Magia delle Spine e 4 rituali da fare
Le spine sono veri e propri custodi energetici da cui nasce la: magia delle spine.
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Sottili, affilate, silenziose, rappresentano il confine tra ciò che è sacro e ciò che deve restare fuori. La magia delle spine possiede un’energia liminale che unisce, protegge e difende. La sua forma, una punta che concentra energia, è un catalizzatore negli incantesimi o rituali. Dove c’è una spina, c’è un’identità che si difende, un confine che non vuole cedere.
Le spine nella magia delle streghe sono utili per: rispedire tutto al mittente, come malocchio, maledizioni, invidia o energie negative. Si usano per incidere date, nomi oppure intenti sulle candele prima di un incantesimo. Sono indispensabili quando si creano amuleti per la protezione della casa.
Spine: non sono tutte uguali
Se volete usare la magia delle spine, iniziamo con il dire, che le spine non sono tutte uguali. Non basta un rametto appuntito oppure una spina di qualche rovo, ognuna ha un’energia specifica.
- Spine di rosa: proteggere amore oppure per maledire
- Biancospino: protezione dal male e per contattare defunti
- Pungitopo: protezione per la casa
- Spine lunghe o di rovo si usano sulle bamboline
Spine guardiane, richiamare le entità liminali
Vi propongo un incantesimo da fare quando si ha in casa invidia ed energie negative, si riconoscono perché si litiga o discute sempre, si ha una forte pesantezza nell’atmosfera oppure si vuole fuggire via ogni volta che tornate a casa.
In una stanza silenziosa, accendi una candela e poni davanti a te una ciotola. Prendi quattro spine (di rosa, biancospino o rovo), 4 per ognuna e raccoglile con rispetto. Sollevale una alla volta e pronuncia:
“Io scelgo te come guardiana, punta di luce contro ciò che mi oscura.”
Ponile poi nella ciotola e lasciale stare per tutta la notte Il giorno dopo le devi infilare nel terreno nei 4 punti cardinali della tua stanza, abitazione oppure cerchio sacro. In realtà le spine diventano i quattro punti cardinali del tuo cerchio simbolico che è protettivo.
Il Riflesso Spezzato: contro malocchio
Hai bisogno di spine e di uno specchio che non devi toccare, muovilo quindi con un panno. Il motivo è che deve essere pulito, cioè libero da qualsiasi energia, compresa la tua.
Disponi le spine a croce, indicando i quattro versanti del mondo. Al centro, colloca un piccolo specchio o una ciotolina d’acqua. Guarda dentro e immagina il malocchio come un’ombra che si contorce sulla superficie.
Soffia sullo specchio tre volte, come per appannarlo, e mormora:
“Ciò che non è mio, che torni al nulla.”
Dissoluzione dell’ombra: contro i legamenti d’amore
In questo caso ti occorre uno specchio, pulito e che non va toccato, quindi spostalo o posizionalo con un panno in modo da non toccarlo direttamente. Poi sono necessarie delle spine, scegli tu quali vuoi usare.
Raccogli le spine tra le mani (senza ferirti) e passale tre volte intorno allo specchio, senza toccarlo. Poi avvolgile in un pezzo di stoffa scura e chiudilo con un nodo.
Dì lentamente:
“Ciò che era legato ora è disperso. Io sono libero.”
Il pacchetto simbolico dovrà essere lasciato fuori casa o gettato via, come gesto conclusivo scenico. Se lo lasci fuori la tua casa, dopo 28 giorni il pacchetto deve essere seppellito. Se lo hai gettato via, allora hai già completato il tuo rituale.
La Rottura della filo invisibile: dire addio per sempre
Altro rituale interessante è questo. Occorre uno specchio puro, mosso o toccato con il panno. Ora senza toccare lo specchio, prendi la spina del nord e tracciala nell’aria sopra la sua superficie come se tagliassi un filo invisibile. Ripeti con le altre tre in direzione degli altri punti cardinali.
Ogni gesto deve essere netto, deciso, teatrale.
Al termine, pronuncia:
“Con quattro lame di natura, spezzo il nodo che non mi appartiene.”
Curiosità da sapere sulle streghe e le spine
Secondo le streghe dei boschi, ogni spina racchiude un insegnamento: nulla può essere veramente protetto senza un prezzo da pagare. Ogni barriera o porta nasce per difendere qualcosa di sacro. Le rose selvatiche, il biancospino, il rovo: tutte queste piante sono da secoli associate a rituali di guardia spirituale.
Le streghe intrecciavano rami spinosi per formare cerchi di confine, capaci di respingere energie indesiderate e tenere lontane le presenze intrusive, le ombre e le maledizioni. La loro forza risiede nell’arcano, nel misterioso, avvertimento sottile, vale a dire ognuno deve rispettare lo spazio sacro altrui.
L’albero delle streghe
Il prunus spinosa o anche pruno selvatico, che viene chiamato anche prunolo, è l’albero associato alle streghe e alla magia nera. Legno usato per creare la bacchetto o, come si chiama in gergo, il bastone nero. Questo accessorio era usato per lanciare maledizioni proprio perché il prunolo è un albero ricco di significato esoterico.
Piantare dei fiori o alberi con le spine in giardino o in un vaso è utile proprio per richiamare energie di protezione. Infatti esse sono gli elementi fisici, materiali, dei guardiani, cioè di entità liminali.
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Articolo scritto e pubblicato da: Il bosco delle streghe
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