Gianduia maschera piemontese, coppia carnevale Gianduja e Giacometta
Gianduja (o gianduia maschera) e Giacometta sono due maschere piemontesi che nascono dalla fantasia di tradizione di strada. Nel senso che non è chiaro da dove nascono questi personaggi, ma ess anno parte delle commedie di strada, in modo speciale all’interno delle storie dei burattini.
Solo qualche secolo dopo le storie dei burattini ritroviamo che Gianduia diventa una maschera di carnevale.
In Piemonte poi sono delle maschere carnevale tradizionali. Importantissime all’interno delle sfilate piemontesi.
MA CHI È IN REALTA’ GIANDUIA?
Gianduia è un contadino benestante, un personaggio ricco all’interno delle storie tradizionali di carnevale. Gli abiti originali sono stati modificati nel 1700. Ispirati a questa epoca
Gianduia rappresenta un bravo uomo, bonario che gli piace bere e mangiare. Ha molte qualità, ma il peggior difetto che si ritrova e la sbadataggine. Distratto e superficiale. Una famosa storiella a cui è legato che racconta che un giorno, mentre cercava il suo somaro, non si era accorto che gli stava in groppa. Tuttavia, a chi unque lo incontrasse, diceva che cercava il suo somaro e la gente lo guardava stupito.
Gianduia e giacometta
Il suo nome deriva da: Guiann dla Doja, in dialetto piemontese significa: Giovanni dal boccale perché in ogni osteria che entrava, questo personaggio, chiedeva un boccale di vino. Giacometta è sua moglie, nasce molto tempo dopo. Infatti la vera maschera piemontese è solo Gianduia, ma nel 1900 si riprende la sua compagna che era presente all’interno della commedia dei burattini. Giacometta rappresenta la classica donna piemontese, intelligente, coraggiosa e saggia. Lei aiuta il marito e gli sta con orgoglio accanto. Lo aiuta a risolvere gli ostacoli e i problemi che si si possono presentare. Sono una felice coppia, colorata nei suoi costumi.
Costume gianduia maschera e giacometta
Il suo costume è pieno di segni significativi. Vestito con una lunga giacca marrone sopra a dei pantaloni lunghi fino al ginocchio. Sotto ha delle calze che sono rosse. Scarpe nere, panciotto giallo con rifiniture rosso. Cappello tricorno con coccarda tricolore, da vero patriota. In mano ha un boccale di birra in mano.
Curiosiamo anche sul costume di Giacometta. Lunga e ampia gonna che può essere di vari colori. Camicia ampia e stretta in vita. Scialle sulle spalle, indice della sua timidezza. La sua particolarità è in un cappello che gli copre i capelli, in alto è ornato di molti fiori colorati.
I due rappresentano i caratteri della coppia piemontese, vale a dire: gioviale, allegri e sorridenti. Sono ospitali con gli amici, generosi e sempre pronti ad aiutare le persone. Assennanti e saggi nel dare consigli.
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La travagliata vita dei creatori della maschera
Le maschera di Giandua o Giandujia nasce a Torino, creata da due burattinai, Sales e Bellone. I due cominciarono a collaborare tra di loro per fare un teatrino di marionette. All’inizio non era tanto conveniente. La concorrenza, in quel tempo, era feroce. Così decisero di girare per paesi e città alla ricerca del successo. Arrivarono a Genova dove misero in scena una serie di spettacoli in cui il protagonista era una marionetta di nome Gironi (che in seguito divenne Gianduja). La marionetta divertiva il pubblico con le sue battute, ma commise lo sbaglio di ridicolizzare il potere politico del luogo, prendendo in giro gli esponenti più in vista della città.
Dopo pochi giorni arrivarono i gendarmi e li arrestarono accusandoli di vilipendio e ingiurie. Le loro marionette vennero bruciate e i due espulsi dalla città ritornarono a Torino, ma continuarono con la marionetta. Solo che decisero di cambiargli il nome, da Gironi divenne Gerolamo.
La combinazione del destino volle che il fratello di Napoleone si chiamasse proprio così e a fare battute, contro la denominazione francese, divenne pericoloso. Tuttavia i burattinai divennero famosi. Però nonostante il loro successo, vennero nuovamente arrestati e condannati a morte, colpevoli di avere tramato contro lo Stato.
Per fortuna, secondo la leggenda, alcuni loro “fans”, li aiutarono a fuggire. Infatti i due riuscirono a scappare.
A questo punto decisero di murare nuovamente il personaggio chiamandolo Giandoja e cambiò anche il suo carattere. Non cercava più di ironizzare con battute offensive, ma era più pacato e deciso ad accomunare una fratellanza, cioè: Unita d’Italia.
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Com’è nato il gianduiotto
Dal 1865 la maschera di Gianduia, durante il carnevale, distribuisce un dolce fatto con cacao, zucchero e pasta di nocciole. Da qui è nato il gianduiotto creato da pasticceri torinesi. Inizialmente era fatto in blocco e veniva distribuito a piccoli pezzi. Poi venne inventato il formato di piccolo cioccolatino, lungo e a triangolo.
La sua forma era ed è unica, lo distingue da tutti gli altri. Uno dei più buoni cioccolatini che sia mai stato creato. Oggi viene confezionato in moltissimi modi e non esiste solo alla nocciola, ma anche mandorle, noci e altra frutta secca.
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