Pooka, il Mutaforma Celtico – mitologia celtica – leggenda o realtà

Il Pooka, noto anche come Puca o Pouka, è uno spirito solitario e un fantasma del folklore celtico, particolarmente diffuso in Scozia e nel Galles, ma presente in tutte le regioni e isole nordiche.

Un mutaforma può assumere svariate forme: può avere pelliccia o capelli neri o bianchi e ha acquisito il linguaggio umano. Può trasformarsi in cani selvatici, gatti, cavalli, conigli mannari e persino in sembianze umane. Nonostante le numerose trasformazioni, c’è una caratteristica che lo rende riconoscibile: i suoi occhi sono sempre di fuoco, brillanti, rossi e luminosi.

Il Pooka vive tra le pietre di antichi ruderi o presso i cimiteri, alcuni nelle montagne e altri nelle campagne.

IL BUGIARDO

Il Pooka si aggira di notte e, se avvistato, è portatore di sfortuna. Conosciuto per le sue bugie e astuzie, è considerato un imbroglione che talvolta aiuta i coltivatori, ma può anche creare danni. Sono creature allegre e folli, i cui scherzi sono spesso terrificanti. Le persone che prendono maggiormente di mira sono gli ubriachi e i bambini, che terrorizzano per il puro piacere di vederli piangere. In alcune storie, si dice che mangino i bambini.

In Irlanda, se piove mentre c’è il sole, si dice che la notte ci saranno i Pooka in giro. La forma preferita del Pooka è quella di un cavallo nero con occhi di fuoco, che si diverte a creare danni: abbatte recinti, prende a calci altri animali e distrugge i raccolti.

Tra le leggende che mostrano la reale natura di questo mutaforma riportiamo questo racconto.

Un giorno, un giovane suonatore di cornamusa incontrò un Pooka che si era trasformato in un animale nero con lunghe corna. Il Pooka lo caricò sulle spalle e, nonostante il giovane si ribellasse, gli disse di attaccarsi alle sue corna e di suonare per lui. Il giovane rispose che sapeva suonare solo un motivo, ma il Pooka gli rispose di non preoccuparsi, promettendogli che lo avrebbe fatto diventare uno dei migliori suonatori di cornamusa.

Lo strano animale lo condusse tra valli e monti, fino a una porta che si aprì su una sala ornata riccamente con una tavola d’oro, dove sedevano 100 vecchie fate. Le fate gli domandarono chi fosse, e il Pooka rispose che era il miglior suonatore di cornamusa. Ballarono tutta la notte, finché non furono stanche, e prima di andarsene lo pagarono con un pezzo d’oro ciascuna. Il suonatore tornò a casa e raccontò tutto alla madre e ai compaesani, ma essendo considerato tonto, non gli credettero. Mostrò loro i pezzi d’oro, che però si erano trasformati in foglie secche. Nonostante ciò, il giovane prese a suonare la cornamusa e divenne il suonatore più bravo, insuperabile da chiunque.

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Culto di Pooka

In Irlanda, il Pooka ha anche un giorno sacro: il 1° novembre, quando il sottile velo che separa il mondo terreno da quello dei morti cade, rendendo più facile interagire con lui. In questo giorno, i Pooka non girano solo di notte, ma anche di giorno. Quindi, è bene fare attenzione agli scherzi del Pooka, che potrebbe essere visibile e parlare con le persone, ma solo con chi sceglie lui. Con il suo aspetto buffo e sgraziato, non è consigliabile ridere di lui, altrimenti si rischiano guai. È considerato anche uno spirito della fertilità dei raccolti e un demone: come può donarli, così può distruggerli. I contadini cercano quindi di tenerselo buono offrendogli parte del raccolto.

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Cavallo dagli occhi infuocati

La trasformazione più comune del Pooka è quella del cavallo nero con occhi infuocati, che carica gli ubriachi e corre all’impazzata tra valli, boschi e dirupi, terrorizzando chi lo cavalca fino al mattino. Secondo le leggende, questo può essere domato usando una briglia particolare, intrecciando i lunghi crini della coda del cavallo. Pare che solo Brian Boru, il re d’Irlanda, riuscì in questa impresa e, per essere liberato, il Pooka promise al re che mai avrebbe fatto del male a un irlandese. Un altro modo per domarlo è indossare gli speroni e farlo correre tutta la notte: la notte successiva, non si presenterà più.

Il Pooka è una figura affascinante del folklore celtico che simboleggia: astuzia, la giocosità e il terrore.

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Articolo scritto e pubblicato da e sul Il bosco delle streghe