Zucca di halloween: predici il futuro, ecco come…
La zucca di halloween nasce da un antico rituale di natura celtica e norrena. Nonostante le due religioni siano diverse, c’è da dire che hanno una radice comune. Cerchiamo di fare chiarezza in modo da arrivare poi alla storia della zucca di halloween e di come la potete interpretare per conoscere il futuro.
POPOLO CELTICO E LA TRIPLICE DEA
I celti avevano un culto matriarcale, nel senso le donne avevano il comando. Loro avevano il potere di: fare divinazioni, magie, di controllare raccolti e impartire ordini in casa, programmavano i rituali e gli eventi che coinvolgevano sia la comunità che la famiglia.
Quale motivo spingeva il popolo celtico ad usare e a credere nel culto matriarcale? Perché le donne erano coloro che “comandavano”?
La spiegazione risiede interamente nella propria “religione”. Il popolo celtico prega e crede nella: triplice Dea. Essa rappresenta i 3 aspetti della vita: bambina o fanciulla, cioè innocenza, donna o madre, consapevolezza, anziana o vecchia, saggezza che a loro volta indicano: nascita, vita e morte. Nel corso dei secoli, con l’evoluzione e il cambiamento della società, i celti identificarono questa Dea con il nome di: Morrigan.
Morrigan è la dea della morte e delle tenebre, del sesso e sessualità più lussuriosa, la parte più passionale. Divinità con sembianze di una bellissima e giovane donna, prosperosa e seducente. Il suo animale simbolo è il corvo in cui può anche trasformarsi in modo da volare velocemente per chilometri, da un campo di battaglia all’altro. Inoltre i corvi sono proprio gli uccelli che volano sui campi di battaglia e nei cimiteri o dove ci sono dei cadaveri.
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Dea Morrigan – mitologia norrena
La dea Morrigan è nota anche con il nome di: regina o regina dei fantasmi. Precisiamo che il termine regina è una traduzione alquanto errata, lei è la signora di tutto. Nelle lingue antiche essere “signora” indicava essere “padrona”. Il termine “regina” è stato utilizzato molto più tardi per indicare appunto “padrona di tutto”.
Questa divinità, cioè Morrigan, che noi vediamo come un’unica dea, in realtà è uno dei 3 aspetti che riguardano la triplice dea. Essa è quindi la dea oscura, colei che riguarda la morte, alcune tribù celtiche la identificano anche come l’anziana colei che non teme la morte poiché lei è la morte.
Ci rendiamo conto che il discorso può sembrare complesso, ma in realtà, seguendolo, tutto diventa più chiaro di quel che si creda.
Il potere matriarcale del popolo celtico nasce quindi per il legame stretto con la triplice dea e, unitamente, vediamo che essi hanno una forte connessione con la morte. La morte viene vista non come la fine della vita, ma anzi come una componente fondamentale. Non esiste la vita se non si conosce la morte. Infatti è una comunità che non teme la morte né in battaglia e né in altre situazioni ed è per questo che erano guerrieri temerari e coraggiosi.
L’uso di questo potere matriarcale divideva i compiti in base al sesso, cioè agli uomini era affidato il compito di proteggere. Mentre alle donne, che donano la vita e quindi mettono al mondo figli proseguendo la stirpe, era affidato il compito di occuparsi della comunità. Tale compito non poteva essere messo in discussione dagli uomini per non diminuire e limitare l’importanza della donna stessa. Ecco come mai le donne rappresentavano la triplice dea in terra che si occupavano e divenivano le responsabili della propria gente.
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Popolo norreno: la sua mitologia
Ora passiamo al popolo norreno che, diversamente dal popolo celtico, possiede una sua mitologia in cui si sottolinea la presenza di: forze del male e del bene, del destino degli uomini e degli eroi morti in guerra.
C’è da dire che ci sono discussioni in corso, tra gli studiosi di queste religioni, che spesso accusano che una sia derivante dall’altra. La prima, il popolo celtico, era più “rozzo”, nel senso che le divinità erano esclusivamente due: il dio e la dea. In essi si riassumono tutte le energie benefiche e malefiche.
Mentre nella mitologia norrena, che si suppone derivi da quella celtica, ritroviamo una serie di miti e divinità che identificano gli aspetti benevoli e malevoli della vita.
Nella mitologia di questo popolo ritroviamo le divinità nordiche come: odino e di Thor! Qui ritroviamo figure magiche come i druidi oppure leggende che ci parlano dei lupi che inseguono il Sole e la Luna. Delle leggende di gnomi, giganti e del piccolo popolo, fate e non solo. Insomma sono racconti di un popolo che noi conosciamo come: Vichinghi.
Purtroppo dobbiamo dire che spesso le due popolazioni, cioè quella celtica e norrena, vengono confuse una con l’altra o meglio c’è un interesse maggiore per la religione norrena che è più ampia, fantasiosa, ricchi di miti e leggende. Mentre la cultura celtica attira per la forte connessione con la spiritualità.
Tutto questo cosa centra con Halloween?
Arriviamo ora alla notte di halloween che interessa il popolo norreno, ma qui ci connettiamo direttamente con il popolo celtico! Infatti le notti che vanno dal 30 ottobre fino al 1° novembre, è il periodo di uno degli 8 Sabba tra i più importanti. Anzi è il più importante perché è il “capodanno celtico”.
Questa è la notte in cui il velo che separa il mondo dei morti con quelli dei vivi si solleva. Si aprono le porte della connessione spirituale e le anime dei defunti tornano sulla terra. Anime che sono sia dannate che benevoli, spiriti e demoni mostruosi che possono avere rimpianti di una vita che gli è stata strappata.
Durante questa notte i vivi potevano: connettersi con i propri cari, avere visite dai defunti che predicevano il futuro, ma anche essere portarti nel mondo dei morti o essere posseduti in modo che gli spiriti rimanessero più a lungo sulla terra.
Per riuscire a difendersi era necessario indossare delle maschere spaventose costruite con rami, ortaggi e con tutto quello che la natura offriva. Ci si ricopriva di fango e foglie. Tutti regali della natura con cui modificare l’aspetto di un vivo facendolo somigliare a un morto.
In questa notte si onorano i morti, i propri cari defunti o gli antenati che avevano originato la stirpe dando vita alle nuove generazioni. Ecco come mai ci si difendeva dagli spiriti maligni mascherandosi, ma si accendevano delle luci, fuori le proprie porte, con offerte di cibo o di bevande in modo che i propri cari defunti potessero riconnettersi con la famiglia. Questo permetteva di avere la loro benevolenza e, in caso di pericoli, di essere avvisati.
La luce di una candela veniva posta all’interno di zucche o di tronchi di alberi che venivano intagliati e decorati in modo da essere spaventosi. Oggi si usano prevalentemente le zucche che sono un ortaggio tipico di questo mese di ottobre e novembre. Questo è quindi un rituale antico e potente. Praticamente gli spiriti maligni sono tenuti lontani dalla “bruttura” della zucca, mentre la luce attraeva solo chi era della famiglia.
Diciamo che ogni persona ha una sua luce che viene riconosciuta dai propri consanguinei. Il popolo celtico era molto, molto connesso ai legami di sangue.
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Interpretare i segnali dati dalla zucca
Entrare in contatto con un defunto non è facile. Occorre conoscere la magia e i rituali, incantesimi e il lato oscuro della magia stessa, quella delle evocazioni e sedute spiritiche. Solo che tutti, in qualche modo, possiamo entrare in connessione con delle energie oppure ricevere dei messaggi dagli spiriti.
I metodi più semplici solo quelli di interpretare elementi o segni che ci sono dati dal fuoco, candele o dalla cera.
Le persone defunte, per collegarsi con i vivi, utilizzano, nella notte di Halloween o Samhain, proprio la luce della candela all’interno della zucca.
Se la candela, mentre brucia:
- Ha una lunga fiamma: vita prospera e benessere economico
- Fiamma corta: problemi finanziari nel prossimo anno
- Scintille o scoppiettii della fiamma: indicano liti, perdita di lavoro, delusioni d’amore
- Fiamma limpida e tranquilla: vita serena e successo in amore
- La fiamma si spegne più volte: morte di una persona cara
Inoltre è importante controllare la candela:
- Candela che si consuma per intero: tranquillità e serenità
- Candela non consumata: malocchio, invidia, iattura, negatività oppure problemi personali
Ecco perché, durante la notte tra il 30 ottobre e il 1° novembre si deve accendere una candela. Tra l’altro questo è un rituale molto diffuso anche in Italia e indovinate un pochino da dove nasce? Ognuno tragga le sue conclusioni.
La tradizione è talmente antica che è impossibile datarla, persa ormai nel passato, schiacciata sotto il peso del tempo e modificata dalla memoria dell’uomo.LEGGI ANCHE: Magia delle Candele: uso esoterico candele, colori e significati
Articolo scritto e pubblicato da IL BOSCO DELLE STREGHE!