Aradia: colei che ha creato le streghe, storia intera
Aradia, figlia di Diana e Lucifero, dea e prima strega, incarna la magia tra luce e oscurità, simbolo di ribellione e libertà spirituale contro ogni oppressione.
Aradia era figlia di Diana e Lucifero incarnando l’idea di: Luce e oscurità che crea la magia. Come ho già detto e come continuo a dire: la magia non è né buona e né cattiva, siamo noi che la usiamo nel male e nel bene.
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La Dea Aradia venne inviata sulla terra da sua madre con il compito di insegnare la stregoneria agli oppressi, ai deboli a coloro che dovevano liberarsi dal giogo del dominio dei fanatici. Tale “compito” divenne ancora più evidente durante il dominio della chiesa dove il popolo era divenuto schiavo di un timore chiamato: Dannazione dell’anima. In questo periodo le streghe divennero il male, ma, nelle piccole comunità, erano coloro che salvavano la vita o che aiutavano nei parti, durante le epidemie e per qualsiasi tipo di ferita.
Ad ogni modo Aradia è il simbolo della: libertà spirituale! In generale la sua missione era ed è, ancora oggi, insegnare la stregoneria ai poveri come mezzo di resistenza a qualsiasi forma di sopruso! Inoltre lei è la dea dei ribelli!
Dea dai 1000 volti
Ci sono tante ipotesi sull’aspetto di Aradia, ma è possibile che i molteplici volti, corpi e età di questa Dea/donna, cioè un’umana una divinità scesa in terra che ha deciso di divenire umana per capire e insegnare agli uomini arti divine.
Nella mitologia romana, dato che Aradia era già un’entità molto presente tra i sacerdoti, culti misterici e tra le sacerdotesse oscure, affermavano che Aradia aveva mille volti. Prima di continuare, dato che mi è venuto in mente questa cosa, ve lo dico: ma a voi non sembra che Aradia possa essere il Dio dei mille volti del “trono di spade”? In fondo questa saga è composta da fantasia, richiami alle religioni del passato e a quelle nuove.
Torniamo ad Aradia che nella mitologia romana spesso circolava tra gli uomini avendo l’aspetto fuso di Diana, sua madre, e di Giunone, moglie di Giove. Nella wicca, che ha ripreso questa figura come madre delle streghe, si tratta di una giovane e bella donna con caratteristiche mediterranee, quindi capelli e pelle scura, ma con occhi azzurri argentei come il colore della luna. In altre versioni invece è solo una fanciulla con un aspetto delicato, etereo però con un alone luminoso che si notava maggiormente quando era notte.
Tuttavia, Aradia, la ritroviamo anche nella religione etrusca dove si tratta di una donna di media età, capelli scuri e mossi, quindi crespi, con pelle olivastra, ma soprattutto con enormi occhi scuri, neri come la notte.
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La vera storia di Aradia
La storia di Aradia inizia agli albori del tempo, con i primi uomini, quindi con la creazione delle tribù sunnite ed osci dove le divinità avevano altri nomi, nomi che purtroppo oggi non conosciamo, ma per fortuna abbiamo dei disegni rupestri che mostrano una stella (Lucifero) e la Luna (Diana).
Dunque per conoscere la vera storia di Aradia partiamo da un po’ più in là con i secoli, nella cultura pre-romana e romana che ha portato avanti la storia di questa dea.
Lucifero, dio della luce, conosciuto come la stella del mattino, e Diana, dea della luna o meglio proprio la luna, si incontrano durante un’eclissi notturna. I due si amano e concepiscono Aradia. La gravidanza durò moltissimo, passò tanto tempo, un tempo infinito. Il mondo cambia, si popola e gli uomini iniziarono a sfruttarsi uni con gli altri. Soprattutto i più deboli erano coloro oppressi. I ricchi sottomettevano i poveri, uomini le donne. C’era tanta disuguaglianza, cosa che le divinità non volevano tra esseri simili.
Furono Diana e Lucifero a convocare un consiglio tra le divinità. Alla fine chiesero di inviare la loro unica figlia sulla terra per risolvere il problema. Aradia, con un forte senso della giustizia, arrivata sulla terra vide quello che succedeva e decise di agire.
Aradia convocò le donne incontrandole nei boschi di notte, radunandosi in cerchio, danzando e facendo invocazioni a suo padre e sua madre, Luna e stella. Piccola parentesina veloce: salomè venne associata ad Aradia appunto per la caratteristica della danza e ne parlerò più avanti, chiusa parentisina.
Insegnamento di Aradia
Aradia insegnò alle donne le proprietà delle erbe, come usare la magia, i culti e i rituali da fare per essere ascoltati dalle divinità. Insegnò poi come proteggersi dei soprusi, dai deboli. Divenne quindi l’incarnazione della: guida spirituale.
Da allora lei divenne e fu chiamata: la prima strega! Le donne, nei secoli, vedendo accrescere il loro potere chiesto anche dagli uomini per la loro salute o per il loro benessere, crebbero. Esse continuarono e continuano a riunirsi nei sabba dividendo e divulgando la loro conoscenza, le formule e incantesimi, ma anche i rituali, benedizioni e amuleti.
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Il Dio della luce, divenuto oscuro!
Lucifero, che nella mitologia romana e in quella antica è il simbolo della luce, la stella più brillante del firmamento, l’angelo più bello a cui ci si rivolge quando ci si perde, venne poi trasformato nel diavolo. Anzi nel re degli inferi: chiamato e confuso con altre entità, come satana!
Nella mitologia antica, parlo di quella preromana, la stella o meglio la prima stella che compariva nel cielo notturno, cioè la stella del mattino, era considerato un Dio. Colui a cui ci si rivolgeva quando ci si perdeva oppure quando si cercava una via da percorrere. Simbolo di Luce, ma soprattutto di bellezza e rinascita. La sua grande luce tra le tenebre, anche quando la luna non c’era, era una presenza fissa. Proprio per questo era considerato un Dio!
Nell’età romana lui conservò queste caratteristiche e divenne: il portatore di luce! Venne chiamato, in latino, Lucifer che appunto significa: portatore di luce. Il nome quindi nasce da: lux = luce, ferre = portare, quindi: Lucifer.
Tuttavia vi rivelo una piccola “chicca”, nella poesia latina, lo ritroviamo nei versi di Ovidio e Cicerone, che diedero a Lucifero connotazioni divine: una presenza celeste, guida luminosa prima del sorgere del sole. Trasmettendo ai posteri quindi le conoscenze antiche.
Cosa cambi nel 500 D.C?
Fu quando arrivò la religione cristiana, intorno al 500 D.C, dove appunto la chiesa iniziava ad avere più potere, che ci fu la trasformazione demoniaca.
Secondo la fede cristiana: Lucifero era il più bello e potente degli angeli, colui che è il simbolo della sapienza e luce divina. Lui si è ribellato contro Dio per orgoglio, desiderando essere uguale o superiore a Lui.
Tale ribellione non fu fisica, ma spirituale e simbolica: un rifiuto dell’ordine divino. Convinse altri angeli a seguirlo. Perdendo subì la conseguenza della sconfitta e fu scacciato dal cielo dall’arcangelo Michele che lo scaraventò sulla Terra. La punizione di Dio fu quello di trasformarlo in un demone che non avrebbe mai più avuto la possibilità di salire nel cielo.
Lucifero, perdendo la lotta e scaraventato sulla terra, viene maledetto da Dio e il suo aspetto, da più bell’angelo dell’Universo, muta. La sua pelle viene bruciata dalle fiamme del peccato commesso. Il volto mostruoso per tutto il suo odio, il corpo enorme e muscoloso, con zampe caprine. In realtà poi l’aspetto del diavolo cambia nei secoli, in base anche alle convenienze religiosi. Nel video di Lucifero spiego anche i diversi aspetti di Lucifero. A questo punto lui diventa l’avversario più temuto di Dio.
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Aradia la: Figlia del diavolo!
In seguito alla trasformazione di Lucifero, era ovvio che per riuscire a reprimere i miti pagani, la chiesa doveva demonizzare e avere il controllo sia sui miti e divinità, ma anche sui suoi seguaci.
Aradia, da divinità della libertà e conoscenza, divenne la figlia del diavolo e di conseguenza tutte le sue seguaci, vale a dire: erboriste, levatrici e chiunque conosce le divinazioni (come la lettura del futuro o veggenza), erano serve del male. Oltre a questo, Aradia, aveva un potere forte come guida spirituale, nel senso che lei rappresentava o meglio era ed è il simbolo della: ribellione ala tirannia spirituale.
Cosa vuol dire questo? Lei è l’entità, lo spirito, l’energia che permette di ribellarsi a tutto quello che viene imposto da religioni fanatiche, che tendono a giudicare, oppure che reprimono gli istinti umani con minacce, punizioni fisiche e morali, con isolamento dalla società e via dicendo. Il Medioevo, il rinascimento e risorgimento, sono stati periodi totalmente soggiogati da una convinzione morale distruttiva. Ancora oggi ne siamo vittime!
Aradia venne trasformata nelle epoche, come suo padre. Da bellissima fanciulla, divenne una creatura con l’aspetto mostruoso, anch’essa in possesso di corna, era seducente e ammaliante, peccatrice in tutte le sue forme. In alcuni racconti è stata associata ad un vampiro donna oppure ad una specie di licantropo, ma che non si trasformava con la luna, ma bensì quando voleva cibarsi di carne umana.
Paura delle donne!
Tuttavia c’è una cosa che è piuttosto curiosa ed apro nota “misogina!”, avete capito bene, parlo di misoginia! Dato che Aradia era anche più potente del padre, nel senso che lei viveva ed era più visibile, presente, nella vita delle persone, tramite appunto le levatrici o le donne che erano streghe, venne deciso dalla chiesa e perfino dalla religione ebraica, di limitare il suo potere.
In che modo? Semplicemente lei divenne il simbolo del peccato ses..suale! Ci si concentrò molto sulla “calunnia” delle sue perversioni e questo perché è sempre facile calunniare una donna quando si unisce all’elemento “ses..suale”, anche se personalmente non capisco il perché. Ad ogni modo, diminuendo il suo potere da guida spirituale elevata a depravazione sess… uale, ecco che pian, piano il suo mito divenne di secondaria importanza, tranne che tra le streghe che mantennero i suoi insegnamenti in una cultura orale tramandata con parole criptate. Ciò ha permesso di far sopravvivere la sua importanza.
Aradia doveva essere DONNA!
Oltre a questo c’era anche un secondo motivo per cui Aradia doveva assolutamente essere messa in secondo piano e quindi dimenticata. Il motivo era che lei era una divinità donna! Nella religione cristiana, potete anche cercare informazioni su internet, era importante che i santi fossero principalmente uomini! Questo è un dato di fatto! Esistono anche delle sante, cioè donne santificate, ma esse dovevano rispettare i principi di: verginità e poi di martirio! Ciò stava ad indicare che comunque gli uomini si elevavano spiritualmente perché appunto loro aveva un potere maggiore rispetto alle donne che nascevano con il marchio di peccato originale.
Una divinità donna, più potente dello stesso padre, almeno più potente per gli esseri umani, era troppo pericolosa, ecco che quindi è stata prima: demonizzata, calunniata e infine dimenticata… e chi non la voleva dimenticare, finiva sul rogo!
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La fantasia del vangelo di Matteo
L’interpretazione cristiana la ritroviamo in un passo del profeta Isaia (14,12): “Come sei caduto dal cielo, Lucifero, figlio dell’aurora!”. In origine, secondo gli studiosi che hanno certificato tale “versetto”, il passo era in realtà una “beffa”, una presa ingiro filosofica, verso un re babilonese, molto arrogante, che, per il suo improvviso potere, da principe a Re, diede sfogo a tutti i suoi bassi istinti, dimenticando la propria fede, valori morali e spirituali, ma con il tempo la chiesa lo utilizzò in modo diverso. Nel senso che questo Re babilonese sparì e la descrizione venne attribuita a Lucifero identificato come un angelo superbo, caduto per aver sfidato Dio. Interpretazione rinforzata nei testi apocrifi e nella Patristica (es. Origene, Tertulliano), che elaborarono una vera e propria mitologia della caduta e della ribellione contro Dio
Ora vi dico però una curiosità, ad appropriarsi di questa figura del passato è stata anche la chiesa che ha tradotto dal vangelo di san Matteo afferma che in realtà lei era Salomè, figlia di Erodiade. Ora vi spiego quello che c’è nel Vangelo. Erodiade divenuta moglie di suo zio Erode Filippo. I due ebbero una figlia che chiamarono: Salomè. In seguito alla morte di suo marito, lei sposò Erode Antipa, il suo figliastro poiché quest’uomo era figlio della prima moglie di Erode Filippo. Tant’è che si pensava che i due amanti lo avessero ucciso. Tale unione scatenò le maledizioni di Giovanni il Battista. Erodiade chiesa a suo marito, Erode Antipa, di far arrestare Giovanni Battista, ma quest’ultimo non volle.
Fantasia e realtà… confuse
Tuttavia, durante una festa, Erodiade chiese a sua figlia, Salomè, di ballare per suo marito (che poi era il fratellastro) in modo da sedurlo e convincerlo a uccidere Giovanni Battista che l’aveva maledetta. Cosa che in effetti capitò. Quando Giovanni Battista entrò nel territorio di Erode Antipa, venne arrestato e decapitato.
Nel momento in cui la bella Salomè si vide la testa di Giovanni Battista davanti, iniziò a piangere disperatamente per quello che aveva commesso. A questo punto la testa spalancò la bocca e un forte vento fece alzare in volo Salomè costringendola a vagare per il mondo.
Ora però devo dire, com’è possibile dire, ancora oggi, che si dia per buono, anzi che si dica che la religione cristiana sia quella a cui credere quando poi ci sono chiari riferimenti a: mitologia romana, mista a quella greca, con personaggi realmente vissuti e dove le storie certificate sono diverse, ma… poi si dice che la stregoneria sia fantasia?! Io trovo la cosa assurda! I miti nascono un po’ per farci sognare, ma molto per trasmettere le conoscenze del passato in modo che non siano mai dimenticate. Infine mi arrabbiò perché: com’è possibile che la chiesa abbia demonizzato tutto della religione pagana, ma ne ha assorbito le credenze più diffuse e utili modificandone l’aspetto? La medicina, i culti, cerimoniali e perfino le divinità, ma anche le festività, sono tutte pagane, ma solo modificate nell’aspetto ed ecco che acquistano un nuovo valore? Siamo così ignoranti?! Dal medioevo ad oggi non abbiamo fatto altro che cercare di perdere la nostra memoria nel timore più assoluto.
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C’è chi ha visto aradia!
Nel 906 D.C un abate Regino di Prum scrisse un manuale ad uso del clero. Un vero e proprio trattato che sarebbe stato riproposto, nei secoli avvenire, come il fondamento della mitologia medievale sulle streghe. Esso ha addirittura ispirato, secondo diversi studiosi, il famoso libro “il martello delle streghe”, noto come il: Malleus Maleficarum.
L’Abate affermava che le streghe solcavano i cieli notturni, alcune su una scopa ed altre invece volando come uccelli, in compagnia di una antica dea che gli faceva strada tra le tenebre. Lui fu testimone diretto di tale visione in una notte in cui il maligno sembrava che lo stesse attanagliando e in preghiera riuscì a scacciare questa presenza. Attratto però da alcune risate, si affacciò alla finestrella della sua “cella” e vide questa scena. Comprese che il maligno stava agendo con l’aiuto delle streghe per compromettere la sua anima.
Falsa testimonianza storica
Sempre in questo scritto si legge: Aradia è una figura demonologica in grado di attrarre certe donne dall’animo già corrotto e criminose. Esse sono sedotte da demoni e fantasmi. Dichiarano apertamente che la notte vanno a cavallo di certe bestie insieme a Diana dea dei pagani e a sua figlia. Molte altre passano sulla terra di notte obbedendo e stando al servizio della dea, i religiosi cristiani lottavano da tempo contro i culti pagani e la loro adorazione.
A dimostrazione di tali “vaneggiamenti” c’era anche la storia di un monaco che non credendo ai riti pagani distrusse la statua della dea diana che, in un punto sconosciuti d’Italia, era ancora molto seguita. Tant’è che tale statua si ritrovava in un tempio sacro, sebbene pagano. Al profanatore uscirono piaghe in tutto il corpo e morì diversi anni dopo, in modo atroce.
Però tale storia non è mai stata verificata, quindi potrebbe essere solo un ennesimo “vaneggiamento” del monaco che, per mostrare la potenza demoniaca dei culti pagani e la crudeltà di tali divinità oscure, ha inventato tale storia.
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Articolo scritto e pubblicato da: Il bosco delle streghe
