Idi di marzo: giorni festa, la dea della lussuria
Le idi di marzo nascono dal latino Idus ed era il termine usato dagli antichi romani per indicare i primi 15 giorni del mese. In particolare noi conosciamo quelle di marzo, ma come mai?
Nell’antico calendario seguito dia romani pagani, l’anno iniziava proprio il mese di marzo, quindi era considerato il: primo mese dell’anno in un calendario composto da 10 mesi, stabilito da Romolo, il fondatore della città di Roma.
Romolo, essendo figlio di Marte e di Rea Silva, dedicò il primo mese a suo padre. Marte era il dio della guerra, ma quello che non tutti sanno, era che si considerava anche come la divinità dell’agricoltura.
Inoltre il calendario non era indicato da numeri, come facciamo noi, ma da termini. Il primo di ogni mese era: le calende, in latino Kalendis. Mentre i giorni del 5 al 7 erano: le none. Mentre le idi erano i 13 giorni e alle volte erano i 15 giorni del mese.
IDI DI MARZO, IMPORTANZA
Le idi di marzo sono particolarmente famose, ancora oggi, perché è in questo periodo che si festeggiava la: Anna ac Peranna o Roma Anna Perenna. Antichissima divinità romana della gioia abbondanza e lussuria. Presiedeva il perpetuo rinnovarsi dell’intero anno.
I suoi festeggiamenti si svolgevano in un boschetto sulla riva sinistra del Tevere. Qui erano allestiti banchetti con cibi di ogni genere e soprattutto vino. A colui che brindava alla dea si predicevano tanti anni di vita quanto i calici che riusciva a svuotare. Essa rappresentava 2 aspetti della vita romana: la gioia e la lussuria, tant’è che nei suoi culti e rituali, erano normali le pratiche orgiastiche.
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Calendario e idi marzo
Il calendario di Romolo fu istituito nel 753 a.C. Inizialmente era un calendario lunare diviso in 10 mesi che iniziava il 15 marzo con la luna piena. Alcuni studiosi affermano che fosse basato sul calendario lunare greco. In totale contava 304 giorni e secondo i calendari attuali, restavano ancora 61 giorni che non venivano contati. Giorni oscuri per così dire!
I mesi prendevano il nome dalle divinità:
- Marzo è Marte
- Afrodite è aprile
- Maia richiama maggio
- Giunone è giugno
Mentre gli altri mesi ricordavano la loro posizione nel calendario, come ad esempio:
- Quintilis quinto mese
- Sextilis, sesto mese
- September, settimo mese
- October è l’ottavo
- Novem invece è novembre
- Decem, decimo mese, è dicembre
Il secondo re di Roma, Numa Pompilio, modificò il calendario aggiungendo i mesi di gennaio dedicato a Giano con 29 giorni e febbraio con 28. Poi anche Giulio Cesare provò a cambiare alcune regole del calendario arrivando a 15 mesi ridimensionato dagli imperatori successivi.
Infine fu sostituito dal calendario Giuliano con 12 mesi che rimase in vigore per molti secoli e cambiando il nome a qualche mese. Finché, ne 1582, nacque il calendario Gregoriano che abbiamo tutt’oggi.
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La morte di Giulio Cesare
Le idi di marzo sono ricordate soprattutto per la morte violenta di giulio cesare nel 44 a.C. Ucciso in senato con 23 coltellate. In quell’anno il famoso condottiero divenne dittatore massimo, ma la sua ambizione certamente non si sarebbe fermata.
Lui pare che aspirasse a diventare un imperatore romano dittatore. I senatori invidiosi non vedevano di buon occhio questa sua aspirazione. Bruto e Cassio si accordano con altri per la sua morte. Il giorno in cui Cesare fu ucciso, la moglie cercò di impedirgli di andare in senato tormentata da sogni premonitori che gli annunciavano la sua morte. Ciò nonostante lui si recò comunque in senato e mentre si sedeva fu avvicinato da uno di loro che, con una scusa cerco di parlargli. Cesare fu colpito da una prima coltellata e fu subito accerchiato dagli altri senatori davanti alla statua di Pompeo. Dopo i primi colpi, rendendosi conto di essere aggredito da ogni parte, si coprì la testa con la toga.
Svetonio narra che prima di morire, vedendo Marco Bruto, Cesare disse: anche tu figlio mio! Tuttavia sembra che la frase fosse totalmente inventata e che sia semplicemente la dichiarazione di un testimone dell’assassinio. In molti affermarono che proprio Bruto fu uno di coloro che accoltellarono Cesare.
Dopo la morte restò per ore in terra nel suo stesso sangue finché due servi lo caricarono su una lettiga e lo portarono a casa.
Tutto si svolge, secondo gli studiosi, proprio nei primi 15 giorni di marzo, cioè nelle: idi di marzo.
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