Mabon è la caduta del Sole! Sabba equinozio d’autunno
Nei giorni tra il 21 settembre e il 23 settembre, l’equinozio d’autunno, il sabba di Mabon, c’è la caduta del Sole negli inferi.
In questo periodo il Sole inizia a raffreddarsi. Le ore di luce andranno a diminuire e questo indica appunto una “morte” del Dio.
Legata a questa realtà naturale, ci sono credenze e leggende. Alcune mostrano e spiegano tale fenomeno in diverse religioni, ma tutte si riassumono in testi antichi che ancora oggi dirigono la ciclicità delle stagioni.
MABON MITOLOGIA GRECA
Iniziamo con la mitologia greca e romana, vale a dire il mito di Persefone e la nascita delle stagioni.
L’equinozio d’autunno nasce perché era in quei giorni che Persefone (per i romani era proserpina), figlia di Demetra la dea dell’agricoltura, era costretta a discendere negli inferi per trovare Ade (plutone per i romani) che era il suo sposo.
Iniziamo dal principio però!
Persefone era la dea della primavera, una giovane e bellissima fanciulla che faceva sbocciare i campi dove passava. Demetra era protettiva nei confronti della figlia prediletta, tanto che evitava che lei si potesse innamorare.
Afrodite ed Eros non erano d’accordo perché ciò voleva dire che ci sarebbe stata una divinità che non era controllabile dal loro influsso. Ade, il dio degli Inferi, scorse la bella Persefone mentre ella era intenta a far germogliare i campi. La fanciulla stava raccogliendo dei fiori, era gioiosa e sorridente. Il dio era affascinato da tanta bellezza e vitalità e fu allora che Eros scoccò la sua freccia benedetta da Afrodite con la passione.
Ade rapì Persefone aprendo la terra sotto di lei e facendola sprofondare negli inferi per poterla poi sposare.
Demetra, non trovando più sua figlia, non si è occupata più dei raccolti che semplicemente marcivano. Zeus (Giove per i romani) padre di Persefone, riuscì a scoprire che Ade, suo fratello, aveva rapito la fanciulla. Una notizia che giunse alle orecchie di Demetra. Quest’ultima minacciò che non si sarebbe mai più occupata dei raccolti facendoli gelare e sterminando la vita sulla terra.
Ritorno di persefone
Zeus ordinò ad Ade di restituire la fanciulla, ma lui, travolto dalla passione escogitò un modo per poter avere la fanciulla. Lei era una dea, quindi immortale, ma chiunque, dio o uomo, che avesse mangiato del cibo degli inferi, sarebbe stato costretto a rimanere negli inferi sotto il controllo di Ade.
Persefone, convinta da Ade, mangiò 6 chicchi di seme del melograno, uno dei pochi cibi del regno dei morti che giunge in superfice.
A questo punto si decise che la fanciulla trascorresse 6 mesi nell’oltretomba e 6 mesi nel regno dei vivi insieme a Demetra.
Questo diede la nascita delle stagioni. La primavera e l’estate sono le stagioni in cui Persefone e con Demetra e quest’ultima fa nascere e crescere i raccolti. Mentre l’autunno e l’inverno sono le stagioni in cui la fanciulla va nel regno dei morti per ricongiungersi con il suo sposo. In questo periodo Demetra è triste e quindi fa appassire e gelare la terra.
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Inana: divinità sumera negli inferi
Prima di Ade e persefone c’è un’altra leggenda similare, ma di appartenenza sumera, quindi antichissima.
Inana è la dea o divinità della fertilità, amore e guerra. Una delle dee più importanti che decide sul destino della terra e degli uomini. Lei ha una sorella Erishkigal che è la signora del Kur, gli inferi, dea della morte e dell’aldilà.
Questa seconda dea è mostruosa, al contrario di Inana che è stupenda. Inana decide di discendere gli inferi per dare le sue condoglianze a Erishkigal per la morte del marito. Per arrivare nel Kur è costretta ad affrontare pericoli, mostri e prove che solo chi è morto può superare. Tuttavia Inana riesce. Durante questo percorso, la vita sulla terra si ferma. I raccolti appassiscono e muoiono.
Al cospetto di Erishkigal, Inana, viene intrappolata e condannata alla morte nel kur. A questo punto arriva il primo inverno sulla terra che mette a repentaglio l’intera vita. Inana viene salvata da Enki, signore delle acque primordiali e della saggezza. Grazie a lui lei risorge.
Purtroppo sarà costretta, per l’eternità, a trascorrere 6 mesi negli inferi a far compagnia a sua sorella e 6 nel mondo dei vivi per controllare il suo dominio.
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Mabon sabba originale
Il bosco delle streghe ha deciso di raccontare storie di diverse culture considerando che, alla radice di tutte le religioni, ci sono degli elementi comuni.
Mabon, che è presente nella cultura celtica antica, norrena e del Nord Europa, ha radici antichissime, non databili a causa della mancanza di reperti.
Ad ogni modo, il Sabba di Mabon ci racconta che il giovane dio Sole, nato nel sabba di Ostara in primavera, divenuto uomo durante il sabba di Lughnasad (lammas) in estate, ora è un giovane uomo e guerriero che continua la sua vita. Però è vero che a breve lui dovrà cedere il suo dominio alla Dea che ritorna dagli inferi.
A discendere nell’adilà sarà lui. La rappresentazione del Dio è appunto il Sole che in primavera risorge dagl mondo oscuro e inizia a governare sulla terra aumentando le ore di luce. Il suo potere è tale da rendere fertile la terra e i campi. Dio della natura rigogliosa.
Nel Sabba di Mabon invece c’è una diminuzione della luce del Sole, esso diventa meno intenso e a governare, in autunno e in pieno inverno, sarà la dea signora della notte che si fa notare poiché è la luna.
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Articolo scritto e pubblicato da Il bosco delle streghe.