Tandayag: Il Cinghiale Gigantesco, Folklore Batak
I Batak sono un insieme di gruppi etnici presenti in Oceania, Asia sud-orientale, Madagascar e Sumatra in Indonesia, in cui c’è la leggenda del cinghiale gigantesco dal nome: Tandayag.
Questi popoli condividono usanze, folklore e mitologie distintive, influenzate da varie religioni, tra cui induismo, islam, cattolicesimo e protestantesimo. Uno dei racconti più affascinanti del folklore Batak riguarda Tandayag, un cinghiale mitologico la cui storia è inclusa nell’Ibalong, un poema epico della regione di Bicol nelle Filippine, basato su 60 strofe e influenzato dal Ramayana indù.
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IL TERRORE DEI BOSCHI
Il cinghiale gigantesco di nome Tandayag, noto anche come Tandayang na Opon, è un gigantesco cinghiale nero come la notte, con uno sguardo penetrante che vive sulle colline di Lingy. Questa zona è caratterizzata da colline verdeggianti e una folta boscaglia. Tandayag è descritto come un animale feroce che distrugge le risaie e si dice che sia un mangiatore di uomini, rendendolo un nemico mortale per i popoli indigeni.
Fisicamente, Tandayag è robusto e possiede un manto nero pieno di setole lucide che sembrano brillare. Ha una criniera più lunga sulla fronte e sulle spalle, un muso lungo e un naso che termina con un disco appiattito. Le sue zanne sporgenti, grandi come due braccia umane, sono girate all’insù, e il suo soffio è forte e potente. La sua ferocia terrorizzava gli abitanti locali, costringendoli a fuggire.
Anticamente, i cinghiali vagavano liberi nella terra incontaminata e vergine, raggiungendo notevoli dimensioni. Con l’arrivo dei coloni, che iniziarono a costruire case e paesi, questi animali selvatici potevano portare distruzione e morte. Si credeva che i cinghiali fossero i guardiani delle pianure e dei boschi. Il comportamento di Tandayag è molto violento e feroce; la sua forza gli permette di sradicare alberi e distruggere case e raccolti. Nei racconti mitologici, la lotta contro i mostri come Tandayag rappresenta una battaglia contro le forze naturali e la sopravvivenza in zone tropicali.
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Mito di Ibalong
Il poema epico di Ibalong narra la storia di tre leggendari eroi che combattono contro bestie e mostri immaginari. I protagonisti sono Baltog, Handiong e Bantong. Baltog è noto per aver ucciso il cinghiale totemico Tandayag, Handiong per aver sconfitto il serpente del male Oriol, e Bantong per aver ucciso il terribile mostro Rabut.
Baltog fu il primo uomo bianco a giungere a Bicol. Nato in India, introdusse l’agricoltura nella regione, piantando linsa e riso. Stabilitosi a Tondol, Baltog lavorava diligentemente i suoi campi. Una notte, l’enorme e feroce cinghiale nero Tandayag distrusse il suo raccolto, mangiando tutto il riso. Infuriato, Baltog cercò e affrontò l’enorme cinghiale a mani nude. La lotta fu lunga e dura, ma alla fine Baltog vinse, strappando le enormi mascelle del cinghiale e appendendole a un albero di Talisay davanti alla sua casa a Tondol. Per questa straordinaria impresa, Baltog fu riconosciuto capo dei cacciatori locali e rispettato da tutte le tribù vicine, che vennero ad ammirare il mostruoso cinghiale.
Ogni anno, nel mese di agosto, la città di Legazpi nelle Filippine celebra il festival di Ibalong. Questo evento comprende sfilate di carri, canti, balli e recite che rievocano la mitologica storia di Baltog e Tandayag, mantenendo viva la leggenda e onorando la tradizione.
Attraverso la figura del cinghiale gigante, i racconti Batak narrano non solo di eroiche battaglie contro mostri immaginari, ma anche di sfide reali contro le forze naturali. Questi miti continuano a vivere grazie alle tradizioni orali e alle celebrazioni culturalI.
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Articolo scritto e pubblicato da Il bosco delle streghe.