Antiche Feste Olimpiche: come mai ancora oggi si festeggiano?
Le olimpiadi o feste olimpiche, le conosciamo tutti, ma non tutti sanno che esse sono un rituale pagano per ingraziarsi i favori delle divinità. Ancora oggi è una tradizione globale che accomuna popoli ed etnie di ogni parte del mondo. Un misto di sport, politica e religione.
Nelle antiche Feste Olimpiche non erano soltanto competizioni atletiche, ma anche importanti eventi politico-religiosi che radunavano gli atleti provenienti da diverse parti della Grecia. Questi giochi, che ebbero inizio millenni fa, si svolgevano inizialmente in un solo giorno e comprendevano la corsa dello stadion, una gara veloce di 200 metri. Tuttavia, le vere e proprie Feste Olimpiche furono istituite nel 776 a.C. con regole e celebrazioni che si tenevano ogni 4 anni e duravano 7 giorni.
I partecipanti erano esclusivamente uomini greci, iberi e benestanti, poiché gli allenamenti richiedevano mesi di preparazione e non potevano lavorare durante questo periodo. L’importanza delle Feste Olimpiche in Grecia era tale che durante i giochi venivano sospese tutte le guerre e le azioni belliche, e le liti private erano vietate. Ciò garantiva che atleti e spettatori potessero raggiungere la città di Olimpia senza intoppi.
Tuttavia, con l’espansione del potere romano, le Feste Olimpiche si aprirono anche ad altri popoli del Mediterraneo. Alcuni dei giochi furono persino portati a Roma, dove partecipò persino l’imperatore Nerone. Con il passare del tempo queste celebrazioni persero importanza e vennero soppresse nel 393 A.C. Per poi ritornare più fastose che mai.
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Giochi Olimpici: storia
Nella storia, oltre ai giochi olimpici, vi erano altre tre importanti feste di carattere religioso che si svolgevano in Grecia:
- I Giochi Pitici: Si tenevano ogni 4 anni nel tempio di Apollo a Delfi. Questi giochi erano una celebrazione sacra e atletica, simili ai Giochi Olimpici, ma con una dimensione più locale.
- I Giochi di Nemea: Si svolgevano nell’omonima città di Nemea. Anche qui, gli atleti si sfidavano in varie discipline, onorando il dio Zeus.
- I Giochi Istmici: Erano dedicati a Poseidone e si tenevano nei pressi dell’istmo di Corinto. Questi giochi avevano un significato particolare per i marinai e gli abitanti delle città costiere.
Pindaro, uno dei più famosi scrittori e poeti greci, immortalò le imprese degli eroi dei giochi olimpici. Nella sua prima ode olimpica, Pindaro racconta il mito di Enomao, re di Pisa, un’antica città dell’Elide vicina a Olimpia. Un oracolo aveva predetto che Enomao sarebbe stato ucciso dal suo futuro genero. Per impedire le nozze di sua figlia Ippodamia, Enomao sfidò i pretendenti alla sua mano in una corsa di carri da Pisa a Corinto. Convinto di non essere mai sconfitto grazie ai cavalli divini regalatigli da Fetonte, Enomao sconfisse 13 pretendenti e tagliò loro le teste, che fece inchiodare alle porte della sua residenza.
Pelope, figlio del re frigio Tantalo, si presentò con un carro trainato da cavalli alati. Vedendo le teste degli altri pretendenti, Pelope delegò Mirtilo, figlio di Ermes, a sostituirlo nella corsa. In cambio della vittoria, Mirtilo avrebbe avuto una notte con la futura moglie Ippodamia. Segretamente, Mirtilo manomise i perni delle ruote di Enomao, sostituendoli con perni di cera. Durante la corsa, le ruote del re si staccarono, travolgendolo e uccidendolo. Pelope vinse la sfida e sposò Ippodamia, ma invece di mantenere la promessa, gettò Mirtilo in mare. Mentre Mirtilo affogava, lo maledisse. Per ingraziarsi Zeus, Pelope istituì i giochi olimpici.
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Giochi olimpici: il loro significato religioso
I Giochi Olimpici dell’antica Grecia avevano un profondo significato religioso. Si svolgevano in onore di Zeus, padre di tutti gli dei, e si tenevano a Olimpia. Questi giochi erano preceduti da riti sacri e cerimonie. Durante le celebrazioni, i sacerdoti inauguravano i giochi e compivano il rito del giuramento degli atleti e dei giudici.
Le gare si svolgevano nel recinto del tempio di Zeus e comprendevano competizioni musicali e composizioni poetiche. Scrittori venivano assunti per cantare le lodi dei vincitori. Le discipline erano otto, e alcune di esse sono ancora praticate oggi. Tra queste:
- Pugilato: Questa disciplina, amata da molte grandi civiltà antiche, coinvolgeva combattenti che si sfidavano a pugni.
- Lotta: Gli atleti si affrontavano in una lotta corpo a corpo.
- Corsa dei Carri: I carri trainati da cavalli competevano in una gara di velocità.
- Sfida con Armi: Una competizione che terminava al primo sangue, appena uno dei due contendenti sanguinava.
- Lancio di Oggetto Pesante: Gli atleti lanciavano pesi o dischi il più lontano possibile.
- Tiro con l’Arco: Gli arcieri miravano a colpire il bersaglio con le loro frecce.
- Lancio del Giavellotto: Gli atleti lanciavano giavellotti per la distanza.
I vincitori venivano incoronati con un serto di rami di ulivo e venivano immortalati in statue e poemi. Questi giochi rappresentavano un momento di unione tra sport, religione e cultura, celebrando l’ideale di perfezione fisica e spirituale.
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Articolo scritto e pubblicato da Il bosco delle streghe.