Stregoneria medioevo: quando guarire era un peccato mortale
Il segreto della chiesa che ha trasformato le guaritrici in Streghe. L’oscura verità nel medioevo, quando guarire era un peccato mortale, da condannare come arte eretica e demoniaca. Torniamo indietro nel cuore del Medioevo, tra il buio delle paure collettive, il timore del demonio e delle streghe, tra i primi i bagliori dell’accettazione della conoscenza. In questa epoca si sviluppa una delle pagine più oscure e controverse della storia con concetti di stregoneria, diavolo e medicina.
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In un periodo in cui la religione cristiana era dittatoriale, presente e pressante in ogni aspetto della vita quotidiana di uomini e donne.
Le spiegazioni di malattie, eventi naturali e comportamenti socialmente devianti, cioè osceni, ricadevano nell’ambito del soprannaturale. E la strega, così come quella del medico, diventava la scelta tra: la salvezza e la dannazione.
Religione cristiana: unica forma di salvezza!
Nel Medioevo, il Cristianesimo era il punto di riferimento: culturale, morale, religioso e medico. Si, anche medico perché si era convinti che solo con la preghiera si guariva dalle malattie, da qualsiasi malattia.
Senza contare che se ti beccavi qualche problema di salute, come un semplice raffreddore, non era per colpa di un virus, ma perché avevi qualche peccato grave e Gesù, insieme a Dio, ti avevano punito. Ogni evento della vita era interpretato come una manifestazione del volere divino o di quello diabolico.
Preciso: il volere divino era sia buono che cattivo, come: ottimi raccolti, clima mite, buona salute. Allora Dio ti benediceva. Mentre se cadevi in disgrazia o ti ammalavi, non era satana, ma bensì Dio che ti puniva perché?
Perché avevi commesso qualche grave peccato, indotto dal demonio, e di conseguenza Dio ti puniva. Praticamente il volere divino era la risposta a qualsiasi domanda. Però, nel tardo medioevo, la demonizzazione aumentò, nel senso che il Diavolo e gli spiriti o demoni maligni, acquistarono un potere tale che potevano: farti ammalare, creare cattivi raccolti, far esplodere epidemie e via dicendo. Fu proprio intorno agli anni 1100 che il Diavolo acquisì dei poteri paragonabili a Dio, diventando quindi il suo acerrimo nemico.
Il diavolo influenzava il mondo terreno ed agiva attraverso gli uomini e attraverso le streghe, che erano donne, accusate di compiere sortilegi, provocare malattie, maledizioni, epidemie, morti improvvise e disastri naturali. Però, sempre in questo periodo, medioevo, il concetto di “stregoneria” era ampio ed includeva non solo il culto del diavolo, ma anche pratiche di guarigione, uso di erbe medicinali, ostetricia, astrologia e divinazione, come: tarocchi, lettura della mano, degli occhi e tanto altro.
Tutto ciò che non poteva essere spiegato con la teologia ufficiale cristiana, che era molto fantasiosa, dove ritroviamo anche i miracoli, era bollato come “eretico”, “demoniaco” o di stregoneria.
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Le streghe: guaritrici o criminali?
Paradossalmente, molte delle donne (e talvolta uomini) accusate di stregoneria erano in realtà esperte di medicina popolare. Conoscevano i benefici delle piante, specialmente di piante officinali e dei veleni.
Preparavano infusi, unguenti, decotti; aiutavano nei parti e curavano con rimedi tramandati oralmente. Ma proprio questa conoscenza empirica, non controllata dalla Chiesa o dalle autorità ufficiali, le rendeva sospette. Apro paretesi molto arrabbiata, anzi proprio incaz..zata! Sappiate che il primo libro, un testo che conteneva oltre 130 piante officinali, quindi per uso medico, con tanto di disegno e descrizione delle piante, fiori, semi e radici, oltre che della raccolta e dei suoi benefici, fu scritto nel 301-400 D.c da Apuleio di Madaura, cittadino romano, che lo intitolò: Herb arium Apuleii Platonici.
Tale scritto, nel 460 D.c quando furono proibiti i culti pagani, il libro venne affidato a dei monaci che non lo distrussero e lo conservarono. Fu poi nel 601 e 700 D.C che tale libro venne copiato e poi diffuso in diversi monasteri di clausura.
A costoro venne poi affidata la copiatura dei testi ritenuti interessanti dalla chiesa, per diffonderli in altrettanti enti religiosi fino ad arrivare ai Musei vaticani. Intorno al 700 D.C questi monasteri vendevano, anche in modo costoso, cure, farmaci, pozioni e filtri in grado di guarire. Ma tale conoscenza dalla religione venne definita: insegnamento divino.
Assurdità del medioevo sulle streghe
Oggi sappiamo che erano insegnamenti scritti pagani, quindi dovevano essere proibiti, e sappiate che molti altri monaci e suore trascrissero poi le culture orali delle streghe, facendole passare come studi della chiesa. In conclusione: tali conoscenze erano adeguate e divine se lo facevano monaci e suore, mentre se le diffondevano persone del popolo, erano streghe. Chiudo la parentesi… ma non è una verità in cui ci si deve arrabbiare tanto… anzi incazz…are!?!?
Torniamo alla figura della strega nel medioevo! La donna che guariva, soprattutto se non sposata, anziana o socialmente marginale, era accusata di stregoneria, di avere poteri soprannaturali donati dal diavolo con cui si era accoppiata. Tale accusa veniva rivolta anche agli uomini che si accoppiavano con il diavolo tramite la sodomia!
Bastava un raccolto andato male, un bambino ammalato o una mucca morta per scatenare il sospetto e l’accusa dell’intera popolazione. Sono infinite le persone, anche proprietari terrieri oppure allevatori di bestiame, che finivano spogliati di ogni avere, torturati e processati, per stregoneria.
Le testimonianze raccolte nei processi rivelano poi testimonianze assurde di: paura, invidia, visioni, falsità, invenzioni, visioni, avvistamenti, apparizioni e sussurri, come: volo notturno, sabba, rapporti sessuali con il diavolo, trasformazione da persone in animali.
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La medicina ufficiale e l’influenza della Chiesa
La medicina medievale fu influenzata dalla religione e ciò peggiorò la salute pubblica, soprattutto tra i poveri, perché erano poche le persone a cui rivolgersi, come: monaci, preti o suore che richiedevano poi dei pagamenti. In una cittadinanza che sopravviveva solo con la riuscita di un raccolto, comprare degli unguenti “concessi” dalla chiesa, diveniva una spesa inaccessibile per la maggior parte del popolo.
Mentre usufruire di: donne guaritrici che conoscevano la medicina tramandata oralmente, era molto più economico e conveniente poiché queste donne, appunto appartenente alla classe bassa del popolo, si accontentavano di offerte di cibo o di tessuto come: polli, verdura, qualche tessuto.
Gli ospedali… piccola parentesi… creati durante l’impero romano con il nome di Valetudinaria, per curare soldati, schiavi, contadini, arrivati poi nel medioevo chiusa parentesi, erano poi gestiti da ordini religiosi dove ci si occupava della dell’anima non di quella del corpo.
Fu proprio nel medioevo che questi istituti divennero luoghi di lunga agonia. Le persone venivano abbandonate a sé stesse, le si costringeva a pregare e si aspettava che: morissero oppure si salvassero da sole.
Raramente c’erano delle suore o monaci che, avendo conoscenza delle erbe oppure rivolgendosi a delle streghe, creavano delle medicine. Purtroppo poi coloro che si erano rivolti a queste figure, finivano accusati di essere eretici oppure scontavano punizioni corporali e isolamento di mesi e mesi.
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Malattia: Che peccato hai commesso?
Negli anni tra il 900 D.c e il 1.200 D.c, fu proprio negli ospedali oppure nelle strutture di carità, che si diffuse la credenza, anzi la convinzione che chi si ammalava era perché aveva commesso qualche peccato e più feroce era la malattia e maggiore era il suo peccato da espiare con preghiere, penitenze o offerte.
Il decesso era poi il perdono di Cristo e dunque il defunto era ormai in pace perché la sua anima era monda, cioè pulita. Paradossalmente ciò ebbe due conseguenze! La prima è che, quando qualcuno si ammalava, anche di una semplice febbre, non lo diceva a nessuno. Si preferiva mentire spudoratamente per il timore di essere accusati di: cattivi cristiani!
Nacque il detto: anche se allettati noi siamo gente sana, nel corpo e nell’anima! Un detto che divenne famoso e usato tra il popolo più povero, come i contadini. La seconda conseguenza fu che la chiesa, invece di allontanare il popolo dalle streghe e dalle loro arti da guaritrici, li avvicinò a loro. Aumentarono le persone che le ricercavano, anche tra timori e paure, appunto per essere curati, per togliere il malocchio o le maledizioni che gli erano stati inviati.
Come mai ci si rivolse di più a queste figure misteriose e spaventose? Perché si pensava: se il diavolo mi ha maledetto, mi ha fatto ammalare, a questo punto perché non chiedere aiuto ad una sua seguace, ad una sua amante, insomma ad una strega?
Costei potrà intercedere, cioè potrà intervenire, mettere una buona parola in mio favore, con il suo signore: il diavolo! Quindi guarirmi! Tant’è che sono innumerevoli le persone, uomini e donne, che spesso cercavano di nascondere, salvare, aiutare le streghe che erano intervenute in aiuto alla comunità malata o che avevano salvato la vita di tante persone.
Diavolo: spiegazione per tutti i mali
Il diavolo diventava la spiegazione del male. Se una medicina non funzionava, se un’epidemia scoppiava, se qualcuno moriva inspiegabilmente, era colpa del diavolo e dei suoi adoratori.
Le donne che conoscevano l’uso delle erbe erano accusate di aver invocato spiriti maligni per ottenere i loro poteri come sacrificio avevano offerto: povertà, morti ed epidemia. Ciò però era una delle tante strategie, usate dalla chiesa, che non riusciva a far sparire del tutto: streghe, guaritrici, erboriste e via dicendo. Manovrare e modificare l’immaginario popolare con racconti di sabba, bambini rapiti, pozioni infernali, patti con il diavolo e animali demoniaci, permetteva il controllo sulla popolazione.
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La stregoneria come capro espiatorio
In tempi di crisi, la figura della strega diventava il capro espiatorio perfetto. Carestie, pestilenze, guerre e disastri naturali trovavano una spiegazione semplice: colpa delle streghe!
La paura collettiva si trasformava in persecuzione organizzata, in una caccia alle streghe spietata che non era fatta solo dalla chiesa, ma dalle persone fedeli a Dio. Dal 1300 D.C in poi, migliaia di persone furono accusate, torturate e giustiziate, solo per voci di paese o comportamenti fuori dalla norma.
I processi alle streghe erano poi eseguiti senza che la vittima, cioè l’accusata o l’accusato (non dimentichiamoci i maschietti), avesse una giusta difesa perché chiunque li avrebbe difesi pubblicamente, era un eretico oppure sedotto dalla strega, quindi anch’esso finiva sotto accusa.
Nonostante la repressione feroce, il sapere popolare continuò a sopravvivere. In molti villaggi, le “streghe” continuarono a esercitare in segreto, aiutando la gente comune dove la medicina ufficiale non arrivava. La loro conoscenza, tramandata oralmente, è diventata la base della moderna erboristeria e della medicina olistica… e questo, a noi streghe, ci rende fiere.
Un’eredità ambigua
Oggi, guardiamo al Medioevo con una certa distanza critica, ma anche con fascino. Le streghe non erano solo vittime, ma custodi di un sapere antico. Il diavolo, più che un’entità spaventosa, era il simbolo di paure profonde della società, che dovevano temere qualcosa che non capivano.
In questa affascinante commistione tra fede, paura e conoscenza, stregoneria, diavolo e medicina ci raccontano non solo il passato, ma ci dicono di un qualcosa di profondamente umano: il nostro eterno bisogno di dare una colpa, magari soprannaturale o di altre culture, al senso al dolore, alla malattia e all’ignoto.
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Articolo scritto e pubblicato da: Il bosco delle streghe