Mabon: equinozio autunno dal 21 al 23 settembre, rituali
Il Sabba o sabbat di Mabon coincide con l’equinozio d’autunno e dura ben 3 giorni, dal 21 al 23 settembre. Nella tradizione pagana e neopagana è l’ultima “festività” religiosa, che appartiene alla ruota dell’anno, che va a chiudere il cerchio.
Nella cultura celtica l’anno è diviso in ben 8 sabba che scandiscono il cambiamento delle stagioni e che richiamano divinità antiche e rituali di benevolenza. Gli 8 sabba si susseguono come formando un cerchio ed il cerchio è un simbolo magico.
Un cerchio ha un inizio e poi si chiude in modo infinito. L’anno è appunto un susseguirsi di tempo che si apre e si chiude. La vita ha un suo inizio e fine formando a sua volta un ennesimo disco. Mabon è quindi l’ultimo sabba che chiude l’anno per poi lasciare il passo al capodanno celtico, cioè a Samhain.
Noto anche come: Meán Fómhair, cioè il mese di: settembre, o Alban Elfed: vale a dire La Luce dell’Acqua.
MABON: IL GIOVANE DIO
I sabba o sabbat sono in totale 8 ma sono divini in quelli maggiori e qulli minori. Mabon appartiene ad un sabba o sabbat minore ed è una delle feste dell’oscurità.
Rappresentato dal “dio eternamente giovane” che è la divinità evocata in questi giorni. Lui protegge la giovinezza e gli ultimi raccolti. Veglia sulle foreste che a breve intraprenderanno il lungo riposo invernale.
Tale festività è talmente antica che la ritroviamo con altri nomi in altre religioni. Essa è presente anche nella cultura antica romana. I pagani dell’Impero conoscevano questa festività associandola al dio “apollo Maponus”. Da notare che il termine Maponus è molto similare a Mabon.
Perché il Dio rimane giovane?
La gioventù o giovinezza è un passaggio veloce nella vita di ogni essere vivente. Sembra durare sempre troppo poco.
Mabon rimane eternamente giovane, un fanciullo, proprio a causa di un periodo, di 3 giorni, che trascorse ad Annwn, cioè nell’oltretomba, a tre giorni dalla sua nascita. In totale 3 giorni furono di vita e 3 giorni di morte. Un pagamento a 2 divinità che però non vollero più avere una custodia la vita del giovane dio. Ciò condusse semplicemente ad una vita eterna senza possibilità di invecchiare.
Tant’è che possiamo vedere l’emanazione del Dio direttamente nell’equinozio d’autunno. In questi giorni, che sono in totale 3, numero che ritorna nella storia di Mabon, le ore della notte sono uguali a quelle del giorno. Proprio come i giorni di vita e di morte del giovane dio. Un perfetto equilibrio tra la notte oscura (tenebre) e la luce (splendore).
Secondo raccolto
Durante l’equinozio d’autunno, si gesteggia Mabon con il secondo raccolto, quello della vendemmia, della raccolta delel mele, funghi e del sangue del Dio rappresentato dall’uva.
Era solito festeggiare con tavole colme di cibo, accensione dei falò e incantesimi magici. Oggi possiamo onorare Mabon creando un altare, come si usava in passato, che rappresenti interamente l’incarnazione del dio.
La danza non era un divertimento, ma un modo per evocare le entità che si palesano in questi giorni. I balli erano svolti sia da uomini che da donne, da fanciulle e perfino dagli anziani. Non è detto che dobbiamo essere dei provetti ballerini professionisti.
Le danze di mabon erano composte da alzare le mani verso l’alto imitando le foglie del vento, le canne che si piegano al volere dell’aria in movimento. Era poi importante eseguirle di fronte o attorno ai falò che rappresentano la potenza del Dio.
Nel secondo raccolto, i contadini, preparavano anche semi che sarebbero stati necessari per i raccolti degli anni avvenire. Era il momento di mettere da parte le scorte alimentari, ma soprattutto di preprarsi al lavoro di fertilizzare la terra, preparala al prossimo anno.
Per le streghe è il momento della creazione del proprio erbario e dispensa magica.
La dispensa stregata
Nei giorni dei sabba, che sono carichi di influssi, occorre preparare la propria dispensa di erbe magiche. Andare nei campi o nel proprio giardino, raccogliere le erbe che si è coltivato, permettono di avere degli ingredienti da usare negli incantesimi durante l’anno.
Il Sole è la Notte sono in perfetto equilibrio e questo permette alle erbe di essere altamente protettive.
In questo periodo si raccoglie:
- Crisantemo (uso: incantesimi d’amore)
- Salvia (uso: fortuna, buona salute e guarigione)
- Campanelle o campanula (uso: incantesimi d’amore)
- Gloriosa superba o Giglio di fuoco (uso: incantesimi d’amore)
- Menta (uso: magia bianca, naturale, protezione)
- Tarassaco (veggenza e sogni premonitori)
- Malva (uso: nuovi amori o riappacificamento
- Noci (uso: protezione, contro la cattiva sorte e il malocchio)
- Sambuco (uso: evocazione e invocazione, protezione e pratiche divinatorie)
Una volta raccolte si debbono consacrare sull’altare di Mabon e in seguito si fanno seccare per poi conservarle all’interno di barattoli. Esse si utilizzano durante gli incantesimi, rituali, magia e divinazione.
Giorno del ringraziamento delle streghe
Questo è un momento sacro per riequilibrare e fare esercizi spirituali. Dentro di noi c’è Luce e Ombra, bene e male, uomo e donna. Sia felici e tristi, amiamo e odiamo, siamo coraggiosi e amorevoli. Tutto questo, per funzionare in modo che un elemento non sopprima un altro, ci rende unici. Solo che è necessario equilibrare queste emozioni in modo da poter raggiungere nuovi obiettivi.
Mabon è uno giorno speciale per le streghe che lo chiamano il: sabba del ringraziamento. Una ricorrenza in cui si debbono benedire le proprie fortune, materiali e immateriali, tramite la meditazione, preparazione spirituale e con rituali adatti come:
- Creare l’altare di Mabon
- Meditazione
- Purificazione degli strumenti (accessori, tarocchi, rune e via dicendo)
- Benedizione del sale
- Rituale di pulizia
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Altare di mabon: creare l’altare
Per creare l’altare abbiamo bisogno di determinati elementi. Non deve mancare il vino oppure il succo d’uva. Il vino deve essere presente poiché è il sangue del Dio e quindi la sua essenza. Tutti gli altari debbono avere sempre un principio maschile e l’altro femminile, quindi per la dea potete mettere in una ciotola dei fagioli o della verdura.
L’ideale è creare una fusione tra le due essenze di Dio e Dea con una zuppa di: carote, cipolle, patate, radicchio che richiamano le energie di entrambe le divinità.
Ora passiamo alla decorazione del giusto altare di Mabon.
Creiamo l’altare di Mabon in modo da decorarlo richiamando gli influssi di questo sabba.
Preparare un altare dedicato al giovane Dio. Qui debbono esserci predominanti il colore:
- rosso
- giallo
- marrone
Usate la natura che si sta addormentando con delle foglie cadute dagli alberi dei colori posti in elenco. Occorre che ci sia l’elemento della “nebbia” che rappresenta il mondo nascosto.
Mettere sopra l’altare il falcetto usato per raccogliere le erbe. Poi ci debbono essere frutta secca, pigne e nocciole, fasci di grano e dei semi che rappresentano la fertilità e richiamano l’abbondanza e ricchezza. Immancabile è la Babban: la bambola di grano che rappresenta lo spirito della terra.
Lasciate lo spazio per le 3 candele: gialla (Dio Sole giovane), bianca (dea) viola (la nostra presenza nel cerchio). Bicchiere di vino o succo d’uva e una tazzina di miele.
In caso volete purificare la vostra casa allora potete far bruciare, nei giorni a seguire al 21 settembre, fino all’alba del 23 settembre, candele di colore: Marrone, dorate o gialle intenso, arancione.
Non è ancora finita. Ponete i simboli dei tarocchi: Il Sole XIX, La Ruota X, Le stelle XVII. Pietre e minerali che sono: onice o granato.
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Consacrare l’altare di mabon
Consacriamo l’altare di Mabon. Dopo aver decorato l’altare è il momento di accendere le candele. Mentre le accendiamo recitiamo:
“Mabon, sacro sabba di perfetto equilibrio
di luce e di ombra, fa discendere il Dio.
La dea inizia a incamminarsi lasciando le tenebre!
La terra a breve si raffredda e le messi sono raccolte!”
Alziamo il calice con il vino verso le candele, in alto:
“Mabon, dio dell’eterna giovinezza,
questo è il tuo sangue, io ti evoco.
Figlio di Luce donami saggezza
dea eterna benedici me.”
Bere un solo sorso e poggiate nuovamente il calice sull’altare e continuate. Prendete la tazza di miele:
“Grande dea madre,
tu la compassionevole, l’abbondanza e fertilità,
domani i tuoi consigli quando ne avrò più bisogno”
Prendere un dito di miele, un pochino e mangiarlo, poggiare la tazzina sull’altare e terminate il rituale:
“Dio e Dea consacra le mie erbe,
purifica i miei accessori,
benedici i miei incantesimi”.
Meditazione a Mabon
Cosa fare a Mabon? La meditazione è una pratica che non tutti eseguono, ma è utile per riappacificarsi con sé stesso e trovare nuovi obiettivi. Occorre fare i conti con sé stessi.
La meditazione inizia ponendosi delle domande: dall’ultimo sabba, lughnasadh il 1° luglio, cosa ho fatto? Mi sono comportata bene o male? Ho dato priorità a chi mi vuol bene? C’è qualcuno/a che mi vuole bene? Ho rispettato i miei valori? Ho raggiunto degli obiettivi?
Sono domande da fare di fronte all’altare di Mabon con le candele accese, magari concentrandosi su uno degli elementi che ci sono. La pietra oppure il simbolo del Dio o della Dea. Inizialmente possiamo darci delle risposte, magari perché ci sono domande scomode che non vogliamo approfondire. In seguito ripetendo le domande o la domanda che desiderate avrete una reale risposta da voi stessi.
In questo modo accrescete il vostro valore spirituale, create nuovi obiettivi e imparate a conoscervi.
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Purificazione strumenti
Durante i sabba è bene fare delle purificazioni dei propri strumenti. Ogni strega che si rispetta deve avere degli accessori, come:
- Falcetto
- Bacchetta
- Altari
- Amuleti
- Tarocchi o rune
- Cristalli
Questi sono solo alcuni degli “strumenti della strega” ne esistono poi tanti altri. Purtroppo, durante i rituali e gli incantesimi, gli accessori tendono a incanalare anche energie negative e ciò li rende deboli. Durante i sabba, come a Mabon, dovete purificarli.
Il secondo giorno di Mabon togliete dall’altare le erbe oppure tutto quello che è superficiale lasciandovi solo le candele accese, il simbolo del dio e quello della dea. Scegliete solo gli accessori che usate più spesso nei rituali o che vi piacciono di più. Ora dovete porre una quarta candela, bianca, e una ciotola o bicchiere di acqua. Inoltre poggiatevi tutti gli strumenti che volete purificare.
Al tramonto dovete recitare:
“Mabon il giovane, signore della luce morente,
tu che rendi fertili i campi e sei benevolo,
ti prego purifica le mie armi di divinazione”
A questo punto dovete solo aspettare che la candela si consumi. Se non rimangono dei residui, allora tutto è stato purificato. Se al contrario la candela si spegne oppure lascia tanti residui, ci sono tante negatività. Ripetete il rituale il terzo giorno di Mabon.
L’acqua nella ciotola o nel bicchiere non va buttata, ma usata per lavare e pulire tutti gli strumenti che non sono entrati nell’altare.
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Articolo scritto e pubblicato da Il bosco delle streghe.