Natalis solis invictis, cos’è? Origine dall’antica Roma
Che vuol dire natale? Il termine indica semplicemente: nascere, e deriva da Natalis solis invictis.
Il Natalis solis invictis indica il Sole invitto, invincibile! Sole natio o sole invocato! Un appellativo usato per molte divinità e numi, ma in cui ci sono dei cambiamenti dei nomi.
Questo culto appartiene all’antica Roma, importato dai soldati dell’esercito romano al ritorno dalle campagne militari in Oriente, Siria, Egitto che furono grandi cultori della divinità del Sole. L’astro solare era venerato solennemente. Pare che i sacerdoti si ritiravano in particolari santuari e ne uscissero a mezzanotte dicendo che la “vergine”, cioè Iside, aveva partorito il Sole. Quest’ultimo è raffigurato da un neonato.
ORIGINE DEL NATALIS SOLIS INVICTIS
L’imperatore di Eliogabolo, vissuto in Siria nel 200 D.C., divenuto re, riteneva di essere l’incarnazione della divinità. Una volta entrato in Roma edificò un tempio sul Palatino, dedicandolo a El. Gabal, cioè il dio del Sole della sua città natale chiamandolo: Deus solis invictus. Innalzandolo al di sopra del Zeus, greco e Giove romano, cosa che non piacque alla “politica romana”, ma si diffuse tra il popolo.
Quando l’imperatore fu ucciso, in una congiura, il culto del dio proseguì. L’imperatore Aureliano fece proseguire il culto dicendo alle sue truppe che aveva avuto la visione del Sole e che con il suo aiuto avrebbero sconfitto le truppe di Zenobia, regina del regno di Palmira.
Così questa festività del Natalis solis invictis fu usata per festeggiare la sua vittoria. In onore di questa divinità fece erigere un tempio sul quirinale. Alla fine dell’impero romano, l’imperatore Costantino, adoratore del Sole (e in seguito convertito al cristianesimo), determinò la propagazione di questo culto. Inoltre decise di coprire la carica di “pontefice massimo” e fece la scelta di far ricadere la festività del Natalis solis invictis il 25 dicembre, giorno dopo lo svolgimento dei saturnali (quest’ultimi iniziano il 17 dicembre).
Come mai fece tale scelta? In quel periodo c’era, secondo la tradizione dell’epoca, il giorno più corto e la notte più lunga dell’anno, dopo il solstizio invernale proprio quando il Sole comincia ad allungare le sue ore di presenza durante il giorno.
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Storia del Natalis solis invictis
La storia del natale dei cristiani inizia a datarsi, ma in modo confuso, poiché appunto era confusa con il Natalis solis invictis, intorno all’anno 380.
Il natale cristiano, le associazioni tra Sole e messia, appaino in alcuni manoscritti. Inizialmente i cristiani prediligevano più la Pasqua e l’epifania, festeggiavano il concepimento più che la nascita a Natale. Questo avvenne finché fu stabilito che il cristianesimo era la sola religione da osservare. Il popolo cambiò pian, piano questo calendario delle festività. Solo che non scomparve mai del tutto conservando in segreto il culto del Sole che era più forte e radicato nelle persone.
Facciamo anche una premessa, dobbiamo dire che in parte, il culto del Sole o rinascita del Sole, è similare, per molti versi ai saturnali che a sua volta derivano dalla popolazione e cultura di Yule, importata dal Nord Europa, durante la campagna militare romana.
Comunque, il culto del Natalis solis invictis, venne conservato poiché la popolazione, prima di entrare in una chiesa o in un luogo cristiano, si voltavano per salutare il Sole con un cenno del capo. Poi questo cenno venne trasformato nel fare il segno della croce prima di entrare in chiesa.
Per accrescere e sopprimere la cultura pagana, si decise di posizionare il 25 dicembre in modo da eliminare sia i saturnali che il Natalis solis invictis in un colpo Sole, ma per confondere la popolazione, in modo subdolo, si decise di chiamare questa festività cristiana “Natale” abbreviazione di Natalis.
Inoltre si accorparono poi gli altri riti che osservavano i pagani, in modo da migliorare la conversione della popolazione che divenivano cristiani. Nella fine del XII secolo, ancora resisteva il culto del Sole e del dio Mitra, poiché la religione pagana è radicata nella natura umana.
Ecco le curiosità su questa festa
In questa Natalis solis invictis furono accorpate diverse divinità in una, quali:
- Sole
- Dio Mitra
- El-Gabal
- Elios
- Apollo
- Zeus greco
- Giove romano
- Yule
Tutto divennero un’unica festa. Il culto di adorare il Sole è nato con il faraone Akhenaton che impersonava la divinità e il cerchio solare. Presente, nelle prime scoperte dei reperti egizi, intorno al 1400 Avanti Cristo.
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Usi natalizi dell’antica Roma
Nell’antica Roma, nel mese di dicembre, si svolgevano le festività dei saturnali, dove si cessavano i lavori e ci si poteva concedere di tutto. Venivano elargiti doni. Vi era lo scambio di piccole bambole e il commercio di queste piccoli giocattoli divenne famoso e comune.
Per il 25 dicembre si celebrava il Dies Natalis solis invictis. Il proseguimento della festa era il giorno del ritorno della luce che sconfiggeva le tenebre. Una festività in cui si svolgevano i giochi dell’antica Roma. Si usava giocare ai dadi, un gioco d’azzardo. Era usanza vestirsi interamente di bianco candido e si compivano sacrifici pubblici. Grandi pranzi e si offrivano doni, libagioni bevendo soprattutto del vino.
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