Chi era? Anput guida riti funebri, dea della mummificazione
Anput è una divinità egizia controversa, nota come la dea delle sepolture e del deserto. Guida dei Riti Funebri e Dea della Mummificazione
Considerata la moglie e sorella di Anubi, il dio dei morti e dell’imbalsamazione, con cui avrebbe avuto una figlia, Kebechet, la dea della purificazione.
Sia Anput che Kebechet assistono Anubi nella pratica dell’imbalsamazione e mummificazione dei morti. Esistono interpretazioni diverse che considerano Anput semplicemente come un altro nome di Anubi, noto anche come Anpu o Inepu. Questo equivoco è nato perché in Egitto i nomi che terminavano in “t” erano ritenuti femminili.
Nelle narrazioni, la relazione tra Anput e Anubi è talvolta confusa. La figlia di Anubi e Anput, Kebechet, è talvolta considerata la sorella di Anubi stesso. Anubi era anche associato alla dea nella religione greco-romana, dove veniva messo in relazione con Ermes, formando la divinità Ermanubis.
Le due divinità erano venerate nel 17° nomo dell’Alto Egitto, nella città di Cynopolis, che significa “città del cane”, situata su un’isola del fiume Nilo e si estendeva su entrambe le sponde.
COM’E’ ANPUT?
Anput viene descritta come una donna con la testa di sciacallo e l’emblema della città di Cynopolis. La sua testa canina, con il muso appuntito e le grandi orecchie dritte di colore nero, simboleggia il lutto e il ritorno alla vita. Analogamente, Anubi è raffigurato con il corpo di un uomo e la testa di un cane nero, spesso con in mano una frusta. A volte, entrambi vengono rappresentati interamente come cani neri accovacciati. Queste statue, di solito poste sopra il sarcofago o all’entrata delle tombe, vegliavano sul defunto.
Culto, mito e leggenda
Anput è una divinità il cui culto è associato strettamente a quello di Anubi.
Anubi, inizialmente dio degli inferi e della morte, cambiò il suo ruolo con la crescita del culto di Osiride. Divenne il primo dio a imbalsamare il corpo di Osiride, avvolgendolo con bende tessute da Iside e Nefti, creando così la prima mummia. Anubi divenne il difensore e guardiano delle necropoli e il protettore dei defunti, accompagnandoli nel regno dei morti e presenziando alla psicostasia, la pesatura del cuore. Davanti a Osiride, divenuto signore dell’oltretomba e della rinascita, Anubi metteva sulla bilancia il cuore del defunto per giudicarlo. Se il cuore era più pesante della piuma di Maat, simbolo della verità e giustizia, veniva dato in pasto alla dea Ammit e il defunto era dannato per sempre. Se il cuore era leggero, Anubi lo accompagnava verso il cielo in Aaru, il paradiso egizio, terra della felicità.
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Cane e sciacallo simbologia egizia
È difficile dire con certezza di che razza fosse l’animale a cui somigliano Anubi e Anput, se un cane selvatico, un lupo o uno sciacallo.
Questi animali si aggiravano di notte nel deserto e nei cimiteri, abitanti delle caverne e ritenuti abitatori del mondo sotterraneo. Gli Egizi accomunarono questi animali al ruolo di guardiani dei morti. Il colore nero del loro manto simboleggiava la notte, il buio delle tenebre della morte, e la rinascita. Il limo del Nilo, nero e fonte di vita e prosperità, era anch’esso un simbolo di rinascita.
Anubi era il protettore della città di Khasa, che i Greci chiamarono Cynopolis, dove si adoravano i canidi. La città fu distrutta dal viceré della Nubia durante il regno di Ramses XI, e i superstiti furono ridotti in schiavitù.
Miti egizi legati a anput
La Resurrezione di Osiride
Uno dei miti più celebri della mitologia egizia è la resurrezione di Osiride. Dopo essere stato assassinato e fatto a pezzi dal fratello Seth, Osiride fu riportato in vita dalla moglie Iside e da sua sorella Nefti. Anubi, essenziale in questo processo, imbalsamò il corpo di Osiride, avvolgendolo con bende e recitando incantesimi che gli permettevano di risorgere come signore dell’oltretomba. Questo mito sottolinea il ruolo cruciale di Anubi nella mummificazione e nella protezione dei defunti.
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Anubi e la Pesatura del Cuore
Un altro mito famoso è la psicostasia, la pesatura del cuore, dove Anubi ha un ruolo centrale. Dopo la morte, l’anima del defunto era portata da Anubi nella sala del giudizio. Qui, il cuore del defunto era pesato contro la piuma di Maat. Questo rito determinava se l’anima era degna di entrare nel paradiso di Aaru o se sarebbe stata divorata da Ammit. Questo mito evidenzia l’importanza della giustizia e della verità nella vita e nella morte degli antichi Egizi.
Simboli della morte
Anput e Anubi rappresentano figure fondamentali nella mitologia egizia, simboleggiando la morte. Unitamente si ricollegano alla rinascita, la protezione dei defunti e il mantenimento dell’ordine cosmico.
Essi sono divinità fondamentali della mitologia egiziana perché questo popolo è stato il primo a garantire un culto per i defunti. Un culto che ancora oggi vediamo.
La venerazione e il loro ruolo nei riti funebri sottolineano l’importanza della preparazione per l’aldilà, una delle principali preoccupazioni della cultura egizia.
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Articolo scritto e pubblicato da e sul Il bosco delle streghe