Ceilleach: la vecchia signora saggia! L’invero oscuro – Mitologia celtic
Ceilleach, o Cailleach, nella mitologia celtica o mitologia celtic, è una divinità antica che risale a tempi precedenti alla raffigurazione delle stesse divinità celtiche. La loro è una cultura che si è tramandata, per secoli, oralmente. In seguito ci furono le raffigurazioni delle proprie divinità. Solo che tra le più antiche c’è proprio Ceilleach: la vecchia signora, la dea celtica dell’inverno e della saggezza.
La si conosce come la: dea della terra fredda, vale a dire la terra quando è invasa dall’inverno. Rappresentata come una vecchia signora, e il suo nome in Scozia significa “vecchia donna”. In irlandese, è chiamata: Caillech, che significa “colei che è celata da un velo”.
LA DONNA VELATA
La nostra immaginazione ci può far pensare ad una bellissima donna velata da un telo leggero, in cui si può vedere o non vedere sia il viso o il corpo seducente, ma dobbiamo distruggere questa fantasia.
Le donne velate, nel Nord Europa, erano vecchie streghe, veggenti, donne anziane e sagge oppure erano personaggi che, per venerare un dio o dea, si sfiguravano il volto. L’uso del velo era duplice! Il primo era proprio quello di nascondersi alla vista degli altri. Mentre il secondo motivo era quello di rappresentare un “simbolo” di potere. Donne che erano collegamenti divini e messaggere del volere degli Dei.
Perfino le sacerdotesse o gli oracoli erano comunque obbligate ad indossare un velo come elemento di devozione religioso.
Celleach la strega
Ricolleghiamoci al mito di Cailleach. Una strega e una veggente vestita di nero, con un occhio solo e la pelle blu. Non è né buona né cattiva; uno dei suoi volti è la luna nera. Ha lunghi capelli bianchi e controlla le forze della natura con i suoi poteri tramite l’impiego di un bastone. Il bastone è poi la forma arcaica della bacchetta che possiede ogni strega come simbolismo e per richiamare energie e influssi divini durante gli incantesimi o rituali.
Nella mitologia celtic, Cailleach, è associata all’inverno e all’acqua, di cui è la protettrice, nonché alle montagne, alle colline e agli animali.
Una gigantessa, una vecchia signora che governa la parte oscura dell’inverno. Considerata la dea degli antenati e della saggezza acquisita con il tempo e l’esperienza.
Si festeggia il 1° novembre, la notte di Samhain, quando entra l’inverno. Batte in terra il suo bastone e tutto comincia a gelare. È lei che decide quanto durerà l’inverno ed è lei che protegge gli animali del bosco dai cacciatori, visitando il bosco di notte cavalcando un enorme lupo. Ceilleach è una dea multiforme che può trasformarsi in animale, soprattutto in un airone, il suo animale prediletto, o in un cervo. Essendo un mutaforme si può tramutare in pietra o in una giovane fanciulla, a seconda del suo volere e delle sue necessità. Ha soprattutto il potere nei cambiamenti climatici: pioggia, neve, tempeste, tuoni, fulmini e vento.
Come sono nate le: montagne e laghi scozzesi
Vi sono molte storie e leggende sulla dea Ceilleach. Giunse in Scozia dalla Norvegia e queste storie si tramandano da tempi lontani, raccontate oralmente.
Uno di questi racconti narra che durante il suo viaggio, la vecchia gigantessa trasportava delle grosse pietre nel suo grembiule. Mentre camminava, il peso delle pietre strappò un angolo del grembiule, e man mano che camminava, le pietre cadevano senza che se ne accorgesse.
Così, caddero sulla Scozia, creando montagne e colline, fiumi e laghi.
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Riconoscere ceilleach
Secondo alcuni storici, la dea è associata anche alla Spagna. Si dice che il nome della regione Galizia derivi da Cailleach, significando “popolo che adora Cailleach”.
Tra le molte curiosità associate a Ceilleach, ci sono alcuni detti popolari. Uno di questi è che se il 1° febbraio, giorno di Imbolc, il cielo sarà sereno e soleggiato, la vecchia potrà raccogliere la legna nel bosco per il suo camino, e l’inverno durerà ancora a lungo.
Se invece pioverà, non potrà raccogliere legna, e il suo camino resterà spento. Non potendosi scaldare, sarà costretta a far finire l’inverno.
Il clima riflettesse l’umore della dea: se si sentiva un tuono, era Ceilleach che starnutiva. Se nevicava, si diceva che stesse scuotendo il suo cuscino di piume. In caso c’è la nebbia, era il fumo del suo camino; e se l’acqua di un fiume aveva piccole onde con della schiuma, si diceva che fosse la dea che faceva il bucato.
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Incarnazione del freddo
Cailleach è una divinità che incarna il freddo, la neve e lo spirito degli antenati durante l’inverno. Madre Natura, stanca, va in riposo dopo un anno di produzione, diventando vecchia e pronta a sacrificarsi per una nuova stagione che deve iniziare.
Per questo, in molte regioni europee si creavano fantocci di paglia e stracci che venivano bruciati alla fine dell’anno o dell’inverno, per propiziare l’abbondanza dei campi, i raccolti e i frutti degli alberi. Pare che Cailleach abbia ispirato la tradizionale Befana, la vecchia signora che vola nella notte portando doni ai bambini buoni. Si diceva che la Befana fosse la personificazione di Madre Natura, che portava in regalo dei semi da cui lei sarebbe rinata fanciulla in primavera. Questa vecchia e brutta donna annunciava l’avvento della luce e della rinascita, un ciclo eterno di rinnovamento, volando nel buio come Cailleach.
Cailleach è una divinità importante nella mitologia celtic, importante perché rappresenta la ciclicità delle stagioni e il susseguirsi della vita sulla terra.
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Articolo scritto e pubblicato da Il bosco delle streghe.