Storia romana di septem triones, costellazione orsa maggiore
L’orsa maggiore è la costellazione più nota di tutte. Non solo oggi, ma anche anticamente la costellazione era usata come guida e mappa stellare per i navigatori e per gli esploratori. Essa contiene il grande carro, per gli antichi romani si chiamava: septem triones, che significava: septem, sette, e triones, cioè buoi. Da qui nasce la parola settentrione che indica la direzione verso il nord. Il percorso della costellazione del grande carro, ricordava sette buoi che aravano un campo girando in circolo. Così la costellazione gira in circolo intorno al polo.
CONFUSIONE SULLE LEGGENDE
Il suo mito è legato ad Artemide (Diana per i romani) sorella gemella di Apollo e figlia di Zeus (Giove per i romani) che era la dea della caccia, dei boschi, delle zone di frontiera e delle coste. Speso viene raffigurata con un cervo, ma il suo mito la lega al simbolo dell’orso, forse per la triste storia di Callisto che fu dalla dea trasformata in orso.
C’è un po’ di confusione nella leggenda stessa poiché Artemide è legata alla nascita della costellazione dell’orsa maggiore.
La leggenda greca narra che Callisto era una bellissima sacerdotessa di Artemide, fedele. Solo che Zeus la sedusse e la mise incinta. La donna venne punita dalla dea Artemide che la trasformò in orsa. Quest’ultima diede alla luce un bambino di nome arcade che però uccise, da adulto, sua madre, l’orsa. Per ricordare tale evento Zeus decise di porre entrambe le costellazioni nel cielo.
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LEGGENDA ROMANA SU ORSA MAGGIORE
Però la leggenda romana è diversa. La dea Diana (Artemide per i greci) era anche chiamata: kalliste, cioè la bellissima. Quindi si suppone che le due figure femminili fossero la stessa persona. Artemide, sedotta dal padre, in un amplesso incestuoso, rimase incinta. Siccome lei era una dea vergine, per portare a termine la sua gravidanza si trasformò in un’orsa e vagò per i boschi fino a che non partorì Arcade. Il piccolo dio-orso venne poi consegnato alle ninfe dei boschi e cresciuto come abile cacciatore.
Artemide o Diana, non a caso, è anche la dea delle partorienti ed è paradossale che una vergine possa conoscere i segreti del parto almeno che non abbia mai partorito anch’essa.
Ad ogni modo questo gesto di amore della dea venne poi ricordato nelle stelle con la costellazione dell’orsa maggiore e di arcade, cioè dell’orso minore.
Andando indietro nel tempo, la leggenda greca, si ritrova uguale a quella romana. Probabilmente Atene ha modificato la leggenda dell’incesto poiché, nel corso degli anni, l’incesto venne visto come un sacrilegio per la famiglia. Tuttavia, ad Atene, in Grecia, nel tempo di Artemide, si tenevano i rituali delle donne in procinto di sposarsi e il rituale era chiamato: rito di iniziazione delle orse.
Le fanciulle arrivavano in processione al santuario, vestite con pelli di orse o di abiti marroncino. Qui danzavano nude imitando le movenze delle orse. Il rito veniva concluso con l’uccisione di un’orsa e ne mangiavano la carne perché’ permetteva che le proprietà dell’animale si trasferiva sulle giovani donne in procinto di sposarsi e soprattutto lo sviluppare il loro istinto materno.
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Costellazione e altre culture
L’orsa maggiore e il grande carro sono stelle o meglio, sono costellazioni note da milioni di anni. Tant’è che è presente in molti reperti preistorici. Li ritroviamo presso i babilonesi e gli assiri, presso gli aztechi e nelle culture asiatiche più antiche. Tanti sono i nomi con cui sono state ribattezzate queste costellazioni.
In Europa, presso la Grecia e durante l’Impero romano, l’orsa maggiore ci parlava della leggenda di Kalliste o Callisto. I fenici e babilonesi usavano la costellazione per navigare, come mappa divina per tornare a casa. Gli egizi la chiamavano la costellazione dell’ippopotamo. Per i celti e i galli era un cinghiale. Per alcuni popoli europei era l’aratro. Mentre per gli arabi rappresentava una bara con il suo corteo funebre.
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