Santeria: Il Patto Oscuro tra Santi e Demoni
Santeria intreccia magia nera e credenze millenarie, spiriti ancestrali e sacrifici estremi, in un mondo oscuro e potente. Santeria! Una religione che spesso viene associata al voo-doo, ma che ha tantissime differenze antiche.
La Santería è una religione sincretica! Cosa vuol dire? Il sincretismo indica un’unione o fusione di elementi ideologici, filosofici e teologici che permette di eseguire delle pratiche religiose di una religione, mascherandola con un’altra.
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La Santeria è un esempio perfetto di religione sincretica poiché è nata a Cuba, ma che unisce elementi teologici del cattolicesimo a credenze della Yoruba. Quest’ultima è una religione africane che proviene dall’attuale Nigeria.
In realtà essa si è diffusa anche in America poiché è una religione che si è sviluppata tra gli schiavi africani, di religione Yoruba, che, giunti in catene, inizialmente nei caraibi, intorno al 1502, per non essere perseguiti dai cattolici schiavisti, mascherarono i loro Dei, gli orisha, dietro i santi cattolici.
Origine della Santeria
Non pensate che lo schiavismo sia nato in America perché, le prime forme di schiavitù sono avvenute nei Caraibi. Queste isole, sotto il dominio Spagnolo che aveva scoperto il nuovo continente, erano ricche di: piantagioni spontanee, di metalli preziosi e tante altre merci che interessavano l’Europa.
Però c’era una forte scarsità di manodopera. Le tribù locali, alcune vennero rese schiave, aveva un’alta mortalità a causa dei batteri e malattie portate dagli Europei. Così la Spagna, che nel 1498 era presente, come invasione, in molti punti costieri dell’Africa, iniziarono a catturare e imprigionare le tribù africane. L’idea fu che queste persone, primitive, erano un’ottima manodopera e dato che nel 1502 i Caraibi avevano bisogno di manodopera, ci furono le prime deportazioni di schiavi.
Gli spagnoli però temevano la cultura e religione degli africani, la religione Yoruba, che pensavano fosse demoniaca, composta da spiriti e demoni, per questo li convertirono in modo coatto, cioè forzato, al cattolicesimo. Oltre a battezzarli senza il loro consenso e a dargli altri sacramenti, al termine delle giornate di lavoro e nei giorni dedicati al Signore, c’era l’ora di preghiera. Coloro che venivano trovati a venerare i propri Dii e spiriti, venivano perseguitati, in che modo? Torture, privazione di cibo e di sonno oppure con esecuzioni, vere e proprie, in cui gli schiavi perdevano la loro vita.
Prega e hai fede!
A Cuba gli schiavi africani si ingegnarono e decisero di continuare a venerare i loro Orisha (divinità Yoruba), ma associandoli a santi cattolici.
Solo che c’è un dettaglio interessante: la venerazione degli Orisha e in generale i culti yoruba sono molto passionali, ferventi, con balli scatenati, preghiere con tipi di flagellazioni o castighi, insomma erano e sono molto appariscenti. Gli schiavi quindi continuarono a venerare i propri Dii in questo modo, ma usando effigi o idoli cristiani.
Tale passionalità venne chiamata, dagli spagnoli: Santeria! L’etimologia, cioè la derivazione del nome, è: santo con la parte finale di brujeria, cioè stregoneria. Per abbreviare si iniziato a usate Santo+ eria, cioè Santeria che significa: adorazione eccessiva dei santi!
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Santeria come si è diffusa poi in America?
Il primo “convoglio” di navi che trasportavano schiavi in America, il nuovo continente, avvenne nel 1508! Poiché era iniziata la colonizzazione da parte degli spagnoli e di altre nazioni Europee.
La domanda è ovvia: se la Santeria è nata a Cuba, da schiavi bloccati lì, su quelle isole, come si è diffusa poi in America? Perché gli schiavi “addomesticati”, uso lo stesso termine che ho ritrovato in alcuni scritti che oggi sono storici e conservati negli archivi che parlano della schiavitù, erano fedeli al cattolicesimo e quindi, molti di loro, vennero trasferiti nelle Americhe per “addomesticare” i nuovi schiavi. Parlando la stessa lingua africana sarebbe stato più facile, per gli spagnoli, gestirli nei grandi spazi aperti, fargli comprendere le punizioni, persecuzioni e esecuzioni, a cui andavano incontro se non ubbidivano, senza contrare che era più facile spiegargli il lavoro da fare. In poche parole usare degli schiavi che avevano capito chi era il padrone, faceva risparmiare tempo e diminuiva le esecuzioni per disobbedienza. C’era quindi un forte vantaggio economico, anche perché gli schiavi costavano e ogni perdita era un danno economico. Ciò contribuì alla diffusione della Santeria!
In seguito ci furono deportazioni di schiavi nell’America del Nord e del Sud (Brasile, Perù, Cile, Colombia e via dicendo) è con essi venne trasportata la Santeria, cioè la magia nera!
Orisha e i santi, fusione e maschera
Come accennato prima, gli schiavi africani, per riuscire a venerare le loro divinità, decisero di “mascherarli” con i volti dei santi. Gli Orisha, cioè le loro divinità, divennero:
- Changó: dio del fulmine, guerra, fuoco – associato a Santa Barbara.
- Yemayá: dea del mare, madre universale – associata alla Vergine della Regola.
- Eleguá: guardiano dei crocevia, messaggero – associato a Sant’Antonio o al Santo Niño de Atocha.
- Oshún: dea dell’amore, della fertilità – associata alla Vergine della Carità del Cobre, che oggi è il Santo patrono di Cuba
- Obatalà: Dio della saggezza, giustizia e purezza – associato a Gesù Cristo
- Babalu Ayé: Dio della malattia, ma anche della guarigione – associato a San Lazzaro
- Orula: Dio della caccia – associato a San Sebastiano
Questi sono solo alcuni santi/Orisha, ma ne esistono tanti altri. La scelta del santo non avveniva per caso. Dato che agli schiavi, nel 1500, venivano lette le sacre scritture per la conversione forzata al cattolicesimo, essi iniziarono ad associare delle caratteristiche di simboli o affinità spirituali, dei santi agli orisha in modo che quest’ultimi sapessero che erano pregati e venerati.
Tant’è infatti che molte statue e immagini venivano decorati dagli schiavi con oggetti africani. All’epoca gli spagnoli lo permettevano poiché pensavano che: un popolo primitivo poteva donare solo cose primitive! Senza comprendere che quelle decorazioni erano simboli e idoli che appartenevano alla religione yoruba. Tale pratica è ancora oggi usata nei Caraibi.
Attualmente, in queste isole, la religione prevalente è il cristianesimo con il 68% di fedeli. Però a seguire c’è la Santeria e il Voodoo (anch’esso di derivazione africana) e quest’ultime sono riconosciute come religioni ufficiali.
Pratiche di magia nera
Nella santeria i fedeli utilizzano pratiche e culti religiosi particolarmente passionali, frenetici, pericolosi e violenti.
Le prime sono gli Ebo! L’Ebo è un ringraziamento agli Orisha, ma è anche un’offerta per propiziare o attirare la loro benevolenza. Si utilizzano 4 tipologie di offerte che variano in base alla richiesta o desiderio del fedele.
- Frutta, fiori, miele e addirittura sigari sono posti su altari con una divinità specifica per ringraziare, propiziare l’amore o la buona fortuna
- Oggetti graditi all’Orisha! Sappiate che ogni Orisha ha una preferenza e porre sul loro altare o bruciare un oggetto gradito li rende più benevoli. Questa tipologia di offerta si esegue per: guarigione da malattia o incidente, gravidanza sana, morte di un parente che è cattivo, fastidioso o altro…
- Sacrifici animali: questo tipo di offerta avviene solo in seguito ad una cerimonia o a un rituale che può essere anche privato: esso viene effettuato quando si vuole la morte di qualcuno, si ha intenzione di cambiare il proprio destino, per migliorare la posizione sociale o economica
- Sacrifici umani: l’ultima tipologia di offerta è la più violenta e si effettua quando si vogliono eliminare epidemie, carestie, guerre oppure per altri scopi come malocchio, morte di persone. Qui si tratta di un vero e proprio: patto con il diavolo o meglio con l’orisha! Costui, alla fine del rituale o quando esaudisce la preghiera del fedele o dei fedeli, richiede un’anima o una persona in cambio. Se non la riceve, ucciderà i fedeli che lo hanno preso in giro.
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Mangiare ossa dei morti
Uno dei rituali eseguiti nella santeria, rivolta alla morte di qualcuno, come per esempio una rivale in amore, qualcuno che si invidia oppure per altri motivi, è: mangiare ossa dei morti.
Questa pratica è antichissima e la ritroviamo all’interno della religione Yoruba. Gli schiavi africani erano particolarmente legati a questo culto o magia nera! Esso è infatti sopravvissuto ancora oggi.
Una delle vittime di tale pratica è stata una giovane ragazza di 15 anni, di nome Naryeli Cacharuco Guillén, morta nel 2020. In breve: Naryeli aveva stretto amicizia con una ragazza più grande. Costei gli regalò un bracciale che però lei non doveva mostrare a nessuno. Disse che era un bracciale dell’amicizia della santeria. In seguito alla morte, si scoprì che la sua amica, seguace della santeria, aveva eseguito una maledizione contenuta all’interno del bracciale. Per avere successo, alla sua amica, aveva dato da mangiare, alle volte, degli snack, cucinati da lei, con polvere di ossa di cadaveri, di morti. La giovane si era procurata le ossa andando a scavare nei cimiteri meno frequentati e aveva prelevato parti di cadaveri per avere le ossa. Pulite e ridotte in polvere le aveva fatte mangiare a naryeli.
Curiosità sulla Santeria
Apriamo la parentesi: nel Venezuela, i cimiteri non sono come i nostri, cioè chiusi da alte recinzioni e con guardiani. Essi sono un lusso permesso solo nelle grandi città e nemmeno in tutte. In altre cittadine o paesini, i cimiteri sono spazi dove al massimo c’è un muretto basso o una recinzione di pali di legno. Non ci sono guardiani o telecamere. Rimangono spesso abbandonati a sé stessi e usati solo quando ci sono i funerali. Quindi è molto facile ed è una pratica anche comune, ritrovare tombe scavate, bare scoperchiate o tombe vandalizzate. Chiudo parentesi.
Naryeli, qualche giorno dopo il rituale eseguito dalla sua amica, ha iniziato a star male. Sua madre poi si accorse del bracciale e lei sapeva che era un oggetto della santeria, tanto che cercò di intervenire con supporto di preti e di altri Babalao. Tuttavia la maledizione era troppo in avanti. Naryeli, che non era nemmeno paffuta, dimagrì rapidamente nel giro di poche settimane, rimanendo solo pelle e ossa. Per poi perdere facoltà di ragionamento, parola e di orientamento. Mortì in modo terribile. Per una maledizione.
In seguito alle indagini si venne a scoprire che la maledizione era stata eseguita dalla sua amica che aveva maledetto Naryeli solo perché lei interessava al ragazzo che gli piaceva. Aveva quindi richiesto agli Orisha di eliminare la rivale in amore.
Scelta della vittima sacrificale
Mi concentro un attimo sull’ultima offerta. Il sacrificio umano! Purtroppo questa è stata una pratica molto usata proprio durante il periodo più nero dello schiavismo, tra il 1502 fino al 1800. Nella maggior parte dei casi, almeno da quei pochi documentati, si usava uccidere: bambini senza genitori oppure che avevano solo la madre in vita, fanciulle vergini che non erano un buon supporto per la comunità, uomini o giovani ragazzi che tradivano la santeria, la comunità degli schiavi oppure che erano traditori. Diciamo che si preferiva “usare” persone che, dopo un’attenta analisi, costituivano un peso per la comunità di schiavi.
Tale pratica è poi continuata, ma si è preferito “sacrificare”, uomini di altre etnie. Vorrei dire che oggi non avviene più, ma direi una bugia. Purtroppo ci sono casi di turisti europei letteralmente spariti o ritrovati a pezzi, con evidenti segni da cerimonia da Santeria, sia a Cuba, Messico e in America! L’ultimo caso certificato, risale al 2018. Tuttavia potrebbero essere molti di più poiché in questi Paesi le “indagini” sono sempre fuorvianti e spesso prive di verbali, testimoni oppure prove.
Apro parentesi: il caso che sono riuscita a ritrovare, in inglese, parla di un ragazzo di 24 anni, bulgaro, sano, senza precedenti penali e che non usava stupefacenti, in visita a Miami, Florida. Proprio qui c’è una delle più grandi Comunità cubane, nel quartiere di Little Havana, dove si segue la santeria rituale. Il 4 dicembre 2018 c’era il Changò, una delle feste più importanti della santeria e a little havana si tiene una grande processione, danze, vari mercatini. Il giovane è andato a questa festa e non è più tornato.
Di lui sono state ritrovate solo le mani e parte del busto, dove c’era un tatuaggio che ha permesso di identificare il soggetto insieme alle impronte digitali. Il verbale redatto dalla polizia locale diceva: causa del decesso: incidente! Caso chiuso.
Capite da soli che c’è qualcosa che non va! Poi non ho trovato ulteriori aggiornamenti! Chiuso la parentesi!
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Riti della santeria!
Tra le pratiche di magia nera, poiché nella santeria troviamo molta magia nera, ci sono:
- Processioni
- Possessioni spirituale durante le cerimonie
Durante le processioni è possibile trovare dei penitenti, come si trovano nelle processioni cristiane/cattoliche, ma con la differenza che, in base al voto del fedele, essi possono venire picchiati o flagellati da altre persone.
Un episodio che ha colpito la mia attenzione è questo: un uomo che aveva tradito la moglie, camminava in ginocchio durante la processione, sotto lo scherno e la derisione dei presenti. Lui era seguito da sua moglie che, di tanto in tanto, lo frustava con un ramoscello di non so quale pianta. In questo caso c’è stata una punizione purificativa per rinsaldare il matrimonio compromesso dal tradimento extraconiugale dell’uomo.
La possessione spirituale durante le cerimonie la ritroviamo anche nei riti voodoo. Ma c’è una differenza molto importante.
Nella santeria questo rituale avviene in questo modo: Si tratta di una possessione spirituale, tuttavia l’orisha “monta” il corpo del devoto prendendo quindi il suo corpo e coscienza. In questa possessione si eseguono movimenti strani, si benedice oppure si hanno dei messaggi. Tale rituale è chiamato: cavalcare il cavallo. Io penso che sia come un oracolo che parla alla Comunità.
Nel voodoo questo rituale avviene dopo che il fedele assume determinate erbe, ha quindi allucinazioni e si sente onnipotente. Tanto che cammina su carboni ardenti oppure addirittura li mette in bocca. Quando la possessione termina, qualsiasi siano le conseguenze del devoto, esso sono viste come un sacrificio voluto dal suo orisha.
Il Diloggùn: prevedere il futuro
Tra le ultime pratiche più diffuse ritroviamo il Diloggùn in cui il sacerdote, chiamato il Babalao, per comunicare con gli orisha usa ben 16 conchiglie.
Prima si pulisce e purifica uno spazio sacro. Ci sono poi offerte e preghiere. Il Babalao lancia le conchiglie in base alle posizioni assunte dalle conchiglie, base verso l’alto o in basso, a destra e dinistro, la vicinanza delle conchiglie, la colorazione e le figure che assumono, danno dei messaggi da parte degli Orisha.
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Iniziazione alla santeria!
Non si diventa un seguace della santeria o praticante della magia nera se non viene iniziato a tale religione. Occorre un vero e proprio processo di iniziazione. Il santero o il babalao esegue, se vuole, prima una consultazione divina, il diloggùn. In base a quello che gli viene detto dalle conchiglie, allora potrà determinare se sia una persona pronta a seguire la santeria.
Se sei adatto si effettua il lavado de cabezza, cioè il lavaggio della testa. L’iniziato ha la testa immersa in acqua e erbe sacre mentre il sacerdote recita una preghiera. Per una connessione con il mondo degli spiriti, non pensate che sia una breve immersione, ci sono persone che sono svenute perché il sacerdote non tira la testa dell’iniziato fuori dall’acqua finchè non ha finito la preghiera. Tale preghiera può essere lenta o enfatizzata, ma è lui che decide il tempo di immersione.
Si passa poi all’Asiento, cioè il rituale di “Monta”. Di qui abbiamo parlato in precedenza. Continua poi con l’abbigliamento rituale. L’iniziato viene decorato con collane sacre o altri oggetti, gli viene dato poi una statuetta dell’orisha scelto dal sacerdote.
Nella pratica antica. L’iniziato o l’iniziata si ritrovavano in una foresta di notte, e dovevano rimanere lì fino all’alba. Poi si spogliavano nude o nudi, si eseguivano i gesti rituali appena elencati e poi si vestivano con abiti scelti dal Babalao.
Continuiamo con l’iniziazione
Non abbiamo finito. Viene scelto un sacrificio o un’offerta che l’iniziato deve fare per comprovare la sua nuova fedeltà all’Orisha.
Una volta terminato, in base al comportamento avuto durante questa iniziazione, l’iniziato deve mantenere fede al suo nuovo patto con la santeria. Dovrà quindi rispettare: cerimonie, preghiere, feste e rituali o culti per tutta la vita.
Cosa capita di non rispettare le richieste del Babalao, cioè del sacerdote, le conseguenze sono diverse fino alla perdita della vita!
Vuoi conoscere i segreti degli Orisha e come questi antichi culti influenzano la vita moderna? Cosa pensi delle pratiche sacrificali nella Santeria: sono un atto di devozione o pura magia nera?
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Articolo scritto e pubblicato da: Il bosco delle streghe