Tavola Ouija: significato e uso – comunicare con i defunti
Tavola Ouija o tavoletta Ouija, c’è chi la conosce e chi no. Accessorio utilissimo per la comunicazione con gli spiriti, defunti ed altre entità che vogliono entrare in connessione con i vivi.
Intorno al 1950 divenne un gioco per bambini, ma il suo utilizzo è serio e deve avvenire seguendo alcuni rituali che appunto permettono la connessione con energie invisibili.
Il nome di “tavola Ouija” è alquanto discusso. C’è chi afferma che essa derivi da due parole del linguaggio dei nativi americani che significano: si e no. Altri invece affermano che la parola sia europea, dal francese “oui” e dal tedesco” Ja” che entrambe significano “sì, sì”. Entrambe queste definizioni sono errate.
La parola Ouija arriva dall’antico Egitto popolazione strettamente connessa alla morte e ai messaggi rilasciati dai defunti. La parola Ouija si ritrova incisa in alcune tombe e sepolcri dedicati al dio Anubis. Infatti qui ritroviamo la vera tavola spirituale di Anubis che permette il contatto diretto con il dio dei defunti e si utilizza ugualmente alla tavola Ouija che è oggi più famosa.
NASCITA DEL GIOCO OUIJA
Il gioco della tavoletta dei defunti nasce da una commercializzazione di uno rituale di magia spirituale, evocativa mista a magia nera. Mettendosi in contatto con i defunti vuol dire svolgere azioni magiche che richiamano energie morte, defunti, spiriti, fantasmi e demoni. Però nel gioco non sono stati immessi i rituali originari per far funzionare la tavola al meglio.
Questo ha permesso la commercializzazione della tavoletta, ma che non sempre funziona. Però, curiosamente, ci sono le regole per evitare di mettersi in contatto con gli spiriti maligni. Come ad esempio:
- Evitare di usare la tavola in un cimitero oppure in una casa in cui è morto un proprio familiare
- Salutare la tavola sia all’inizio che alla fine dell’uso (questo per chiudere il contatto con eventuali defunti)
- Evitare di usare la tavola in presenza di specchi
- Interrompere subito il contatto, staccandovi dalla tavola, in caso il defunto conta o pronuncia l’alfabeto al contrario in senso decrescente
- Mai bruciare, incenerire oppure spezzare la tavola quando la volete gettare o è vecchia
- Non fare domande a: angeli, demoni, dio o diavolo
- Mai chiedere alla tavola quando o in che modo morirete
Queste sono alcune regole che si eseguono in tutte le sedute spirituali ed evocazioni, ma anche quando si fanno sedute spiritiche poiché attraggono defunti o demoni maligni che si legheranno poi a voi e alla famiglia. Regole che ritroviamo addirittura nell’antico Egitto e in altre tipologie di evocazioni.
La cosa curiosa è che è stato commercializzato come gioco, ma non viene detto esattamente come connettersi con i defunti, ma si specifica quello che non si deve fare appunto perché è rischioso.
Per certi versi, noi di Il bosco delle streghe, vediamo questa commercializzazione come i venditori che vendono pistole, ma senza i proiettili.
Usare la tavoletta Ouija
Per usare la tavoletta Ouijia occorre che sappiate cosa volete chiedere ad uno spirito. La prima cosa da fare è quella di creare l’ambiente esatto.
Usate una tavola su cui si sta comodo. Si accende una candela bianca in modo da richiamare solo spiriti benevoli o energie positive. A destra ponete una ciotola con del sale e a sinistra una ciotola con dell’acqua benedetta (potete trovare un incantesimo per benedire l’acqua su questo link all’interno del nostro sito:
Ora sedetevi alla tavola. Chi ha intenzione di essere il “direttore” del gioco ponendo per primo le dita sulla tavola, deve prendere 4 pizzichi di sale e gettarli ai 4 punti cardinali: Nord, Sud, Est ed Ovest. Prendere anche un fiore e intingetelo o inzuppatelo di acqua benedetta e spruzzatela su ogni componente che prende parte alla seduta.
Non chiamate una persona specifica, occorre pratica prima di mettervi in contatto con un defunto che volete richiamare. Fate poche domande che richiedono risposte nette: si, no oppure frasi corte.
Quando tutti mettono le dita sulla tavola si inizia con il saluto e il benvenuto nel vostro gruppo e da qui si parte con le domande.
Al termine della seduta, prima di staccare le dita, si saluta nuovamente invitando il defunto o anche se non avete ricevuto alcuna domanda, si invita l’invisibile a salutarvi. Il sale e l’acqua che avete usato vanno gettati al di fuori della vostra casa o abitazione, meglio in un corso d’acqua, come può essere una fontana esterna oppure un rivolo d’acqua.
Questo vi permette di utilizzare realmente è in modo chiaro l’evocazione spirituale della tavola Ouija.
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Cosa non dovete mai fare
Già abbiamo accennato alcune regole da rispettare per usare la tavola Ouija, ma le spieghiamo e ne immettiamo altre.
- Evitare di usare la tavola in un cimitero oppure in una casa in cui è morto un proprio familiare
La prima regola deve essere rispettata perché nei luoghi come un cimitero, dove sono avvenute tragedie, omicidi o incidenti e dov’è morto un vostro familiare, c’è il rischio di richiamare spiriti irrequieti. Si tratta di persone a cui la loro vita è stata strappata e di conseguenza rientrano nella categoria di “spiriti maligni”. Dunque è facile che poi abbiate una persecuzione da parte di queste entità che sono state richiamate mentre cercavano pace
- Salutare la tavola sia all’inizio che alla fine dell’uso (questo per chiudere il contatto con eventuali defunti)
Il saluto e la cortesia sono un linguaggio universale. Pensiamo a popoli antichi che, non conoscendosi ed entrando in un primo contatto, la prima cosa che facevano, in modo istintivo, è essere cortesi o comunque non rappresentare un pericolo o avere paura. Questo comportamento permette di entrare in contatto con qualsiasi tipologia di energia, buona o cattiva.
- Evitare di usare la tavola in presenza di specchi
Entriamo nel campo della magia nera. Gli specchi sono un legame, sottile, di collegamento con un mondo invisibile. Lo specchio riflette, ma è bene sapere che esso è in grado di riflettere anche quello che non si vede. In tanti rituali ed evocazioni c’è la presenza di specchi, addirittura nei rituali di esorcismo è presente uno specchio. Essi possono quindi essere dei “poltergeist” o porte per far entrare un qualcosa di maligno. Ecco come mai non si deve utilizzare lo specchio quando si è inesperti e si usa la tavola ouija.
Contatto e domande alla tavola
Continuiamo con le altre regole.
- Interrompere subito il contatto, staccandovi dalla tavola, in caso il defunto conta o pronuncia l’alfabeto al contrario in senso decrescente
Le parole alla rovescia o contare alla rovescia, durante un’evocazione o contatto con defunti, indica che ci stiamo mettendo in contatto con un’entità maligna. Per confondere i componenti che eseguono la seduta l’entità maligna conta e parla alla rovescia in modo che non ci si renda conto della sua energia malefica. Per allontanarla è necessario interrompere immediatamente il collegamento e quindi dovete staccarvi dalla tavoletta.
- Mai bruciare, incenerire oppure spezzare la tavola quando la volete gettare o è vecchia
La tavola ouija rappresenta una porta, una connessione misteriosa. Più usare la tavola e maggiore sarà la sua sensibilità a contattare i defunti. In parte essa diventa viva, acquisisce una coscienza e bruciarla, incenerirla oppure spezzarla scatena o richiama qualche entità vendicativa. L’unico modo per “liberarvi” della tavola è quella di seppellirla nel terreno.
- Non fare domande a: angeli, demoni, dio o diavolo
Non è il caso di richiamare queste entità perché il rischio è quello di attirarvi sfortuna e non solo. I demoni o gli spiriti maligni vi possono rispondere, ma essi richiedono sempre un pagamento. Potreste avere incidenti, malattie e tante altri “guai”, tanto per essere delicati.
- Mai chiedere alla tavola quando o in che modo morirete
Questa è una cosa importante da rispettare. Chiedere quando o in che modo morirete, vuol dire modificare il vostro destino e di conseguenza spezzate una catena, un destino che vi viene riservato. Inoltre, tale domanda, è come una invocazione alla morte stessa che potrebbe quindi venirvi a prendere perché l’avete evocata.
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Quando usare la lente
Nella tavola ouija c’è un puntatore. Esso contiene un foro o buco in cui è possibile che ci sia una lente, un cristallo, una pietra trasparente o nulla.
Questo buco serve per vedere se uno spirito maligno o entità malefica sta infestando la tavola oppure vi sta perseguitando. Il metodo per usarla è quello di guardare al suo interno, ma il puntatore deve essere capovolto. La punta deve essere rivolta verso il basso e solo in questo modo potreste vedere l’entità che vi infastidisce.
Per il resto, usandola senza un motivo, cioè tanto per guardarvi dentro, non vedrete nulla. Esso serve solo per le entità malefiche o spiriti maligni. State attenti comunque a quello che potreste vedere, le manifestazioni di questi esseri sono subdoli, perfino un raggio di luce potrebbe essere un modo per nascondere la sua vera natura.
Numero 8
L’8 è il simbolo dell’infinito. Sulla tavola ouija ci sono i numeri e in caso il puntatore tende ad andare spesso sul numero 8 oppure avvicinarsi a lui o ancora a indicarlo con il buco sul puntatore, allora c’è un’entità maligna che si è legata alla tavola.
Lo spirito non solo vi dice cose non vere, confondendovi e quindi mettendo caos nella vostra vita, ma si sta legando a voi e alla vostra energia. Per questo è consigliato, salutare immediatamente lo spirito. Spargete sulla tavola e sul puntatore il sale grosso a manciate, per ricoprirla su tutta la sua grandezza e attorno fate un cerchio di sale. Occorre che sia in questo stato, per almeno 28 giorni. Dovete aspettare poi la luna piena per pulirla dal sale che deve essere gettato in un crocevia oppure in mare. La tavola va poi esposta ai raggi della luna piena per tutta la notte di luna piena (non in fase calante) e poi per 3 giorni, a seguire, alla luce del Sole. Si espone quando il Sole è sorto, cioè è alto, e si ritira prima che il Sole sparisca.
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Come si presenta la tavola ouija
La tavola ouija è un oggetto esoterico per le comunicazioni spiritiche dette anche Medianiche. Composto da una tavola di legno o altro materiale, lucida e piatta su cui sono incise tutte le lettere dell’alfabeto dalla A alla Z e i numeri dallo 0 al 9. Nella parte alta della tavoletta e scritto: Sì e da un’altra parte: NO. Mentre nella parte bassa c’è: addio o arrivederci.
Per completarla c’è sempre un puntatore mobile a forma di goccia, triangolo o altro, con cui si scrivono le parole indicando lettera per lettera. Lo scopo della tavoletta e quella di interrogare le anime dei morti che vengono chiamati attraverso rituali fatti da un medium o da colui/colei che diventa il “direttore” della seduta.
I componenti della seduta debbono poggiare le dita sul puntatore. Attenzione che si deve usare sempre la stessa mano per tutti, nel senso che se il “direttore” usa la sinistra, allora tutti dovranno usare la sinistra. Oppure se lui/lei usa la destra, tutti dovranno usare la mano destra. Si vogliono usare entrambe le mani allora tutti debbono usare entrambe le mani.
Questo è importante perché il soggetto che usa una mano diversa, rischia di diventare il bersaglio dello spirito poiché diventa l’anello debole, il soggetto che ha un’energia dissonante e quindi è facile usarlo come porta.
La tavola Ouija da tante persone è presa alla leggera, scherzandoci sopra, ma è un vero e proprio oggetto esoterico con il quale si può entrare in contatto con entità sconosciute. Per questo si devono usare particolari regole, soprattutto quella di non intraprendere il gioco da soli e senza una adeguata preparazione.
Indignazione della chiesa
Parliamo di una curiosità su questo oggetto esoterico. Quando la tavola ouija venne commercializzata, diventando addirittura un gioco per bambini, parliamo del 1950, circa, Il gioco attirò l’attenzione della chiesa.
Quest’ultima la sconsigliava o meglio si affermava di non usare la tavola per la sua pericolosità. Il suo uso era contro tutte le regole della chiesa nominandolo come un gioco satanico, legato al mondo occulto.
In seguito, anche per lo scandalo dettato proprio dal timore della chiesa, sono state innumerevoli le persone che hanno giocato a tale gioco e innumerevoli sono stati i casi “paranormali” legati al suo uso.
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Articolo scritto e pubblicato da Il bosco delle streghe.