Chi e Cu’Chulaind o Cuchullain? Semidio della mitologia celtica
Il personaggio di Cú Chulainn, noto anche come Cuchulainn, occupa un posto centrale nella mitologia celtica e rappresenta uno degli eroi più celebrati della tradizione irlandese. Figlio di Dechtire, sorella di Conchobar, re dell’Ulster, le sue origini sono avvolte nel mistero e nel mito. Alcuni racconti lo descrivono come il frutto di un’unione incestuosa tra Dechtire e Conchobar, mentre altri lo indicano come figlio del dio solare Lugh, una delle principali divinità celtiche. Questa ambiguità riflette la complessità della sua figura, che incarna sia aspetti umani che divini.
Cú Chulainn, nato con il nome di Sétanta, dimostrò fin dalla giovinezza qualità straordinarie che lo portarono a essere considerato un semidio. La sua forza e il suo coraggio si manifestarono già all’età di sei anni, quando sconfisse cento giovani guerrieri e venne ammesso tra di loro a corte. La sua fama crebbe ulteriormente quando, in un impeto di coraggio, uccise il feroce cane da guardia di Cullan, un fabbro al servizio del re. Per rimediare alla perdita, Sétanta si offrì di prendere il posto dell’animale come guardiano, assumendo il nome di Cú Chulainn, che significa “cane di Cullan”.
Il destino di Cú Chulainn, come spesso accade negli antichi racconti epici, fu segnato da grandi battaglie e tragici eventi. Sposò Emer, una donna di straordinaria bellezza proveniente dalla Scozia, e a soli diciassette anni divenne un guerriero temibile, capace di difendere da solo i confini del regno dell’Ulster per tre mesi. Tuttavia, la sua vita fu breve e intensa, costellata di scontri epici che lo trasformarono in una figura leggendaria. Si dice che durante le battaglie si trasformasse in un gigante o in un mostro, incutendo terrore nei suoi nemici. Morì in battaglia all’età di vent’anni, ucciso da Lugaid Mac Con Roí e dai figli del mago Calatin.
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MORTE DI CU’CHULAIND
La storia della morte di Cú Chulainn è uno dei racconti più drammatici della mitologia celtica. La regina Medb, con l’aiuto di Lugaid, complottò per distruggere l’eroe, sfruttando i suoi geasa (tabù o voti sacri a cui era vincolato fin dalla nascita). Questi geasa includevano il divieto di rifiutare un invito e di mangiare carne di cane. Per sconfiggerlo, i nemici lo costrinsero a violare uno di questi tabù, offrendogli un pasto a base di carne di cane.
Dopo aver mangiato, Cú Chulainn perse le sue forze. Lugaid, armato di tre lance magiche, destinò ciascuna di esse a uccidere un re. La prima lancia colpì Laeg, re degli aurighi e amico di Cú Chulainn; la seconda uccise il cavallo dell’eroe, il re dei cavalli; e la terza ferì mortalmente Cú Chulainn. Nonostante la ferita mortale, l’eroe riuscì a legarsi a una grossa roccia per mantenere la sua postura eretta fino alla morte. Anche dopo la morte, la sua spada cadde dalla sua mano decapitata e tagliò la mano di Lugaid, lasciandolo monco. Tuttavia, l’amico guerriero di Cú Chulainn lo vendicò uccidendo Lugaid prima del tramonto.
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Aspetto del semidio
L’aspetto fisico di Cú Chulainn, secondo le descrizioni mitologiche, era altrettanto impressionante quanto le sue imprese. Viene descritto come un uomo di straordinaria bellezza, con carnagione ambrata, capelli lisci e scuri, e occhi grigi e luminosi. La sua figura imponente, combinata con un aspetto cupo e solenne, affascinò molte donne, ma fu Aife, una guerriera straordinaria, a dargli l’unico figlio, Condla.
Quest’ultimo, ereditando i poteri del padre. Cresciuto con tre geasa: non voltarsi mai per nessuno, non rivelare mai il proprio nome e non rifiutare mai una lotta. Tragicamente, quando Condla si recò per incontrare il padre, i due combatterono senza riconoscersi. Cú Chulainn uccise il figlio prima di rendersi conto della sua identità.
Mito di Cà Chulainn
La fama di Cú Chulainn risiede nella sua straordinaria forza, nel suo coraggio e nella sua capacità di mutare forma, tratti che lo rendono simile agli eroi della mitologia greca come Ercole, Ulisse e Achille. Le sue gesta epiche e il suo carattere complesso lo rendono una figura centrale nella mitologia celtica, paragonabile ai più grandi eroi della storia. La sua esistenza, che si suppone abbia avuto luogo intorno al 100 d.C., è stata tramandata per secoli attraverso racconti orali e scritti, che hanno contribuito a cementare il suo status di leggendario guerriero dell’Ulster. Le sue storie sono un testamento alla ricchezza della mitologia celtica, un insieme di credenze e leggende che continuano a ispirare e affascinare studiosi e appassionati di tutto il mondo.
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Articolo scritto e pubblicato da Il bosco delle streghe!