IMBOLC – Sabbat
IMBOLC
Festa del Fuoco
31 gennaio al 2 febbraio
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“Siamo piene di Grazia!
Piene di grazia come una donna
che ha appena partorito,
come l’alba che partorisce il Sole.
Piene di grazia
per illuminare il bello di ciò che ascoltiamo
e ciò che ci ascolta.
Lentamente verso il Nuovo!”
L’energia di Imbolc è grazia, purezza, luce e rinascita.
1 febbraio era Imbolc (immol’c) detta anche Oimelc “lattazione delle pecore” mentre imbolg “nel sacco” inteso come “nel grembo” con riferimento simbolico al risveglio della Natura nel grembo della Madre Terra e con il riferimento più materiale agli agnelli, nuova fonte di cibo e ricchezza.
Imb-folc “grande pioggia” o anche “Festa della pioggia”.
Le Dea Brigit
Dea Della Poesia! Brigit, conosciuta come Brighid o brigantia, dea del Triplice Fuoco, infatti era la patrona dei fabbri, poeti e guaritori. Brig vuol dire “potente e ispirata”.
Il suo nome deriva da “breo”, fuoco, come il fuoco della fucina che si univa a quello dell’ispirazione artistica e dell’energia guaritrice.
Brigit, figlia del Grande Dio Dagda e controparte celtica di Athena-Minerva, è la conservatrice della tradizione, perché per gli antichi celti la poesia era un’arte sacra che trascendeva la semplice composizione di versi e diventava magia, rito, personificazione della memoria ancestrale delle popolazioni.
Sacri a Brigit
Sacri a questa Dea era la ruota del filatoio, la coppa e lo specchio.
- Lo specchio strumento di divinazione simboleggia l’immagine dell’altro mondo cui hanno accesso gli eroi ed iniziati.
- La ruota centro del ruotante cosmo, il volgere della ruota dell’anno che intreccia i fili della nostra vita.
- La coppa è il grembo della Dea da cui tutte le cose nascono.
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La luce nata al solstizio d’inverno, comincia a manifestarsi all’inizio del mese di febbraio. Le giornate si allungano anche se l’inverno mantiene la sua gelida morsa, qualcosa sta cambiando.
Imbolc è una festa celebrata ai primi segni della primavera, la fine del grande freddo. Periodo più difficile dell’anno perché le riserve dell’inverno iniziavano a scarseggiare. Pertanto i segni che annunciavano il ritorno della primavera erano accolti con gioia. La nascita e allattamento degli agnelli in questo periodo garantiva un rifornimento provvidenziale.
Il latte, burro, formaggio costituivano spesso la differenza tra la vita e la morte. Imbolc è una delle 4 feste, insieme a Beltane, Lughnasadh e Samhain, definite “feste del Fuoco” e quindi caratterizzata dall’accensione dei falò.
In questa ricorrenza il fuoco è considerato sotto il suo aspetto di Luce, luce crescente.
Non vi erano grandi celebrazioni tribali in questo buio e freddo periodo dellàanno, tuttavia le donne si radunavano per celebrare la Dea della Luce, Brigid o Brigit.
Inizia qui l’unione del Dio e della Dea. Dal momento che la festività dell’Unione viene festeggiata a Beltane. A Imbolc non c’è la simbologia della raffigurazione per l’accoppiamento sessuale, ma l’Unione Sentimentale, il loro innamoramento.
La forza di questa festività, quindi, venne soppressa da San Valentino nei cristiani.
Il Dio e la Dea si uniscono
per dare origine alla Vita.
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Il Poema di Imbolc
“La mattina del giorno di Bride,
il serpente uscirà fuori dalla tana.
Non molesterò il serpente
Né il serpente molesterà me!”.
Nel “giorno di Bride”, Brigit, Imbol, il serpente si sveglia dal suo sonno invernale e i contadini ne traevano il presagio della fine imminente della cattiva stagione.
Il serpente di Bride
Appare come un animale Totem di Brigit. Il serpente, simbolo dello spirito della terra e delle forze naturale di crescita, decadimento e rinnovamento. Nel giorno di Bride si risveglia dal suo sonno invernale. Lui è uno dei molti aspetti dell’antica Dea della terra, perché?
Il serpente esegue la muta, quando cresce e si cambia, la sua pelle si rinnova simboleggiando il rinnovamento della Natura e anche la dualità, in galeico Neamh, il cielo è simile a Naimh, il veleno.
La pianta sacra di Imbolc è il bucaneve. Primo fiore dell’anno a sbocciare, il suo colore bianco ricorda allo stesso tempo, la purezza della Giovane Dea e il latte che nutre gli agnelli.
Celebrare Imbolc
Si accendono candele bianco, celeste, giallo chiaro. L’altare si decora con fiori degli stessi colori delle candele come narcisi, bucaneve, attorno al cerchio o al calderone con la candela all’interno e la scopa.
Incensi a base di basilico, allora, calendula, angelica.
Le pietre usate sono l’acqua marina, pietra di luna, ametista, turchese, quarzo latte.
Si mangia pane, cipolle, peperoni, uva pazza, latticini per onorare il significato stesso della Dea.
Una corrente di vita inizia a scorrere nel mondo della natura. Incoraggiati da questi piccoli segni rigeneratori costruiremo cose nei mesi a venire. Momento delle potenzialità, l’energia della primavera e dei semi che si muovono nel terreno, crescendo e donandoci creatività nella nostra vita. Preparare il sentiero alle nuove energie occorre però compiere un cammino di purificazione.
- Purificarsi e pulire la casa, pensando di cacciare via le energie morte dell’inverno.
“La vecchia dell’inverno è cacciata fuori.
Dall’uscio di casa con la scopa!
Spazzo, spazzo, spazzo!”
- Purificare i nostri pensieri ed eliminare sentimenti inadeguati per far entrare la luce della Natura rinnovata in noi partecipando al risveglio della natura.
- Se ci sono conversate delle decorazioni di Yule bruciarle
- Sfamare gli “invisibili”, gli esseri fatati che viaggiano con la Signora del bosco con del pane imburrato in una coppa. Il giorno dopo lasciato nella natura.
- Mettere 3 pannocchie sulla porta della casa a simbolo della Triplicità della Dea, lasciandole fino a Oestara.
- Fare dei cuscini per i sogni per poi regalarli.
- Fare dei fascetti legati con del nastro nero ad ogni fascio va dato una caratteristica del vostro carattere che volete eliminare, bruciandolo nel calderone.
- Uscire in questo giorno per cercare un dono da offrire alla Dea, pietre, fiori, foglie, da unire al letto di Bride.
Rituale di Imbolc
Accendere una candela bianca.
“Accendo la fiamma di Brigit
per illuminare il cammino della mia vita!”
Meditare sul significato di questa festa.
Spegnere la candela.
“Spengo la fiamma di Brigit
Per farla venire in me!”
Visualizzare la luce che entra in noi.
Ripulire l’altare e strumenti
“Sale per la Terra e il corpo
incenso per l’Aria e i pensieri.
Fiamma di una candela per il Fuoco e la volontà.
Acqua per le emozioni!”
Benedizioni Candele
Imbolc è un giorno importantissimo ed unico per la benedizione di tutte le candele usate durante l’anno o per i sabba maggiori.
“Vi benedico creature di fuoco,
di luce e di cera.
La negatività scaccerete e luminose brucerete.
Siate strumento al servizio del bene
e dell’equilibrio per volere mio e della magia.”
Rituale complesso di Imbolc
Usare 3 candele disponendole a triangolo con la punta verso il Nord. Al centro del triangolo si pone un calice con dell’acqua, simbolo di purificazione, o del latte, nutrimento e nuova vita.
Rilassarsi e poi muoversi verso la candela del Nord e la si accende.
“Signora dell’inverno ti dico addio.
La tua stagione è terminata!”
Pensare al gelido potere dell’inverno che si allontana. Spostarsi verso Sud-Est, accendendola.
“Signora della Primavera,
ti offro un caloroso benvenuto.
La Terra è il tuo letto!”
Pensare al gioioso potere della Primavera che si avvicina. Infine, ci si sposta verso la candela Sud-Ovest, accendendola.
“Signora dell’Estate,
presto io ti chiamerò
e il tuo amante sarà risvegliato!”
Il potere ancora lontano della bella stagione, desideroso di nascere e pulsante sotto il suolo. Ci si sente pronti. Si va al centro del triangolo raccogliendo il calice.
“Io bevo il potere della Triplice Dea.
Possa questo potere diffondersi su tutta la Terra
per portare la nascita della Primavera!”
Bere dal calice. Concludere il rituale andando presso le candele e spegnerle nell’ordine in cui sono state accese o lasciarle consumare.
Riti tradizionali di Imbolc
Il letto di Bride
La creazione di Imbolc una bambolina di grano chiamata “Fanciulla del Grano” simboleggia la Dea, formata da spighe dell’ultimo raccolto o covone di grano chiamato la madre del grano poiché si credeva che lo spirito della Dea risiedesse qui dentro, come le spighe del vecchio raccolto sono il seme di quello successivo. In questo modo la Vecchia dell’autunno e inverno si trasforma nella Dea primavera.
Alla bambolina si aggiunge un simbolo fallico del Dio, tipo bastone, al suo fianco e si fa bruciare.
“Bride è venuta,
Bride è venuta,
Bride è venuta!”
Le ceneri sono interpretative. Se c’è l’impronta del Bastone è un segno prospero.
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La croce di Brigid
Si forma una croce a 4 bracci racchiusi in un cerchio, ruota solare, con rami. Il giorno stesso vengono bruciate le croci preparate l’anno prima e conservate fino ad allora. La fabbricazione delle croci di Brigit.
Simbolo di Imbolc
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Meditazione di Imbolc
Sedetevi su un comodo giaciglio in una stanza silenziosa. Illminata da una candela.
Inizia portando la tua attenzione al tuo respiro, all’aria che entra ed esce. Pensate al petto che si gonfia e si sgonfia, percorri con la mente tutto il tuo corpo e portare rilassamento a tutte le sue parti; la testa, il collo, le spalle, le braccia, il petto, la schiena, l’addome e i fianchi, le anche, le gambe, giù fino ai piedi.
Ora immagina di trovarti in una bellissima giornata di fine inverno in cui sembra già primavera, in aperta campagna, in un paesaggio dolce. Cammini lungo una strada, l’aria è fresca e ti accarezza la pelle del viso. Il tuo corpo è caldo nelle vesti. Osservi il cielo e i suoi colori. La luce del Sole che è già forte, e i campi, senti il profumo che sale dalla terra intiepidita dal Sole. Mille fruscii e piccoli rumori giungono alle tue orecchie. Avverti la tua connessione con la natura che ti circonda.
Noti un antico arco di pietra, un sentiero che lo attraversa e conduce ad un boschetto di alberi. L’arco è decorato con bassorilievi che rappresentano foglie, due serpenti che salgono lungo i montanti.
Ti fermi un attimo prima di attraversarlo, prima di entrare nello spazio sacro, ti fermi un attimo prima di attraversarlo, prima di entrare nello spazio sacro, quindi lo attraversi e prosegui sul sentiero. Un antico sentiero di pietra sono state levigate dal passaggio dei molti pellegrini che hanno imboccato quella via. Senti l’eco dei tuoi passi e dentro di te quella sensazione particolare che dà il percorrere una via sacra e senti di essere te stessa come poche volte sei stata.
Pronta per una nuova esperienza, in cui possono emergere cose importanti per te, da cui potrai tornare cambiata, apri gli occhi, la mente.
Il sentiero si inoltra tra gli alberi. Puoi vedere il Sole che fa capolino fra i rami. La luce che filtra e le piccole gemme, dolcemente ricoperte di peluria, presagio di vita. Gli odori ti risvegliano le narici e puoi sentire il sussurrare della brezza fra i rami e, leggero, un mormorio di acqua che scorre. Fino a che sbuchi in una radura cosparsa di bucaneve in fiore e li si trova una fonte.
La fonte della Giovinezza, ora ricordi. Il luogo che sei venuta a visitare, una fonte di acqua purissima e cristallina. Fonte di vita che sgorga dalla Madre Terra. Ti avvicini pian, piano e ti fermi a contemplare l’acqua e i suoi mille riflessi. Se ne hai voglia, puoi bagnarti le mani e il viso con l’acqua, la sua energia radiante ti avvolge.
Ora noti, di fianco alla fonte un calice che viene usato per attingere e bere alla fonte. Osservalo. Nota il colore, il materiale con cui è fatto. Lo prendiamo in mano e, con un gesto lento e consapevole, lo riempi con l’acqua della giovinezza e comincia a bere. Lasci che la magica energia della fonte scorra con l’acqua dentro di te. Tutta la polvere accumulata dentro di te nell’inverno sterile sembra scorrere via mano a mano. Senti la purezza dell’acqua che penetra nelle tue cellule, una ad una, che illumina il tuo corpo. Ti rinnovi, profondamente, completamente, splendente, ringiovanita, nuovamente fertile e creativa.
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Dopo averlo sciacquato, rimetti il calice dove l’avevi trovato e torni a contemplare la fonte, la cui energia ora senti risuonare anche dentro di te e mentre sei accorta in questa sensazione, una figura bianco vestita appare accanto alla fonte, una donna bellissima, luminosa, la Signora della fonte.
Puoi domandarle qualcosa, se lo vuoi, parlarle di qualcosa che ti sta a cuore o semplicemente stare alla Sua presenza. Lei ha qualcosa per te, un dono, una parola, un oggetto, una cosa speciale per te ora. Accetti e ringrazia la Signora per la sua presenza e per il suo dono, restando li, mentre lei scompare e tu senti ora la sua presenza dentro di te.
Il momento, se lo vuoi, di lasciare qualcosa in offerta alla fonte, qualcosa che magari avevi portato con te, solo se lo senti e ti fermi ancora un pochino a guardare la fonte. Poi ti riavvii lungo il sentiero antico, riattraversi il boschetto, passi sotto l’arco di pietra e sbuchi nella campagna illuminata dal Sole, lungo la strada.
Lentamente comincia a tornare qui e ora, a tornare al tuo respiro, all’aria che entra e a quella che esce dai polmoni e al tuo corpo seduto. In questa stanza e quando te la sentirai aprirai gli occhi.
Antica preghiera di invocazione a Brighit delle Highland scozzesi
“Sono sotto lo scudo
della generosa Brigit ogni giorno.
Sono sotto lo scudo
della generosa Brigit ogni notte.
Sono protetto
dalla Levatrice di Brigit.
Ogni alba e ogni tramonto,
ogni notte e ogni giorno.
Brigit è la mia compagna,
Brigit è l’ispiratrice delle mie canzoni,
Brigit è la mia aiutante,
la migliore delle donne,
la mia guida fra tutte le donne.”
Celebrazioni di Imbolc
Con Imbolc, festa delle Candele o Candelora, si celebra il ritorno della luce, la rinascita e la fertilità. Antichissima festa celtica, Imbolc è il momento in cui le forze della natura si risvegliano e riattivano, perciò con la sua celebrazione risvegliamo i nostri sensi che durante l’inverno si erano sopiti.
Divinità da onorare
In questo culto di Imbolc, conosciuta anche come Festa di mezzo inverno, le divinità coinvolte sono:
- Brighit, rappresentata spesso come tre sorelle, fanciulla vergine, madre feconda e vecchia. Ovvero le 3 manifestazioni e fasi della natura. Raffigurata come un serpente verde, la Dea incarna la Natura che ritorna alla vita dopo la morte invernale giovane, rigenerata e pura.
- La divinità maschile che presiede è il dio Kernunnos, divinità antichissima, rappresenta il Sole, ma anche le forze primordiali della natura che si risvegliano e fecondano la Dea.
Nella tradizione di Roma antica, o dei Gentili, la festività porta il nome di Lupercalia ed è consacrata a Giunone o al Dio Fauno.
Giunone è la moglie e madre per eccellenza, secondo la leggenda, ella richiede alle donne romane, divenute tutte improvvisamente sterili, la fertilità, grazie ad un rito e un sacrificio datto in suo onore. In seguito ripetuto ogni anno durante i Lupercali.
Per questo motivo, proprio come Brighid, Giunone rappresenta la Natura e la Fertilità, mentre Fauno, Luperco, il Dio romano metà uomo e metà cerco, rappresenta, come Kernunnos, l’energia maschile fecondante.
Preparazione della casa
Per prima cosa, qualche giorno prima di Imbolc, sarà bene fare le “grandi pulizie”.
Quindi spazzate le stanze con una scopa con una scopa di saggina spargendo sul pavimento una manciata di sale fino e rosmarino che accumulerete per qualche giorno in un angolo della stanza. A questo punto la casa è pronta per essere vestita per il Dio e la Dea!
- Avvolgete le tende con nastri marrone e oro, rappresentano l’incontro fra Terra e Cielo.
- Decorate la casa con candele bianche e vasi di fiori bianchi.
- Appendente pentacoli in creta dipinti con colori chiari e luminosi o di verde e rosso, colori della Dea Madre e del Dio Solare.
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Allestimento dell’Altare
L’altare è importantissimo. Occorre poggiare una statua o un’immagine che rappresenti la coppia sacra di Imbolc, Brighid e Kernunnos, Giunone o Afrodite.
Ricordate che i colori tradizionali di questa festa sono il bianco, simbolo della coperta di neve che ancora ricopre la Terra, il rosso, simbolo del Sole nascente, ed il Verde, nuova vegetazione e, per estensione, la germinazione della nuova vita.
In alcune tradizioni il rosso è collegato con il sangue della vita. Decorate perciò il vostro altare deve essere ricoperto da un panno bianco, coperto da una fascia di colore rosso. Ponete candele verdi e oro, oppure con forme e simboli solari.
Ricordate che l’altare deve riflettere in più possibile il tema di questo Sabbat, presagio della Primavera, perciò vestitelo di vasi con fiori primaverili come i tulipani, i narcisi, i bucaneve.
Altare di ImbolcFonte immagine Pinterest
Una cosa molto carina è porre sull’altare un vaso di terra nel quale avrete piantato il seme di fiore o un bulbo che sbocceranno in primavera. Questa offerta vi connetterà con la Dea e con l’energia particolare e frizzante tipica di questo periodo.
Accudendo il fiore voi stessi potrete impersonare la Dea o il Dio nella gestazione della nuova vita.
Ecco un elenco di altri oggetti di Imbolc
Questi sono oggetti e simboli cari alla Madre Terra e sono adatti ad arredare sia l’altare, la casa e la tavola per Imbolc.
- Calderoni o calici: Brighid è spesso collegata a pozzi sacri e corsi d’acqua
- Una piccola incudine o martello: Brighid è la Dea dei fabbri
- Una bambola in paglia.
- Una ciotolina con del grano o del mais
- Immagini o simboli degli animali sacri a questa festa, come mucche, pecore, cigni, serpenti attribuiti a Brighit. I pavoni, sacri a Giunone. Capre e cervi sacri a Kernunnos e Fauno. Orsi e lupi, animali simbolici delle forze primordiali.
- Un libro di poesia, o una poesia, meglio se scritta da voi, dato che Brighid è la patrona dei poeti.
- Una fata, in alcune tradizioni, Brighid è anche la Dea delle fate.
- Erbe medicinali poiché Brighit è una Dea spesso collegata a riti di guarigione
- Un piccolo fuoco o una fumigazione dentro un piccolo calderone o braciere.
La cena
Coprite la tavola con una tovaglia bianca, magari decorata con dei fiori oppure con il bordo verde e abbellita con un centrotavola realizzato con figlie verdi o grano, fiori e candele verdi, bianche, dorate e rosse. Usare delle conchiglie come segnaposto.
Il piccolo calderone in rame, nel quale erbe e incenso bruciano in offerta a Brighit. Quando tutto sarà pronto e gli ospiti saranno riuniti attorno al tavolo benedite la mensa con questo rituale, dopo di che godetevi la cena.
Prendete il sale, la farina, il miele e il vino, che avrete preparato precedentemente in una ciotolina e poneteli a tavola, uno per volta, pronunciando la benedizione corrispondete. Accendete le candele e pronunciate la seguente orazione:
“Grande Padre del Cielo,
Amata Madre della Terra,
benedite questa mensa.”
Ponete il sale a tavole e recitate:
“Che il potere del sale dia sapore ad ogni cibo.
Il convitto sia nutrimento per il corpo e l’intelletto”.
Per la farina:
“Il sacrificio del grano porti abbondanza
su questa mensa
poiché v’è ricchezza e prosperità
ove c’è l’amore!”
Per il miele recitate:
“Il dono delle api renda dolce la conversazione
la sua luce ambrata
ispiri gli animi”.
Per il vino:
“Messaggero di Basso,
porta in tavola leggiadra allegria!
Scaccia i cattivi pensieri,
profondi gioia nei calici
e nei cuori.
Così sia!”
Si può utilizzare anche per una cena o un pranzo per voi particolarmente importanti.
Dopo cena
Come tutti i Sabbat, Imbolc, è un giorno per la divinazione, praticatela per conoscervi meglio. Se avete un giardino o delle piante, recatevi lì con una ciotolina di latte con il quale nutrirete la terra, quindi tracciate nella terra i simboli del Dio e della Dea e chiudeteli in un cerchio tracciato in senso orario. Recitate:
“Risplenda la Luce del vostro Amore
per rischiarare le tenebre.
Guidate la primavera verso la fioritura,
quando voi sarete perfettamente uniti nell’amore,
sempre più intenso della luce sarà
il bagliore.”
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Fra i possibili simboli del Dio e della Dea potete tracciare il Sole e la Luna uniti in un cerchio.