Alseide: ninfe delle grotte, medicina, passione e sesso
Le Alseide fanno parte della mitologia Greca. Tutto ha un’anima, secondo il culto pagano greco, e le ninfe, che abitano nelle foreste, presso i fiumi, città e villaggi, su montagne e negli oceani, sono una forma “terrena” della manifestazione della loro anima.
Proprio le Alseidi sono ninfe dei boschi, delle selve e foreste. Immense distese di alberi fitti e oscuri in cui esse si rifugiano e vivono. Purtroppo è facile perdersi all’interno di questi ambienti ed è qui che è possibile avere l’aiuto da parte delle Alseidi.

Esse abitano nelle grotte umide coperte da licheni. Sono incastonate nelle rocce nelle cavità dei monti per non essere viste dagli umani. Hanno una grande conoscenza medica delle piante e delle erbe. Secondo la leggenda furono loro a insegnare la medicina ad Asclepio, dio della medicina, e a Ippocrate, filosofo e medico.
ALSEIDE: BELLE E MAGICHE
Con la loro conoscenza delle erbe preparavano dei filtri magici o per guarire. Mentre con le foglie di alcune piante medicavano i guerrieri oppure coloro che si smarrivano nei luoghi dove abitavano. Erano in grado di sanare gli stati d’animo, guarire, con la loro sola presenza, la tristezza e depressione. Donavano e donano protezione.
Riaccendono la passione, l’erotico e la vita sessuale negli uomini, sia giovani che anziani. Coloro che le incontravano o le incontrano, non possono resistere alla loro seduzione. Avere una ninfa Alseide in casa aiuta ad avere un buon matrimonio, a non spegnere la passione sessuale ed erotica.
Attenzione che le alseidi non sono tutte buone e caritatevoli. Vi sono anche quelle cattive, che si usano nella magia nera. Esse terrorizzavano i viandanti e gli stranieri che si addentravano nelle selve. Sono usate anche nella magia di persuasione o di suggestione. Per esempio, in passato, si usava avere una statuetta di alseide cattiva nei negozi poiché si pensava che esse aiutassero a convincere i clienti nell’acquisto.
Tutte le ninfe vengono rappresentate nude o coperte di leggere stoffe o veli con i capelli ornati di fiori e capelli d’argento. Alle volte i capelli sono sciolti altre volte sono legati. In base alla loro posa, cioè se ballano, corrono, sorridono o altro, hanno un uso specifico in ambito magico ed esoterico.
Le Alseidi facevano parte silvestre di Artemide e Diana.
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Callisto, Alseide dell’orsa maggiore
Le Alseidi più note nella mitologia greca sono: Callisto e Anthea.
Callisto era una Alseide divenuta ancella di Artemide dea della caccia a cui si accompagnava spesso nelle sue battute di caccia. Zeus notò la sua bellezza e per sedurla assunse le sembianze di Artemide. Giacque con lei. Callisto rimase incinta riuscendo a nascondere la sua gravidanza per alcuni mesi. Un giorno, dopo una battuta di caccia con Artemide, le ancelle stanche e sudate, si vollero fare un bagno. Denudandosi Artemide si accorse della gravidanza di Callisto.
Indignata per tale affronto la tramutò in un orso che dovette scappare nella foresta per dare alla luce il figlio Arcade che fu cresciuto da pastori. Il ragazzo, ormai quindicenne, divenne un abile cacciatore. Durante una battuta di caccia si imbatté in un’orsa e, ignaro che fosse sua madre la uccise. Zeus, in memoria di quell’amore e della crudele vendetta di Artemide, decise di metterli nelle costellazioni. Da Callisto e dal figlio Arcade nacquero la costellazione dell’orsa maggiore e dell’orsa minore.
Anthea, la testimone del rapimento di Persefone
Anthea era un’altra Alseide, sorella minore di Callisto (da non confonderla con la regina Anthea). Era una ninfa dei boschi, amica e spettatrice del rapimento di Persefone. alla giovane piaceva la compagnia della sua amica e la andava spesso a cercare nei boschi dove Anthea dimorava.
Un giorno gli mostrò dei narcisi e dove dovevano andarli a cogliere. Le due colsero i fiori finché Persefone non ne vide uno molto strano e particolare che la incuriosì. Appena lo colse la terra sotto di lei si aprì e sprofondò negli abissi della terra. In realtà la giovane venne rapida da Ade, il dio dei morti, che si era innamorato perdutamente della Persefone. Escogitò dunque un piano per rapirla e farla divenire sua moglie. Piano che funzionò, ma dove non aveva pensato alla testimonianza di Anthea che rivelò quello che aveva visto sia a Zeus che alla madre di Persefone, cioè la dea Demetra, divinità della terra.
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Altari segreti e nascosti
Ai primordi della civiltà conosciuta, le erbe e le piante erano venerate e amate perché davano sostentamento alle popolazioni che si cibavano dei frutti della natura. Con gli alberi si costruirono le capanne con tronchi e rami dando loro un significato sacro di protezione. Cosi i boschi e le selve divennero sacri con divinità minori, come le ninfe e le Alseidi che proteggessero quanto di più importante vi era nei boschi.
Le piccole aree sacre con altari per adorare le divinità dei boschi e dove portare offerte e doni, divennero una normalità. Tant’è che ancora oggi ne vengono scoperti continuamente anche in boschi, selve e montagne sperdute. Siti storici, archeologici antichissimi che dimostrano il grande e forte legame che la religione naturale e pagana aveva con questi ambienti.
Divinità inferiori, tipologie di ninfe
Le ninfe sono cosi numerose che è difficile dare una precisa quantità e dare loro dei nomi. Il bosco delle streghe ne cita alcune che erano e sono le più famose, come:
- Ninfe Epigee, coloro che sorvegliano campi, burroni, dirupi, montagne, valli, prati, protettrici dei boschi, frutteti e dei pascoli
- Driadi, ninfe delle acque dolci e salate
- Oceanine figlie del mare
- Ninfe celesti
- Pleiadi e esperidi
- Lampadi, ninfe degli inferi
- Tiadi, compagne di Dionisio chiamate Baccanti
- Cure nutrici di neonati
Tutte sono divinità minori, ma importantissime, che ancora oggi hanno un forte simbolismo magico ed esoterico. Importanti anche durante i rituali e gli incantesimi.
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Articolo scritto e pubblicato da Il bosco delle streghe.