Ostara sabba primavera, ostara rituale, significato, chi è la dea?
Ostara, chiamata anche: oestara, Eostre o Eastree è una divinità pagana celtica, primordiale. Particolarmente venerata, oggi come oggi, in Germania. Dea collegata alla fertilità dei campi e degli animali. La sua rappresentazione “umana” è la primavera in tutti i suoi aspetti.
Ostara è uno degli 8 Sabba maggiori o chiamati shabbat pagani. Essi sono:
- Samhaibn
- Yule
- Imbolc
- Oestara
- Belatane
- Litha
- Lughnasadh
- Mabon
Essi sono i vari periodi di cambiamento esoterico che avviene nel corso dell’anno e che costituiscono la ruota dell’anno. Scandiscono i cicli stagionali e il percorso della natura.
La loro importanza esoterica e magica era sottolineata dalle celebrazioni, rituali e incantesimi che avvenivano durante questi Sabba.
DEA OSTARA, CHI È?
La dea che assume forma umana, diventando la primavera, è Ostata che si evidenzia durante l’equinozio di primavera dal: 19 al 23 marzo.
Momento in cui il giorno e la notte hanno le stesse ore di luce e di buio a simboleggiare l’energia maschile e quella femminile che sono in perfetto equilibrio. Inizia il cambio di stagione con il risveglio della natura.
Durante l’equinozio di primavera ritroviamo la sua celebrazione: nota come Oestara, Ostara, Alban Eiler. Essa è la: luce della terra. Si celebra la fecondità della terra che si sveglia e che dunque rinasce.
Tuttavia c’è da chiedersi: chi è ostara? In questo periodo c’è la risalita della dea madre, donna, che torna dalle oscurità degli inferi, una sorta di resurrezione. Essa torna in superfice per conoscere il giovane Dio che è nato a Natale e che dunque è un giovane fanciullo proprio com’è lei.
I due, esseri perfetti, Dea e Dio, donna e uomo, sono eguali (tant’è infatti che le ore di luce sono uguale a quelle della notte). I due si incontreranno per innamorarsi di nuovo. Alla fine la primavera rappresenta la stagione del risveglio “ormonale”, dell’amore e delle prime passioni.
Il suo animale sacro è la lepre che ha il significato di fecondità e soprattutto di piacere carnale. Dunque le due divinità si apprestano ad innamorarsi e lo fanno praticando il piacere carnale. In conclusione è questo il significato di ostara.
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Simboli sacri alla dea primavera
La dea Oestara è raffigurata con le sembianze di una lepre o coniglio. Una donna con la testa di lepre, animali a lei sacri, che indicano vivacità e velocita nella riproduzione. La lepre è chiamata: Aester Bunny in Germania. Ancora oggi è il simbolo della Pasqua, ma è un chiaro riferimento pagano all’antica dea. Un altro simbolo che ci ricorda la dea è l’uovo, simbolo di vita, di creazione e di rinascita, come l’uovo cosmico. Al suo interno c’è l’albume che rappresenta l’uomo e il tuorlo rosso è la donna fertile che protetto da un involucro. Esso rappresenta la continuità della vita.
Gli altri simboli che la riguardano sono i nidi che in primavera sono “preparati” dagli uccelli per ospitare le future nidiate. Le farfalle colorate e leggiadre, che volano leggere posandosi sopra i primi fiori sbocciati, con i loro colori, formano tappeti colorati.
I colori di ostara sono il verde della fresca erba appena spuntata, rosa degli alberi in fiore e il blu chiarissimo colore delle uova del pettirosso. Mentre i fiori sacri alla dea sono i crocchi e i bucaneve chiamati “stella del mattino” che con il loro colore bianco richiamano la purezza della dea vergine innamorata. Essi sono i primi ad uscire appena la neve comincia a dissolversi. Poi ci sono anche le violette e iris, dai colori blu e bianco, i narcisi che fioriscono ai primi tepori del Sole primaverile.
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Pratiche e rituali di Ostara
Nella festa della divinità ci sono tradizioni antichissime tramandate e mantenute da epoche dimenticate fino ad oggi. Il coniglio pasquale, che prima era una lepre, è tra i più famosi simboli da avere in casa durante questo periodo. In realtà si dovrebbe avere una raffigurazione della lepre anche sull’altare di Ostara da creare durante il suo sabba principale.
La presenza dell’uovo è anch’esso molto importante. Una tradizione che oggi è quasi un gioco per bambini è la ricerca delle uova che sono poi disseminate in diversi luoghi.
Spieghiamo comunque sta tradizione: a nascondere le uova pasquali è appunto il coniglio o lepre pasquale, ma sono due animali totalmente diversi quinci cosa c’entra uno con l’altro?
La dea ha la possibilità di trasformarsi in diversi animali. Per risalire dagli inferi oscuri in cui è discesa durante l’inverno, essa si trasforma in un uccello e depone le uova che sono simbolo di rigenerazione e rinascita, ma anche di uomo e donna. Essa si trasforma in lepre, metà donna e metà lepre, per simboleggiare la forza del sesso e la riproduzione veloce con cui questo animale si riproduce appunto. Ecco che quindi il simbolismo è: la lepre (il sesso) nasconde le uova (simbolo di vita e rigenerazione) per rappresentare fecondità. Ecco come mai il coniglio pasquale o lepre pasquale nasconde le uova.
Un rituale molto importante è quello della decorazione delle uova sode che si scambiano tra amici, parenti e vicini. Inoltre le uova sono deposte sotto il famoso: albero di Pasqua ritenuto sacro e che è il simbolo della primavera.
Esso rappresenta il risvegliò della natura. Anticamente, nei villaggi, vi erano dei grandi alberi sotto cui si radunavano le persone per festeggiare i riti della natura, per onorare la dea nei giorni dell’equinozio di primavera.
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Altare di ostara
Per celebrare Ostara e attrarre fortuna, prosperità, abbondanza, amore e denaro, dovete assolutamente creare un altare. L’altare di ostara deve contenere i suoi simboli che sono rappresentati da: serpente che fuoriesce dalla terra, lepre e uovo cosmico. Qui c’è il simbolo della dea fanciulla, vergine, e del dio, fanciullo e vergine. Ci debbono essere dei fiori dei colori della dea. Soprattutto dovete accendere due candele: una candela bianca e una candela nera che indicano appunto la durata uguale della luce del Sole e del buio della notte.
Le candele debbono bruciare per tutta la notte di Ostara.
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Altre divinità dallo stesso significato
La dea ostara o oestara è una divinità antichissima, primordiale, che nasce già dalle prime testimonianze della religione celtica, norrena ed italica. La vediamo, come prime testimonianze scritte, nel mondo greco e venne assimilata ad Estia divinità del focolare domestico. Mentre i romani la conoscevano come Vesta.
Le celebrazioni di ostara e Estia (che hanno un nome simile) iniziavano di notte. Oltre ai banchetti fastosi, c’erano dei rituali orgiastici o comunque in cui si eseguivano pratiche sessuali. Di giorno invece si celebravano i matrimoni oppure si celebrava il matrimonio (unione fisica e sessuale) del Dio e della Dea. Le sacerdotesse, durante il rituale, accendevano un cero che simboleggiava la fiamma dell’eterna esistenza.
Con la diffusione del cristianesimo la dea e le sue celebrazioni vennero assorbite e sostituite con la Pasqua che in realtà sono tutti simbolismi e rituali pagani.
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