Le applicazioni della Porta Nera sono molteplici alcune complesse ed altre meno. Tra queste troviamo la manipolazione energetica avanzata, che permette di controllare e ridirezionare flussi di energia sottili; la protezione estrema, necessaria quando si lavora con forze oscure o con entità spirituali intense; e il lavoro con energie interiori, volto a confrontarsi con paure, traumi e schemi inconsci per stimolare trasformazioni profonde. L’obiettivo principale della Porta Nera non è il potere fine a sé stesso, ma la conoscenza profonda del mondo visibile e invisibile. I grandi occultisti arrivano a gradi di conoscenza e comprensione tale da poter divenire testimoni reali e affidabili di questa magia.
Chi sceglie di percorrere la Porta Nera deve essere un praticante esperto, con solide basi nelle altre forme di magia, quella bianca e rossa, e consapevole dei rischi. La Porta Nera attrae coloro che si confrontano con l’oscurità.
Che esplorano il lato più profondo e nascosto della vita e morte. L’accesso a questa porta richiede disciplina, maturità spirituale, responsabilità e capacità di gestione delle energie intense, poiché il rischio di squilibrio energetico è reale se il percorso viene intrapreso senza preparazione adeguata.
Rispetto alle altre porte, la Porta Nera si distingue per potere intenso ma rischioso. Mentre la Porta Bianca insegna armonia e protezione, e la Porta Rossa forza e passione, la Porta Nera è il regno della trasformazione estrema, dell’ombra e della potenza interiore. Solo chi possiede esperienza, autocontrollo e volontà di affrontare le sfide più profonde può attraversarla con successo.
Grandi esponenti delle 3 porte
Ora vi parlo di grandi occultisti che sono i rappresentati più importanti di queste porte. Ognuno di loro, magari anche per una responsabilità morale, ha deciso di testimoniare la loro esperienza come modello da seguire.
La Porta Bianca: Doreen Valiente
Doreen Valiente (1922-1999) è considerata una delle figure più influenti della stregoneria moderna, in particolare del movimento Wicca britannico. La sua opera si concentra sulla magia benevola, la saggezza e la protezione, tutti tratti distintivi della Porta Bianca. Autrice di testi fondamentali come Witchcraft for Tomorrow (1978), Valiente promuoveva un approccio etico alla magia, focalizzato sulla crescita spirituale, l’armonia con le energie naturali e la cura dei praticanti e delle comunità.
La Porta Rossa: Gerald Gardner
Gerald Gardner (1884-1964), considerato il fondatore della Wicca moderna, rappresenta simbolicamente la Porta Rossa. La sua pratica si caratterizzava per l’energia attiva, la forza, la passione e la trasformazione personale, elementi tipici della magia rossa. Gardner enfatizzava rituali di potenziamento, celebrazioni stagionali e magie legate alla vitalità e alla manifestazione della volontà nel mondo materiale.
La Porta Nera: Aleister Crowley
Aleister Crowley (1875-1947), occultista britannico noto per il suo approccio controverso alla magia, incarna la Porta Nera. La sua ricerca si concentrava sull’introspezione profonda, la manipolazione energetica e il lavoro con l’ombra. Nei suoi scritti, tra cui Magick in Theory and Practice (1929), Crowley esplora pratiche che richiedono disciplina e consapevolezza per affrontare energie potenti e trasformative, caratteristiche tipiche della Porta Nera.
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Articolo scritto e pubblicato da: Il bosco delle streghe
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