Empusa: Strega Vampira mitologia greca, mito e non solo
La empusa o le empuse sono figure inquietanti della mitologia greca. Mostri femminili associate a Ecate, la divinità ctonia della morte, della magia, della luna nera, guardiana degli incroci, delle strade e degli inferi.
Questi esseri soprannaturali sono noti per il loro potere di terrorizzare e uccidere i viaggiatori che avevano la sfortuna di incrociare il loro cammino. Però il loro compito non era solo quello, anzi si tratta di vere e proprie guardiane degli incroci che eliminavano, uccidendo, coloro che avevano sbagliato strada e deciso il loro destino.
ASPETTI INNOCUI, MA…
La empusa è una creatura mutaforma, capace di assumere diverse sembianze, come: cane (al femminile), vacca, asino, mulo e persino bellissime giovani donne.
Le empuse, nonostante la loro capacità di trasformazione, mantenevano alcune caratteristiche distintive che permettevano di riconoscerle: una gamba di bronzo e/o una gamba di sterco di vacca. Un qualcosa che non le rendeva animali oppure persone, ma che sapevano nascondere in modo eccezionale.
Indossavano sandali di bronzo e avevano natiche d’asina, occhi rossi infuocati e denti sottili e aguzzi per succhiare il sangue. Il loro nome, Empusa, significa: colei che si introduce a forza, un chiaro riferimento alla loro natura predatoria. Nonostante l’aspetto innocuo.
Difenditi dall’empusa
Le Empuse erano descritte come streghe vampire veloci e agili, capaci di muoversi da un angolo all’altro quasi come il vento. Apparivano spesso con il volto contornato dalle fiamme e, quando morivano, divampavano improvvisamente. Erano temute per la loro abitudine di introdursi di nascosto nelle case degli uomini sedotti, possedendoli e succhiando loro il sangue e la vitalità fino a ucciderli.
Esse possono essere scacciate con insulti e maledizioni, ai quali fuggivano via gridando.
Tale formula di difesa avviene ancora oggi. Per esempio le empuse non sopportano il nome dei santi oppure non sono in grado di camminare nei prati con dei fiori.
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Cagne nere di Ecate
Le Empuse, chiamate: le cagne nere di Ecate, erano note per i loro tratti animaleschi. Simboli di lussuria e morte improvvisa. Si diceva che si muovessero su un cocchio trainato da cani latranti e che fossero sterili, incapaci di procreare. Accusate di rapire bambini e trasformarli in demoni.
Però estendiamo il discorso e soprattutto il significato. La empusa è oggi una strega che in pieno medioevo è diventato un mito spaventoso ed uno degli indizi principali per identificare la strega. La santa inquisizione appunto utilizzava sia gli elementi descrittivi che quelli caratteriali o comportamentali, con cui accusava le donne di “stregoneria”.
La empusa era, anticamente, un’ancella o vestale della dea Ecate. Vestiva di nero oppure, durante i culti per venerare, evocare o festeggiare Ecate, durante la luna nera, erano nude al massimo truccate con fango oppure con tinte nere.
Durante i rituali di ecate esse camminavano nelle foreste al buio avendo solo una torcia in mano, per illuminare la strada. Ballavano attorno ad un fuoco e eseguivano rituali orgiastici. Spesso si accompagnavano ad animali sacri alla dea. Nei rituali più evocativi e antichi, era prassi che ci fosse un sacrificio.
Precisiamo che Ecate è considerata anche la dea del culto dei morti. Tant’è che era possibile eseguire addirittura dei sacrifici umani che avvenivano dopo rituali orgiastici.
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Paralleli con le lamie e le mormo
Le Empuse sono paragonate alle Lamie e alle Mormo, altre streghe vampire della mitologia greca, egizia e romana. Creature descritte come demoni dall’aspetto orrido, smaniose di sedurre gli uomini e ucciderli per divorarne le carni.
Non sono le prime entità di questo tipo nella mitologia greca, che potrebbe essere stata influenzata da tradizioni ancora più antiche della Mesopotamia, dove tali demoni erano noti come Lilim, “figlie di Lilith”.
Lilith, simile a Ecate, era descritta come una dea mutaforma con natiche d’asina e un sandalo di bronzo, padrona degli inferi e portatrice di disgrazia, morte e pestilenze.
Empusa e esoterismo
Nel contesto esoterico, le Empuse rappresentano forze oscure e demoniache legate alla magia nera e alla stregoneria. La loro associazione con Ecate, una delle principali divinità della magia e della stregoneria, rafforza la loro immagine come figure di terrore e potere soprannaturale.
Ecate stessa è invocata nei rituali magici e nei culti esoterici, e le sue ancelle, le Empuse, sono viste come esecutrici delle sue volontà più oscure.
Nell’antica Grecia, per proteggersi dalle Empuse, si ricorreva a vari amuleti e incantesimi. Uno dei metodi più comuni per scacciarle era riempirle di insulti e maledizioni, costringendole a fuggire. Alcuni racconti suggeriscono che particolari erbe e simboli sacri potessero essere usati per proteggere i viaggiatori dalle Empuse durante i loro viaggi notturni.
Iconografia delle empuse
Le rappresentazioni delle Empuse nella ceramica e nell’arte greca sono rare, ma quando appaiono, sono spesso raffigurate con i loro tratti distintivi: una gamba di bronzo e una gamba di sterco. La loro immagine è quella di creature inquietanti e sinistre, un riflesso delle paure e delle superstizioni dell’antica Grecia riguardo il soprannaturale e l’ignoto.
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Articolo scritto e pubblicato da e sul Il bosco delle streghe