Il linguaggio dell’aldilà – La Metafonia, pratica
Nel vuoto, in quello che noi pensiamo sia silenzio, è possibile usare la pratica della metafonia per avere messaggi da energie invisibili: l’Aldilà può parlare.
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Articolo scritto e pubblicato da: Il bosco delle streghe
Il termine “metafonia”, dal greco meta (“oltre”) e phōnē (“voce”), designa un fenomeno misterioso, occulto, studiato nell’esoterismo. Oggi è una pratica eseguita dai medium, dalle streghe e da studiosi del mistero. Si avvertono: voci sussurrate, frammentarie, talvolta musicate, che emergono da strumenti elettronici come registratori, radio o software digitali.
Gli esoteristi, chiamano questi suoni, messaggi intradimensionali: ponti delicati che collegano il nostro piano fisico con realtà spirituali. Una comunicazione sottile, che richiede predisposizione interiore, rispetto, studio, attenzione, interpretazione e una chiara intenzione.
Le radici esoteriche della metafonia
Questa pratica non nasce in un vuoto culturale: affonda le sue radici nelle grandi correnti dello spiritualismo ottocentesco e dell’occultismo del Novecento. Due mondi che hanno sempre cercato strumenti per comunicare con ciò che si trova oltre la soglia della vita fisica. Se lo spiritismo classico si basa sulla medianità umana, cioè il medium come ponte vivente tra i due piani dell’esistenza, con l’avvento del XX secolo e l’evoluzione delle tecnologie sonore nacque una nuova possibilità: la tecnologia stessa poteva diventare un medium.
Molti ricercatori esoterici videro fin da subito il potenziale di questo passaggio: il contatto con l’Aldilà non dipendeva più esclusivamente da soggetti dotati di sensibilità psichica, ma poteva essere esteso a chiunque sapesse utilizzare strumenti come registratori, radio o generatori di rumore bianco. Essi infatti sono in grado di udire ciò che molti non riescono ad ascoltare. Gli esempi e le testimonianze di tecnici che si sono ritrovati ad avere messaggi, udire grida o sussurri, sono innumerevoli e comprovate dalle stesse registrazioni. Per alcuni, questa disciplina rappresenta una forma di “democratizzazione”, se così posso dire, del dialogo ultraterreno. In poche parole è una pratica che permette, anche a chi non ha poteri o sensibilità particolari, di poter entrare in contatto con l’aldilà. Un po’ come fanno i tarocchi o le rune.
Passaggio alla seconda porta
Dal punto di vista esoterico, la metafonia introduce una visione più “meccanica”, seppur profondamente sacra, del contatto con l’oltre: un ponte costruito con frequenze, vibrazioni e correnti sottili. Un linguaggio in cui l’elettricità diventa un tessuto energetico manipolabile dalle presenze ultraterrene.
Apro piccola parentesi culturale: non è nemmeno insolito che chi ha forte energie contrastanti, si trova a passare ad un livello superiore di “potere personale”, le streghe lo chiamano: il passaggio alla seconda porta, abbiamo problemi con l’elettricità. Per esempio elettrodomestici che si fulminano o vanno in corto circuito, lampadine che lampeggiano o sfrigolano. Anche l’arrivo di entità demoniache, come Mammon di cui ho fatto un video e lascio il link al termine di questo video, provocano alterazioni elettriche. Chiusa parentesi.
Secondo le interpretazioni spirituali più diffuse, le frequenze elettromagnetiche non sono soltanto fenomeni fisici misurabili: rappresentano onde di informazione, campi vibratori che attraversano i piani sottili. Le entità, prive di un corpo materiale, modulano queste onde, imprimendo su di esse schemi, sussurri, parole. Anche una radio o un semplice registratore diventano antenne aperte all’invisibile quando usati con intenzione spirituale.
Metafonia: la pratica richiede rituali seri
In questo contesto esoterico, la pratica metafonica è spesso conosciuta anche come psicofonia, termine che pone l’accento sull’interazione tra psiche, energia e suono con l’aldilà. Essa consiste nella cattura di parole o suoni non udibili all’orecchio umano attraverso una registrazione elettronica, e viene considerata una modalità per dialogare con il mondo dell’occulto e dei defunti, ottenendo piccole risposte alle domande poste dall’operatore. È un metodo utilizzato sia da studiosi del fenomeno sia da appassionati di spiritismo, che talvolta si recano in luoghi ritenuti infestati per verificare se una particolare entità voglia manifestarsi o inviare un messaggio. La psicofonia trova spazio anche nelle sedute spiritiche, dove viene usata come supporto elettronico per rilevare segnali vocali provenienti dal piano sottile.
Questa visione non si limita al semplice utilizzo di dispositivi: include rituali, stati mentali e predisposizioni interiori. Lo spirito dello sperimentatore deve essere limpido, rispettoso e concentrato, ma soprattutto capire quando chiudere e proteggersi con rituali specifici. Le tradizioni occulte insegnano che ogni comunicazione con l’invisibile richiede intenzione chiara, protezione energetica e discernimento. Non è solo la macchina a captare, ma l’insieme formato da apparecchiatura, ambiente e soprattutto vibrazione interiore dell’operatore.
Per gli esoteristi, l’apparato elettronico diventa una sorta di estensione del campo energetico umano: un ricettore amplificato che intercetta ciò che la percezione ordinaria non coglie. Le entità, secondo questa visione, non parlano con corde vocali ma imprimono schemi vibratori sul rumore di fondo, rendendolo intelligibile sotto forma di parole, frasi o simboli sonori.
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Il rituale metafonico: preparazione e sintonizzazione
Dal punto di vista esoterico, ogni sessione metafonica è un rito. Prima di accendere un registratore o una radio, l’operatore crea un’atmosfera sacra: candele, preghiere, meditazione. Tuttavia serve “pulire” il luogo scelto con una purificazione tramite incenso, sale o rituale di pulizia. Occorre un luogo silenzioso al massimo, si preferisce la notte che è il momento più silenzioso dalla rumorosità energetica.
Poi si genera un “rumore di fondo”, questo è uno dei passaggi più importanti per capire se ci sono frequenze diverse. Il rumore di base è chiamato: rumore bianco o white noise. Cosa deve essere questo “rumore di fondo”? Lo potete scegliere voi stessi, potete usare una registrazione del vento, la pioggia, un sibilo o fruscio, il ticchettio di un orologio. La cosa importante è che deve essere sempre uguale, non deve mai cambiare. Ciò vi permette di capire immediatamente se ci sono rumori che sovrastano il rumore bianco o di base e quindi ascoltare più attentamente.
Ora potete eseguire la registrazione oppure usare una radio. Se usate la radio dovete sintonizzarla su bande silenziose — che fungono da tessuto su cui le entità possono tessere la loro voce. Alcuni ricercatori parlano di un momento di “sintonizzazione”, in cui la coscienza dell’operatore si apre a ricevere, non solo come ascoltatore, ma come ricettore energetico. Mentre usare una registrazione richiede un luogo che sia realmente silenzioso per non interrompere il contatto o il messaggio che arriva.
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Come capire se è un messaggio dall’aldilà?
Nell’interpretazione esoterica, le entità spirituali non dispongono di organi vocali. Eppure riescono a farsi udire: come? Attraverso onde energetiche. Secondo alcuni, esse modulano l’intensità elettromagnetica, sfruttano la risonanza, “plasmano” il rumore bianco con forme che il nostro orecchio può interpretare come parole.
Il “voceggio” metafonico spesso suona diverso: timbri metallici, toni fluttuanti, parole sussurrate o cantilenate. In molti casi, il messaggio emerge solo rallentando la registrazione o riascoltandola. Ciò capita perché l’entità deve adattarsi alle barriere del nostro piano fisico. Per questo è possibile che i suoni siano distanti uno dall’altro oppure abbiamo diversi volumi o ancora richiedono un’interpretazione di quello che si è udito.
Faccio un esempio che è una testimonianza diretta di un medium che ha deciso di utilizzare pratiche metafoniche per valutare la qualità di questo metodo di contatto con l’ultraterreno. Quest’uomo disse di aver registrato: il suono di un martello che batteva su del metallo. Dopo qualche minuto ha udito come il suono di un campanellino che però era distorto. Ebbene, qualche giorno dopo, mentre passava vicino a un cantiere venne attirato dal suono di un martello. C’era un operaio che stava appiattendo una sbarra di metallo. Era dunque metallo su metallo.
Mentre la sua attenzione era su questa scena, ha udito il campanello di una bicicletta immediatamente bloccato da quella di un’auto che suonava il clacson e frenava. Quando si è girato, poco distante, era avvenuto un incidente con una donna in bicicletta è un’automobile. Se già trovate incredibile questo, sappiate che il medium si è reso conto di conoscere la donna che purtroppo ha perso la vita poco dopo in ospedale. Da questo esempio, che ho trovato nelle mie ricerche, si ritorna ad una delle regole principali della metafonia, cioè: interpretazione dei suoni quando essi non sono chiari.
Chi parla? Entità dell’aldilà
Volete sapere chi è che ci parla durante questa pratica? Nelle registrazioni metafoniche che oggi sono sotto studio, si riconoscono voci di defunti cari: genitori, fratelli, zii o parenti alla lontana, amici. Tuttavia non solo loro. Anzi nella maggior parte dei casi si parla di: angelo custode o spirito guida. Ma attenzione che non è sempre così semplice. Alcuni occultisti e spiritualisti, che hanno avuto esperienze più chiare di altri con pratiche metafoniche, parlano di guide, entità elevate che non sono “spiriti di persone morte”, ma presenze di luce, spiriti maestri, forme archetipiche come gli spiriti guida o gli angeli custodi.
Altri ancora parlano di soggetti più “ombra”: presenze enigmatiche, poco chiare, che usano un linguaggio criptico. Apro una parentesi misteriosa: sui soggetti ombra, coloro che li hanno avvertiti con la pratica di “metafonia” hanno ammesso di aver eseguito rituali non proprio consoni alle regole morali. Legamenti d’amore, evocazioni, sedute spiritiche oppure erano vittime di malocchio e di energie negative che gli portavano periodi di sfortuna. Chiusa parentesi.
Per gli esoteristi che effettuano questa pratica è importante che ci sia il discernimento, che semplifico con queste linee guida:
- Non tutte le voci metafoniche sono benevole e spesso la purezza dell’intenzione dell’operatore fa la differenza
- Interpretare avendo già un pensiero fisso, una paura o ossessione, rende vano il vero messaggio
- Non sempre si ha un messaggio da interpretare
- Credere di avere un dialogo quotidiano con il proprio spirito guida o angelo custode rischia di alterare l’essenza di questa pratica
Tra i passaggi più importanti è fondamentale che i praticanti ricorrono a protezioni rituali, preghiere, esercizi spirituali per filtrare ciò che è autentico da ciò che è ingannevole, rituali di purificazione prima e dopo. In poche parole è una vera e propria evocazione da rispettare.
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I messaggi: simboli, parole, metafore
Le comunicazioni metafoniche non sono sempre lineari. Le frasi emergono lente, tra pause lunghe, con cadenze bizzarre. In certi casi, il linguaggio è poetico, pieno di metafore come gli spiriti che parlano di luce, di vie, di dimore invisibili, di pace eterna. Secondo gli esoteristi parole, sussurri, suoni e rumori, sono un linguaggio che richiede pratica, attenzione e soprattutto una mente pronta. La pratica permette di identificare facilmente i rumori reali da quelli che sono vibrazioni e frequenze di energia o di fantasmi, se posso dire così.
Occorre attenzione, in che senso? Le entità ombra sono esseri negativi e ci portano a svolgere o a compiere azioni che conducono a periodi di sfortuna. Tali frasi o messaggi ci appaiono dolci, delicati, che accarezzano l’anima, ma sono un modo di manipolazione grave. Ecco come mai si deve fare attenzione. Infine la mente pronta indica l’abilità del praticante di capire con chi parla e se necessario di bloccare il contatto oppure evitare di ascoltare il messaggio cancellandolo poiché non è utile o manipolatorio.
Esperienze reali: voci che cambiano la vita
Le testimonianze di chi ha avuto esperienze metafoniche sono varie e intense, ma ho deciso di selezionarne alcune che ho trovato interessanti.
- Aldric Van Rourke, un occultista americano, ha parlato, sul suo canale, delle pratiche metafoniche e racconta di aver captato la voce di suo padre, defunto nel 1995 che gli diceva: Ricordati… non… sei solo in… questo grande esame… la vita…
Parole molto semplici, banali, ma perché diventano importanti? Perché in meno di 4 mesi, Van Rourke aveva divorziato, sua madre ha avuto un cancro fulminante, il suo migliore amico si era trasferito per lavoro. Un periodo difficile, ma meno di una settimana dopo aver ricevuto il messaggio, che lui aveva classificato come “banale e sciocco”, conobbe l’attuale moglie ed insieme a lei hanno ristrutturato l’abitazione della madre che gli aveva lasciato come eredità. Se magari non avesse ascoltato quel messaggio, il suo animo non sarebbe stato pronto ad un nuovo incontro perché troppo avvilito.
Un altro referente interessante è un italiano fu il metafonista Marcello Bacci, nel suo “laboratorio” di Grosseto, usando una radio sintonizzata su onde corte, riferì di udire l’avvicinarsi di un segnale “vorticoso” prima che comparissero le voci. Ci sono anche dei video che lo mostrano proprio mentre usa la radio. Nei racconti dei suoi collaboratori, chi ascoltava poteva porre domande e ricevere risposte, come in un dialogo reale con l’Altro Lato. Sul sito Metafonicamente, sono raccolte centinaia di registrazioni e testimonianze: chi ha perso persone care ha ricevuto messaggi di amore, di speranza, perfino di guarigione interiore.
Un ricercatore italiano, Daniele Cipriani, ha alzato il velo anche sugli aspetti critici, in conferenze: meticolosamente analizza le registrazioni e valuta quando un messaggio può essere considerato “credibile” dal punto di vista esoterico.
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Il prezzo del contatto: rischi e sfide esoteriche
Comunicare con l’Aldilà non è un gioco! Lo ripeto: comunicare con l’aldilà non è un gioco. I praticanti avvertono che le registrazioni aprono porte sottili che possono essere pericolose se non ci si accosta con un minimo di preparazione. Le entità meno evolute disturbano, confondono, richiedono attenzione costante.
Alcuni riportano effetti ossessivi come: voci che persistono anche fuori dalle registrazioni, sensazioni di pressione mentale, inquietudine, ombre o apparizioni, fino a incubi oppure sonnambulismo. La pratica metafonica deve avvenire in gradi. Iniziate solo con l’ascoltare. Potete farlo una o due volte a settimana, senza porre mai domande. Quando siete più esperti solo allora potete iniziare con delle richieste.
Il futuro del dialogo ultraterreno
Oggi la metafonia continua a evolvere ed è una pratica che mette d’accordo scienza ed esoterismo, almeno in parte. Alla radio e ai registratori si affiancano applicazioni per smartphone che generano rumore controllato, cioè il famoso rumore bianco, per favorire la manifestazione delle voci. Alcuni ricercatori sperimentano connessioni digitali più sofisticate, software che analizzano in tempo reale le frequenze, algoritmi capaci di isolare potenziali messaggi.
Dal punto di vista esoterico, il futuro della metafonia è promettente ma richiede una maturazione della coscienza collettiva: non basta registrare, serve riconoscere la responsabilità spirituale, cioè riconoscere chi state contattando e quali possono essere le conseguenze. Tanti credono che le voci che arrivano dall’Aldilà stiano preparando l’umanità a una trasformazione interiore, un risveglio di consapevolezza che va oltre la prova del contatto.
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