Bella donna pianta, leggenda e storia, proprietà
La pianta della bella donna, è famosa poiché è uno dei veleni più letali, se assunto come estratto o in grande quantità, ma che cresce spontanea nella nostra bella macchia mediterranea. Anzi vediamo che è perfino una bella pianta erbacea che regala diversi fiori e bacche.
Le proprietà della bella donna la rendono un potete allucinogeno, usato in magia per tanti motivi, ma è anche uno dei prodotti naturali che, tra il 1700 e 1800 era usato in ambito medico, terapeutico, per svago e per premonizioni.
Bella donna leggenda storia
La bella donna, trae il suo nome per un uso smodato nella nobiltà. Gli fu dato intorno al 1500. Prima di allora, la pianta usata dalle streghe, era chiamata la ciliegia della pazzia.
Nel rinascimento ebbe un cambio del nome perché, le donne della nobiltà la usavano come un collirio poiché. Tramite l’estrazione del succo e degli oli della bella donna, dilatavano le pupille. Ciò rendeva lo sguardo più luminoso e attraente. Lo usavano come tonico per la pelle del viso per renderlo roseo. Insomma era un ottimo prodotto di bellezza, anche se questi erano effetti logoranti per la salute. Solo nel 1700 si comprese che la pianta era estremamente velenosa e nociva.
Una leggenda della bella donna narra che Carlo Linneo la classificò come “atropa belladonna” dandogli il nome mitologico di una delle tre moire greche, cioè Atropo che era la più anziana figlia della notte. Essa rappresentava il destino finale, cioè colei che con forbici dorate tagliava il filo della vita.
Bella donna proprietà e controindicazioni
La bella donna proprietà e caratteristiche la pianta contiene un alcaloide il tropano atropina, scopolamina, hisoscimina. I suoi estratti sono usati in medicina. Selezionati e diluiti opportunamente, per non nuocere ed essere letali alla salute. Dalla pianta si estrae l’atropina, una sostanza che dilata le pupille per alcune ore. Pensate che oggi si usa per le visite oculistiche poiché grazie ad essa si riescono a misurare i problemi ottici.
Nella bella donna proprietà utili per i dolori addominali e per problemi cardiaci. Calmare i tremori del morbo di Parkinson. Le bacche della pianta contengono proprietà rilassanti e antidepressive con un forte potere anestetizzante.
La parte più tossica della pianta, sono le sue radici. La bella donna proprietà nelle radici, contengono ossalato di calcio che è tossico se ingerito. Si abbassa notevolmente i minerali nel sangue, impoverendolo. Si va incontro a contrazioni muscolari, tremori, danni ai reni e cuore. Prima di usare questa pianta e bene sentire un parere medico. Le controindicazioni, per il suo uso, sono molto pericolose. Si incorre in confusione mentale disorientamento, allucinazioni, insufficienza respiratoria e insufficienza circolatoria, fino ad arrivare al coma.
Oltre a questo, tra le controindicazioni, la bella donna, troviamo bocca secca, tachicardia, offuscamento della vista, vomito, convulsioni, allucinazioni, deliri e allucinazioni.
Descrizioni della pianta, conosciamola meglio
Famosa per la sua tossicità. Si parla di una pianta erbacea, per l’appunto, alta più di un metro. La bella donna è perenne, cioè essa continua a vivere il suo ciclo naturale, senza avere bisogno di essere nuovamente piantata. Grazie alle radici che rimangono sotto la terra, produce una grande quantità di piantine. Diffusa e spontanea in Europa, Asia, Africa e America, è una pianta considerata infestante. Cresce nei terreni calcarei, in montagna, colline e valli. Spesso la ritroviamo ai margini di boschi o in terreni incolti.
Le radici della bella donna sono ramificate e carnose. Dopo un paio di anni diventano dure e legnose. Il fusto ho i fusti, si dipartono da essa. Sono legnosi inizialmente e ramificati coperti da rade foglie verdi grandi e piccole. Le foglie hanno una leggera peluria. I fiori della bella donna sono solitari e campanulati ascellari di colore verde violacei. Essi spuntano in primavera e durano per una settimana. In realtà è una pianta molto bella, addirittura che orna giardini e balconi. I frutti sono bacche con calice a 5 punte. Quest’ultimo è uno dei motivi che hanno fatto passare la bella donna come la pianta delle streghe, degli eretici e dei seguaci del diavolo. Pensate che nel Medioevo, coloro che avevano questa pianta in giardino, ricordiamo che esse cresce spontanea, venivano indicate come “prescelte dal Diavolo” e rischiavano processi o calunnie.
Le bacche diventano ben presto nere e lucide, attraenti e dolciastre. Scambiate spesso come un cibo, da parte degli erbivori e volatili, ma essi non subiscono le conseguenze la pianta. Essiccandole poi aumenta il grado di tossicità poiché si perdono le parti idratanti, cioè i liquidi.
Bella donna clima e coltivazione
La pianta bella donna non è facile da coltivare. Essa viene disseminata dagli escrementi degli uccelli che, ovunque si sia il clima e il terreno adatto, grazie al nutrimento degli escrementi stessi, iniziano a crescere. Poi diventano infestanti se trovano il territorio adatto.
Per coltivare la pianta bella donna è necessario studiarne il terreno. C’è bisogno di invernizzazione, cioè lavare i semi in acqua calda, metterli in un contenitore e conservarli in frigo per un periodo di tempo. In primavera, quando il clima comincia ad essere caldo si procede alla semina. La pianta è meglio non averla in giardino, soprattutto se ci sono bambini che possono avvicinarla e mangiarne le bacche. Ne bastano pochissime per incorrere in un avvelenamento che porta alla morte.