Enlil: Dio del Vento e delle Tempeste, Mitologia Sumera
Enlil è una delle principali divinità della mitologia sumera, noto come il dio dell’aria, del vento, delle tempeste e dell’agricoltura. Era il protettore della città-stato di Nippur, dove si trovava il suo tempio principale, Ekur, noto anche come “la casa della montagna”. Questo tempio era considerato un canale che collegava il cielo e la terra e si credeva fosse stato costruito dallo stesso Enlil. Il culto di Enlil si diffuse anche tra gli Assiri, gli Accadi, gli Hurriti e i Babilonesi, dove venne infine assorbito dal dio Marduk, la principale divinità babilonese.
Ne parliamo perché questa la mitologia sumera, di cui si sa poco, è stata la religione precedente a quella egiziana. Nel senso che c’è stata una vera e propria modifica culturale per poi creare o dare la nascita alla mitologia egiziana.
CONFRONTO MITOLOGIA EGIZIA E SUMERA
Enlil è spesso raffigurato con un copricapo adornato da due corna o una tiara ornata con sette paia di corna di bue, simbolo distintivo delle divinità. È rappresentato seduto su un trono, con una lunga veste che gli arriva fino alle caviglie, un volto barbuto e capelli lunghi e ricciuti. In alcune raffigurazioni, appare in piedi con quattro ali e una veste ornata di piume, stringendo in mano delle folgori o un piccone fatto di oro e pietre preziose, simbolo del suo potere di controllare gli elementi naturali.
La mitologia egiziana è altrettanto ricca e complessa, con molte divinità che, come Enlil, incarnano forze naturali e aspetti della vita quotidiana. Una delle divinità egizie più conosciute è Anubi, il dio dei morti e dell’imbalsamazione, spesso raffigurato con il corpo di un uomo e la testa di sciacallo. Anubi era il guardiano delle necropoli e presiedeva alla psicostasia, la pesatura del cuore del defunto per determinarne il destino nell’aldilà. Questo ruolo di giudice e guida dei morti lo rende simile a Enlil, che aveva il potere di decidere il destino dell’umanità durante il diluvio universale.
Triade divina
Enlil faceva parte di una triade divina con suo padre Anu e suo fratello Enki. Enlil è conosciuto per aver separato il cielo e la terra con la sua atmosfera, permettendo così la creazione degli esseri viventi, della vegetazione e degli animali. Una delle leggende più famose che coinvolge Enlil è quella del diluvio universale. Secondo la mitologia sumera, Enlil, infastidito dal rumore prodotto dall’umanità, decise di sterminare gli esseri umani con un’alluvione che durò sette giorni. Tuttavia, premiò Ziusudra (l’equivalente sumero di Noè) con l’immortalità per essere sopravvissuto al diluvio grazie a un’arca.
Il dio Enlil era anche compagno della dea dell’aria Ninlil (chiamata anche Sud). La loro storia è piena di episodi drammatici e mitici, tra cui la seduzione di Ninlil da parte di Enlil e la nascita dei loro figli, tra cui Nanna (il dio della luna) e Nergal (il dio della morte). Enlil fu bandito sulla terra e mandato nel mondo degli inferi (Kur) per aver violato Ninlil, ma fu seguito da lei, che partorì altri figli durante il loro soggiorno negli inferi.
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Enlil e il mattock
Enlil è stato anche l’inventore del mattock, una sorta di zappa-piccone. Dopo il diluvio, le divinità minori, chiamate Igigi, si ribellarono contro i lavori umili che dovevano svolgere. Per risolvere il problema, gli dei crearono gli esseri umani per svolgere questi compiti. Enlil creò il mattock per facilitare il lavoro agricolo e la costruzione, un attrezzo simbolico che rappresentava la civilizzazione e il progresso umano.
Culto di enlil
Enlil divenne famoso nel 24° secolo a.C. con la crescita e lo sviluppo di Nippur, un villaggio che si trovava ad est del fiume Eufrate. Da semplice villaggio, Nippur si civilizzò rapidamente, costruendo case e il tempio di Enlil con mattoni di argilla. Con la civilizzazione arrivarono diverse occupazioni che continuarono la costruzione del tempio e assimilarono il culto di Enlil. Tuttavia, la divinità cadde in declino dopo l’occupazione degli Elamiti, che saccheggiarono la città, e fu infine soppiantata dal dio Marduk.
Per i Sumeri, la statua del dio era considerata una sua incarnazione, quindi doveva essere accudita e curata ogni giorno dai sacerdoti. Questi rituali includevano il lavaggio, la vestizione e l’ornamento della statua, oltre alla preparazione di pranzi e bevande per il dio. Questi riti trovano paralleli anche nella religione egiziana, dove le statue degli dei erano oggetto di cure simili.
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Enlil similitudini con anubi
Nella mitologia egiziana, divinità come Anubi, Osiride e Iside incarnano aspetti simili a quelli di Enlil e le altre divinità sumere. Ad esempio, Osiride, il dio della morte e della resurrezione, svolge un ruolo simile a quello di Enlil nel controllo del destino umano dopo la morte. La storia di Osiride, assassinato e resuscitato da Iside, è un mito centrale che, come il diluvio sumero, parla della ciclicità della vita e della morte.
Anubi, come già menzionato, presiede alla pesatura del cuore del defunto per determinare il suo destino nell’aldilà, simile al ruolo di Enlil nel giudizio dell’umanità durante il diluvio. Iside, dea della magia e della maternità, parallela a Ninlil, è centrale nei riti funebri e nella protezione dei defunti, riflettendo la continua preoccupazione per l’aldilà e la rinascita.
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Articolo scritto e pubblicato da e sul Il bosco delle streghe