Licantropo: Tra Luna e Sangue, la verità dimenticata
La luna piena! Ricca di misteri e di segreti. Quando osserviamo la luna udiamo o ci viene in mente l’ululato di un lupo. Un richiamo antico, ma se non fosse solo una sensazione? L’uomo lupo o il licantropo, non è una leggenda. Essi esistiti ed esistono!
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Peter Stump fu il primo licantropo ad essere condannato e decapitato con l’accusa di “trasformazione per maledizione in licantropia” nel 1589 in Germania! Quest’uomo fu accusato di essere un licantropo e di aver ucciso decine e decine di persone nella sua vita, sbranando: donne, uomini e bambini, mangiandoli e facendone ritrovare solo alcuni pezzi.
Nel 1598, in Francia, una donna, che era stata maledetta, si trasformava in lupo assalendo i bambini. Furono appunto 2 bambini, scampati alla sua furia, che la denunciarono dicendo che ella si era tramutata in una bestia lupo e che li aveva attaccati a morsi. Scampati alla morte solo per le urla che avevano fatto accorrere i loro genitori.
Questi sono solo alcuni casi verificati da documenti che ci parlano di licantropi, ma ne esistono realmente tantissimi.
La bestia di Gévaudan: STORIA VERA
Uno dei casi più inquietanti legati alla leggenda del licantropo è la bestia di Gévaudan, in Francia. Una misteriosa creatura terrorizzò la regione della Lozère tra il 1764 e il 1767.
La prima vittima fu una ragazza, una pastorella di 14 anni. I suoi resti furono ritrovati il giorno dopo la sua scomparsa. Di lei era rimasto ben poco! In seguito furono decine le aggressioni simili e tutte in zone vicine al primo attacco. Le vittime della bestia furono prettamente donne e bambini.
Fin qui si può pensare che si tratti di un attacco di qualche lupo, data l’epoca, la zona e la presenza di tantissimi branchi, ma il caso passò alla storia perché i cadaveri ritrovati, alcuni erano sbranati, altri invece: decapitati o solo mutilati. Ciò voleva dire che la bestia era umana o almeno umana in parte. Inoltre gli attacchi erano avvenuti non solo all’esterno, ma all’interno delle case.
I testimoni scampati alla bestia
Tra credenze e confusione, tra timori e paure, la descrizione di questa bestia era diversa da villaggio a villaggio. Solo 1 bambino e 3 fanciulle, scampate all’attacco della bestia, avvenuto di notte. Costoro dissero che: era un uomo, ma che ringhiava, ululava e sbavava. Un uomo enorme, muscoloso, indossava una pelle di lupo e le sue gambe erano da animale. Altri testimoni dissero invece che la “bestia” era un enorme lupo dal pelo scuro e dal morso infetto. Piccolo spoiler: questa figura potrebbe essere un Ulfhednar, di cui parlerò più in avanti nel video.
Questa creatura, in totale, in base alle cronache dell’epoca, parliamo del 1767, aveva ucciso più di 100 persone. I testimoni parlavano di un essere troppo grande per essere un semplice lupo, capace di camminare su due zampe e dotato di un’intelligenza umana.
Il re Luigi XV inviò soldati e cacciatori per eliminare la creatura. Da quel che sappiamo, ma che non è poi tanto chiaro, pare che questo essere fu alla fine ucciso, ma non è mai stato chiarito se fosse un animale o una persona. Venne solo diffusa la notizia dell’eliminazione della bestia di Gévaudan.
Il mal di luna
Durante il Medioevo, la credenza nei licantropi si fuse con l’ossessione per la stregoneria. La trasformazione in lupo fu spesso interpretata come effetto di un patto col diavolo o maledizione. In alcuni processi dell’Inquisizione, ci sono testimonianze di persone accusate non solo di stregoneria, ma anche di licantropia.
Nelle credenze popolari contadine si credeva che i licantropi oppure i lupi mannari, erano persone affette da una maledizione. C’era poi la credenza che se i bambini guardavano troppo la luna essi si ammalavano del mal di luna.
Questa storia io l’ho trovata interessante! Parliamo quindi del mal di luna. Essa era una maledizione fatta dalle streghe nelle notti di luna piena. I contadini si ritrovavano, nei mesi estivi, da maggio fino a settembre, a fare i raccolti durante la notte perché il calore del giorno impediva loro di lavorare. Mentre per sfamare il bestiame era necessario allontanarsi dalle abitazioni per andare sui monti, dove si trovava erba fresca. Per questo i contadini erano costretti a dormire dove capitava.
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Non guardare la luna!
Nel medioevo esisteva il divieto di guardare la luna piena nelle sue 3 notti. In questi mesi le famiglie con bambini usavano bendare i più piccini per impedire che guardassero l’astro.
Coloro che la guardavano si ammalavano del mal di luna! Divenivano animali che ululavano, sbavano e mordevano, soprattutto la loro ferocia era spaventosa. In grado di sbranare una persona e mangiarne la carne, cruda mentre la vittima ancora urlava di dolore. Non riconoscevano parenti, amici e genitori. Correvano come forsennati e non riuscivano a parlare. Essi divenivano seguaci delle streghe e del diavolo, destinati a partecipare ai festivi e sabba satanici.
Per questo si usava, secondo alcuni scritti e leggende, uccidere coloro che erano affetti dal mal di luna con una lama di argento, metallo associato alla luna stessa e quindi il solo in grado di penetrare la carne di una creatura maledetta in modo che la sua anima uscisse dal corpo e fosse purificata.
Lupo mannaro e la luna piena
Parliamo dei miti più famosi! Il licantropo o l’uomo lupo è legato strettamente alla luna piena. Durante il giorno e nelle notti senza luna, lui ha l’aspetto di un uomo o di una donna, poiché esistono anche donne licantropo. Quando poi sorge la luna ecco che questi esseri si trasformano in bestie, in lupi, con una ferocia spaventosa. Uccidono e sbranano. Per 3 notti la luna li rende figure spaventose.
Si diventa lupo mannaro per 4 motivi:
- Figli di un licantropo
- Tramite un rituale e incantesimo di sacrificio personale
- Maledizione
- Morso da un licantropo, in modo che la sua maledizione passi al malcapitato
Il morso del licantropo è uno dei mezzi più comuni e diffusi per trasmettere la maledizione. Chi viene morso da un uomo lupo è condannato a trasformarsi anch’egli durante la luna piena. Questo mito riflette il timore del “contagio” del male e può essere interpretato come una metafora di malattie sconosciute, rabbia o addirittura la perdita dell’umanità.
In realtà, nei miti più antichi, la trasformazione poteva avvenire anche volontariamente, grazie all’uso di unguenti magici o rituali stregoneschi. La luna piena divenne simbolo di trasformazione più tardi, per rappresentare il cambiamento ciclico, la perdita della ragione e l’influenza delle forze naturali sull’uomo.
L’aspetto dell’uomo lupo
Ma che aspetto ha il licantropo? Esistono delle caratteristiche comuni, come:
- Muso allungato e denti aguzzi
- Corpo muscoloso e peloso
- Arti lunghi con artigli affilati
- Occhi luminosi, spesso rossi o gialli
- Enorme, oltre 2 metri
- Ringhia e ulula in modo terrorizzante
Tuttavia, in molti racconti e versioni antiche, ci sono diverse tipologie di lupi mannari. Alcune trasformazioni erano a metà, nel senso che gli uomini potevano assumere solo alcuni tratti del lupo, come i denti aguzzi oppure una forza sovrumana. Altri invece avevano il corpo ricoperto di peli, di un manto come la pelle di un lupo.
In generale però è una creatura aggressiva e feroce. Soprattutto mangia carne umana!
Da dove nasce la leggenda del licantropo?
La leggenda del licantropo ha radici profonde nella storia dell’umanità. Il termine deriva dal greco: lykos che significa: lupo, e anthropos, cioè uomo. Già nell’antica Grecia esistevano racconti terrorizzanti sugli uomini che si trasformavano in lupi.
Il primo mito sulla licantropia, primo perché lo ritroviamo scritto in greco antico, proviene proprio dalla mitologia greca: si tratta della leggenda di Licaone, re dell’Arcadia.
Licaone, per capire se l’ospite sconosciuto, che gli era giunto in casa, fosse un Dio, decise di offrirgli della carne umana. Carne che era di suo figlio. Zeus era sceso tra gli uomini, sotto mentite spoglie, per capire la malvagità umana che pensava non fosse pericolosa. Licaone, malvagio e scettico, decise di uccidere suo figlio e di cucinarlo al suo ospite. Mentre lo cucinava disse: Se è davvero un dio, lo scoprirà prima di mangiare perché mi avrà visto ucciderlo. Se non è un Dio, lo mangerà.
Quando Zeus si trovò di fronte il banchetto allestito e il piatto colmo di carne ben cotta, riconobbe subito il figlio di Licaone. Furioso e indignato decise di non uccidere Licaone, ma di trasformarlo in quello che era per davvero, una bestia senza dignità.
Nello scritto originale è chiaro che Zeus lo trasformò in una bestia mai vista prima. Per la sua ferocia lo trasformò metà lupo, ma al mondo non esisteva un’altra bestia tanto crudele da sacrificare i suoi stessi figli, se non l’uomo, per questo l’altra metà rimase uomo. Ecco che quindi è nato il primo licantropo della storia.
Erroneamente, negli scritti e nella cultura comune giunti fino a noi, si narra che Zeus trasformò Licaone in un lupo per farlo vagare da solo nei boschi, ma la sua punizione doveva essere d’esempio.
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Gli Ulfhednar i licantropi sacri di Odino
Un’altra leggenda ci dice che il primo licantropo nacque nel Nord Europa nel 300 A.c. ed appartiene alla mitologia norrena o nordica.
Fenir, figlio di Loki e della gigantessa Angrbooa. Chi è costui? Fenrir è descritto come un lupo gigantesco, titanico, che continua a crescere e crescere. La sua forza e ferocia era spaventosa. Perfino gli Dei, tra cui Odino, lo temeva. Tanto che dovettero escogitare un piano per imprigionarlo con catene magiche.
Tuttavia, quello che noi non sappiamo, anche perché non appartiene alla nostra cultura, è che Fenrir, non era solo un lupo. Si tratta di un Dio che aveva appunto dei poteri magici, tra cui l’arte della seduzione!
I figli più noti del lupo Fenrir sono Skoll e Hati. Figli avuti nel bosco di ferro, dove lui è imprigionato. Proprio in questo bosco sono poi nati gli Ulfhednar, cioè i: guerrieri lupo!
La seduzione di Fenrir
Qui parliamo di leggenda poiché si tratta di racconti orali, non confermati, ma che danno una spiegazione ai licantropi.
La leggenda narra che: Fenrir, avendo anch’esso il potere mutaforme, un giorno sedusse una fanciulla. Una ragazza che si era persa nel bosco di ferro. La fanciulla non sapeva che l’uomo in catene fosse una divinità e cedette alle sue lusinghe, bello e aitante. Dopo che la donna rimase incinta sparse la voce di chi fosse il padre ed altre donne vennero anch’esse sedotte da Fenrir.
I figli di queste donne però nacquero zoomorfi, cioè metà lupo e metà uomo. Presero il nome degli Ulfhednar, i guerrieri lupo! Le loro caratteristiche erano quelli di tramutarsi in lupo e di indossare la pelle dei lupi quando attaccavano. Essi erano dei licantropi sacri al servizio di Odino. Si muovevano in branco ed attaccavano con una ferocia tale che dei loro nemici rimanevano sono brandelli di carne. Praticavano riti sciamanici ed avevano come idolo il lupo. Astuti e feroci, brutali. Prima di entrare in guerra entravano in una trance furiosa tramite l’uso di determinati funghi e altre erbe che, oggi, sappiamo essere allucinogeni.
Ed oggi?!
Il licantropo o lupo mannaro è oggi una persona affetta da licantropia, una forma rara di psicopatia, esistente. Essa provoca deliri, convulsioni, tremori, forme epilettiche che lo sconvolgono inducono la persona a sentirsi trasformare in un animale.
Tale malattia modifica le funzioni del corpo provocando:
- Scariche di adrenalina
- Blocchi delle aree cerebrali e neurotrasmettitori che inibiti impediscono di avvertire il senso di pericolo oppure la stanchezza fisica
- Estinzione della paura
- Aumento incontrollato della violenza e della ferocia
- Impossibilità a riconoscere le persone
Ci sono poi tanti altri sintomi che sono determinati proprio da questa malattia chiamata: licantropia clinica, che attacca diverse aree celebrali, emozionali e fisiche.
Cos’è la licantropia clinica?
Licantropia clinica: è una rara condizione psichiatrica in cui il paziente crede realmente di potersi trasformare in animale, spesso in lupo. Si tratta di una forma di delirio associata a disturbi psichiatrici gravi come la schizofrenia, epilessia, traumi o tumori celebrali presenti nella: amigdala, ipotalamo, corteccia prefrontale.
La licantropia colpisce l’individuo già dalla nascita. Anche se non a segni evidenti da piccoli, esso cova in segreto per manifestarsi nell’adolescenza, verso i 12 o 13 anni in età dello sviluppo, poiché è in questo periodo che si iniziano a produrre ormoni. Proprio gli ormoni modificano il nostro sistema interno ed è per questo che si manifesta tale malattia.
In ultimo la malattia non è continuativa. I sintomi e attacchi sopracitati si palesano a distanza di 20 giorni uno dall’altro, non necessariamente di luna piena, ma di certo, questa strana ciclicità ha contribuito al mito del licantropo.
Oltre a questo ci sono i comportamenti che identificano questa malattia. Essa da un lato toglie molto e dall’altro, durante la sua manifestazione, dona una grande forza e una voglia smisurata di correre nei boschi, raspare sull’erba e sulla terra. La persona non parla, si lamenta in un grugnito oppure ringhia e sbava.
Esistono forme più lievi di licantropia in cui si hanno delle fasi più leggere dove i licantropi rimangono coscienti, quindi hanno memoria di quello che succede, alle volte il giorno dopo l’attacco pensano che le loro azioni, erano solo dei sogni. Nonostante sono coscienti, essi non riescono a controllarsi nei comportamenti.
In ultimo è questo è quello che mi ha stupito di più sappiate che, qualsiasi tipologia di licantropia si ha, grave o leggera, essa può svanire di giorno. Non è una magia, ma una reazione biochimica.
Sole: la cura del lupo!
La luce solare ultravioletta gli UVB, cioè la luce del giorno, innesca nel corpo umano la reazione biochimica per la sintesi della vitamina D. La vitamina D, per chi non lo sa, non la troviamo negli alimenti, la sviluppiamo nei tessuti organici, i raggi solari UVB li assorbiamo dalla pelle e ci permettono la sintetizzazione interna nel corpo umano di questa vitamina. Sappiate che la vitamina D è un vero e proprio ormone regolatore che supporta soprattutto il cervello e i neurotrasmettitori.
I licantropi, di notte, in assenza di luce solari, sviluppano questi attacchi, di giorno riescono invece a recuperare la loro normalità grazie ad un supporto celebrale dato dalla vitamina D che regolarizza e normalizza le funzioni dei neurotrasmettitori del cervello.
Ecco perché un licantropo di notte è una belva e di giorno non ha memoria o ha una memoria parziale di quello che è successo, tornando ad una vita normale.
Attualmente c’è una maggiore conoscenza clinica della licantropia! Ancora oggi c’è chi è preda di timori e giudizi e quindi tante persone, affette da questo disturbo, se ne vergognano perché temono il suo collegamento con la stregoneria. Grazie ad una maggiore diffusione delle notizie cliniche. Solo in Italia, dal 2016 ad ogni, sono stati documentati clinicamente, quindi dichiarati di: licantropia effettiva, 56 persone: 34 uomini e 22 donne, vediamo che quindi non si parla solo di uomini-lupo.
Infine questa rara malattia, nella maggior parte dei casi, si sviluppa nell’età adolescenziale, con l’inizio della produzione ormonale, per sparire verso 55 anni nelle donne e verso i 65 negli uomini, quando c’è il calo drastico della produzione ormonale.
Credi che dietro il mito del licantropo si nasconda una verità dimenticata? Se ti trasformassi in lupo per una notte, cosa faresti: fuggire nei boschi, vendicarti dei tuoi nemici o ululare alla luna? Vuoi scoprire i veri processi storici in cui persone comuni furono condannate come lupi mannari?
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Articolo scritto e pubblicato da: Il bosco delle streghe