Erinni: divinità greche della vendetta, crimini e morti violente
Le Erinni sono personaggi mitologici appartenenti alla religione greca.
Personificazioni femminili della vendetta per i crimini e gli omicidi, soprattutto quelli commessi tra familiari come padri, madri e figli. Nella mitologia romana, le Erinni sono chiamate anche Furie o Dinae. Il loro compito principale era vendicare i delitti all’interno delle famiglie, tormentando e torturando gli assassini fino a farli impazzire. Nel corso del tempo, però, persero la loro ferocia e divennero simboliche divinità del diritto, chiamate Eumenidi, protettrici benevole venerate soprattutto ad Atene ed Argo.
Le Erinni abitavano nell’Erebo, la personificazione delle tenebre, la parte più profonda e oscura dell’Ade, il Tartaro. Qui punivano gli autori dei crimini infliggendo loro le più atroci sofferenze e ascoltando le grida dei morti che chiedevano vendetta e giustizia. Secondo alcune versioni mitologiche, le Erinni nacquero dal sangue che cadde sulla terra dopo che Crono evirò suo padre Urano. I testicoli di Urano caddero in mare, dando origine alla dea Afrodite dalla spuma delle onde. Il loro sangue, invece, cadendo su Gea (la terra), diede vita alle dee della vendetta.
Alcuni autori sostengono che le Erinni siano figlie della Notte (Nix) e di Ade. Nell’Eneide di Virgilio e nella letteratura Orfica, invece, sono figlie di Ade e di Persefone. Il loro numero può variare, ma le più famose sono tre:
- Aletto: ira senza fine
- Megera: ira gelosa
- Tisifone: la distruzione e la vendetta
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VENDETTA E DRAMMA
Le storie delle Erinni, le vendicatrici della mitologia greca, sono avvincenti e ricche di dramma. Tra queste, due episodi spiccano per la loro intensità e coinvolgimento:
- Oreste e Clitennestra: Oreste, figlio di Agamennone, re di Micene, fu perseguitato dalle Erinni per aver ucciso sua madre, Clitennestra. Quest’ultima, a sua volta, aveva ucciso il marito con l’aiuto del suo amante. Oreste, guidato dalla sorella Elettra, vendicò il padre uccidendo sia la madre che l’amante. Le Erinni lo tormentarono per la sua azione, ma Apollo intervenne e lo assolse dal delitto. Un patto con Atena calmò la loro ira, lasciandolo in pace.
- Alcmeone e la Maledizione: Alcmeone, figlio di Anfiarao, partecipò alla guerra di Tebe. Dopo la vittoria, tornò a Tebe per uccidere sua madre, Erifile, che aveva convinto suo padre a partecipare alla battaglia, causandone la morte. Alcmeone cercava la collana dell’eterna giovinezza di Armonia, custodita nei forzieri del regno. Prima di morire, Erifile gli lanciò una maledizione, e le Erinni lo perseguitarono, facendolo impazzire. Chiedendo aiuto ad Apollo, Alcmeone riuscì a cancellare la maledizione e sposò Arsinoe. Tuttavia, le Erinni ricomparvero e scatenarono una terribile carestia.
Queste storie ci mostrano il potere e la ferocia delle Erinni, nonché la complessità delle loro vendette. Sono divinità che incarnano la giustizia e la punizione, e le loro azioni hanno conseguenze durature
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Come sono le erinni?
Le Erinni sono esseri invisibili che possono mostrarsi ai malcapitati in sembianze orride. Venivano rappresentate come donne vecchie e rugose, con la bocca spalancata mentre lanciavano le loro terribili grida. Avevano serpenti tra i capelli, occhi iniettati di sangue e un fiato nauseabondo. Indossavano una tunica nera e lacera. Solitamente erano prive di ali, ma alcuni autori le hanno descritte con grandi ali nere. Portavano in mano torce, tizzoni ardenti, falci o fruste con cui torturavano le loro vittime.
Le Erinni non avevano un vero e proprio culto né templi in loro onore. Per placare la loro ira, venivano loro sacrificate pecore nere. Gli ultimi tre giorni di ogni mese dell’anno erano dedicati a loro, durante i quali si svolgevano i processi per omicidio e altri crimini. I giudici facevano giurare sul nome delle Erinni le parti coinvolte e per gli spergiuri subivano la loro vendetta.
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Articolo scritto e pubblicato da Il bosco delle streghe.