Moritasgus: apollo, dio dalle acque guaritrici della buona salute
Moritasgus è uno dei nomi attribuiti al dio Apollo romano, assimilato dall’Apollo greco, ma con caratteristiche specifiche nella mitologia celtica-romana.
Apollo Moritasgus è una divinità associata alla guarigione. Conosciuto con molti epiteti come: “colui che caccia le malattie”, “protettore degli uomini”, “re della tribù”, “gran cavaliere luminoso”, “dio dall’ampio sguardo”, “gran protettore” e altri ancora.
Questa divinità era particolarmente venerata nella città di Alesia (in Borgogna, Francia), dove operava insieme alla sua divina consorte Damona, dea gallica della guarigione e della rinascita.
APOLLO MORITASGUS
Mentre l’Apollo greco era noto per essere benefico, ma anche crudele, capace di spargere morbi e pestilenze con le sue frecce, i Galli lo vedevano come simbolo della luce e della limpidezza delle acque, che ridonavano salute. I templi dedicati ad Apollo Moritasgus erano costruiti vicino a sorgenti di acque termali. Qui i medici e sacerdoti curavano i pellegrini con bagni curativi e pratiche come l’incubatio: sonno risanatore. Si sperava di sognare il dio e ottenere guarigione.
Gli ex voto dedicati al dio includevano frutta, pane e parti del corpo scolpite in pietra o bronzo. I cavalli erano sacri a Moritasgus, e il 1° maggio i Galli festeggiavano il dio accendendo fuochi per purificare la terra e gli animali, dando il benvenuto all’estate.
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Apollo nella mitologia romana
I Romani adottarono il culto di Apollo dai Greci. Per loro, il dio era più associato alle arti, alla musica, alla poesia, alla profezia e alla saggezza.
Non aveva un equivalente diretto nella mitologia romana, ma la tradizione di consultare l’oracolo di Delfi e interpretare i responsi della Pizia era antichissima. L’oracolo spesso consultata dai re romani per conoscere il futuro dei loro regni.
In occasione di una pestilenza nel 500 a.C., fu eretto uno dei primi templi a Roma sui Campi Flamini. Nei secoli seguenti, il culto di Apollo a Roma crebbe, e il dio assunse sempre più la simbologia di guaritore, diventando uno dei principali dei. L’imperatore Augusto dedicò ad Apollo una parte del bottino di una battaglia vinta vicino al suo tempio ad Anzio, ampliando il tempio e istituendo i giochi di Apollo, svolti ogni cinque anni.
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Tempio di moritasgus
Nel sito del tempio di Apollo Moritasgus ad Alise-Sainte-Reine, alcuni scavi archeologici hanno portato alla luce il perimetro di una piscina, dove forse si bagnavano i malati. Sul fondo della piscina sono stati rinvenuti molti ferri chirurgici ed ex voto con lamine in bronzo su cui erano incise dediche alla divinità per la sua funzione di guaritore. Al lato della piscina ci sono impronte di due grandi piedi, forse di una statua.
Alesia fu una città gallica del popolo degli Averni, una potente e numerosa tribù gallica. Fu assediata da Cesare, che nel suo scritto “De Bello Gallico” dedica numerose pagine al racconto delle battaglie contro il loro re Vercingetorige. Considerata una città sacra per i Galli, vi erano molti templi dedicati alle principali divinità galliche. La città fu edificata alla sommità di una collina e circondata da due fiumi, ben protetta e fortificata. La battaglia di Alesia si svolse nel 52 a.C. e fu l’ultimo dei grandi scontri tra Galli e Romani prima della disfatta totale dei Galli e della definitiva conquista delle legioni romane.
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Articolo scritto e pubblicato da e sul Il bosco delle streghe