Tiamat, Madre del Cosmo: origine, storia, mitologia egizia
Tiamat è una delle divinità più antiche della mitologia mesopotamica, considerata la madre primordiale del caos cosmico e delle acque salate.
Nella sua prima personificazione, era conosciuta come Nammu. Tiamat si accoppiò con Apsû, il dio delle acque dolci, per creare nuove divinità. Da questa unione nacquero due mostruosi serpenti acquatici: Lahmu, il primogenito, il cui nome significa “signore delle stelle” e che era considerato un dio protettivo e benevolo, e sua sorella Lakhamu. Questi, a loro volta, generarono altre divinità come Ansar e Kisar, progenitori degli Annunaki, una schiera di divinità minori.
Il racconto di Tiamat è descritto nell’Enûma Elish, il poema babilonese sulla creazione del mondo. Questo poema narra la Teomachia, la guerra tra gli dei, in cui Marduk, l’eroe, combatte contro la dea. Dopo averla sconfitta, Marduk usa il corpo di questa dea per creare la terra.
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CAOS E NUOVA VITA
Le raffigurazioni di Tiamat sono rare e spesso enigmatiche. Nell’Enûma Elish, è descritta solo sommariamente, e la sua figura appare quasi misteriosa. Viene menzionata come un essere con occhi, bocca, naso, cranio, gambe, intestini e cuore, ma non completamente come una donna. Successivamente, fu rappresentata come un gigantesco serpente marino mostruoso o come un drago con enormi denti, ali aperte e zampe artigliate. In alcune raffigurazioni, appare come uno specchio d’acqua.
Nel poema, dopo la numerosa prole che Tiamat e Apsû generarono, si crearono dei conflitti tra le divinità. Gli dei, annoiati e oziosi, cantavano, danzavano e creavano caos. Apsû, infastidito e arrabbiato, decise di distruggerli, ma i giovani dei, spaventati dalle sue intenzioni, rimasero muti. Solo Ea si mosse per difendersi, lanciando un sortilegio che addormentò Apsû, permettendogli di ucciderlo. Da Ea e sua moglie Damkina nacque Marduk, il dio sole. Anu regalò a Marduk i quattro venti, che il giovane dio usò per creare un tornado, portando scompiglio tra le divinità.
Indignata per la morte del marito e per il caos generato, Tiamat decise di dichiarare guerra per ristabilire il silenzio cosmico. Creò un’armata di demoni mostruosi, mettendo Kingu a capo delle sue forze. Nonostante i suoi incantesimi, non riuscì a placare Marduk. Quest’ultimo si armò con venti, fulmini e frecce e affrontò Tiamat. L’eroe scatenò un potente ciclone, “Imhulu”, il vento malvagio, che riempì la bocca della dea, impedendole di chiuderla. Marduk scagliò una freccia che penetrò attraverso la sua gola, spaccandole il cuore e gli intestini, uccidendola. Tagliò il suo cadavere in due: una parte formò il cielo e il firmamento, l’altra la terra. In questo modo, Marduk mise ordine nel caos, creando l’umanità e stabilendo l’ordine cosmico.
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Cosmo egiziano!
Tiamat, come madre del cosmo, rappresenta il caos primordiale da cui nasce l’ordine.
Il suo nome significa “lei che ha partorito tutti”, poiché generò la prima generazione di divinità. L’Enûma Elish, un poema babilonese scritto in lingua accadica, narra il mito della creazione e la battaglia delle divinità per ripristinare l’ordine. Risalente al II millennio a.C., il poema è composto da sette tavole di argilla, scritte in caratteri cuneiformi con 160 versi ciascuna. Fu recuperato dall’archeologo inglese Austen Henry Layard nel 1849, in forma frammentaria, tra le rovine di un’antica biblioteca nella città di Ninive, in Iraq. La continuazione degli scavi ha permesso di completare quasi interamente i testi. Questo poema presenta parallelismi con molte religioni, tra cui quella greca, con la sua guerra tra Titani, e il caos acquoso presente nelle mitologie egizia, fenicia e vedica. Anche l’Antico Testamento mostra similitudini, come le sette tavolette dell’Enûma Elish che ricordano i sette giorni della creazione.
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Articolo scritto e pubblicato da Il bosco delle streghe