Il Segreto della Luna Piena e 3 rituali lunari
Sotto la luce segreta della Luna Piena, antichi simboli si risvegliano. Oggi vi racconto la storia della luna, le sue fasi, le dee e i rituali lunari più utili. Parlerete con l’anima nel mistero e della rinascita interiore della luna.
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Fin dall’alba dei tempi, l’uomo ha guardato la Luna cercando ci comprende l’oscurità e la luce che penetra il buio. La luna ha un ritmo costante di nascita, pienezza, declino e rinascita. Rappresenta un simbolo di vita e morte, di fertilità e trasformazione. Identifica, con tutte le sue fasi lunari, il tempo della vita di ogni essere vivente: Tutti nasciamo, cresciamo, invecchiamo e moriamo.
I primi rituali lunari risalgono alle civiltà mesopotamiche e sumere, dove la Luna era considerata una divinità femminile o androgina che regolava le maree, il tempo e il destino degli uomini. Mentre in Egitto, la Luna era associata a Thot, dio della saggezza e della magia. In Grecia si veneravano Selene, Artemide ed Ecate, tre volti della stessa potenza lunare: la vergine, la madre e la strega. Nelle culture celtiche, i druidi osservavano le fasi lunari per determinare i momenti più propizi per la raccolta delle erbe e la celebrazione dei sabba.
Durante il Medioevo, i rituali lunari furono associati alla stregoneria e perseguitati, ma sopravvissero nelle pratiche popolari e nei culti della natura. Con il Rinascimento esoterico e poi con la Wicca moderna, i rituali lunari tornarono alla luce come atti di connessione con la Dea e con i cicli naturali. Oggi, i rituali lunari uniscono antiche tradizioni e nuove forme di spiritualità: meditazioni, purificazioni, incantesimi e celebrazioni che seguono il ritmo della Luna, ponte eterno tra cielo e terra, visibile e invisibile, maschile e femminile.
Perché le streghe fanno incantesimi con la Luna
La Luna rappresenta l’energia femminile per eccellenza: misteriosa, mutevole, magnetica. Le streghe la venerano perché essa governa le maree, le emozioni e i cicli della vita. Ogni fase lunare ha un potere specifico che influenza la riuscita di un incantesimo. Durante la Luna Nuova, si seminano le intenzioni; nella Luna Crescente si dà forza ai nuovi progetti; la Luna Piena è il momento della manifestazione e della massima potenza magica; la Luna Calante è ideale per il rilascio, la purificazione e la protezione.
L’astro lunare agisce come portale energetico: la sua luce amplifica le vibrazioni dei cristalli, purifica gli strumenti rituali e apre la mente alla divinazione. In molte tradizioni magiche, le streghe si riuniscono in cerchio durante la Luna Piena per danzare, evocare energie o celebrare il potere della Dea. La stregoneria lunare insegna ad ascoltare il corpo, l’intuito e la natura, anziché opporsi ad essa. Per questo la Luna è vista non come un astro distante, ma come una maestra silenziosa che accompagna la crescita spirituale. Gli incantesimi eseguiti durante determinati tempi lunari sono pratiche di consapevolezza che uniscono intenzione, ritmo naturale e connessione con l’invisibile. Le streghe poi sono le figlie di Aradia e aradia è la dea lunare per eccellenza.
Aradia la madre delle streghe
Aradia è una figura fondamentale della tradizione della stregoneria italiana, descritta come figlia della Dea Diana e del dio Lucifero (portatore di luce). Nel Vangelo delle Streghe Diana, Dea della Luna, inviò Aradia sulla Terra per insegnare agli uomini e alle donne l’arte della magia e della liberazione spirituale. Lei rappresenta la libertà suprema.
La connessione tra questa Dea e la Luna è diretta. Lei è l’incarnazione terrena della potenza lunare di Diana e della stella del mattino (Lucifero). Se Diana rappresenta la Luna come principio cosmico e divino, Aradia ne è il riflesso umano, la manifestazione che porta la saggezza celeste nel mondo materiale. Nei rituali, la Luna è il segno della presenza di Diana e di Aradia insieme: madre e figlia, Dea e maestra. La luce lunare rappresenta il potere di conoscenza e libertà che trasmette ai suoi discepoli. Per le streghe italiane e per la Wicca moderna, Aradia è la Sacerdotessa della Luna, simbolo di emancipazione, magia naturale e legame diretto con il divino femminile.
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Le streghe italiane e la Luna: un legame antico come la notte
In Italia, la Luna è sempre stata più di un astro nel cielo: è una presenza viva, misteriosa, una madre luminosa che osserva i destini degli uomini. Fin dall’antichità, la sua luce ha guidato le mani e i canti delle streghe — donne sagge, guaritrici, incantatrici — che ne conoscevano i segreti e i poteri. Le streghe italiane, chiamate magare, fate, janare o guaritrici, vedevano nella Luna una divinità e una forza viva con cui entrare in comunione. In ogni regione, la sua energia assumeva un volto diverso: a volte benevolo e protettivo, altre oscuro e divinatorio.
Le radici antiche del culto lunare in Italia
Le origini di questa connessione risalgono al mondo etrusco e romano, dove la Luna era venerata sotto vari nomi: Diana, Luna, Trivia, Ecate. Nei boschi sacri di Nemi, presso il lago omonimo, sorgeva il celebre Speculum Dianae, il santuario della dea della Luna e della caccia. Le sacerdotesse di Diana, chiamate “servitrici della luce argentata”, conducevano riti notturni alla Luna Piena per celebrare la fertilità, la protezione e la rinascita.
Con l’avvento del Cristianesimo, questi culti furono demonizzati, ma sopravvissero nei riti popolari, nelle leggende e nelle tradizioni contadine. In molte campagne italiane, le donne continuavano a recitare preghiere alla Luna per favorire i raccolti, guarire le malattie o proteggere i neonati dal malocchio.
Le Janare e le Magare: figlie della Luna
In Campania e nel Sud Italia, le Janare di Benevento erano considerate streghe che volavano nelle notti di Luna Piena per danzare sotto il noce sacro. Secondo la leggenda, esse conoscevano le erbe magiche, parlavano con gli spiriti e si radunavano nei sabba notturni per celebrare la Dea. A differenza della strega demoniaca dell’immaginario medievale, la Janara era una figura ambivalente: guaritrice e malefica, madre e maga, custode della conoscenza antica. La Luna era la sua alleata, la sua lanterna nella notte e il suo specchio interiore.
Nelle campagne della Puglia e della Calabria, invece, le Magare praticavano riti lunari per leggere il futuro o guarire i malati. Si diceva che raccogliessero le erbe solo sotto la luce lunare, pronunciando formule segrete. Alcune leggende raccontano che le Magare si bagnassero con l’acqua di rugiada durante la Luna Piena per rinnovare il loro potere.
La Luna nei riti e nelle credenze popolari
In tutta la penisola italiana, la Luna è stata — e in parte è ancora — un elemento centrale nei riti popolari.
Le nonne del Nord dicevano che tagliare i capelli con la Luna Crescente li rendeva più forti, mentre seminare con la Luna Calante portava raccolti più scarsi. In Sardegna, si credeva che la Luna Nuova fosse un momento di silenzio sacro, utile per chiedere protezione o invocare sogni rivelatori.
Molte donne, ancora oggi, mettono i cristalli o l’acqua al chiaro di Luna Piena per purificarli, un gesto che riprende i riti delle antiche maghe.
La Luna, dunque, non è solo simbolo di mistero: è una bussola temporale e spirituale che guida la magia e la vita quotidiana.
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Dalla stregoneria popolare alla magia moderna
Con il Rinascimento esoterico e, più tardi, con la rinascita della spiritualità femminile, la figura della strega lunare italiana è stata rivalutata. Oggi, molte donne che praticano la Wicca mediterranea o la Stregoneria Italiana Tradizionale si ispirano a Diana, Ecate e alla Luna stessa come simboli di potere, intuizione e rinascita. I rituali lunari contemporanei uniscono antiche usanze contadine — come l’uso delle erbe o dell’acqua lunare — a pratiche di meditazione, purificazione e visualizzazione. Ogni Luna diventa un momento per riconnettersi alla natura e alla propria ciclicità.
La strega e la Luna: un legame eterno
La strega italiana, che sia Janara, Magara o Donna di Diana, rappresenta l’unione tra terra e cielo, tra corpo e spirito. La Luna è il suo specchio, il suo orologio sacro, il suo richiamo interiore. Nella sua luce si riflettono le stagioni della vita, il mistero della rinascita e la forza dell’intuizione. Per questo, ancora oggi, quando la Luna sorge piena e dorata sopra i colli italiani, si dice che le streghe danzino in silenzio — non per paura o superstizione, ma per ricordarci che la magia più antica è ancora viva, dentro la luce della Luna e nel cuore delle donne che la onorano.
Le fasi lunari a livello esoterico
Ogni fase della Luna corrisponde a un’energia archetipica, antica e quindi le vado ad elencare in modo che questo video possa essere di aiuto a chi ha intenzione di praticare i rituali di cui parlerò più in avanti.
- Luna Nuova 🌑 – rappresenta il seme, l’inizio, il buio fertile. È il momento di introspezione e di definizione dei desideri.
- Luna Crescente 🌒 – simbolo di crescita e movimento. È la fase ideale per incantesimi di prosperità, salute e progetti in espansione.
- Primo Quarto 🌓 – un tempo di forza e azione: le intenzioni vengono messe alla prova e richiedono impegno.
- Luna Piena 🌕 – apice dell’energia, momento di rivelazione e potere. Tutto è amplificato: la luce, le emozioni, la magia.
- Luna Calante 🌖 – fase del distacco e della purificazione; ottima per liberarsi da ciò che non serve più.
- Ultimo Quarto e Luna Nera 🌘 – chiusura e rinascita. È il tempo del silenzio, dell’ombra e della preparazione a un nuovo ciclo.
Le Dee della Luna e la loro potenza magica
C’è tanta confusione sulle divinità che riguardano la luna, ma in realtà è molto semplice. La luna non è una sola divinità, ma triplice con un’ultima che è nascosta. Loro sono incarnazioni della potenza creatrice e distruttrice del femminino sacro.
- Selene e Diana: Iniziamo con l’eliminare un errore comune, cioè pensare che Diana e Selene sono la stessa cosa. Non è per nulla così. Diana è la dea della caccia e rappresenta la giovinezza. Lei è la dea della luna crescente che poi indica la forza vitale. Tant’è che proprio in questa fase i contadini, usavano piantare i semi perché la luna stimolava poi la crescita. Selene invece è la luna piena, tonda e lucente. Rappresenta la madre, cioè la donna adulta pronta a partorire poiché fertile.
- Ecate, la Dea triplice, domina la notte, i crocicchi e la magia. È patrona delle streghe e custode dei segreti dell’ombra. A lei appartiene la luna calante e nera.
Per la mitologia celtica antica, quella dei vichinghi da cui nasce poi la religione norrena, la luna invece era la triplice dea, cioè: la fanciulla, la madre, la vecchia. Essa è poi rappresentata in due modi: la prima è una dea con un unico corpo e tre volti, che noi associamo appunto ad Ecate come aspetto. La seconda invece sono 3 dee che camminano una vicina all’altra e sono: una dea bambina o fanciulla, una donna adulta o incinta, una donna anziana o una donna dalla pelle cerea, come un cadavere.
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Tre rituali lunari importanti
Arriviamo al centro di questo video, cioè i rituali lunari. Quelli che vi propongo sono semplici, tutti possiamo farli, sono utilissimi e aiutano ad avere nuove energie, scaricare e allontanare le negatività.
Rituale per liberarsi dai “pesi morti”
L’intento di questo incantesimo o rituale, da fare con la luna piena, è quello di liberarsi dai problemi e dalle persone che ti appesantiscono oppure che in questo momento ti stanno dando problemi.
Occorre:
- Un piccolo altare o spazio dedicato (un tavolo pulito, un vassoio, un angolo tranquillo).
- Una candela bianca (simbolo di luce e chiarezza).
- Una ciotola d’acqua (simbolo della luna e delle emozioni).
- Un foglio e una penna.
- L’immagine o simbolo della luna
Una volta pulito il tuo altare metti al centro la candela e davanti il simbolo della luna con accanto l’acqua. Accendi la candela e concentrati. Scrivi su un foglio ciò che ti sta appesantendo o chi vuoi allontanare. Poggialo poi sulla tua fronte pensando intensamente al problema o alla persona che ti infastidisce.
Leggi ad alta voce quello che hai scritto. Piega il foglio e passalo sopra la fiamma della candela, senza bruciarlo, per tre volte. Presta attenzione perché è necessario che la carta non bruci, ma si macchi di nero, come se stesse per bruciare.
Alla fine poggialo nell’acqua e il mattino seppellisci il foglio e getta via l’acqua.
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Rituale di manifestazione alla Luna Nuova
In questo rituale, da fare in luna nuova, è possibile richiedere o evocare la dea della luna nuova per i nuovi inizi, per recuperare le forze o la salute, ma anche per chiedere consiglio per un nuovo progetto.
Occorre: un cristallo di quarzo, un foglio, incenso, specchio e il simbolo della luna nuova.
In questo caso non c’è bisogno di alcuna candela o altare. Dovete riflettere la vostra immagine nello specchio. Scrivi, su una fino ad un massimo di 3 richieste alla dea della luna nuova. Ora poggia il foglio sulla fronte, ma della vostra immagine riflessa nello specchio.
Pensate alle richieste. Dopo dovete piegare il foglio e poggiarvi di sopra il quarzo. Accendete l’incenso, con aroma a piacere. Quando è consumato strappate e gettate via il foglio. Il quarzo invece mettetelo nel cuscino e dormiteci sopra per 3 notti. Nei sogni oppure durante la giornata o riflesso nello specchio avrete delle risposte o una manifestazione della dea della luna nuova.
Rituale di connessione con la Dea
Questo rituale invece lo potete svolgere nelle fasi che più vi affascinano della luna. In base alla fase lunare starete pregando o connettendovi con la dea che rappresenta quella fase.
Occorre: coppa d’acqua, specchio, candela argentata.
Osserva la tua immagine riflessa nella ciotolo d’acqua alla luce della candela. Pronuncia il tuo nome tre volte e pronuncia il nome o la fase della luna che state pregando, per tre volte. Alla fine chiedi: Luna o dea mostrami la tua vera essenza. Ora trascorrete tutto il tempo che volete per ascoltare e quindi connettervi con la dea.
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Articolo scritto e pubblicato da Il bosco delle streghe.
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