Cocalo: re sicano divenuto un dio – mitologia romana
Cocalo o Kokalos era un re sicano residente a Camico o Kamicos. Scomparve nel nulla e il luogo dove si ipotizza che esso sia svanito è stata fondata la città di Agragante, cioè: Agrigento. I sicani erano dei coloni, cioè delle persone nomadi, che appartengono alla prima popolazione italica, bloccati su una grande isola, come la Sicilia, in cui si stabilirono
Tale “insediamento” avvenne nell’età del bronzo, nel periodo pre-greco (prima della nascita della popolazione greca) nel 2.500 o 2.000 a.C.
Tuccide, storico e militare Ateniese, scrisse di Cocalo secoli dopo la sua scomparsa poiché era un mito molto avvertito in Sicilia. Questo Cocalo visse nel periodo in cui ci furono i ciclopi e i giganti sicani che vivevano appunto in questo territorio che, all’epoca, si chiama: Trinacria. Nome ancora usato oggi.
La popolazione dei Sicani occupò gran parte della regione centrale della Trinacria. Cocalo viene ricordato per aver dato rifugio a Dedalo, inventore e architetto Greco, che fuggì da Creta dove era imprigionato da Minosse.
DEDALO E COCALO
Dedalo visse a lungo con i sicani e con Cocalo dando prova della sua grande abilità e intelligenza. Costruì numerose opere tra cui: la grotta artificiale presso Salinunte, dove i fumi che evaporavano dal fuoco erano tali che facevano sudare portando alla guarigione dei malati. Questa grotta divenne miracolosa e famosissima in tutto il mar mediterraneo. Sul fiume Camico, Dedalo costruì una città arroccata su una montagna che divenne inespugnabile e fu l’abitazione del re Cocalo.
Nascita del Minotauro
Minosse invocò Poseidone per avere un toro da immolare per gli Dei poiché non ne aveva a disposizione. Il dio esaudì la sua richiesta, ma il toro era così bello che minosse si tenne il toro bianco e al suo posto ne fece immolare un altro. Poseidone si offese e giurò vendetta. Fece innamorare Parsifae, moglie di Minosse, del toro. La regina, per coronare il suo sogno d’amore, chiese l’aiuto di Dedalo che costruì una vacca di legno dove la regina si nascose per avere il suo rapporto con il bellissimo toro. Da questa unione nacque il Minotauro, un essere mostruoso e feroce, metà uomo e metà toro. Mostro che mangiava uomini.
Il re chiese aiuto a Dedalo per costruire un labirinto affinché nessuno potesse vederlo o avvicinarlo. Per sfamarlo, sempre il re Minosse, mandava ogni anno 7 ragazzi e 7 ragazze del suo popolo, per essere divorati dal Minotauro. Insieme a loro, un giorno, si unì Teseo, eroe ateniese, che fece innamorare Arianna, figlia di Minosse che l’aiutò a uscire dal labirinto dopo aver ucciso il Minotauro.
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Fuga di Dedalo
Dedalo era un uomo di grande ingegno. Dopo finito il lavoro del labirinto vi fu imprigionato egli stesso dal re. Quest’ultimo non aveva dimenticato che lui aveva costruito la vacca in legno in cui sua moglie, la regina, si infilò per consumare il rapporto sessuale con il toro divino. Tuttavia aspettò nel vendicarsi e lo fece appunto con la costruzione del labirinto in modo che proprio il Minotauro, il mostro nato dall’infedeltà della moglie, con l’aiuto di Dedalo, lo divorasse.
Dedalo aveva anche un figlio, Icaro, che lo accompagnò. I due, per scappare dal labirinto, costruirono delle ali fatte con piume e tenute insieme dalla cera. Dedalo raccomandò al figlio di volare basso e di non avvicinarsi al Sole che poteva sciogliere la cera. Il giovane disubbidì e cadde in mare, annegando.
Mentre Dedalo invece riuscì a fuggire da Creta fino ad arrivare nella Trinacria. A dargli supporto e rifugio fu appunto il re Cocalo.
Minosse però non aveva avuto la sua vendetta, cioè la morte di Dedalo. Per farlo uscire allo scoperto promise una forte ricompensa a chiunque sarebbe riuscito a far passare un filo tra le volute, cioè le grinze, di una conchiglia. Solo il re Cocalo riuscì nell’intento legando il sottile filo a una formica attirata dal miele che aveva messo all’interno della conchiglia. Minosse si accorse subito che dietro questo “colpo di genio” ci doveva essere Dedalo. Così partì per la Sicilia. Pretese da Cocalo la consegna di Dedalo, ma il re si dimostrò accogliente. Lo fece riposare dal lungo viaggio invitandolo a dare un bagno caldo con le sue figlie che lo affogarono in modo che Dedalo fosse salvo.
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Tomba del re Cocalo
A Sant’Angelo Muxaro in Sicilia si trova una monumentale tomba a Tholos. La leggenda vuole che sia quella del re Cocalo, ma attualmente è solo una leggenda popolare. Tanti archeologi hanno cercato e cercano di individuare il sito dove esso si possa trovare.
La città di Camico potrebbe essere la zona dove Cocalo sia sparito nel nulla, ma non è stata ancora individuata la sua tomba. In questa zona vi sono dei sepolcri a nicchia scavati direttamente nella roccia e si ritrovano alcuni resti di piccole abitazioni circolari e manufatti in terracotta. Nelle grotte di Gurfa, che non sono naturali, ma scavate nella roccia di arenaria rossa, ci sono delle prove che essa rappresenti una delle più grandi tombe mai esistite in Sicilia.
Tra gli esperti della storia alcuni pensano che le grotte di Gurfa siano la tomba del re Minosse, ma altri pensano che sia la tomba di Cocalo.
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Articolo scritto e pubblicato da Il bosco delle streghe!