Etere o Aether divinità primordiale, chi era? Il suo aspetto, origine
Aether o Etere e una divinità greca primordiale! Un dio onnipotente e onnipresente. L’aria superiore, la sostanza luminosa che pervade tutto l’Universo eterno, immortale, senza peso e immutabile. Noi umani l’avvertiamo quando siamo immersi nella natura e c’è un calore o una sensazione di sicurezza che ci pervade. Quella è la manifestazione di Etere.
Etere era il figlio di Erebo e della Notte. Fratello e compagno di Hemera. I due ebbero 4 figli: Gaia, Tartaro, Ponto ed Eros che spesso viene confuso con il dio dell’amore. Per Igino, scrittore romano, Etere era figlio di Calligne (O Caligo), cioè le tenebre, anch’essa divinità primordiale, diversa dalla notte, e dal Caos.
Dall’unione di Etere e del giorno, poiché le divinità non era proprio simbolo di fedeltà coniugale poiché il matrimonio, inteso come lo conosciamo oggi, non esisteva, nacquero: la terra, il cielo e il mare.
Come la maggior parte delle divinità primordiali si sono perse le reali venerazioni e rituali che la festeggiavano, ma esse si sono poi modificate nel corso dei secoli in base alle diverse culture che hanno seguito questo o quel credo religioso.
Considerato una divinità maschile del cielo superiore, dove avrebbero regnato gli dei, era la luminosità. Nelle Genealogie greche, che sono una delle ultime fonti per la conoscenza di divinità primordiali, vediamo che alcuni hanno interpretato i racconti della nascita i miti, dii, semidii ed eroi.
UOVO COSMICO, STORIA
Etere e caos erano fratelli, tuttavia, come spiegato in precedenza, ciò non voleva dire che entrambi non potessero avere figli. Infatti, secondo alcune traduzioni giunte fino a noi, i due si unirono e diedero vita a 3 figli. In fondo anche Zeus, padre degli Olimpi, divinità greche, ha partorito da dolo Atena estratta dalla sua testa.
Ad ogni modo la creazione, secondo la mitologia primordiale, è nata dal Caos. A livello magico, secondo molti rituali che ancora oggi rispettiamo, il caos è nato a sua volta da un uovo cosmico circondato dal tempo che, a sua volta ancora, era circondato da un serpente che, attorcigliandosi su sé stesso, stritolandosi, fece uscire le acque primordiali. Da cui sono nate le prime forme di vita.
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Aspetto fisico di Etere, ecco dove vederlo!
Etere è descritto come una luminosità cristallina che pervade i cieli. L’immenso cosmo. Questa divinità si confonde con l’aria che respiriamo. Non ha un aspetto umano, ma, essendo una divinità primordiale, è un’essenza divina. Etere è la luce ingenerata che assume la qualità di freddezza, poiché non è calore puro, e che precede il Sole e gli astri del cielo. Possiamo dire esso è il Dio prima dell’alba e prima della sera.
Quinto elemento!
L’etere è considerato il quinto elemento che costituisce l’universo, esso è l’insieme di: acqua, terra, fuoco e aria. Curiosamente tante religioni affermano che l’uomo è il quinto elemento poiché esso raggruppa tutti i 4 elementi ed ha in sé una scintilla divina. Una curiosa interpretazione in cui ritroviamo che l’uomo (inteso come uomo e donna) è l’aspetto più vicino al divino.
L’orfismo, movimento religioso misterico sorto in Grecia verso il VI secolo a.C., collegato alla figura di Orfeo, considerato il suo fondatore, afferma che la venerazione di Etere è destinata ai poeti, artisti e agli studiosi di esoterismo poiché esso è qualcosa di più alto e sublime delle emozioni, una sensazione di immensità. Coloro che la provano, molte streghe in realtà sono state baciate da Etere, sono destinate, volenti o nolenti, a seguire una vita fatta di studio dell’uomo, isolamento, magia e richiamati dalle energie misteriche.
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Inno orfico ad Etere
O tu che hai l’eccelsa forza indistruttibile del dio padre,
parte degli astri del sole e della luna
che tutto domi, spirante fuoco scintilla per tutti i viventi.
Etere che splendi in alto, elemento ottimo del cosmo.
O germoglio splendente apportatore di luce rilucente di stelle.
Invocando ti supplico di essere temperato e sereno.
Le donne baciate da Etere
Le Etere, nell’antica Atene, era una comunità di donne che avevano diverse etnie e classi sociali. Erano sia donne libere, contadine o istruite, schiave o liberte, prostitute o sacerdotesse, in poche parole erano esseri liberi.
Si distinguevano per la loro bellezza, diversa, ma appunto baciata dalla luminosità da Etere. Erano comunque essere illuminati, di un’intelligenza veloce, scaltre e silenziose. Portate per la poesia e la musica, non per il canto. In fondo etere è silenzioso avertiamo la sua presenza, ma non la possiamo ascoltare o udire. Praticavano la magia bianca, della natura.
Le prostitute che eseguivano il loro mestiere, quando la bellezza svaniva per colpa del tempo, poiché etere è circondata dal tempo, continuavano il loro lavoro accompagnando i rituali d’amore con la musica. Qui ritroviamo una curiosa interpretazione dei culti antichi: le donne che per guadagnarsi da vivere o comunque erano richieste per le loro doti musicali erano comunque paragonate a delle prostitute. Nel senso che vendevano la loro arte in cambio di denaro o di vitto e alloggio. Intrattenevano gli ospiti, allietavano i banchetti esclusivamente maschili in cui si discuteva e si beveva.
Nonostante si concedevano a rapporti sessuali non erano le prostitute dei bordelli cittadini, ma prostitute di lusso, mantenute da uomini che potevano farle vivere nel lusso. Diventavano anche mogli di ricchi vedovi o di celibi adulti.
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Etere in altre religioni
Ritroviamo poi la presenza di etere, sotto un’altra forma, in un’altra cultura. Nell’antico Egitto il dio Shu (che significa: colui che solleva) era il dio primordiale dell’aria e dell’atmosfera, dio della luce che ruppe le tenebre primordiali della mitologia egizia. Poi lo ritroviamo nella mitologia mesopotamica e norrena dove non vi è un dio che impersona l’etere, ma una sostanza, un qualcosa di immutabile e onnipresente durante la giornata, prima dell’alba e prima della notte. Tenue e incolore, insapore, impalpabile e imprevedibile, che si espande in ogni luogo.
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