Lo specchio della Strega: il potere degli specchi
Davanti a uno specchio non osservi solo il tuo volto: qualcosa osserva te. Lo specchio della strega non è un accessorio di vanità, ma uno strumento ritualistico da usare in modo consapevole, vediamo come usarlo e perché.
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Nella stregoneria e magia esoterica, lo specchio non è soltanto un accessorio di vanità, un oggetto decorativo, ma assume un ruolo fondamentale nelle pratiche occulte ed è per questo che le streghe usano il loro personale: specchio delle streghe.
Accessorio indispensabile quando si esegue un rituale di grande importanza. Immancabile in diverse divinazioni, non a caso lo si usa nell’uso dei tarocchi quando si richiedono responsi di lunga data. I medium e i veggenti ne hanno sempre uno sul proprio tavolo.
Il suo potere risiede nella capacità di riflettere immagini fisiche, ma anche le energie sottili e la realtà spirituale. In fondo il mondo sottile è un riflesso della nostra realtà perché è qui che si riuniscono energie cosmiche o divine. Alle volte penso poi che siamo noi, cioè la nostra realtà materiale, il riflesso dell’altro mondo.
Specchio della strega, per cosa si usa?
Nella magia, lo specchio è uno strumento che viene usato in modi diversi, come:
- Vedere i fantasmi, spettri o ombre
- Portale tra i mondi
- Finestra premonitoria (chiamato anche speculomanzia)
- Rivelare verità nascoste o scoprire menzogne
- Per difesa magica o protezione
- Imprigionare spiriti ed energie
- Viaggi astrali o accesso a mondi sottili
- Aumentare o stabilizzare il potere rituale, nel senso che amplifica l’energia della: LUCE, FUOCO O DEI SIMBOLI DEL RITUALE
- Magia dell’amore
- Individuare spiriti domestici o presenze in casa
- Riti di passaggio
Ritualmente, tra virgolette, parlando, lo specchio agisce come catalizzatore di energia e amplificatore dell’intento. Collocato su un altare o in uno spazio sacro, lo specchio concentrare l’energia lanciata durante un incantesimo, amplificando la volontà della strega e rendendo più efficaci rituali di protezione, guarigione o divinazione.
Il suo potere di divenire un canale tra mondi, energie e dimensioni spirituali è una delle applicazioni più antiche e importanti, tanto da avere un proprio nome come divinazione: cioè cristallomanzia. Come osserva Rosemary Ellen Guiley nel suo testo The Encyclopedia of Witches and Witchcraft (2008), “lo specchio della strega è uno strumento di introspezione e di rivelazione, che permette di leggere oltre il velo della realtà ordinaria”.
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Specchio: che elemento sei?
Lo specchio è collegato agli elementi naturali. Il suo riflesso richiama l’acqua, simbolo di fluidità, emozioni e intuizione. Evoca l’aria poiché è capace di percepire i dettagli nascosti, associata alla mente, alla percezione e alla comunicazione. Trasforma l’intento in azione richiamando l’elemento del fuoco, energia della trasformazione, della forza e della passione. In totale sono 3 gli elementi che possiede questo oggetto. Tale connessione lo rende un accessorio versatile, capace di armonizzare le energie naturali di una strega.
Vediamo come dobbiamo usarlo!
Posizionandolo in un cerchio rituale, per qualsiasi tipologia di incantesimo, esso amplifica l’intento della strega o del praticante. Allo stesso tempo, nel momento in cui eseguite il rituale, lo specchio respinge energie negative o fungere da punto di contatto per forze spirituali. Durante invocazioni o meditazioni, lo specchio deve essere posto davanti al praticante per avere visualizzazioni, percezioni sottili o esperienze extracorporee. In incantesimi e rituali di potenziamento, cioè le pratiche necessarie alle streghe per aumentare il proprio potere personale o per risvegliare dei poteri dormienti, lo specchio deve essere posto verso l’est del proprio altare.
Specchio bianco, nero o colorato?
Un aspetto importante di questo accessorio riguarda le differenze tra specchi bianchi, neri e colorati.
- Gli specchi bianchi sono usati per purificazione, saggezza e alla magia benevola.
- Quelli neri sono strumenti di introspezione profonda, evocazione e lavoro con l’ombra
- Gli specchi colorati vengono utilizzati per armonizzare specifiche energie, corrispondenti a colori e chakra, o per rituali mirati legati a passione, prosperità o protezione.
Le streghe esperte hanno infatti più specchi “occulti”, cioè usati in base alle proprie pratiche. Essi vengono poi conservati in modo diverso per non sporcarsi di energie negative, malevoli oppure che sono instabili. Lo specchio bianco si ripone in un panno di cotone bianco. Quello nero invece va chiuso in un cassetto o scatola per non ricevere la luce del giorno perché altrimenti richiama spiriti negativi o entità non richieste. I colorati debbono essere posti vicino all’ametista.
Piccole attenzioni che però creano un doppio beneficio: il primo è quello di una purificazione perenne! La seconda si crea un contatto personale, intimo, con questo accessorio caricato esclusivamente dalla vostra energia, diventando quindi una luce privata. Piccola curiosità: i medium che nei viaggi astrali hanno visioni nitide o si ritrovano in altri mondi, in caso di necessità o di buio intenso, riescono a tornare indietro proprio perché vedono la loro luce materiale impressa nello specchio. Una sorta di faro in un oceano sconosciuto.
L’uso degli specchi richiede precauzioni per evitare contaminazioni energetiche. Sale, candele, incenso e rituali di purificazione proteggono lo specchio e il praticante da influenze indesiderate. La nota Scott Cunningham in Cunningham’s Encyclopedia of Magical Herbs (1985), ci rivela: “la protezione degli strumenti magici è fondamentale: un oggetto carico di energia negativa riflette effetti dannosi, crea instabilità, non conduce a buon fine qualsiasi rituale o incantesimo, modifica l’intento finale da positivo a negativo”.
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Rituale della propria ombra
Hai mai pensato che la tua ombra possa essere il lato oscuro di te? Siete consapevoli che, tra le prime cose che un bambino osserva e con cui instaura un legame forte, è proprio la sua ombra? La dimentichiamo perché ci si abitua a vederla, ma alle volte capita che la osserviamo. Perché lo facciamo?
Un rituale che consiglio è quello del: riflesso della propria ombra per capire le energie del proprio il riflesso. Guardati nello specchio in uno stato meditativo. Occorre concentrazione e attenzione a osserva la tua immagine, non un particolare come i capelli o gli occhi, ma l’insieme. Inizierai a percepire vibrazioni o sensazione di essere osservati. Nel riflesso dello specchio compaiono sagome o anomalie nel riflesso e quelli sono gli aspetti nascosti del nostro potere o di presenze spirituali. Questa tecnica è strettamente legata alla magia dell’ombra, consentendo al praticante di confrontarsi con
Specchi: portali sempre aperti
Nell’occultismo antico, andando indietro nel tempo, scopriamo che gli specchi erano visti come punti di contatto. So cosa state dicendo o pensando! Lo specchio è una “creazione” recente, quindi come si poteva usare nella magia antica? Preciso che è stato ritrovato uno specchio in Egitto datato 3000 A.c. Però sappiate che già nelle prime testimonianze occulte delle culture pre-norrene e pre-romane si usavano specchi più rudimentali composti da: una ciotola con acqua dove si poteva riflettere la propria immagine o altri elementi negli spazi sacri. Metalli e alcuni minerali riflettenti diventavano sacri…. Qualcuno si ricorda se avevo aperto la parentesi? Vabbè… chiudo comunque.
Torniamo all’uso “occulto” di questo oggetto. Lo specchio è un vero e proprio punto di contatto con entità spirituali o demoniache e può divenire una porta. Ci sono diverse testimonianze del suo uso durante esorcismi. Anzi, non ricordo in quale film, l’attore Keanu Reeves era tipo un cacciatore di demoni e durante una pratica di liberazione ne intrappolò uno proprio in uno specchio, fece però una cosa che non va fatta, cioè ruppe lo specchio. Non so se lo avete mai visto, se qualcuno si ricorda il titolo se me lo fa sapere? Vorrei rivederlo.
In verità lo specchio è un vero è proprio portale che funziona in qualsiasi momento. Nessuno di voi ha mai notato un’ombra o un qualcosa alle proprie spalle mentre si specchiava? Oppure usando degli specchi in camera non avete mai notato che l’immagine riflessa dove però la tenda si muoveva in assenza di vento, un oggetto non era nella posizione in cui l’avevate lasciato per poi girarvi e vederlo al suo posto? Sono migliaia le testimonianze di questo genere. Ciò conferma che esso è un portale che funziona anche quando non è espressamente richiesto.
Pensate che proprio per questi motivi, in passato, ad esempio nelle abitazioni contadine gli specchi erano collocati fuori la casa, sia per protezione, ma anche per evitare di vedere queste “situazioni” per timore.
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Specchi: porte per l’altro mondo
Nella stregoneria e nell’occultismo essi fungono da porte tra il mondo fisico e quello spirituale. Come osserva Raymond Buckland nel suo testo The Witch Book (2002), “lo specchio è una porta, un passaggio tra dimensioni, che permette al praticante di interagire con forze al di là del visibile”. Gli specchi sono spesso utilizzati in riti e pratiche di comunicazione con spiriti o antenati. In molte tradizioni, il praticante concentra la propria energia davanti allo specchio, creando uno stato meditativo o di trance, mentre invoca le presenze desiderate.
Specchi maledetti e protettivi
È importante distinguere tra specchi usati per protezione e specchi maledetti. I primi sono strumenti controllati, preparati con rituali di purificazione e protezioni, destinati a respingere energie negative o a fungere da barriera spirituale. I secondi, invece, hanno accumulato o ricevuto energie ostili, diventando pericolosi per chi li possiede o li utilizza. Uno specchio carico di intenzioni positive amplifica e protegge, mentre uno carico di maledizioni o energia negativa può attrarre presenze indesiderate.
Esistono rituali semplici e quelli più complessi che dipendono sempre dal tipo di entità che si richiama o che si scopre. Per esempio è necessario l’uso di candele, incenso e simboli protettivi per proteggersi dalle energie evocate. In questo modo si impone il proprio controllo, ma si è sicuri di non essere poi attaccati da energie negative che rimangono come un “segno” di ritorno per queste entità.
Specchi e connessione con i demoni
Come osserva Michael Howard nel suo studio European Witchcraft (1970), “alcuni specchi, se maledetti o carichi di intenzioni oscure, diventano punti di accesso per presenze spirituali ostili e energie negative”.
Secondo questa teoria, le energie negative sono attratte o intrappolate nello specchio stesso. Eventi traumatici, emozioni intense o rituali eseguiti con intenti malevoli imprimono nell’oggetto una “memoria energetica”, che persiste nel tempo e continua a influenzare chi lo possiede. In alcune tradizioni di magia nera, lo specchio è volutamente caricato con energie oscure o invocazioni demoniache, diventando uno strumento di maledizione o di contatto con forze non benevoli.
La storia ha documentato numerosi casi di contatti occulti tramite specchi. Nei testi di stregoneria europea del XVII secolo, come nei processi di Salem o nei resoconti delle persecuzioni in Inghilterra, gli specchi erano considerati strumenti usati dalle streghe per evocare spiriti o demoni. Alcune cronache narrano di praticanti che osservavano figure oscure o entità nello specchio, ricevendo visioni o messaggi che non appartenevano al mondo fisico. Anche nella letteratura esoterica moderna, autori come Aleister Crowley e Austin Osman Spare hanno documentato esperimenti di evocazione tramite superfici riflettenti.
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Come mai ci sono specchi che diventano maledetti
Gli specchi maledetti rappresentano oggetti inquietanti. La loro pericolosità deriva da quello che riflettono come:
- Eventi traumatici avvenuti nelle vicinanze dello specchio
- Rituali eseguiti con intenti malevoli o emozioni negative intense
- Rabbia, paura o dolore
Tutti sentimenti che regalano un “impronta energetica” che sfida il tempo. L’energia negativa rimane latente o dormiente finché lo specchio non viene attivato da chi lo possiede o lo utilizza. Un problema comune è quello della noncuranza o meglio dell’influenza negativa che viene rilasciato da praticanti che non hanno esperienza, hanno solo tanto senso di vendetta e quindi caricano negativamente lo specchio nelle pratiche magiche. Il risultato è che l’oggetto, ogni volta che lo si usa, fa capitare piccole disgrazie come: litigate, giornate storte, incidenti, cadute o altro.
Nelle pratiche magiche, la mancanza di disciplina, protezione o consapevolezza fa sì che l’oggetto accumuli energie instabili e venga caricato da forze indesiderate. Come nota Scott Cunningham nel suo Encyclopedia of Magical Herbs (1985), “ogni strumento magico riflette l’intento e la capacità del praticante; senza adeguata preparazione, diventa pericoloso”. Anche specchi apparentemente innocui si trasformano in strumenti di maledizione involontaria.
Il suo potere magico
Parliamo di storie vere che riguardano gli specchi delle streghe e gli specchi maledetti. Oggetti che hanno affascinato e terrorizzato l’umanità per secoli, diventando protagonisti di leggende, racconti folkloristici e casi documentati di fenomeni paranormali. La loro fama deriva dal fatto che uno specchio accumula energie, riflette presenze invisibili e funge da catalizzatore per esperienze soprannaturali. Concetti che da secoli sono tramandati, ma non per una “memoria storica”, ma perché sono testimonianze che continuano ad aiutare molte persone.
E’ vero che uno specchio accumula energie. Provate ad avere uno specchio personale per un anno e poi prestarlo a qualcuno, quando esso vi torna, avvertite qualcosa di diverso perché non è più puro della vostra energia, ma contaminato da qualcun altro. Riflette presenze invisibili! Questo è vero! Dalla religione pagana a quella celtica, dall’Egitto fino alla cristianità, gli specchi sono immancabili in diverse pratiche occulte. Dagli esorcismi della chiesa ai messaggi divini dei pagani, dalla visione delle presenze benevoli fino a quelle negative.
Funge da catalizzatore! Questo è innegabile, è una porta che, se andiamo a studiare per bene, troviamo un forte legame con la fuoriuscita di entità oppure di ritorno di quest’ultime attraverso lo specchio o di aumento del proprio potere personale.
Testimonianze degli specchi maledetti e della strega
Numerosi racconti storici attestano che specchi maledetti erano spesso presenti nelle case di nobili, streghe e praticanti occulti. Ad esempio, nelle cronache di Salem del XVII secolo, alcuni specchi furono indicati come strumenti usati dalle streghe per evocare spiriti o per maledire persone. In particolare Tituba e la seconda strega condannato, ora non ricordo il nome perdonatemi, portavano con sé il proprio specchio personale.
Mentre in Inghilterra e in Francia, si credeva che uno specchio rotto potesse intrappolare l’anima di chi vi si rifletteva, portando sfortuna per sette anni, un concetto che ha dato origine alla famosa superstizione dei “sette anni di sventura”. In Giappone, specchi sacri come lo Yata no Kagami sono considerati portali tra il mondo dei vivi e quello degli spiriti oscure. In America, racconti popolari del XIX e XX secolo parlano di specchi utilizzati in rituali voodoo per catturare spiriti o proteggere la casa, e di fenomeni inspiegabili legati a essi.
Racconti di persone che vedono figure oscure o presenze fantasmatiche nei riflessi, sensazioni di angoscia inspiegabile o incidenti ripetuti attribuiti a uno specchio specifico sono ricorrenti, soprattutto in comunità interessate al paranormale.
Alcuni specchi celebri legati a fenomeni paranormali si trovano oggi in musei o case storiche. Tra questi, il cosiddetto “specchio di Myrtles Plantation” in Louisiana, negli Stati Uniti, è famoso per le presunte apparizioni di fantasmi riflessi nella sua superficie. In Europa, in varie dimore storiche, specchi antichi sono stati associati a visioni inspiegabili, rumori misteriosi e manifestazioni paranormali documentate da ricercatori di fenomeni occulti.
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Articolo scritto e pubblicato da: Il bosco delle streghe
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