Zoroastrismo: religione compassione, concetti e insegnamenti – storia antica
Lo Zoroastrismo! Religione monoteista originaria dell’Asia centrale, diffusa principalmente in Iran (anticamente Persia), Pakistan e Arabia Saudita.
Nacque con la fondazione dell’impero persiano nel VI secolo a.C. (600 anni avanti cristo) e prosperò fino al X secolo d.C. (dal 900 al 1000 dopo cristo), quando l’Islam iniziò a perseguitare i suoi seguaci. Durante il suo periodo d’oro, lo zoroastrismo si diffuse anche in Grecia ed Egitto, arrivando fino in India, dove ancora oggi è praticato da piccole comunità chiamate: Parsi.
CONCETTI DEL ZOROASTRISMO
La religione prende il nome dal suo fondatore, il profeta Zarathustra, conosciuto anche come Zoroastro. Il suo testo sacro è l’Avesta composto da 17 “Gatha” (canti) che insegnano i dettami della religione.
I concetti principali dello Zoroastrismo includono:
- Parità di diritti tra uomini e donne
- Devozione per la natura
- Buone azioni
- I buoni pensieri
- Lavoro
- Carità
- Abolizione dei sacrifici umani e animali
- Devozione della fede
- Sacralità del matrimonio (concesso anche tra consanguinei)
In cosa credono i suoi seguaci?
Il profeta Zarathustra si oppose ai falsi idoli che definiva crudeli e con tratti demoniaci. Le antiche tradizioni e rituali, sia in Egitto che in Europa, richiedevano delle offerte. I sacrifici umani erano caduti in disuso in gran parte dell’Impero romano e in quello Africano, ma venivano ancora eseguiti da piccole popolazioni o tribù. Al loro posto presero importanza i sacrifici degli animali. Zoroastro riteneva che anche questi fossero eccessivi e offensivi per il senso della vita. Tant’è che, in alcune tradizioni, come nell’islam e in quella ebraica, per devozione religiosa, essi possono mangiare animali che sono uccisi secondo i dettami della loro religione. Dunque si tratta, ancora oggi, di sacrifici animali.
Altri riti e tradizioni sacre richiedevano dei festeggiamenti in cui si eseguivano: rituali orgiastici, combattimenti all’ultimo sangue (un esempio sono i gladiatori), atti di violenza (le corse con le bighe in cui era facile che i cavalli o i cavalieri si ferissero o morissero).
Tutte pratiche che per zoroastro mostravano il lato più crudele delle divinità che appunto lui riteneva: falsi idoli.
Per questo decise di affidarsi esclusivamente ad un nuovo credo che professava: amore e devozione, lavoro e carità o compassione verso gli altri.
Dio del zoroastrismo
I seguaci del zoroastrismo credono in un solo Dio: Ahura Mazda (il Signore Sapiente). Dio buono, creatore di tutte le cose, accompagnato dagli angeli Amesha Spenta e in Angra Mainyu (lo spirito maligno o l’incarnazione del male). Mainyu rappresenta il male, le tenebre e la morte, accompagnato dai demoni.
Il conflitto tra bene e male è centrale nella religione zoroastra. Il destino degli uomini è determinato dalle loro scelte: seguire il bene, l’onestà, la giustizia, la famiglia e il sacrificio conduce al paradiso, mentre la strada della perdizione, del vizio, degli imbrogli e del tradimento, porta all’inferno. Ci sono punti in comune tra lo Zoroastrismo e Cristianesimo e/o il Giudaismo. Alla fine dei tempi, secondo la tradizione zoroastriana, arriverà un messia che guiderà le forze del bene alla vittoria e redimerà gli uomini caduti nell’inferno.
Per loro il Messia ancora non è mai giunto, ma un giorno si paleserà ai suoi seguaci.
Angeli buoni del zoroastrismo
Gli Amesha Spenta, gli angeli buoni, sono le sei potenze divine, i santi immortali che assistono Ahura Mazda nel governare l’universo. Essi sono:
- Vohu Manah: Il buon pensiero, custode degli esseri animati
- Asha Vahishta: Ottima legge, custode del fuoco
- Khshathra Vairya: Il dominio desiderabile, custode dei metalli
- Spenta Armaiti: La pietà, custode della terra
- Haurvatat: L’integrità, custode delle acque
- Ameretat: L’immortalità, custode delle piante
Queste sei potenze sono anche gli elementi che determinano i comportamenti da tenere per i devoti delle religioni. Essi si possono evocare con preghiere e diventano anche elementi spirituali da venerare durante la giornata o in determinate situazioni. Diventando comunque un seguace del zoroastrimo, oltre a Dio principale, si può diventare un seguace delle sei potenze divine.
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Visione della morte zoroastrismo
Nella religione zoroastriana, la morte è trattata in modo particolare. I rituali si concentrano sulla salvezza dell’anima del defunto, considerato impuro poiché posseduto da spiriti maligni.
L’anima lascia il corpo dopo 3 giorni e attraversa un ponte dove si pesano le sue azioni terrene: le buone azioni conducono al paradiso, le cattive all’inferno. Non si può essere giudici, ognuno deve confrontarsi con i propri peccati e comprendere quanto possa essere pericoloso o meno attraversare il ponte.
I cadaveri, considerati impuri, non dovevano essere seppelliti nella terra e nemmeno bruciati nel fuoco. In questo modo avrebbero “inquinato” la sacra terra e l’aria, danneggiando la vita.
Essi erano esposti su torri circolari, chiamate le: torri del silenzio, per essere divorati dagli avvoltoi. Una pratica di totale mancanza di rispetto dei morti, ma secondo questa religione, tolta l’anima, il corpo era il veicolo impuro da eliminare e umiliare.
Solo le ossa ripulite venivano gettate in profondi pozzi di calce viva.
Oggi, i Parsi sono rimasti fedeli a questo tipo di sepoltura. Mentre i zoroastriani iraniani, una seconda voce religiosa che si è distaccata dalla prima ricorrono alla cremazione elettrica e seppelliscono i morti nel cemento per preservare la purezza del terreno.
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Diffusione del culto di zoroastro.
Uno dei più grandi seguaci dello Zoroastrismo fu Ciro il Grande o Ciro II di Persia, tato nel 590 A.C e morto nel 530 A.c, vissuto appena 30 anni. Di stirpe persiana antica che divenne famoso per la sua ottima campagna militare e politica.
Durante il suo regno egli non impose divieti su altri culti, ma molti appresero gli insegnamenti zoroastriani, lui compreso. Il grande condottiero era affascinato dai principi morali di questa religione che richiedeva una rigida dirittura personale. La vedeva come un bene da proteggere e quindi divenne un devoto seguace. Tuttavia, proprio nel seguire di dogmi del zoroastrismo, decise di non imporla come religione obbligatoria. Ogni uomo era libero di scegliere a chi e a cosa credere. Probabilmente fu un errore perché in questo modo i diversi culti, con idee opposte, che erano presenti nel suo regno, continuarono a scontrarsi.
Quando Ciro il grande liberò gli ebrei imprigionati a Babilonia nel 539 a.C., essi tornarono a Gerusalemme e contribuirono alla creazione della Bibbia che mostra molti riscontri con la religione zoroastriana. Con la conquista musulmana della Persia nel VII secolo d.C., l’impero persiano cadde e il Zoroastrismo declinò a favore dell’Islam. Gli arabi imposero tasse ai zoroastriani che volevano conservare la loro religione e, se non pagavano, venivano ridotti in schiavitù. La loro unica scelta era convertirsi all’Islam.
Tanti fedeli zoroastriani fuggirono in India, dove nuovamente si diffuse questa religione, ma in modo più contenuto. Ancora oggi esistono numerose comunità zoroastriane. I principi di questa religione hanno contribuito a plasmare le religioni abramitiche come l’Islam, il Cristianesimo e il Giudaismo.
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Articolo scritto e pubblicato da Il bosco delle streghe!