Ker o chera: chi era nella mitologia greca la “morte violenta”
Ker dea morte violenta o chera, era la personificazione della morte improvvisa che accompagnava il destino dei guerrieri.
Divinità che veniva assegnata ad ogni uomo o donna al momento della nascita e cresceva con la persona nel bene e nel male. Quando il destino ultimo stava per arrivare, la dea ker veniva pesata da Zeus e valutata per stabilire la vita dell’individuo.
Non esiste una sola Ker, ma molte che si riunivano ad un unico corpo. Secondo la leggenda, la morte tocca a ogni essere vivente è la dea è destinata a vivere in eterno finché tutti i “pezzi”, cioè le keres, che sono affidate alla nascita, agli esseri viventi, non torneranno a formare il suo unico corpo.
KER SECONDO OMERO
Secondo Omero, le keres erano presenti sul campo di battaglia. Si dilettano a dilaniare i corpi dei guerrieri morti e ne bevono il sangue ancora caldo. Sono delle divinità infernali. Prendevano e conducevano le anime dei guerrieri morti nel regno di Ade, nell’oltretomba.
Le keres non avevano il potere di uccidere, ma aspettavano che l’eroe agonizzante spirasse. Nell’iliade, narrata da omero, Achille ha due keres che lo accompagnano nel suo cammino. Una gli darebbe una lunga vita felice e prospera, lontano dai campi di battaglia. L’altra una vita breve e piena di gloria, per essere ricordato per sempre. Fu l’eroe che scelse la seconda e fu ucciso, per vendetta, da Paride fratello di Ettore con una freccia conficcata nel tallone, suo unico punto debole.
Secondo Esiodo le keres o chera sono le figlie della notte e sorelle delle moire, anch’esse divinità infernali., In altri racconti le descrive come sorelle della notte. La descrizione di queste divinità e un po’ controversa. Esse sono spiriti feroci e dove arrivano portano disgrazia e distruzione. Per placarle bisognava fare dei sacrifici e dei riti di purificazione per tenere a bada le keres.
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Com’era Ker dea morte violenta
Ker ho chera non ha un aspetto vero e proprio che le contraddistingue, ma viene o vengono descritte in molti modi. Nella maggior parte delle descrizioni sono delle piccole donne nude, come delle bambine, con capelli arruffati, corti e neri. Pallide in volto, con denti appuntiti e occhi rossi come braci ardenti (somigliano a dei vampiri e da essi potrebbe essere stata tratta la leggenda di Dracula). La Ker dea morte violenta possiede unghie lunghe, aguzze come artigli, per dilaniare la carne dei morti. Essa o loro sono coperte di sangue.
A volte vengono descritte come cagne ringhianti che sbavano e mostrano i denti. C’è chi dice che sono spiriti o ombre nere, come nuvole che passano sopra i campi di battaglia. Compiendo il loro destino, portano con sé le anime dei morti nel regno di Ade. Terminato questo compito le keres si riuniscono al corpo della Ker dea morte violenta.
Infine c’è chi le descrive come essi alati con un mantello nero, grondante sangue, che volano sui defunti o sulle tombe.
Curiosità oppure simbolo che rappresenta la leggenda
La Ker dea morte violenta o chera è presente nella mitologia greca, ma se ne parla poco per scaramanzia, per non richiamarle. Divinità terrificante e orrida che non termineranno mai il loro compito finché ci sarà vita nel regno degli uomini.
Tuttavia esse nascono dalla mitologia norrena. Le valchirie vi ricordano nulla? Esse hanno lo stesso significato solo sono rappresentate da donne bellissime. Spiriti crudeli che aleggiano sopra i campi di battaglia e scelgono gli uomini che devono soccombere nella lotta. Le valchirie sono più selezionatrici, nel senso che scelgono gli eroi e li portano nel Valhalla. Mentre i vigliacchi e i traditori sono trasportati nel Folkvangr, una specie di purgatorio o all’inferno. La parola Valchiria deriva da valchirum che significa: colei che seleziona gli uccisi!
Anche le Moire sono delle divinità greche del destino come le keres. Le moire sono 3 rappresentate come donne vecchie e brutte. La prima è Cloto, lei filava il filo del destino. La seconda è Lachesi: dispensava i destini alle persone, ognuno aveva il suo da seguire. La terza è Atropo: crudele e imprevedibile era lei che tagliava il filo chiamando la morte.
Le Moire erano comunque associate a Ker dea morte violenta. Leggi anche: Ade e Persefone – Leggenda e mito