Aneto: uso magico, potere erbe, aneto uso in magia
L’aneto è una pianta aromatica dall’odore intenso e pungente, simile a quello dell’anice. Originario del sud-ovest asiatico e dell’Europa, cresce spontaneamente in Italia, sia in pianura che in collina. Il suo nome scientifico è Anethum graveolens. È una pianta erbacea annuale, talvolta biennale, appartenente alla famiglia delle Apiaceae. La pianta è dotata di una piccola radice fittonante, con numerose foglie basali disposte a spirale, di forma pennatosetta e segmenti filiformi, molto simili a quelli del finocchietto selvatico. Le foglie sono di colore verde azzurrognolo.
Il fusto fiorifero è cilindrico, con striature, può raggiungere i 60 centimetri di altezza ed è cavo all’interno, con rare foglioline opposte. Il fusto diventa ramoso solo verso l’apice, dove si trovano i piccoli fiori giallo verdognoli, disposti in ombrelle con raggi disuguali. I frutti sono semini ovali a sezione ellittica. Tutte le parti dell’aneto sono utilizzate, specialmente le foglie giovani, nella cucina nordica, britannica, danese, russa, tedesca e nordafricana per aromatizzare carne, pesce, verdure e salse. I semi essiccati vengono usati per aromatizzare olio e aceto, e per la conservazione delle verdure sott’olio. L’aneto è impiegato anche nella preparazione di liquori, in profumeria, cosmetica e farmacologia.
ERBA BIBLICA, ANTICHISSIMA
Come molte altre piante aromatiche, l’aneto era conosciuto e utilizzato già 2000 anni fa.
Gli antichi egizi lo apprezzavano per il suo aroma e lo citano nel papiro di Ebers, uno dei primi testi egiziani di farmacologia. Per loro, l’aneto era sacro e veniva usato per accompagnare i faraoni nel viaggio ultraterreno. Nel Vangelo secondo Matteo, l’aneto è menzionato insieme a cumino e menta, ed era soggetto a imposte per il suo valore, usato anche come moneta di scambio. Gli antichi romani, in particolare i gladiatori, ricavavano dall’aneto un olio con cui si cospargevano il corpo prima dei combattimenti, credendo che aumentasse la loro forza fisica e virilità.
I semi venivano bruciati per profumare gli ambienti, e molte delle ricette di Apicio includono l’aneto come ingrediente principale.
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Benefici dell’uso di aneto
L’aneto possiede proprietà digestive e carminative, utili per lo stomaco e l’intestino. Contiene oli essenziali, carvone, limonene, fenoli, flavonoidi, tannini, acido ascorbico, mucillagini e resine. Favorisce la digestione, stimola l’appetito, combatte le indigestioni e promuove l’espulsione dei gas intestinali. Allevia nausea e vomito, anche nelle donne in gravidanza. Ha proprietà sedative e antispasmodiche, utili contro le coliche intestinali e i crampi nervosi, e può eliminare il singhiozzo insistente nei bambini, anche nei neonati. L’aneto possiede anche proprietà antiossidanti e antinfiammatorie, ed è utile per le persone che soffrono di ulcere.
Ha effetti antimicrobici: la tisana può essere usata per risciacqui in caso di infiammazioni della gola e della bocca, mentre masticare i semi combatte l’alitosi e rinfresca l’alito. È calmante, aiuta a combattere la depressione e a conciliare il sonno. Anche se non ci sono controindicazioni, è consigliabile usarlo con moderazione.
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Dove cresce l’aneto?
L’aneto ama i climi temperati e freschi, tollera il freddo invernale ma non il gelo e la neve. È una pianta facile da coltivare negli orti, con la semina a spaglio. Il terreno deve essere ben lavorato e concimato, preferibilmente in un angolo esposto al sole. Le irrigazioni devono essere regolari. Si può seminare in marzo-aprile e, per avere aneto fresco fino all’inverno, si effettuano semine scalari. Se si desiderano i semi, si lascia la pianta fiorire; quando i semi sono ben formati, si tagliano gli steli e si fanno seccare in un luogo asciutto e ventilato, poi si conservano in un vaso di vetro a chiusura ermetica. Se i semi non vengono raccolti, la pianta tende a disseminarsi, diventando a volte infestante. La presenza di aneto negli orti tiene lontani gli afidi che possono attaccare altre verdure.
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Articolo scritto e pubblicato da Il bosco delle streghe.