Giano Bifronte, chi è? Chi festeggiamo e preghiamo
Giano era un famoso dio romano, noto come giano bifronte. Ancora oggi noto è seguito, dove ci sono seguaci che continuano a professare i suoi insegnamenti.
Giano bifronte è il più antico e prima divinità del popolo del Lazio, della popolazione italica. La sua divinità è stata identificata con il titano Crono o Cronos, il dio del tempo esiliato dagli dei dell’Olimpo e sconfitto da Zeus. Dio dei boschi e selve. Un dio misterioso e mai dimenticato!
GIANO BIFRONTE, VENERAZIONE
Lui è un dio della natura che presiedeva i passaggi, le porte del tempo. Infatti è oggi ancora il dio protettore delle città, case e ponti. Talmente sacro e seguito nel primo impero romano che ogni sua statua era posto all’inizio e alla fine dei ponti o alle porte delle città.
Giano bifronte è il protettore di ogni inizio di attività, venerato durante il primo periodo della nascita di Roma e dell’Impero romano.
Il suo primo tempio venne eretto dove oggi si trova il quirinale. Ad ogni modo il tempio si usava anche durante dei rituali in tempo di guerra. Infatti si aprivano le porte principali del tempio, per essere chiuse in tempo di pace. Questo indicava l’inizio e la fine di un passaggio.
A giano bifronte era dedicata la prima ora di ogni giorno. Il primo giorno di ogni mese e il primo giorno dell’anno, che poi rappresenta il nostro capodanno e quindi andiamo a festeggiare giano bifronte in questo modo, in tutto il mondo.
Numa Pompilio, nel calendario Romano, gli dedicò il primo mese dell’anno, cioè: gennaio! Infatti il termine deriva direttamente dal latino: Januaris. Inoltre vi era stata dedicata la prima festa feriale dell’anno, cioè il 9 gennaio, chiamata: Agonium.
A Roma, le famose arcate di porte e portoni, che erano sparse in tutta la città, si chiamano: Jani. Da qui passavano i soldati per andare in guerra.
Giano bifronte era ed è raffigurato come una statua o un busto bifronte, cioè con due volti che guardano ai due opposti. Essi indicano l’inizio e la fine, l’entrata e l’uscita, il futuro e il passato, la vita e la morte. I volti di due uomini sono con una folta barba. Tra le mani stringe le chiavi e un bastone. A volte veniva raffigurato anche con 4 facce che guardavano verso i punti cardinali.
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Breve storia di giano bifronte
Il mito di giano bifronte nasce in epoca preromana, vale a dire prima della creazione della città di Roma. Noto come il primo dio italiano. Nato nella mitica epoca dell’oro. Chiamato: il creatore. Dio e Re fondatore della città del Gianicolo che significa: luogo abitato da Giano!
Questa è la città che si affaccia sul Tevere dove esisteva un guado naturale, da qui c’è il passaggio Giano e il Dio degli inizi e del passaggio. Fu lui a donare la civiltà agli abitanti laziali che in quel tempo erano primitivi e cominciavano a istituire le prime leggi.
Giano sposò diverse ninfe tra cui Camese, ninfa delle acque, che gli diede tre figli: Camasena, Clistene e Tiberino, quest’ultimo è il Dio del Tevere.
Secondo alcune storie vediamo che fu Giano ad accogliere ed ospitare Saturno, cioè Crono, scacciato dalla sua terra dal figlio Giove che per riconoscenza gli diede il dono della veggenza e del tempo, permettendogli di leggere il passato e di vedere il futuro. Tuttavia, molti reperti storici affermano che lui era in realtà Crono, il dio del tempo, che prese il nome di Giano per nascondersi a Zeus e fondò la civiltà italica.
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Storia ed espansione di giano
L’origine di giano è arcaica. Viene posta inizialmente tra le divinità acquatiche e gli fu riconosciuto di far zampillare dal terreno le sorgenti. Accadde che i Sabini, nemici dei romani, stavano per entrare nella città da una porta lasciata aperta. Il Dio fece zampillare un forte getto di acqua che fece indietreggiare i nemici mettendoli in fuga.
Altra curiosità è che giano era spesso insieme al dio quirino, dio della lancia. Secondo alcuni, la lancia, era il suo bastone che portava in mano, da cui nasce il nome del tempio di giano, quirinale.
Nella mitologia etrusca il suo corrispondente e Cultans, divinità anch’essa bifronte, raffigurato in statuine nude con delle chiavi in mano e con le stesse qualità o poteri.
Durante l’espansione dell’Impero romano, giano bifronte venne adottato da molte popolazioni, come divinità principale. Oggi è ancora uno dei simboli della città di Genova che non venne soppresso nel medioevo ed è stato esposto in diversi stemmi e gonfaloni. In molte regioni italiane è immortalato in sculture di chiese e palazzi. Tuttavia lo troviamo sparso in tutta Europa. Dio dei boschi e selve. Un dio misterioso e mai dimenticato!
Rito, venerazione dio giano bifronte
Un rito di purificazione a lui dedicato dai più giovani, consiste nel dover passare sotto una trave bassa, posta tra due tempietti sacri, dedicati uno al Dio Giano e uno alla Dea Giunone. Nel tempio veniva sacrificato un ariete ogni primo del mese. Le sue statue esposte a tutti gli incroci a lui dedicati delle vie dentro e fuori dalla città, a cui venivano offerti tavolette votive e candele sacre.
Nelle preghiere ci si rivolge al dio giano bifronte chiamandolo Pater, come il pater nostro che oggi è una delle preghiere cristiane, ma che sono rivolte ancora ad una religione pagana.
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