Quadrato magico del Sator, magia esoterismo
Il quadrato magico del Sator è formato da palindromi, parole che possono essere lette da entrambi i sensi, sia verticali che orizzontali, da sopra a sotto. Parole che sono formati di 5 lettere e 5 parole. Al centro si forma una croce con la parola Tenet.
S A T O R
A R E P O
T E N E T
O P E R A
R O T A S
MAGIA ED ESOTERISMO DI SATOR
Il quadrato magico è realmente molto antico ed era diffuso, come simbolo, talismo e pratica magica, in tutto il dominio dell’Impero romano.
Le parole sono state tradotte:
SATOR: seminatore! Esso significa il: creatore e anche colui che miete, come la morte
AREPO: Questa è una parola molto misteriosa che può richiamare un nome o divinità, ma potrebbe richiamare le radici alla “falce” quindi alla morte o all’atto di avere un compito o obiettivo da raggiungere. Esso è poi collegato direttamente alla divinità di Saturno (che è appunto rappresentato da una falce). Però indica anche il tempo, tempo che scorre e che non possiamo fermare.
TENET: Tiene
OPERA: regge
ROTAS: guida o le ruote celesti del destino, il fato o la sorte della nostra storia
Esistono ben 3 traduzioni letterali che sono:
- Il seminatore Arepo maneggia con cura le ruote.
- Il creatore con il carro, tiene con cura le ruote.
- Il seminatore decide i suoi compiti quotidiani, solo Dio decide il suo destino
Infine c’è il significato esoterico:
- Il seminatore (creatore) che è il tempo compie il destino di ognuno di noi.
Tenet: significato della croce
La parola più interessante è quella della croce centrale, cioè la parola: TENET!
Traducendolo indica: Tiene, ma come mai è a simbolo di croce? Ebbene Tenet indica che ognuno di noi tiene, ha in mano, il potere del “libero arbitrio”. Dunque tutti possiamo scegliere e questa è la nostra croce poiché ogni scelta ha una conseguenza, conseguenza che dobbiamo accettare perché noi abbiamo scelto. Solo che ogni scelta potrebbe anche allontanarci dal nostro destino finale e quindi farcelo raggiungere lentamente, tra sacrifici e dolori oppure alla fine non lo potremmo mai raggiungerlo e saremmo sempre tormentati.
Arepo: mistero
La parola più misteriosa di tutto il sigillo è il termine: Arepo.
Come accennato c’è chi pensa che esso sia il nome di una persona, altri sono convinti che esso sia un’indicazione di una divinità, in modo particolare di Saturno, quindi del tempo, oppure della falce mietitrice che è la morte.
Ancora oggi ci sono tante discussioni c’è addirittura chi pensa che esso indichi il luogo dove Ares, Marte, eseguiva i suoi processi per giudicare, scatenare o far terminare una guerra.
Dunque è questo uno degli ultimi significati e traduzioni del quadrato di Sator, vale a dire:
“Il Creatore ricorda le opere”
Come a dire: Tu tieni a mente il tuo operato!
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Potenza del sigillo di Sator
Il sigillo del quadrato di sator è stato ritrovato anche con simboli runici poiché usato dai celtici oltre che famosissimo all’interno dell’Impero romano. Infine vediamo che esso è alla base della fede cristiana. Nel senso che la sua interpretazione può essere: fai bene e bene troverai.
Diciamo che le interpretazioni sono diverse, ma in realtà possiamo comunque notare che esso è alla base del significato stesso della vita e dell’evoluzione delle diverse religioni.
Si tratta di un potente sigillo che si utilizza anche in molti rituali e incantesimi.
Come talismano lo si usa tenendolo appeso all’entrata di casa oppure nelle stanze che sono più conviviali. Tiene lontano l’invidia e le maldicenze, ma anche le persone che possono influenzare negativamente la nostra vita, l’amore familiare, l’educazione dei figli oppure noi stessi.
Mentre negli incantesimi viene utilizzata come evocazione spirituale o della forza creatrice, dell’energia vitale o della divinità della vita e della morte.
Per esempio si può usare durante i rituali di evocazione degli spiriti permettendo di aprire la porta ed entrare nel mondo dei morti. Negli incantesimi per la ricchezza o per l’amore.
Tuttavia lo si può usare anche per evocazioni demoniache oppure per iatture, fattura e malocchio. La sua benedizione deve avvenire almeno una volta all’anno in modo da scaricarlo da qualsiasi influsso negativo.
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Storia del sigillo di Sator
Scoperta magica a pompei
La storia del quadrato magico è antichissima. Sator fu trovato durante gli scavi di Pompei, eseguiti nel 1926, in una casa in via dell’abbondanza appartenuta a un certo Paquio Proculo dove apparve questa epigrafe misteriosa della grandezza di un piccolo mattone.
Poi, 10 anni più tardi, ne venne ritrovata un’altra in graffiti incisi su una colonna della grande palestra all’anfiteatro di Pompei. La città fu distrutta da un’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C.
Un altro quadrato magico si trova nei sotterranei di Santa Maria Maggiore a Roma, nell’abbazia di Valvisciolo fondata dai Templari. Qui si trova un esemplare di sator circolare, unico nel suo genere. Le parole sono inserite in cornici concentriche che si possono leggere in 4 diversi sensi e direzioni.
Esso, cioè il sigillo di Sator, è stato rinvenuto in molte zone europee e dell’estremo Nord Europa, come in Irlanda e addirittura in islanda, ma con simboli celtici. Qui il suo significao era unito alle guerre e alle battaglie, come a dire: decidi tu il tuo destino nel campo della morte. Nel senso che i guerrieri dovevano essere coraggiosi poiché solo in battaglia si sarebbe deciso il loro destino. Se la morte li voleva sarebbero morti in caso contrario sarebbero vissuti.
Medioevo: associazione con satana
Nel medioevo, quando la religione cristiana era al suo apice, essendo questo un simbolo pagano, non era ben visto. Tuttavia, proprio la sua potenza esoterica e magica, era tale che esso assunse il significato di esorcizzazione del male e il diavolo. Si utilizzava e ancora oggi si usa per fare degli esorcismi.
In passato e ancora oggi era ed è inserito nelle strutture religiose per allontanare gli influssi maligni. Associato all’ordine dei Templari, un ordine che allo stesso tempo erano monaci e cavalieri, ma anche adoratori di satana, la loro storia è alquanto controversa.
Si usava come talismano da indossare durante le sante crociate e/o per salvaguardare i pellegrini che si recavano a Gerusalemme, città in cui risiedettero in un tempio appartenuto a Salomone da qui il nome i cavalieri del tempio.
I cavalieri templari vennero poi tacciati, cioè incolpati, di eresia. Furono perseguitati, torturati, confessando atrocità e messi al rogo.
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Articolo scritto e pubblicato da Il bosco delle streghe