Celidonia fiore portafortuna, proprietà, fiore della fata delle erbe
Un fiorellino che è di campo, che nasce spontaneamente e che appartiene alle piante officinali, quindi medicinali, è la celidonia. Un’erba da cui nasce un fiorellino giallo, molto carino, delicato e a 4 petali, che ricorda vagamente il quadrifoglio.
Questa pianta e il fiore è noto come: il fiore portafortuna della fata delle erbe. Sia nella cultura celtica che romanica, come in quella greca, la ritroviamo come un fiore sacro alle fate, alle ninfe dei boschi e alle dee delle foreste. Quindi è sacra in molte credenze popolari.
CELIDONIA, CONTRO LA CATTIVA SORTE
Celidonia deriva da: Chelidon che in greco significa: rondine. Il suo nome è dovuto al fatto che la sua fioritura coincide con l’arrivo delle rondini in primavera. Si secca in autunno con la loro partenza. Una leggenda narra che le rondini strofinino i rametti teneri della pianta sugli occhi dei loro piccoli per farli aprire e assicuragli una buona vista.
Nel medioevo il nome comune era: Coeli Donum, dal latino, che indica: dono del cielo. Considerata una delle piante portafortuna. Si riteneva che fosse una pianta magica con proprietà divine, da inserire nell’acqua di San Giovanni per togliere le negatività e apportare la fine delle sofferenze e della cattiva sorte.
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Proprietà o caratteristiche
La celidonia proprietà dati dalla presenza di alcaloidi, come la protopina, sparteina, berberina e la chelidonina. Contiene flavotenoidi, oli essenziali, carotenoidi, saponine triterpeniche, che le conferiscono particolari proprietà antisettiche e dermopurificanti.
Il suo lattice viene raccolto fresco e applicato sulla cute. La celidonia brucia porri e verruche, eccelle nella cicatrizzazione delle piaghe.
Altri utilizzi che sono dati dalla celidonia proprietà è la cura dei duroni e calli dei piedi. Riduce l’ inspessimento della pelle. Ideale per la cura della tigna in animali e nelle persone.
Usata sottoforma di tisana o di decotto, la celidonia proprietà vermifughe, purgative e diuretica.
Ricordiamoci di usarla in modo adeguato, senza eccedere perché è una pianta tossica che va usata con moderazione, specialmente se e fresca. Per preparare tisane e meglio usare la pianta essiccata, venduta in erboristeria poiché è più controllata e con minore tossicità. Tra le controindicazioni vediamo che essa può provocare sonnolenza e brachicardia, dolori e vomito. Sconsigliata alle donne in gravidanza e per i bambini.
Descrizione pianta Celidonia
La celidonia, nome derivanre da: Chelidonium o Erba Porraia, è una pianta erbacea della famiglia delle papaveraceae. Spunta in primavera. Alta fino a 60 centimetri. Il suo fusto erbaceo è gracile, ma ricco di rametti cespugliosi coperti da leggera peluria. Se si spezzano i rametti, secernono un lattice giallognolo che ossidandosi scurisce. Quel lattice è tossico, ma è anche utile in medicina.
Nella descrizione pianta celidonia ritroviamo dei fiori leggeri composti da 4 petali delicati che sono riuniti a ombrello e sono di colore giallo acceso. La pianta cresce in tutte le zone mediterranee, ai margini dei boschi e campi, vicino a siepi e in zone ombrose. Le parti usate della pianta sono principalmente il lattice fresco e le sommità tenere e fiorite che si raccolgono all’inizio della sua fioritura. Quest’ultimi si fanno essiccare in un luogo ombroso conservandoli in contenitori per mantenerli asciutti.
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Clima e coltivazione
La pianta di celidonia è infestante in alcune zone che hanno un clima fresco e sono molto ombreggiate.
Viene seminata in autunno, in modo che dorma per tutto l’inverno, per poi vederla spuntare in primavera. Grazie ai semi che sono leggeri, essi vengono trasportati sia dal vento che dalle formiche, ma vengono mangiate e digeriti perfino dagli uccellini che effettuano quindi la semina naturale.
Pianta erbacea selvaggia. La celidonia non ha bisogno di grandi cure, anzi meno la si tocca e più riesce a diventare folta e scura. I suoi fiori sono una macchia gialla che poi si espande anno per anno. In Italia fa parte della macchia mediterranea. Potete anche piantarla, basta che gettate i semi in autunno e sicuramente vedrete la sua fioritura in inverno. Ideale per chi non ha una grande competenza in ambito di giardinaggio.
Data la sua tossicità si consiglia comunque di tenerla fuori dalla portata dei bambini, in un recinto o dov’è difficile da poter strappare o raggiungere.
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