Mercurio chi è, mitologia romana, divinità dai molti compiti
Mercurio, noto anche come Mercurius in latino, era una delle dodici divinità principali nella religione romana.
Il suo ruolo di messaggero degli Dei lo rendeva veloce e fulmineo negli spostamenti, diventando così il protettore dei viaggi e dei viaggiatori. Inoltre, era il dio del commercio, degli affari, dell’eloquenza e anche dei ladri e dei truffatori.
Mercurio era spesso raffigurato come psicopompo, una figura che poteva muoversi liberamente tra il mondo dei vivi e quello dei morti senza correre rischi. Secondo la mitologia, era figlio di Giove (Zeus per i greci) e della ninfa Maia, una delle Pleiadi figlie del titano Atlante.
ACCOMPAGNATORE INFERI
Mercurio ha molte affinità con il dio greco Hermes, da cui deriva gran parte del suo mito e della confusione nella mitologia tra le diverse religioni. Tuttavia, Mercurio assimila anche elementi del dio etrusco Turms, rappresentato come accompagnatore delle anime nell’aldilà. Tant’è che proprio nel culto romano, Mercurio viene raffigurato sia come messaggero che come “accompagnatore dell’alidilà”. Questo lo rendeva una figura frequente sui sarcofagi funerari etruschi, spesso raffigurato al fianco di Cerbero, il mostruoso cane a tre teste guardiano dell’Ade. Esso veniva venerato e evocato durante i rituali funebri romani.
Il nome mercurio deriva probabilmente dal latino “Merx” (merce) o “Mercari” (commerciare), riflettendo il suo ruolo di dio del commercio. Il suo culto era ampiamente diffuso non solo a Roma, ma anche nelle nazioni conquistate dall’Impero Romano, come la Gallia e la Germania, dove veniva identificato con il dio Odino, e in Gran Bretagna.
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I tanti compiti di Mercurio
Vediamo come mai però questo dio, cioè Mercurio, è associato a diversi aspetti della vita umana, nel senso che lo ritroviamo: protettore dei ladri, abile oratore, accompagnatore dei morti, rapido nel movimento.
Tutte queste appartenenze le possiamo notare nella leggenda più famosa del dio. Da piccolo Mercurio era già da bambino furbo e scaltro. Una notte, fuggì dalla sorveglianza della madre Maia e si recò in Tessaglia, dove si trovavano le mandrie di buoi degli dei, sorvegliate dal fratello Apollo. Rubò cinquanta capi di bestiame, trascinandoli per la coda e facendoli camminare all’indietro per confondere le tracce. Qui si capisce che era un abile ladro.
Nascose il bestiame in una grotta profonda, in questo caso vediamo che è un accompagnatore della vita nei meandri più profondi e bui della morte.
Tornò dalla madre, fingendo di dormire. Quando Apollo lo accusò di furto, Maia lo difese, ma Zeus svelò la verità. Durante la discussione con Apollo, Mercurio cominciò a suonare la sua lira, che piacque molto ad Apollo. In questo caso è evidente che l’eloquenza, cioè l’abilità oratoria riuscì a salvarlo dall’ira del padre e di Apollo. In cambio dello strumento, Apollo gli lasciò i buoi, anche in questo caso vediamo che è un abile commerciante. Infine Apollo gli regalò un bastone magico, che divenne il caduceo, quest’ultimo è un talismano potentissimo contro le maldicenze e unitamente stimola i viaggi e l’arte oratoria.
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La lira inventata dal dio
Mercurio è solitamente raffigurato come un giovane dio senza barba, seminudo, che indossa un paio di sandali alati, i talari, e un cappello, un petaso, con due ali ai lati. Porta nella mano sinistra un caduceo, il famoso simbolo di prosperità e pace, oggi utilizzato come simbolo della medicina. Questo bastone lungo è avvolto da due serpenti con ali aperte sulla sommità. Tra gli animali sacri a Mercurio ci sono il gallo, messaggero del giorno, la capra, la pecora e la tartaruga.
Secondo una leggenda, da neonato Mercurio incontrò una tartaruga a cui tolse il guscio e tese sette corde nella parte cava, inventando così la lira, uno strumento musicale dal suono melodioso.
Mercurio sopravvive!
Nonostante la persecuzione cristiana sotto Teodosio I, che abolì i culti pagani e i sacrifici di animali, Mercurio continuò ad essere riconosciuto come figura mistica e profetica. Sant’Agostino, uno dei più importanti padri della Chiesa, considerava Ermete Trismegisto, un sincretismo tra Hermes e Thot, come un antico profeta pagano che predisse l’emergere del cristianesimo.
Mercurio era conosciuto con molti epiteti a seconda dei suoi ruoli. Ad esempio, era chiamato Mercurio Arvernus, un sincretismo con il dio celtico Arvernus delle popolazioni Arverni della Germania occidentale.
Era noto come Mercurio Artaios, una divinità della caccia adorata in Francia. Mercurio veniva festeggiato il 15 maggio durante le Mercularia, una celebrazione in cui i mercanti bagnavano le loro teste con le acque del pozzo sacro presso il suo tempio.
Mercurio, con la sua complessità e le sue numerose sfaccettature, continua ad affascinare gli studiosi della mitologia romana e greca, offrendo uno sguardo unico sul mondo antico e sulle credenze che lo animavano.
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Articolo scritto e pubblicato da Il bosco delle streghe