Maranta pianta, proprietà, la pianta che prega
La Maranta pianta è chiamata anche pianta della preghiera, per via delle sue foglie che a sera si congiungono come mani unite in preghiera. Questo suo particolare in realtà gli è necessario per mantenere lo stato di umidità che in natura l’aiuta a vivere nelle foreste tropicali.
Il calore l’aiuta a svilupparsi velocemente e al mattino, nelle ore di luce, le foglie ritornano normali, cioè si aprono. Esistono tante varietà di Maranta pianta, almeno 30 specie. Tutte dalle foglie variegate di diversa grandezza e con varie nuances.
Solo alcune di esse posseggono dei rizomi commestibili, come la tapioca e la manioca. Una di queste e la Maranta Arundinaceae, pianta che cresce fino al metro e mezzo di altezza. I suoi rizomi essiccati e ridotti in polvere forniscono una fecola alimentare che si chiama Arrowroot. Essa serve come alimento per legare e addensare pietanze quali zuppe e salse. Usata al posto della farina per il pane è una fecola commestibile a basso contenuto calorico.
MARANTA STORIA LEGGENDA
Maranta pianta deve il suo nome a Bartolomeo Maranta, un fisico botanico e scrittore italiano che studiò a lungo il potere curativo delle piante. Scoprendo questa particolare e unica pianta, gli fu dedicato il genere delle marantaceae.
Nel Feng Shui la Maranta pianta cresce colorata e rigogliosa. Essa purifica l’aria assorbendo anidrite carbonica e dando ossigeno. Tenuta in camera da letto propizia la serenità, armonia e il buon umore. Posta in casa contribuisce a creare pace e serenità.
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Maranta proprietà e caratteristiche
Maranta proprietà e caratteristiche utili, ma in Italia sono vendute esclusivamente a scopo decorativo per la bellezza e le varietà del fogliame. La pianta non è tossica, ma non può essere usata per farne tisane a scopo medicinale.
Nel suo paese di origine, come già accennato, ci sono alcune varietà che posseggono un rizoma commestibile e che producono una fecola.
In linea generale la Maranta proprietà che non sono note, ma che anzi è preferibile non usare in campo erboristico. Meglio rivolersi ad un professionista, un erborista specializzato, quando si ha intenzione di usare questa pianta. Infatti, alcune foglie e la linfa, possono creare delle allergie.
Descrizione della pianta
Maranta pianta erbacea sempreverde, tropicale, originaria dell’America del Sud e delle foreste del Brasile, Amazzonia, Caraibi e della Guiana. La Maranta leuconeura, questo è il suo nome scientifico, appartenente alla famiglia delle Marantaceae, è una pianta che cresce bene nelle nostre case, protetta. Le foglie colorate, abbondanti e vistose, per decorare e abbellire gli ambienti in cui viviamo, sono perfette.
Le radici rizomatose bianche e lunghi fusti sottili, arrivano a 40 centimetri di lunghezza. Esse formano piccole cascate di foglie colorate con la parte inferiore marroncino-rossastra e la parte superiore verde-scuro con striature bianco-verdi e nervature rossastre. I fiori sono piccoli, biancastri e difficilmente portati a frutto.
Clima coltivazione per la pianta
Per la Maranta pianta occorre un clima caldo-umido. Si sviluppa velocemente, con una temperatura sopra i 25° e sotto i 20°. Soffre e odia gli ambienti gelidi, le correnti di aria fredda. Quando ha un clima sotto i 20° le sue foglie cominciano ad accartocciarsi ed è difficile farla vegetare. Scegliere quindi un’esposizione molto luminosa, ma non esporla ai raggi diretti del Sole.
La coltivazione Maranta pianta e la moltiplicazione di essa si ottiene solo per divisione dei cespi della pianta originale, quando essa è bella grande. Insomma è una coltivazione per talea.
Preparate un vaso con humus e torba o usate del terreno universale. Interrare uno o più rametti in un piccolo vaso. Tagliare le foglie facendo restare solo alcune piccole foglie apicali, per non stressare la pianta che deve creare le radici. Inumidire con acqua distillata e porre il vaso in un luogo caldo o serra.
Non innaffiare con acqua di rubinetto. Il cloro, contenuto in essa, potrebbe nuocergli.
La Maranta pianta può essere attaccata da alcuni parassiti che la danneggerebbero, come il ragnetto rosso e la cocciniglia cotonosa che, pizzicando le foglie, la danneggiano. Basta toglierli con un batuffolo di cotone.
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