Sonno di Samonios: caduta seme e Nodens dio guaritore
Samonios è il periodo di fine estate che corre tra metà ottobre, nel primo quarto di luna, e metà novembre, con la luna calante. Un’estensione del capodanno celtico!
Il periodo del capodanno celtico, quando si celebra Samhain, il sabba d’inizio anno. Un momento fondamentale per il popolo celtico che iniziava il nuovo anno lasciandosi alle spalle quello vecchio.
Samhain è un sabba o shabbat che inizia il 31 ottobre fino al 2 novembre. Dura per ben 3 giorni e 3 notti. La festa delle tre notti che oggi conosciamo come Halloween è una tradizione che appunto deriva dalla mitologia celtica. Importata dagli immigrati irlandesi in America dove poi è diventata una delle feste più amate.
ESTATE E INVERNO CELTICO
Samonios! Questo nome si trova anche in reperto, un calendario gallico-romano chiamato di: Coligny perché trovato nell’omonima località. Una città presso Lione, in Francia e che fu scoperto nel 1897. Si tratta di una tavoletta di bronzo che risale al II secolo D.c. scritto in due lingue: gallico e latino. Qui risulta una sola festa principale che è: quella di Samonios, con inciso le lunazioni dell’anno.
In questa zona, si è compreso come ma mitologia celtica, avesse delle radici profonde e in cui il loro anno era composto da due uniche stagioni: Estate e Inverno. Composte di 6 mesi ciascuno ed un mese di “sospensione”, chiamo appunto: sonno di Samonios. Il popolo celtico aveva in totale 13 mesi, rappresentati poi dai cicli lunari che sono appunto 13.
Stagione di Samonios: caduta del seme
La stagione di Samonios è nota anche come: la stagione dei semi.
Essa inizia nella metà ottobre fino a metà maggio, dove appunto c’è il mese del sonno di Samonios. Proprio in questo periodo si festeggia Samonios che indica: la caduta del seme.
In tutti gli altri mesi invernali la terra lavorata e concimata dormiva un lungo. Un sonno che sarebbe durato fino all’estate successiva per rinascere a nuova vita. Per questo chiamato il: sonno di Samonios, fino a quando iniziava la bella stagione dei raccolti.
Questo calendario era usato soprattutto dalla tribù dei Sequami, del popolo celtico, che vivevano nell’odierna Borgogna e delle tribù degli Insubri, popolo gallico-celtico. Quest’ultima popolazione si stabili nell’Italia del nord.
I celti erano influenzati dai cicli lunari dell’anno agricolo. Le lunazioni avevano la sua influenza sull’andamento del raccolto. Il loro giorno iniziava a mezzanotte per finire la notte successiva. Anche il calendario non indicava un solo anno, ma i 5 anni successivi, quindi i mesi potevano variare a seconda dei cicli lunari e con loro l’inizio delle due stagioni.
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Differenza tra Samonios e Samhain
Samonios era la pronuncia gallica dei celti che risiedevano nell’antica Francia, appunto Gallia. I celti si erano installati anche nell’Italia del Nord, dove ritroviamo diverse credenze e rituali della mitologia celtica incorporati poi nella religione cristiana.
Il popolo celtico chiamava il periodo di fine ottobre con il termine: Samhain, che indicava il “primo Sabba del nuovo anno” oppure “shabbat”. Ricorrenza e il capodanno.
Mentre Samomios è una datazione del tempo molto più antica, risalente appunto alla mitologia celtica primitiva o iniziatica, che indicava una intera stagione che coincideva con gli stessi mesi.
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Le grandi notti!
Il suo significato e incerto visto che il calendario è frammentato in svariati pezzi, ma è possibile che le culture celtiche, galliche e romane, si siano mescolate. Un uso tipico dei domini e del passare del tempo in cui le diverse tradizioni e culture si fondono.
Per questo la parola Samonios, in quel tempo, assume vari significati per gli antichi. La luna e le sue fasi erano seguite perché aiutavano a conoscere e capire i cicli della stagione.
Però facciamo un pochino di chiarezza: per i romani l’inizio di Samonios coincideva con i “Lumeria”, festival dei morti, verso la metà di maggio. I romani eseguivano dei riti per placare i morti ed evitare malefici. Rituali per il benessere della casa e dei campi.
Mentre per il popolo celtico Samhain o Samonios chiudeva questo ciclo con i stessi propositi, cioè quella di placare i defunti e per iniziare un nuovo anno più felice e propizio. Nelle notti di Samahin si accendevano fuochi nei campi per purificarli. Bruciavano rami di albero e facendo una grande festa. Quando il velo tra il mondo dell’occulto si assottigliava e permetteva ai morti di vagare di notte sulla terra, si usava lasciare delle offerte. La notte, nelle case, si spegnevano i camini per lasciarsi alle spalle un intero periodo e lo si riaccendeva il giorno dopo. Questo simboleggiava una rinascita spirituale e terrena. Tutto ciò era presente nella mente degli antichi celti che hanno mescolato le loro usanze note come: le grandi notti in cui tutta l’energia vitale della natura si concentra.
Notti in cui ci si prepara per un nuovo ciclo. Tutto sembra addormentato in un sonno profondo fino al momento prorompente del suo risveglio per una nuova estate ricca di doni.
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Nodens, Nudens o Nodons: dio celtico della guarigione – Mitologia celtica
Nodens che si può chiamare anche: Nudens o Nodons, è un dio celtico Gallico associato alle guarigioni.
Divinità associata anche al mare, cani e alla guerra, ma intesa come “piccola battaglia”. Venerato in Britannia. Nella mitologia celtica, usata in Irlanda, Nodens viene chiamato Nuada. In gallesse Nudd.
Il suo mito è stato ricostruito attraverso alcune iscrizioni e manufatti archeologici che sono stati ritrovati e studiati.
Nodens era figlio di Beli Mawr, conosciuto anche come Beli il grande. Dio associato al Sole e la dea Don. Fratello di Gofannon che era un fabbro divino che secondo una leggenda gli ricostruì il braccio in argento strappato durante una battaglia. Nodens divenne così il dio della guarigione e il protettore degli amputati.
I suoi fedeli gli offrivano arti in bronzo come omaggio. Descritto come un vecchio canuto con lunghi capelli e folta barba grigia. Con un bastone di quercia in mano. Viaggia su un’enorme conchiglia trainata da mostri.
Gli antichi romani che invasero la Britannia lo associarono al dio: Marte, Mercurio, Silvano e Nettuno.
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Il braccio reciso!
Nella mitologia irlandese Nodens o Nudens fu il primo Dio del popolo dei Tuathua de Dannan. Regnò su un’isola per 7 anni prima di arrivare, con le sue barche in Irlanda, su una meravigliosa isola verde che gli piacque. Qui si stabilì e scoprirono ben presto che l’isola era abitata anche da un altro popolo di mostruosi giganti, i Fomori che vantavano anche loro il diritto di proprietà dell’isola.
Iniziarono le prime guerre tra di loro. Nuada (Nodens) una notte ricevette in sogno una visita della dea Morrigan e cadde in una sorta di frenesia battagliera. Con la sua spada imbattibile sfidò uno dei campioni dei Fomori. Fu durante questo furioso duello che perse il braccio e la mano. L’arto gli fu staccata di netto da un poderoso colpo di spada dello sfidante.
Nonostante ciò riuscì a sconfiggere il nemico e a trionfare. Per le leggi celtiche, rispettate da tutto il popolo celtico, un sovrano per regnare doveva essere integro. Questo perché doveva essere palese ed evidente la sua forza fisica e prestanza. Una persona mutilata non poteva sedere sul trono.
Anche se Nuada (Nodens) era molto amato e la sua saggezza era ben nota a tutto il suo popolo. Dovette abdicare in favore di Bres, un re nato dalla regina dei Tuatha Dè Dannan e dal re dei Fomori che le usò violenza.
I due popoli si riunirono credendo in una pace duratura, ma si rivelò un re tiranno e fu costretto a scappare. Intanto il dio Dian Ceht, aiutato dal fabbro Gofannon, fece costruire un braccio con una mano d’argento da donare a Nuada Airgethlam. Da quel momento fu chiamato: Nuada (Nodens) dalla mano d’argento. Ora che il suo corpo era tornato integro poté riprendersi suo trono e regnare in pace in modo sano e giusto.
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Seconda leggenda
In una seconda versione della leggenda il braccio di Nuada fu guarito da un medico stregone con poteri divini di nome Miach. Per lui non sembrò buona cosa che il braccio di Nuada (Nodens) fosse in argento.
Così lo stregone, druido, andò a cercare il braccio reciso. Quando lo trovò disse delle formule per far rivivere il braccio. In nove giorni e nove notti riuscì a ridargli vita. Lo tenne per tre giorni contro il suo fianco e il braccio si riempi di pelle. Per altri tre giorni lo tenne contro il suo petto e si riempi di carne Infine per altri tre giorni lo ricoprì con ciuffi di giunco anneriti dal fuoco per dargli forza.
Infine attaccò il braccio a Nuada e fu ben presto il Dio tornò integro.
Nodens fu anche un dio fluviale. Il suo Tempio di si trova a Lydney park vicino alla città di Gloucestershire in Inghilterra. Si trova in un posto unico affacciato alla foce del fiume Severn in Britannia nel Sud occidentale.
Si ritiene che fosse un santuario di guarigione dove si recavano per riposare, curarsi e guarire chiunque ne avesse bisogno. Lo stile dell’edificio è celtico-romano poiché sotto il dominio dell’Impero romano, questo tempo venne ampliato in modo da divenire un Tempio glorioso.
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Articolo scritto e pubblicato da Il bosco delle streghe.