Gobannus: Dio fabbro errante mitologia celtica – manifestazione
Gobannus Gallico o Cobannus romano, è una divinità con molti nomi per la varietà di paesi e lingue in cui il suo culto si è esteso. Diviene: Gofannon nella mitologia del Galles. Goibniu in irlanda e via dicendo.
Lui è una divinità della mitologia gallica celtica. Protettore dei fabbri, come lo era il dio Vulcano per i romani ed Efesto per i greci. Tutti Dii del fuoco e della metallurgia che con la loro arte, intelligenza e capacità, forgiavano i metalli.
Si credeva che i fabbri avessero poteri ultraterreni tramutando i metalli in fuoco a metalli duri.
Nel linguaggio proto celtico Goban, nome che significa appunto: fabbro, era figlio della dea primordiale Dòn, dea madre della mitologia Gallese. Indicata come genitrice di numerosi figli: Dòn equivale alla dea irlandese Danu della tribù dei Tuatha De Dannan.
CHI E’ GOBANNUS?
Gobannus non era solo un fabbro, ma anche un guerriero. Adorato dai romani che ammiravano il valore e il coraggio in battaglia. Fu associato, in parte, a Marte ed è per questo che gli cambiarono il nome in: Mars Cobannus. Pratica comune dell’impero romano per avvicinarsi al popolo conquistato, vale a dire quello di cambiare, in parte, i nomi delle divinità associandoli a delle divinità pagane.
Il Dio Gobannus era un dio che forgiava le armi. Il suo culto era venerato soprattutto dai legionari che vivevano di battaglie conquistando intere Nazioni e sconfiggendo i popoli che invadevano le loro terre.
Alcuni ritrovamenti di statuine, trovate in Gran Bretagna, lo raffigurano come un uomo muscoloso e possente, fiero, con una folta barba. Indossa una tunica con una grossa cintura di cuoio in vita e un berretto conico in testa. In posizione eretta sopra un’incudine con una tenaglia in una mano e un martello nell’altra.
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Popolo celtico: diversità
Anche se Gobannus era adorato da molte popolazioni e i ritrovamenti del suo culto sono numerosi, non si conosce la storia di questo Dio. Le popolazioni celtiche coprivano gran parte dell’Europa occidentale e centrale.
Il suo popolo non era certamente unificato, ma composto da molte tribù. L’antica religione quindi era soggetta a diverse varianti anche se alcuni caratteri e aspetti delle divinità fondamentalmenti, rimanevano uguale.
Naturalmente torniamo a dire che i nomi cambiavano in base alle diversità dei linguaggi e delle pronunce. In generale, il popolo celtico, era legato ai fiumi, alle sorgenti e ai boschi in cui vivevano le loro divinità.
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Gobannus il dio viaggiatore
Gobannus non aveva una sola abitazione o un suolo luogo in cui vivere. Era un Dio errante, viaggiatore, come tante altre divinità celtiche. Il territorio delle popolazioni che seguivano questa religione era molto esteso e quindi Gobannus viaggiava e andava di qua e di là.
Anzi era normale, che quando c’era un viandante o sconosciuto che arrivava nei villaggi, esso veniva accolto con tutti gli onori poiché poteva essere una divinità trasformata in essere umano per parlare e comunicare con gli abitanti di quel villaggio.
C’era un modo per riconoscere Gobannus, vale a dire la sua arte nella lavorazione dei metalli. Era il Dio fabbro e come tale era in grado di creare armi e gioielli con grande maestria.
Tant’è che, secondo alcune leggende, i villaggi che avevano ospitato Gobannus come un viandante senza meta, nei giorni seguenti, quando lui si era allontanato, si ritrovavano, nel villaggio, o armi o gioielli.
Se c’erano delle armi, allora il villaggio a breve sarebbe entrato in guerra, ma avrebbe vinto poiché aveva la benevolenza del dio. Mentre se si ritrovavano dei gioielli, ecco che la comunità avrebbe avuto una grande ricchezza, raccolti abbondanti e allevamenti con molte nascite.
C’è da dire che in caso non si onorava l’ospite inatteso, quindi lo si allontanava dal villaggio, senza dargli nemmeno un tozzo di pane, il villaggio sarebbe stato devastato da una prossima guerra da parte di altre popolazioni o tribù.
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Articolo scritto e pubblicato da Il bosco delle streghe.