Petronilla de Meath: prima donna arsa viva per stregoneria
Storia vera! La strega di nessuno, Petronilla de Meath, la prima donna arsa viva, sul rogo, un racconto oscuro di inganni, torture, potere e persecuzioni medievali. Petronilla de Meath, strega del 1300, Irlanda: fu la prima donna ad essere condannata al rogo per stregoneria.
Faccio una precisazione: la strega Alice Kyteler, la dama del demonio, donna ricchissima e sempre donna irlandese, fu la prima strega ad essere riconosciuta tale nel 1263 e diede inizio alla persecuzione delle streghe. Tuttavia ella non venne mai catturata perché fuggì prima dell’arresto e di lei si perse ogni traccia.
Mentre Petronilla de Meath venne processata, tortura e condannata al rogo. Lei fu la prima ad essere bruciata viva sul rogo.
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Altra curiosità interessante è che entrambe sono di kilkenny, e… le due si conoscevano, erano molto, molto vicine.
La strega Petronilla de Meath rappresenta uno dei primi casi documentati di persecuzione per eresia legata alla stregoneria, anticipando di svariati secoli i più noti processi alle streghe avvenuti dal 1500 D.C in poi.
Petronilla de Meaht: la strega di nessuno!
Strega spaventosa, Petronilla de Meaht, all’epoca dei fatti, era una ragazza di 23 anni. Lavorava al servizio di una ricchissima donna, tale: Alice Kiteler, la dama del demonio.
In realtà questa era la più devota e fedele adempta, seguace della sua “signora”. Divenne la prima vittima accusata di stregoneria e messa sul rogo in Irlanda il 3 novembre del 1324, ma per quale motivo?
Iniziamo con il dire che, nel processo che aveva interessato la strega Kyteler, vennero immischiate tante persone del luogo che erano clienti ed altri erano iniziati, cioè adoratori delle arti oscure.
Petronilla viveva nella contea di Meaht. Era un’orfana! Prese il cognome dal luogo in cui abitava. Tale pratica era comune quando si parlava di orfani perché si identificano come: figli della città, ma senza né padre e né madre.
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Orfanotrofi nel medioevo: terrore e morte
La sua non è mai stata una vita facile. Gli orfanotrofi non erano luoghi di carità, ma anzi essi erano dei centri di raccolta. Qui finivano bambini e bambine di ogni età, ma la mortalità era molto alta. Il cibo per nutrirli era ricavato dal loro stesso lavoro. Le pratiche per il sostentamento di questi orfanotrofi erano quelli di affidare i bambini o le bambine a persone che li sfruttavano per: lavorare il terreno, aiutare in casa, nelle botteghe e, purtroppo, c’erano anche casi di prostituzione infantile. Il costo di tali prestazioni erano realmente molto basso oppure avveniva con lo scambio di scorte alimentari. C’erano poi famiglie che prendevano dei bambini orfani facendoli lavorare peggio delle bestie, fino allo sfinimento dandogli poco cibo, fino a farli morire, per poi tornare in questi luoghi e prenderne altri.
I bambini o le bambine che avevano la possibilità di finire a lavorare in una casa di persone agiate, benestanti o ricche, erano fortunati.
Petronilla de Meath, già da bambina era finita a lavorare come serva, ma, a differenza di altri bambini, lei ere divenuta più scaltra. Era capace di convincere gli altri a fare il suo lavoro offrendo qualche dolce oppure oggetti creati da lei stessa.
L’incontro tra le due streghe!
Come si sono incontrate la Alice e Petronilla?
I genitori di Alice erano commercianti, ma erano anche divenuti proprietari terrieri. Loro rientravano in quei soggetti che prelevavano degli orfani per “schiavizzarli”, letteralmente parlando, e usarli per le colture e i raccolti. Tale pratica era normale per Alice che fece lo stesso quando i genitori sparirono nel nulla.
Torniamo a parlare dell’incontro tra le due. Nella casa di Alice arrivò, un giorno, una giovane fanciulla di circa 15/16, di cui non si conosce il nome, sedusse il padre, prima che lui morisse in modo misterioso. La relazione era rimasta celata agli occhi di tutti, ma questa serva, quando tornava all’orfanotrofio, si vantava di questa relazione con una sua amica, tale Petronilla de Meath.
Quest’ultima, forse per invidia, si rivolse direttamente ad Alice Kytler rivelando cosa capitava in casa. Quello che si sa è che la giovane servetta fu ritrovata morta in un campo, una notte. Qualche mese dopo morì anche il padre di Alice. Lei divenne l’unica proprietaria di tutto e Petronilla de Meath entrò nella sua casa diventando la serva più fedele.
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Vita oscura di Petronilla
Sulla vita della cameriera Petronilla de Meaht ci sono poche informazioni poiché, nei processi per stregoneria, ci si concentrò nel ricercare tutte le informazioni che comprovassero la loro unione con la stregoneria.
Di lei sappiamo che era la serva più fedele, prediletta di Alyce Kyteler che la prese in casa quando aveva intorno ai 10/13 anni. Non è chiara nemmeno la sua data di nascita perché, gli orfani, in Irlanda nel 1300, molte volte non avevano alcun certificato di nascita, ma solo di morte.
Era una ragazza madre poiché, già a 13 anni, aveva una figlia di nome Basilia. Chi era il padre? Non si è mai saputo poiché, questa situazione rientrava nelle problematiche delle orfane che, come abbiamo accennato prima, potevano essere prese in casa anche solo per prostituirsi. Cosa che avveniva di frequente, ma dove era importante che nessuno ne parlasse e che non fosse pubblico.
Basilia fuggì insieme ad Alice Kyteler quanto prima del processo per stregoneria e anche di lei non si è saputo mai più nulla.
Grazie alla sua indiscussa fedeltà alla dama del demonio, Petronilla riuscì nella sua scalata sociale, nel senso che inizialmente era una servetta, una sguattera. I suoi lavori erano: pulizia della casa, cucinare, occuparsi di tutto quello che era necessario. Divenne poi la prima cameriera, governante fino a dama di compagnia di Alice.
Le dame di compagnie di donne nobili e ricche potevano ambire a: buona dote, ricchezza, pagamenti soddisfacenti dei loro servigi e un buon matrimonio.
Tuttavia Petronilla, oltre ad essere la sua dama di compagnia era la “seconda strega” in carica della congrega della: Dama del demonio.
Arresto e tortura!
Petronilla non ebbe la stessa scaltrezza e furbizia di fuggire prima di finire sotto accusa e processo di stregoneria. Ella si stava preparando alla fuga, ma contava sull’aiuto delle conoscenze politiche della sua Signora. Però, in questo caso, lo scandalo era troppo grande. Coinvolgeva pezzi grossi della politica, della chiesa, delle autorità e nobilità. Non poteva più essere nascosto.
Mentre la sua Signora e la figlia Basilea, fuggirono, Petronilla venne arrestata.
Sotto tortura confessò di avere praticato la stregoneria insieme e sotto gli ordini di Lady Alice. L’accusa peggiore fu condannare e la negazione della chiesa, del cristo e della sua benevolenza. Altri testimoni dissero che lei eseguiva rituali oscuri in cui c’erano sacrifici di animali vivi, fatti a pezzi. Le loro urla duravano per ore mentre Petronilla, senza pietà, li tagliava e amputava il corpo, pezzo per pezzo, fino a strappargli il cuore ancora palpitante.
Questi pezzi venivano poi dispersi agli incroci come offerta e ai demoni.
Entrava nelle chiese, di notte, per accendere le candele e preparare delle pozioni, polveri e unguenti sconsacrando la sacralità del luogo. Accusata di blasfemia e di unirsi con un demone minore.
Si recava negli orfanotrofi per “comprare” neonati, non battezzati, che uccideva, sotto espressa richiesta della sua Lady, per avere degli ingredienti per incantesimi, rituali, sabba oscuri e offerte a lucifero. Questa testimonianza, che in molti pensano sia leggenda, in realtà è vero.
Furono ritrovati, dalle autorità competenti, in barattoli: parti di corpo, natiche, teschi e interiora di bambini umani. C’erano poi anche vermi, mosche e larve, vive e tanti altri ingredienti spaventosi. Tutto verbalizzato negli archivi del processo.
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Petronilla contro Lady Alice Kyteler
Essendo Petronilla la serva e confidente di Alice Kyteler elle conosceva i più oscuri e torbidi segreti della donna, la dama del demonio, per cui erano iniziate le indagini.
Fu per questo che, nonostante confessò i suoi misfatti, le torture continuarono fino ad accusare la sua dama. Proprio la sua testimonianza condannò la Alice ad un esilio eterno pena del ritorno a Kilkenny, il rogo.
Nel 1324, il vescovo di Ossory, Richard de Ledrede, accusò Alice, Petronilla e i suoi seguaci di eresia e stregoneria. Le accuse includevano pratiche come il sacrificio di animali e umani, la negazione della fede cristiana e l’uso di unguenti magici per volare.
Processo e condanna
Sotto tortura, Petronilla confessò tutto. Di aver partecipato a riti satanici con Alice, inclusi rapporti con demoni e l’uso di pozioni per avvelenare i mariti della sua padrona e altri uomini della Comunità. Queste confessioni, estorte con la violenza, furono utilizzate come prova nel processo. La condanna fu: rogo!
Il 3 novembre 1324, Petronilla fu fustigata in pubblico, dove i residenti la presero a sassate, scagliandogli contro anche cibo marcio e feci. Fustigata poi in 6 parrocchie diverse della città, le stesse chiese dove Petronila disse di essersi introdotta di notte. Infine ci fu l’esecuzione.
Venne preparata con cura la pira. Petronilla, esausta e non troppo lucida, proprio per le fustigazioni e le sassate, venne legata. Il fuoco fu accesso e le sue grida erano bestiali, arrivavano direttamente dagli inferi. Ancora oggi c’è chi dice che, alcune notti, nelle strade della città, c’è ancora l’eco di quelle urla. La donna era viva e venne arsa viva, finchè il suo corpo, divenendo una massa deforme e scura. Le grida terminarono in modo orribile solo quando la sua testa si appese in avanti.
Del rogo rimase cenere che venne prima benedetta, poi raccolta e dispersa lontano da Kilkenny.
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Articolo scritto e pubblicato da: Il bosco delle streghe